Name: b+w films
Email: bwfilms@libero.it
From: San Paulo do Brasil
Date: 07/01/2005
Time: 15.19.35
Testo
MOSTRA inauguraçao
quarta-feira 12 de janeiro 18:30h espaço cultural do banco central
do brasil av. paulista, 1804 sao paulo
Name: Circolo
Culturale Bertolt Brecht
Email: bertoltbrecht@tin.it
From: Milano
Date: 07/01/2005
Time: 15.21.59
Testo
Circolo Culturale
Bertolt Brecht_Milano Tel/fax 02 6425119 www.bertoltbrecht.it
news@bertoltbrecht.it Ri-partenza numero 2 Roberto Vecchioni Il
triangolo rosso dei deportati politici antifascisti 1975 Serigrafia
51/100 Collezione Permanente II Lorenzo Alagio Meri Gorni Alessandro
Vicario Massimo Gurnari Mirko Galli Bianca Visentin Armando
Tinnirello Giuseppe Fossati Angelo Di Dedda Giuseppe Prenzato
Marilde Nova & Arte per regalo Silvia Abbiezzi Paolo Avanzi Gianni
Belotti Nedda Bonini Massimo Brazzini Maria Amalia Cangiano Bruno
Cassaglia Elena Cella Renato Cerisola Guglielmo Clivati Maria Luisa
Delzotto Fabio Fondacci Mario Gatto Metta Gislon Pino Lia Nadia
Magnabosco Marilde Magni Silvia Majocchi Susanna Manca Fabrizio
Martinelli Sandra Mazzon Alfa Pietta Giuseppe Sampaolo Sergio
Sansevrino Sandro Sardella Gaspare Sicula Spelta Inaugurazione
Lunedì 10 gennaio alle ore 18.00 >> La mostra resterà aperta fino al
21 gennaio 2005, nei giorni di: lunedì, mercoledì e venerdì dalle
ore 18.00 alle ore 20.00 >>Seguirà, per il ciclo "indagine su un
artista al di sopra di ogni sospetto" la mostra personale di Massimo
Brazzini dal 24 gennaio al 4 febbraio 2005.
Name: Gruppo
Cicala
Email: federicoparis@settecittà.it
From: Roma
Date: 07/01/2005
Time: 15.24.48
Testo
TEATRO IN VINERIA A
tutti gli amici della Cicala e del Wine Bar Venezia
www.federicoparis.it/gruppocicala www.vino.blogdns.com
07/08/09-01-2005 ore 20,30 APPUNTAMENTO CON IL GRUPPO CICALA AL WINE
BAR VENEZIA a Viterbo Continuano gli appuntamenti culturali del
Gruppo Cicala al Wine Bar Venezia a Viterbo con lo spettacolo
canoro: "FRANCOIS ET LOUIS CANTANO PARIGI" Gli amanti della
fisarmonica e delle canzoni parigine, non potranno perdersi il
repertorio di "chansons" interpretate da ANTOINE MORY e LAURENT
MARION. Un viaggio che parte dalla Parigi degli anni cinquanta fino
ad arrivare a quella odierna, attraverso canzoni come: "La Java
bleue", "A' bicyclette", "Le temps des cerises" e molte altre. In
atmosfere da bistrot di altri tempi, di interpretazioni passionali e
sentite. Antoine Mory e Laurent Marion si esibiranno per la prima
volta in Italia per tre serate: La sera del 7 gennaio alle ore
20,30, Il Winw Bar Venezia accompagnerà l’esibizione con una cena
raffinata al prezzo fisso di 30 euro La sera dell’8 gennaio dalle
ore 20,30, con normale degustazione dei vini della fornitissima
cantina del Wine Bar accompagnati come al solito da prelibate
pietanze. Il 9 Gennaio alle ore 13,30, lo spettacolo verrà proposto
per pranzo sempre al prezzo fisso di 30 euro, e verrà
successivamente ripetuto al pomeriggio . Continua la serie di
iniziative culturali promosse dal Gruppo Cicala e dal Wine Bar
Venezia di Viterbo; Ogni mese vedrà la proposta di un nuovo
spettacolo, che spazierà dal teatro alla musica fino ad altre forme
espressive. L’intento è quello di creare una serie di piccoli eventi
volti alla ricerca espressiva ed alla sperimentazione artistica, in
un ambiente un po’ diverso da quello usuale; Un ambiente più intimo
che immerga lo spettatore nel contesto artistico, rendendolo
partecipe attivamente, introducendolo in visioni ed evocazioni
teatrali e musicali, pur mantenendo un atmosfera familiare e
rilassata. Wine Bar Venezia Via Mazzini angolo via delle Maestre
01100 Viterbo 0761324544 cell 3803040466 e-mail:
infowinebar@virgilio.it marco.scarpa9@tin.it www.vino.blogdns.com
Gruppo Cicala Vicolo Monte del Gallo 19 00165 Roma 3476012737
www.federicoparis.it/gruppocicala federicoparis@settecitta.it
Name: Interno 16
Email: agosparini@libero.it
From: Udine
Date: 07/01/2005
Time: 15.27.20
Testo
Col nuovo anno è
arrivato un nuovo spazio dedicato all'arte e alla bellezza. A Udine
in Corte Portanuova c'è Interno 16, un luogo gestito da tre giovani
tagliatori di teste che non si accontentano di scolpire le
capigliature dei clienti ma vogliono periodicamente abbellire le
pareti con opere d'arte di autori promettenti e già affermati.
Sabato 15 gennaio alle ore 18.30 saranno esposti i ritratti di Aldo
Ghirardello, introdotti da una performance di Fabrizio Zamero.
Interno 16 Udine, via Portanuova, 7 interno 16 0432.295990
<agosparini@libero.it> Ufficio Stampa info@aaa-edizioni.it
http://www.aaa-edizioni.it
Name: Galleria
Studio 71
Email: studio71pa@tin.it
From: Palermo
Date: 09/01/2005
Time: 20.57.05
Testo
GALLERIA e BIBLIOTECA
D’ARTE “STUDIO 71” Via V.zo Fuza n. 9 90143 Palermo tel. 091 6372862
e-mail studio71pa@tin.it web site www.studio71.it COMUNICATO STAMPA
Da sabato 15 gennaio sarà possibile visitare, presso la galleria
Studio 71 di Palermo, la mostra A tavola con… L’esposizione,
proveniente da Palazzo Aragona Cutò di Bagheria, dopo essere
approdata al ristorante Liolà di Terrasini e successivamente al
Cycas di Castelbuono, porta a Palermo le opere di 24 autori:
Antonella Affronti, Franco Bracciante, Nino Bruno, Peppe Caiozzo,
Giorgio Chiesi, Bartolo Conciauro, Giuseppe Fell, Naire Feo, Sergio
Figuccia, Manlio Giannici, Anna Kennel, Giuseppe Lapàrola, Antonino
Liberto, Franco Nocera, Antonino G. Perricone, Massimo Piazza,
Salvatore Pizzo, Nicasio Pizzolato, Enzo Romeo, Franco Russo, Giusto
Sucato, Gianni Maria Tessari, Giacomo Vizzini che si sono cimentati
con il tema della tavola. I poeti Fernando Pessoa e Giacomo
Giardina, l’attrice Francesca Neri, i mitici Ulisse ed Antinoo, Renè
Magritte e Filippo Brunelleschi, una Gioconda orientaleggiante, si
ritrovano insieme in un convivio in cui il cibo e il vino fanno da
legante e pretesto per rilassare le tensioni e intrecciare nuove
relazioni. “Aromi, cernie in letto d’arance, tattili spigole, mele
dal sapore pop, frammenti amorosi sapientemente disciolti lungo la
tavola imbandita, ghirigori e sogni, fusilli neo-futuristi,
magrittiane rimembranze, sensuali ciliegie […] fino a cogliere voci
emerse da degustanti conversazioni…” (Aldo Gerbino dalla
presentazione in catalogo) La mostra è stata curata da Francesco
Marcello Scorsone e presentata dai critici d’arte Aldo Gerbino e
Vinny Scorsone. Scrive quest’ultima in catalogo: “Ricco di
significati simbolici o strettamente collegato all’eros, il cibo ha
da sempre, per l’uomo, una valenza psicologica molto importante. È a
tavola che scoppia l’amore, che si intessono discussioni politiche e
filosofiche, che si determinano affari (i cosiddetti pranzi di
lavoro), che ci si rilassa dopo una giornata sfiancante. Una tavola
ben apparecchiata e ricca di cibi vari ed appetitosi, mette l’anima
in pace”. La mostra sarà visitabile tutti i giorni, escluso i
festivi, fino al 12 febbraio 2005 con orario 17/20. Palermo,
09/01/2005 L’Ufficio Stampa Mariella Calvaruso
Name: Arte
Murales Internacional
Email: muralismoart@yahoo.it
From: Napoli/Ciudad de Mexico
Date: 13/01/2005
Time: 18.13.47
Testo
ITALIANO/ ESPAÑOL/
ENGLISH Quetzalcòatl. Il 20 gennaio 2005 si conclude l'esposizione
de "La Ruta de Quetzalcòatl en los Metros del Mundo" alla galleria
dell'Universidad Autònoma Metropolitana, Unidad Iztapalapa di Città
del Messico. La Mostra dal 1 febbraio 2005 sarà ospitata nella
prestigiosa stazione S.Lazaro del Sistema di Trasporto Collettivo di
Città del Messico. La mostra che è composta da diciotto grandi
dipinti realizzati, all'Università Tecnologica di Tula-Tepeji, da
artisti provenienti da diverse parti del globo: Nidia Morales Cedial
(Colombia), Claudette Eyssautier (France), Luis Manuel Velel Flores
(Mexico), Christian Hamsea (Germany), Cristine Kertz (Austria),
Beatriz Morales Martinez (United States), Enzo Marino (Italy),
Isaias Mata (El Salvador), Josè Antonio Villena (Ecuador), Josè
Carlos Bejarano (Argentina), Jaime Mejia Servìn (Mexico), Marite
Svast (Argentina), Martha Ortiz Sostres (Mexico), Nancy Strange
Matecovich (Chile), Vanessa Longo (Italy), Roberto Velazquez Lòpez
(Mexico), Susan Viale (Italy), Teodulo Silfa Casso (Dominican
Republic). L'esposizione continerà in Messico, Israele, Morocco,
Spagna, Francia. ESPAÑOL Quetzalcòatl. El 20 de enero de 2005 se
concluye la exposición de "La Ruda de Quetzalcòatl en los Metros del
Mundo" a la galería del Universidad Autònoma Metropolitana, Unidad
Iztapalapa de Ciudad de México. La Exhibición del 1 de febrero de
2005 será hospedada en la prestigiosa estación S.Lazaro del Sistema
de Transporte Colectivo de Ciudad de México. La exhibición que es
compuesta por dieciocho grandes pinturas realizadas, a la
universidad Tecnológica de Tula-Tepeji, de artistas procedentes de
muchas partes del globo: Nidia Morales Cedial (Colombia), Claudette
Eyssautier (France), Luis Manuel Velel Flores (Mexico), Christian
Hamsea (Germany), Cristine Kertz (Austria), Beatriz Morales Martinez
(United States), Enzo Marino (Italy), Isaias Mata (El El Salvador),
José Antonio Villena (Ecuador), José Carlos Bejarano (Argentina),
Jaime Mejia Servìn (Mexico), Marite Svast (Argentina), Martha Ortiz
Sostres (Mexico), Nancy Strange Matecovich (Chile), Vanessa Longo
(Italy), Roberto Velazquez Lòpez (Mexico), Susan Avenida (Italy),
Teodulo Silfa Casso (Dominican Republic). La exposición continerà en
México, Israel, Morocco, España, France. ENGLISH Quetzalcòatl.
January 20 th 2005 the exposure de concludes him "La Ruta de
Quetzalcòatl en los Metros of the Mundo" to the gallery of the
Universidad Autònoma Metropolitana, Unidad Iztapalapa of City of
Mexico. The Show from February 1 st 2005 will be entertained in the
prestigious station S.Lazaro of the System of Collective Transport
of City of Mexico. The show that is composed from eighteen great
realized paintings, to the Technological university of Tula-Tepeji,
from artists coming from different parts of the globe: Nidia Morales
Cedial (Colombia), Claudette Eyssautier (France), Luis Manuel Velel
Flores (Mexico), Christian Hamsea (Germany), Cristine Kertz
(Austria), Beatriz Morales Martinez (United States), Enzo Marino
(Italy), Isaias Mata (El Salvador), Josè Anthony Villena (Ecuador),
Josè Carlos Bejarano (Argentina), Jaime Mejia Servìn (Mexico),
Marite Svast (Argentina), Martha Ortiz Sostres (Mexico), Nancy
Strange Matecovich (Chile), Vanessa Longo (Italy), Roberto Velazquez
Lòpez (Mexico), Susan Viale (Italy), Teodulo Silfa Casso (Dominican
Republic). The exposure continerà in Mexico, Israel, Morocco, Spain,
France.
Name: Emilio
Morandi
Email: morandiem@tin.it
From: Poland - Galeria Albert Krakow
Date: 13/01/2005
Time: 22.04.09
Testo
Fakty i mistyfikacje /
Facts & fabrications JERZY BEREŚ GRAŻYNA BOROWIK ANNA BOSCHI
STANISŁAW BRACH GRAŻYNA BRYLEWSKA ANDRZEJ DUDEK-DURER ZENON FAJFER
KRYSTYNA FELIKSIK MARIAN FIGIEL ALEKSANDER FRAJ EUGENIA GORTSCHAKOVA
PETER GRZYBOWSKI JANINA JELEŃSKA-PAPP BOGDAN KORCZOWSKI JANINA
KRAUPE ELŻBIETA KUŹNIAR PIOTR LISIECKI KAZIMIERZ MADEJ ZYGMUNT
MONIUSZKO DIMINIKA KONSUELA MADEJSKA EMILIO MORANDI STANISŁAW
MOSKAŁA FREDO OJDA ROMUALD ORAMUS JANUSZ ORBITOWSKI LUCJAN ORZECH
ADAM MARIA PANASIEWICZ STEFAN PAPP IRENA POPIOŁEK STANISŁAW
RODZIŃSKI MAREK SAJDUK STANISŁAW SOBOLEWSKI BERNADETA STANO GIOVANNI
STRADA ANTONI SZOSKA EWA ŚWIDZIŃSKA ANDRZEJ WEŁMINSKI ADAM
WSIOŁKOWSKI MAŁGORZATA WYKA IVANO VITALI JACEK ZABORSKI ZBIGNIEW
ŻUPNIK wernisaż/opening Fakty i mistyfikacje / Facts & fabrications
14 stycznia 2005 / 14 january 2005 18h 00 Galeria Albert Krakow
Poland ul. Sienna 5 tel./fax 0048 12 4227184
Name: Elena
Mutineli
Email: elena.mutinelli@fastweb.it
From: Milano
Date: 14/01/2005
Time: 08.30.06
Testo
Associazione Culturale
per la promozione dell'arte figurativa contemporanea Con il
patrocinio della Provincia di Milano e della Regione Lombardia LA
SCELTA DI ΣROS Sculture e disegni di Elena Mutinelli dal 25 gennaio
al 25 marzo 2005
__________________________________________________________________
La Galleria Entroterra di via Biancospini, 2 –Milano- inaugura la
nuova stagione del 2005 con un appuntamento di notevole interesse:
la mostra “La scelta di Eros: una metafora dell’arte” con una
selezione di opere della scultrice e disegnatrice milanese Elena
Mutinelli. Artista polivalente e poliedrica, Elena Mutinelli
(affermatasi per le sue spiccati doti nel sapere rappresentare con
la nuda fisicità i protagonisti delle sue opere), questa volta
attinge al mito di Eros: con grande sensibilità e perspicacia fa del
mito di Eros, una prerogativa e una identificazione dell’uomo,
Essere in cammino, la cui natura sfuggente lo porta ad ansie di
possesso, a ricerche ideali, a desideri prorompenti, a imminenti
corporeità. Le opere della Mutinelli, ci offrono la possibilità di
avere una visione completa del suo iter artistico, in cui si
evidenzia lo sforzo di dare una risposta all’enigma dell’Essere e
del suo desiderio, con le visioni di corpi che si aprono come
tensioni anatomiche (corpi dai lineamenti vigorosi, corpi nudi e
sensuali che si fondono, mani che frugano, che afferrano, che
palpitano) per mostrare nell’interno un vuoto pauroso, a
rappresentare la situazione tragica dell’uomo contemporaneo, che,
pur nelle grandi conquiste della scienza, rimane inchiodato alla sua
angoscia esistenziale. Il mito di Eros svelato attraverso il marmo e
la matita, come ad esempio La morte di Seneca e di Adolescente-due
torsi maschili tesi e protesi in avanti, o de La dormiente con corpi
languidi e rilassati; c’è poi il desiderio impronunciabile che
coprono il viso di un uomo con mani altrui ne Muti silenzi chni su
di noi; e ancora mani che frugano, che sondano, palpano alla ricerca
quasi febbrile del desiderio che sfugge ne Fra le mani, Territorio;
oppure del bellissimo torso del Il riposo di Eros, massima
espressione della potenza del corpo, si tratta di un corpo nudo
colto nel momento del sonno con muscoli tesi, ma con postura
rilassata ma che allude alla forza indomabile del possedere.
--------------------------------------------------------------------------------
Biografia dell’artista ELENA MUTINELLI La galleria sarà aperta dal
mercoledì al sabato dalle ore 15.00 alle 19.00 – Oppure su
appuntamento- ENTROTERRA – COME SI ARRIVA -Tram 14 (che passa da
piazza del Duomo - via Torino - P.ta Genova) fermata Largo
Giambellino -Autobus 50 o 61 fermata piazza Frattini -Metropolitana
fino a Primaticcio (linea rossa) + autobus 64 e dopo tre fermate si
arriva in largo Gelsomini, a due passi da largo Giambellino.
ASSOCIAZIONE CULTURALE ENTROTERRA Sede espositiva: Via Biancospini,
2- 20149 Milano Sede legale: Via Perlasca, 13/E- 25086 Rezzato (BS)
tel. +39 030-2593763 Tel. 02 422 97 041 cell. 340-7781096
cell.338-9649806 e-mail: info@entroterra.it
Name: Sound Art
Museum
Email: sam@radioartemobile.it
From: Roma
Date: 14/01/2005
Time: 14.30.24
Testo
UN SUONO DIVERSO RAM
radio arte mobile 15 01 2005 ore 19.00 ROMA - Via Conte Verde 15,
scala a, int. 4 Carla Accardi Nicoletta Agostini Mario Airò Paolo
Aita Massimo Bartolini Elisabetta Benassi Lorenzo Benedetti Sarra
Brill Angelo Capasso Stanislao Di Giugno Bruna Esposito Marco Fedele
di Catrano Riccardo Giagni Silvia Iorio John Körmeling Sonya
Orfalian Daniele Pieroni Cesare Pieteroiusti Mimma Pisani Vettor
Pisani Michelangelo Pistoletto Emilio Prini Annie Ratti Maurizio
Rizzuto Gert Robijns Corrado Sassi Maurizio Savini Donatella
Scalesse Rosma Scuteri Donatella Spaziani Volume! Giacomo Zaza
Zerynthia Fino al 11 febbraio 2005 Lun-mer-ven ore 10.00 -14.00 Tel
06 49382579 06 4940893 sam@radioartemobile.it www.radioartemobile.it
Name: Franco
Santamaria
Email: frasmari@tin.it
From: Roma
Date: 14/01/2005
Time: 19.31.19
Testo
COMUNICATO STAMPA
Galleria “Arte In” di Roma: Presentazione del libro “Echi ad
incastro” di Franco Santamaria. Sabato 22 gennaio 2005, alle ore
18.00, nell’accogliente sede di “Arte In” in Via degli Orti
d’Alibert 30 - Roma-Trastevere, nella cornice della mostra
collettiva “Di segni e di luce” con dipinti di Marco Bellagamba,
Giovanni Mangiacapra, Lidia Scalzo ed Enrico Zingaretti,
l’associazione “Soqquadro” e l’associazione “Arte In” di Roma, col
patrocinio dell’Accademia Belle Arti di Roma, presentano il libro di
poesie di Franco Santamaria “ECHI AD INCASTRO” (Joker, Novi Ligure
2004). Interventi critici e lettura di poesie di Reno Bromuro e
Giusi Maletta. Info: Marina Zatta, tel. 06.4504846, cell.
333.7330045; soqquadro@interfree.it Marina Zatta: "Nella nuova
raccolta poetica “Echi ad incastro”, edita da Joker di Novi Ligure,
Franco Santamaria conferma la singolare predisposizione a scavare
nella realtà odierna per rilevarne problemi e sofferenze e farli
diventare sue personali inquietudini. La sua poesia richiede
attenzione e riflessione. In apparenza può suggerire l’idea di un
forte protagonismo dell’autore, ma il vero protagonista è l’uomo
nella sua veste di carnefice e di vittima, di “ingordo rapace” e di
creatura senza difesa, “albero” spogliato della sua dignità. È
poesia sociale e politica, oltre che lirica pura, dove l’ “io” del
poeta è sovrastato dal “noi” dell’umanità sofferente per ingiuste
cause, della quale Santamaria si fa voce o meglio cassa di risonanza
degli “echi” che da essa provengono e s’incastrano nella sua
coscienza. Sono echi di dolore, ma anche di speranza e di reazione
vitale che si intrecciano in una trama fitta di figure retoriche
(primeggia la metafora) che fugano il pericolo della caduta in
declamazioni ideologiche o in banale commiserazione dell’angoscia
esistenziale."
Name: Michele De
Luca
Email: michele.dl@libero.it
From: Viterbo
Date: 14/01/2005
Time: 21.15.36
Testo
GALLERIA MIRALLI
PALAZZO CHIGI Portico della Giustizia (sec. XII) via San Lorenzo, 57
via Chigi, 15 01100 Viterbo - tel. 0761.340820 - 349.0968679 VITERBO
amiralli@libero.it MICHELE DE LUCA V e d e r e i l v e d e r e Testo
critico di Guglielmo Gigliotti Luogo: PALAZZO CHIGI, via Chigi 15,
Viterbo Inaugurazione: domenica 23 gennaio 2005, ore 11 Periodo: dal
23 gennaio al 10 febbraio 2005 ore 17 – 19 (escluso festivi) La
Galleria Miralli presenta nelle storiche sale di Palazzo Chigi a
Viterbo “Vedere il vedere”, personale di Michele De Luca, artista
ligure operante a Roma e portatore di una singolare e attenta linea
di ricerca astratta imperniata sulla luce. De Luca lavora infatti da
anni sul binomio luce-ombra con un forte e personale slittamento di
lunghezze d’onda giocato attraverso scialbature di colore su
supporti diversi come tavole, metalli o tele, così da renderli quasi
immateriali, come fantasmi del tempo o ineffabili luoghi-luce.
“Negli ultimi lavori la pittura di De Luca rinnova l’intensità di un
caratteristico lirismo fatto di concitate ed inquietanti attese di
rivelazione di luce, e che si afferma lungo gli anni ’90 fra le più
originali proposizioni della sua generazione” (Enrico Crispolti).
Nello spazio di Palazzo Chigi Michele De Luca installa le sue opere
recenti e in parte inedite, di grandi e medie dimensioni, in un
serrato dialogo di rimandi visivi in cui nuove gamme cromatiche
verdi-giallastre affiancano gli oscuri spazi bluastri o violacei che
costituiscono il cosmo concettuale ed esistenziale di De Luca e sul
quale il pittore “scarica” pulsionali fendenti di ammaliante energia
luminosa. Nel testo che accompagna la mostra scrive il critico
Guglielmo Gigliotti: “La luce di De Luca, non è bella: è. Rifulge di
se stessa. E si pone interrogativa: cosa vuoi vedere di più? Di più
non si può vedere. Ma la pittura non è solo vedere. La pittura,
figlia del vedere, lo supera al fine per scorgere, nelle trame della
vista, quelle che Klee chiamava “le strutture dell’invisibile”. Ecco
che il “vedere il vedere” di De Luca addiviene, come un mantra degli
occhi che circuita attorno a una polarità bianca, una meditazione
sull’essere della luce che non vuole più servire a vedere. Vuole
solo essere. Si può essere di più?”
------------------------------------------- Michele De Luca
(Pitelli, La Spezia, 1954) vive e lavora a Roma, dove espone dal
1983 e insegna all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha
partecipato a “Nuove emergenze degli anni Ottanta e Novanta, Premio
Marche 1999, Mole Vanvitelliana, Ancona, 1999; “BNL: una Banca per
l’arte oltre il mecenatismo”, Chiostro del Bramante, Roma, 2000;
“Una luce per Sarno”, Musei Civici di Angri, Spoleto, Amalfi,
Macerata, 2002; “Sensi contemporanei”, Museo Vittoria Colonna,
Pescara, 2004; “Le collezioni del CAMeC”, Centro di Arte Moderna e
Contemporanea, La Spezia, 2004; “La luce oltre la forma”, Galleria
Comunale d’Arte Contemporanea, Portogruaro, Galleria Peccolo,
Livorno, Galleria Folini, Chiasso, Svizzera, Museo Casabianca, Malo,
2004. Ha esposto ripetutamente alla Galleria Giulia di Roma e a
rassegne internazionali in musei e gallerie a Tokyo, Parigi, Londra,
La Habana, Buenois Aires, Melbourne, Seoul, e in Finlandia, Irlanda,
Svizzera, Emirati Arabi Uniti. Fra le personali: Università di
Genova, 1996; Accademia d’Ungheria in Roma, 1997; Museattivo Claudio
Costa, Genova, 1998; Galleria Immaginaria, Firenze, 2001; Studio
Ghiglione, Genova, 2002; Studio Watts, San Gemini, 2003; Galleria
Peccolo, Livorno, 2003; SICAF, Seoul International Contemporary Art
Fair, Seoul, Sud Corea, 2004.
http://digilander.iol.it/deluca1
Name: Simone
Lammardo
Email: info@lammardo.it
From: Loano
Date: 19/01/2005
Time: 16.18.04
Testo
Forma e Contenuto
Mostra privata di Simone Lammardo a Loano in Via Stella, 19
Inaugurazione Domenica 30 gennaio 2005 Presentazione dell'artista
Valter Boj Un materializzarsi continuo di elaborazioni psichiche, a
volte tenerissime altre volte sofferte. Nelle opere di Simone
Lammardo si può rintracciare un percorso estetico che va dalla
contemplazione della natura sino al ritratto dell'innocenza
fanciullesca, passando per la riflessione sulle violenze della
civiltà urbana. Si tratta di un'esperienza onirica incessante,
dell'eliminazione delle barriere che separano la vita diurna dalla
vita notturna. Il mezzo espressivo preferito sono gli acrilici o
comunque i colori sintetici a veloce essicamento, proprio per dare
risalto e vivacità ai soggetti, di solito ben delineati nei loro
contorni, eppure - fatalmente - sfuggevoli per la loro assolutà
levità. Poi ci sono le pittosculture, paesaggi creati con oggetti
decostruiti e trattati con smalti e acidi: microcosmi nei quali si
consuma la metafora delle piccole esistenze umane. "Non mi piace
scadere nella musealizzazione dello stile - dice Lammardo -
Preferisco utilizzare modalità espressive sempre nuove, ma nulla
m'impedisce di procedere con le tecniche ed i supporti
tradizionali". Di lui Gabriele Turola scrive: "I paesaggi lunari e
venusiani, le architetture enigmatiche di Simone Lammardo vengono
riportate alle forme archetipe di solidi geometrici elementari che
sottolineano una viva fiducia nella forza magnetica
dell’intelligenza umana e che visualizzano meditazioni filosofiche,
voli della fantasia, immagini di un sogno matematico e
fantascientifico". Lammardo cerca di dare vita ad un'universo
parallelo; sono proprio gli sfondi ed i paesaggi spesso metafisici a
dare risalto al realismo del personaggi, frutto di combinazione di
parti riconoscibili eppure privi di naturalismo anatomico. Il
critico Teodosio Martucci ha scritto: "Stilizza nelle sue opere un
ideale di purezza che persegue nella sintesi rigorosa delle forme,
nella percezione di uno spazio visto come unità cosmica, in cui non
gli oggetti ma le loro apparenze sono i reali e silenziosi
protagonisti. E’ una pittura, quella di Lammardo, che procede per
enigmi, per sortilegi di interrogazioni, che anzi quasi
paradossalmente fa apparire la riflessione come un atto di pura
magia, un mistero nel mistero". E l'artista così definisce il suo
rapporto con l'atto creativo: "Cerco di creare una strada che mi
porti verso una dimensione libera, in un 'altrove' di cui sento il
bisogno di riappropriarmi e che desidero condividere con gli altri.
Realizzare un'opera mi dà sollievo: nei mie limiti sono stato capace
di ridurre lo spazio immenso tra un'idea, spesso un guizzo
dell'inconscio, e la tela bianca". Simone Lammardo e' nato a Genova
ed abita a Giustenice, nel Savonese. Ha conseguito il titolo di
Maestro d'Arte presso l'Istituto Statale d'Arte "Walter Gropius" di
Imperia, ottenendo alcuni primi riconoscimenti artistici d'impronta
storico-sociale. Ha cominciato l'attività espositiva nel 2001. Tra
le sue esposizioni si segnalano: Rassegna d'Arte Contemporanea
"Magica", Castello Estense, Ferrara, 2002; Personale Sala Olimpia di
Artecultura, Milano Brera, gennaio-febbraio 2003; Personale
"OniricaMente" presso la Biblioteca civica internazionale di
Bordighera (Im), giugno-luglio 2003; Opere in permanenza alla
"Neoart Gallery", Roma, 2004 e presso la Galleria "La Telaccia",
Torino, 2004. Tra i recenti riconoscimenti: Medaglia d'oro XV
Concorso nazionale di pittura Biennale di Osio, Bergamo, 2004. Sito
web:
http://www.lammardo.it
La mostra, in via Stella 19 a Loano, continua sino al 15 febbraio
Tutti i giorni ore 10-13 / 16.30-20 Ingresso libero
Name: Studio 71
Palermo
Email: studio71pa@tin.it
From: Palermo
Date: 25/01/2005
Time: 18.20.36
Testo
GALLERIA DI VILLA
NISCEMI – PALERMO Piazza Niscemi Palermo Sabato 29 Gennaio 2005 alle
ore 18.00 presso la galleria di Villa Niscemi a Palermo verrà
inaugurata la mostra personale di Gianni Maria Tessari dal titolo:
“Violenti squarci su mute finestre metropolitane” a cura di Vinny
Scorsone (…)“I quadri di Gianni Maria Tessari, (scrive Vinny
Scorsone nel suo testo in catalogo) sembrano cibarsi di questo
momento disperato che l’umanità intera sta vivendo. Egli attinge le
problematiche della sua arte dalla vita quotidiana conscio di essere
sotto l’occhio vigile di un Grande Fratello mediatico pronto ad
ottundere ogni sprazzo di sano individualismo intellettuale. In
un’epoca fatta di apparenze, l’artista cerca di recuperare ciò che
vi è di reale ed importante. Partendo dal presupposto che l’uomo è
un essere emozionale in continua trasformazione fisica e filosofica,
l’artista torinese popola i suoi dipinti di creature attonite ed
impaurite pronte a lasciarsi travolgere virtualmente dagli
avvenimenti in un mondo che muta seguendo due strade divergenti: il
male e il bene e in cui la scelta finale è determinata unicamente
dal libero arbitrio individuale. Le sue opere, seppur imprigionate
in schematici e rigidi riquadri urbani, lasciano intravedere una
speranza per il genere umano. Sempre a caccia di un’altra
dimensione, dove il divino si svela e l’umanità si trasforma in
positivo, egli dipinge un mondo artificiale in cui l’uomo può
integrarsi, fino quasi a dissolversi, con la natura (creata
anch’essa in laboratorio). Nell’unità della sua opera, soprattutto
negli scritti, il pessimismo di Tessari si stempera trasformandosi
in un ammiccare nascosto provocatorio e ironico.(…) La mostra potrà
essere visitata fino al 9 febbraio 2005 con i seguenti orari: dalle
10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 ingresso gratuito Palermo,
22/01/2005 Studio 71 Palermo L’addetto stampa Mariella Calvaruso
Name: Arthur
Imparato
Email: arthurimparato@yahoo.com
From: Spain, France
Date: 31/01/2005
Time: 01.21.15
Testo
Dear Senora, Your
paintings look very nice. I am researching my ancestors. My grand
father, Arturo Giovanni IMPARATO was born in Castellamare in 1890.
He was an opera singer, moved to New York in 1910. Do you know of
him? Sorry for not writing in Italian. Sincerely, Arthur Imparato
Name: galleria
Tartaglia
Email: gallerie@tartagliaarte.com
From: Roma
Date: 01/02/2005
Time: 20.26.02
Testo
Omaggio al pittore
della "Commedia umana" Maestro Raffaele Frumenti in connubio
artistico con Franca Mancini, poetessa dei "Chiaroscuri dell'anima".
Inaugurazione Sabato 5 Febbraio 2005 dalle ore 18,00 presso i locali
della galleria Tartaglia Arte di Via xx Settembre, 98c/d Roma
L’esposizione pittorica e dell’opera poetica si protrarrà fino al
giorno 28 febbraio 2004 ------------ A Tribute to the Artist of,"The
Human Comedy" Maestro Raffaele Frumenti in collaboration with Franca
Mancini Poet of, “Light and Shade of the Soul” Beginning Saturday,
February 5th , 2005 from 6:00 pm at Gallery Tartaglia Arte Via xx
Settembre, 98c/d Roma Exhibition open until February 28th , 2005
---------------- Raffaele Frumenti (1922 - 2002) nato a Roma in
Borgo Pio, antico rione papalino. Pittore per vocazione, ha
manifestato la capacità di esprimersi artisticamente fin da
ragazzino, quando per puro divertimento costruiva piccoli teatrini,
curandone la scenografia e dipingendone i fondali. I suoi dipinti
rappresentano personaggi rassomiglianti a cardinali che allo stesso
tempo fanno pensare a pagliacci di un circo, in un mondo di fantasmi
che scaturiscono dal suo subcosciente, retaggio forse di un'infanzia
trascorsa a curiosare all'interno della Basilica di San Pietro. La
sua pittura è un mondo colorato, malinconico, ironico ed
accattivante che esplode nella rappresentazione della commedia
umana.Inoltre ha avuto l'onore di eseguire un trittico a pittura
murale nell'atrio della scuola Media di S. Basilio a Roma, su
commissione delle Belle Arti. Ha realizzato la copertina per il
libro Polizia in azione. È stato docente di Disegno Artistico alla
Scuola Media Statale "Benvenuto Cellini". Franca Mancini, nativa di
Todi, vive e lavora a Roma. Da sempre si dedica alla poesia per la
quale nutre una passione autentica. L'amore è il sentimento guida
delle sue raccolte, amore per le proprie radici e per le persone,
reali o ideali, che l'accompagnano nell'imprevedibile cammino del
vivere quotidiano. Ha pubblicato le raccolte di liriche "Il mio
canto" (2002), "Piccole foglie" (2003) e "Ombre" (2004). per saperne
di più visiti il sito www.tartagliaarte.com per info: 06 4884234
email: gallerie@tartagliaarte.com
--------------------------------------------------------------------------------
TARTAGLIA ARTE Via XX Settembre,98 c/d Tel./fax 06 4884234 00187
Roma www.tartagliaarte.com www.tartagliaarte.it
Name: Centro
Arte Morandi
Email: centrodeartemoderno@telefonica.net
From: Madrid
Date: 02/02/2005
Time: 09.40.18
Testo
Del Viernes 4 al sábado
12 de febrero Centro de Arte Moderno Gobernador, 25 esquina San
Pedro 28014 Madrid Metro: Atocha - Antón Martín 34-914298363
centrodeartemoderno@telefonica.net ENTRADA LIBRE Y GRATUITA
Performas en el Centro es un encuentro internacional de performas.
Artistas de diferentes nacionalidades, todos ellos con una
importantísima trayectoria en esta área, se darán cita con la
finalidad de desarrollar cada uno su particular obra, a través de
esta forma de expresión. En esta propuesta, que promete ser
cautivadora, participan creadores de España, Italia, México, Grecia,
Argentina y Chile. CRONOGRAMA Viernes, 4 de febrero 20.00 h SHEren’s
CASE, Laura Cristin (Italia) 20.45 h Cuadros para una exposición,
Carlos Felices (España) 21.30 h El arte del juego, el juego del
arte, ANIMA -Almudena Mora y Juan Yagüe- (España) Sábado, 5 de
febrero 20.00 h Pura Seda, Yolanda Pérez Herrera (España) 20.45 h
Interferencias III, Nieves Correa (España) 21.30 h El jardín
ilustrado, Nana Martínez Santamaría (España) Martes, 8 de febrero
20.00 h Ironic Froggy-Ironic Art, Filippos Tsitsopoulos (Grecia) con
la colaboración de Nacho Ramírez 20.45 h Art Ephimera, Pedro Núñez
(Chile) Jueves, 10 de febrero 20.00 h Acción 01-05, Hilario Álvarez
(España) 20.45 h Choco-Adiction Action, Nacho Ramírez (España) con
la colaboración de Filippos Tsitsopoulos 21.30 h S/T, Emilio y
Franca Morandi (Italia) Viernes, 11 de febrero 19.00 h M12 Monumento
al paraguas, Jorge Ismael Rodríguez (México) Actividad incluida en
el programa: MÉXICO EN ARCO 2005 Sábado, 12 de febrero 20.00 h
Asturias paria erida / Pulgu republicano (fotomatón) / Mirando al
mar (tonada), Nel Amaro (España) 20.45 h ANTIFAZismo, Pepe Murciego
(España) 21.30 h Poema-Prospecto-Sistitis, Mario Merlino (Argentina)
22.00 h S/T, Emilio y Franca Morandi (Italia)
Name: A.I.E.S.M.
Associazione Internazionale Eventi di Scultura Monumentale
Email: francini@val.it
From: Songkla - Tailandia
Date: 04/02/2005
Time: 11.46.03
Testo
SONGKLA - TAILANDIA
2005- I. SIMPOSIO INTERNAZIONALE DI SCULTURA MONUMENTALE La
A.I.E.S.M., Associazione Internazionale Eventi di Scultura
Monumentale, la Thai Sculptor Association, il Dipartimento di
Scultura, Facoltà di Pittura, Scultura e Grafica della Silpakorn
University di Bangkok, l'Art Center della Silpakorn University, la
Facoltà di Fine Arts della Thaksin University e il Comune di
Songkla, organizzano in Tailandia il 1° Simposio Internazionale di
Scultura Monumentale. Il simposio si terrà dal 10 al 30 di Aprile
2005 nella città di Songkla in Tailandia e vedrà la partecipazione
di 6 artisti internazionali membri di A.I.E.S.M , 6 artisti
tailandesi della Thai Sculptor Association e 2 artisti locali della
città di Songkla. Le opere realizzate durante il simposio verranno
permanentemente installate nel parco sul mare della città di
Songkla, creando un percorso di sculture monumentali pubbliche unico
nel suo genere in Tailandia. Scopo del simposio è creare un Evento
d'Arte Internazionale che promuova il Turismo nella città di Songkla
e in Tailandia in generale, specialmente dopo il Tsunami del 26
Dicembre 2004. L'iniziativa si propone anche di favorire gli scambi
intellettuali tra artisti internazionali e artisti tailandesi e di
coinvolgere la popolazione locale invitata ad assistere alla
creazione delle sculture in un laboratorio aperto al pubblico, nel
clima dei festeggiamenti per il Capodanno Tailandese. Al finale del
simposio è prevista una cerimonia di chiusura con la presenza di
ambasciatori e personalità del governo tailandese. Saranno inoltre
realizzati un catalogo e un video DVD sull'evento. Per maggiori
informazioni, visitare il sito: www.aiesm.com oppure contattare:
Diana Manni, manager A.I.E.S.M. per le pubbliche relazioni, e-mail:
manni@artlaboratory.com - Bettino Francini, Presidente mondiale di
A.I.E.S.M., e-mail: francini@val.it SONGKLA- THAILAND 2005 - 1.
INTERNATIONAL SIMPOSIUM OF MONUMENTAL SCULPTURE The A.I.E.S.M.,
International Association for Monumental Sculpture Events, the Thai
Sculptor Association, the Department of Sculpture, Faculty of
Painting, Sculpture and Graphic Arts of the Silpakorn University in
Bangkok, the Art Center of the Silpakorn University, the Faculty of
Fine Arts of the Thaksin University and the Municipality of Songkla,
organize in Thailand the 1° International Symposium of Monumental
Sculpture. The symposium will be held from the 10th to the 30th of
April 2005 in Songkla in South Thailand, and it will see the
participation of 6 international artists, members of A.I.E.S.M, 6
Thai artists of the Thai Sculptor Association and 2 local artists of
Songkla. The works realized during the symposium will be permanently
installed in the park on the sea of the city of Songkla, creating a
route of public monumental sculptures, unique in Thailand. Purpose
of the symposium is to create an International Art Event that will
promote the tourism in the city of Songkla and in Thailand in
general, especially after the Tsunami of 26th of December 2004. The
initiative also is focused to favor the intellectual exchanges
between International and Thai artists and to involve the local
population invited to assist at the creation of the sculptures in a
open workshop, in the ambience of celebrations for the Thai New
Year's eve. At the end of the symposium it is foressen a ceremony
with the presence of ambassadors and personalities of the Thai
government. A catalogue and a DVD movie performing the Event will be
also realized. For further information, please visit the web site:
www.aiems.com or contatc : Diana Manni , A.I.E.S.M. Manager for the
public relations, e-mail: manni@artlaboratory.com - Francini
Bettino, World President of A.I.E.S.M. , e- mail: francini@val.it
SONGKLA - TAILANDIA 2005 - I° SIMPOSIO INTERNACIONAL DE ESCULTURA
MONUMENTAL La A.I.E.S.M, Asociación Internacional de Eventos de
Escultura Monumental, la Thai Sculptor Association, el Departamento
de Escultura, Facultad de pintura, escultura y gráfica de la
Silpakorn University de Bangkok, el Art Center de la Silpakorn
University, la Facultad de Bellas Artes de la Thaksin University y
el Ayuntamiento de Songkla, organizan en Tailandia el 1° Simposio
Internacional de Escultura Monumental. El simposio se tendrá desde
el 10 hasta el 30 de Abril 2005 en la Ciudad de Songkla en Tailandia
y verá la participación de 6 artistas internacionales, miembros de
A.I.E.S.M, 6 artistas tailandeses de la Thai Sculptor Association y
2 artistas locales de la Ciudad de Songkla. Las obras realizadas
durante el simposio vendrán permanentemente establecidas en el
parque sobre el mar de la ciudad de Songkla, creando un recorrido de
esculturas monumentales públicas, único en su género en Tailandia.
Objetivo del simposio es crear un Evento de Arte Internacional que
promueva el Turismo en la ciudad de Songkla y en Tailandia en
general, especialmente después del Tsunami del 26 de Diciembre 2004.
La iniciativa también se propone de favorecer los cambios
intelectuales entre artistas internacionales y artistas tailandeses
y de implicar la población local invitada a asistir a la creación de
las esculturas en un laboratorio abierto al público, en el clima de
los festejos por la Nochevieja tailandés. Al final del simposio es
prevista una ceremonia con la presencia de embajadores y
personalidades del gobierno tailandés. Además serán realizados un
catálogo y un vídeo DVD sobre el evento. Para mayores informaciones,
por favor visitar el sitio web: www.aiesm.com, o contactar: Diana
Manni, A.I.E.S.M. Manager for the public relations, e-mail:
manni@artlaboratory.com - Francini Bettino, Presidente mundial de
A.I.E.S.M. , e-mail: francini@val.it
Name: Fulvia
Spizzo
Email: info@aaa-edizioni.it
From: Udine
Date: 08/02/2005
Time: 21.16.14
Testo
FULVIA SPIZZO Interno
16 - Udine Dal 15 febbraio al 12 marzo 2005 a cura di Piermario
Ciani Continuano le mostre in questo elegante spazio neomoderno
situato nel centro di Udine. Fulvia Spizzo è un'artista che si
divide tra i mobili da fiaba e i fumetti delle Gemelle Irvette.
Recentemente ha esposto all'Artestudio Clocchiatti di Udine, allo
Spazio Juliet di Trieste e alla Galleria Comunale di Monfalcone. ...
E¹ un¹artista di lunga esperienza e un¹insegnate d¹arte sempre
aperta alle sperimentazioni. Usa con grande raffinatezza tecniche
semplici come il collage, la tempera, il frottage, il gesso. Per gli
assemblaggi sceglie prevalentemente elementi purificati dal tempo e
dall¹usura, di cui sa cogliere l¹intrinseca liricità. La sua gamma
coloristica preferita è formata da tinte naturali e, come la linea
ritmica e nervosa, è vincolata da una interiore esigenza di
eleganza. Molto produttiva, ha fatto le più varie esperienze, e da
sempre, continuamente, disegna, assembla, installa, costruisce,
filma, danza e dipinge... Eleonora Gregorat, da Juliet 121, Febbraio
2005 Martedì 15 febbraio alle ore 18.30 l'artista offrirà un
aperitivo a tutti gli intervenuti. Interno 16 Udine, via Portanuova,
7 interno 16 aperto ore 9,00 - 18,00 chiuso domenica e lunedì
0432.295990 <agosparini@libero.it> Ufficio Stampa
info@aaa-edizioni.it
http://www.aaa-edizioni.it
Name: Galleria
"Studio 71"
Email: studio71pa@tin.it
From: Palermo
Date: 12/02/2005
Time: 12.01.27
Testo
----- GALLERIA E
BIBLIOTECA D’ARTE “STUDIO 71” Via Ten. Luigi Rizzo ang. Via V.zo
Fuxa n. 9 – 90143 Palermo Tel. 091 6372862 – 3332737182 - e mail
studio71pa@tin.it internet www.studio71.it Il 10 gennai 2005 ha
rappresentato una data storica per i fumatori. Vietato fumare, si
legge, ormai, dappertutto. Al ricordo di quella che, ancora oggi, è
una delle più grandi passioni di molti italiani, la galleria Studio
71 di Palermo ha deciso di dedicare una mostra. Sabato 26 febbraio
2005 alle ore 18.00 presso la galleria d’arte Studio 71 Via V.zo
Fuxa n. 9 Palermo verrà inaugurata la mostra di fotografie di Maria
Pia Lo Verso dal titolo: Una questione di fumo “luoghi e fumatori di
tabacco in Sicilia” La mostra raccoglie circa 30 scatti fotografici
realizzati da Maria Pia Lo Verso nel corso di alcuni anni. Le
tabaccherie siciliane e i personaggi del mondo dell’arte, colti nei
momenti rituali che caratterizzano il fumatore, sono i protagonisti
di questa interessante mostra, realizzata anche grazie al contributo
della Federazione Italiana Tabaccai. “… Immagini che ci accompagnano
alla scoperta dell’arte e del piacere del fumare. Attimi intimi di
fumatori ignari e talvolta assorti colti dall’obbiettivo ..” come
scrive il Segretario generale della FIT Sergio Baronci nella sua
presentazione del catalogo. E ancora Vinny Scorsone: “…Questa mostra
non vuole essere un inno al fumo, ma un omaggio a ciò che il tabacco
e le tabaccherie hanno rappresentato per tante generazioni e al
fascino che, nell’immaginario comune, continuano a produrre. Provate
a pensare: Che cosa sarebbero James Dean, Marlon Brando, Humphrey
Bogart, senza la loro sigaretta? E una bella partita di poker senza
la cappa di fumo e un bicchiere di liquore? Perderebbero sicuramente
parte del loro fascino. L’immagine del bel tenebroso, negli anni
passati, è sempre stata accompagnata da quel cilindretto (spesso
arrotolato a mano personalmente) che penzolava dalla bocca e gli
anni ’50 e ’60, in particolar modo, hanno contribuito a creare nuovi
miti e stili di vita tendenti ad associare al fumo la figura del
ribelle da emulare. …” Mentre Aldo Gerbino nella sua presentazione
in catalogo: “…Pia Lo Verso ci sottopone i suoi scatti nel
cromatismo dell’istantanea. Vengono così offerte rivendite di
tabacchi: da quelle storiche risalenti alla Palermo liberty
(Ribaudo, Vicari), poste nella piazza dove s’erge il monumentale
teatro Massimo, alle altre disseminate nel centro storico, e ancora
a quelle dell’entroterra e in altre coste della Sicilia. Un invito,
questo procedere di Pia Lo Verso, nel mondo del tabacco (dall’auge
alla crisi), e, soprattutto, alla trasformazione del luogo di
distribuzione in banco del lotto e delle corse, vendita di materiali
affini, e sempre meno luogo di ritrovo per la esaltazione e la
liturgia del fumo. …” La mostra resterà aperta al pubblico fino al
25 marzo 2005 orario dalle 17.00 alle 20.00 escluso i festivi.
Palermo, 25/01/2005 Galleria d’arte Studio 71 L’addetto stampa
Mariella Calvaruso
Name: Rolando
Zucchini
Email: rolandozucchini@infinito.it
From: Capua
Date: 12/02/2005
Time: 12.04.03
Testo
One of the better sites
in the web: www.zetau.it extra special number Alla Libreria Guida
(Corso Gran Priorato di Malta, 25 Cortile Palazzo Lanza 81043 Capua
0823/62.29.24 e-mail guidacapua@libero.it) giovedì 17 febbraio, ore
18,30, per la serie “Conversazioni sull’arte contemporanea”
conferenza sul tema “Paradigmi visivi tra Caravaggio, Burri e
Fontana” con l’intervento di Maurizio Vitiello, critico d’arte,
docente alla Fondazione Humaniter, all’Unitre e all’Università
Popolare di Napoli. Si tratta di un approfondimento sui sentieri
dell’arte contemporanea. Si guarda all’indietro a Caravaggio per
sottolineare la sua moderna caratura e si segnalano i primati di
Burri e Fontana, maestri indiscussi dell’arte del secolo scorso, in
una sorta di continuità ideale. Inquadrature, segnature,
sottolineature, incisioni e luci saranno vagliate con perspicace
indirizzo critico per raccogliere esempi e vertigini di una
creatività di questi ultimi secoli.
Name: La
Bertesca Masnada
Email: francesco.masnada@inwind.it
From: Genova
Date: 12/02/2005
Time: 12.05.50
Testo
La Bertesca-Masnata Via
Assarotti 51r 16122 Genova tel. +39-347-1560129
francesco.masnata@inwind.it venerdì 11 febbraio 2005 dalle ore 16.30
alle ore18.30 Adria Sartore - Omaggio a Elizabeth S. "11 febbraio
1862 - 11 febbraio 2005" Non sarà mai risolto il mistero sulla morte
di Elizabeth Siddal avvenuta l'11 febbraio 1862 a Londra in Highgate
Village. Un'eccessiva dose di laudano presa per alleviare quella
pena d'amore che la condusse alla pazzia? Elizabeth presta il volto
a Ofelia, posa per mesi in una vasca da bagno e Ofelia le
trasferisce (lentamente) la sua tragedia. Io ho prestato a Elizabeth
Siddal volti immersi talvolta nell'acqua. Volti di donne che
quotidianamente combattono col profondo senso del disagio. Adria
Sartore Nobody will never disclose the enigma of the death of
Elizabeth Siddal occured on the 11th of February 1862 in Highate
Village, London. An extreme dose of laudanum. Maybe taken to ease
the love pain that drove her to madness? Elizabeth gives her face to
Ophelia, she poses in a bath for mounths and Ophelia pours to her
(slowly) her own tragedy. I lended to Elizabeth Siddal faces
plunged, sometimes, in water. Day by day those women faces fight
against the deep sensation of disconfort. Adria Sartore
Name: Galleria
Artra
Email: marcellastefanono@virgilio.it
From: Genova
Date: 13/02/2005
Time: 23.14.35
Testo
Palazzo Ducale Piazza
Matteotti 23 16123 Genova tel.+39 010 5955822 artragalleria@tin.it
COMUNICATO STAMPA Sabato 19 febbraio 2005 alle ore 18.00 si inaugura
alla galleria ARTRA di Genova: ”SPAZIO FRONTALE” ricerca e progetto
di PAMELA FERRI, opere di GIANNI ASDRUBALI "SPAZIO FRONTALE" è il
titolo di una ricerca resa possibile da uno studio di Pamela Ferri,
giovane progettista italiana, sulle opere di Gianni Asdrubali,
artista che, a partire dal 1979, ha sempre lavorato sulla
materializzazione di un "vuoto frontale" fino a divenire nel corso
degli anni uno “spazio frontale adimensionale” spostando
l'attenzione da uno spazio infinito e irreale quindi di "effetto",
ad uno spazio finito e reale privo di "effetto", dove per finito si
intende un limite senza bordi, dato dalla percorrenza mentale e
fisica e "schiacciata" in un’ unica superficie... “…..Quando
Asdrubali parla di spazio frontale a proposito del suo lavoro vuol
dire che le forze interne alle antitesi espresse dal gesto, dal
colore, dal segno, dalla forma si integrano e annullano nella
percezione che ognuno ha dell’intera spazialità. Ogni segno è
esterno e interno delle parti di superficie coinvolte nell’energia
distributrice del gesto….. ….. Ciò che appare interessante, è
cogliere in cosa e dove un artista come Asdrubali, che matura il
proprio lessico negli anni Ottanta, insidiati dal riflusso
linguistico e dal cosiddetto ‘nomadismo’ citazionista, si
diversifica e distacca da ogni ipotesi postmoderna per coniugare il
proprio lavoro a quello dei pionieri della nuova spazialità nel XX
secolo. Ebbene, il primo aspetto di cui dover tenere conto è
l’enunciazione di vuoto, spazio ed energia che Asdrubali coniuga con
intenzioni e suggestioni ben determinate: le valenze che ad essi
affida Asdrubali non si possono ignorare nel ‘leggere’ le sue
immagini e le sue opere, altrimenti si incorrerebbe nell’errore di
considerare un Concetto spaziale d Fontana come un banale foro nella
tela. Ma è tanto reale la portata del ‘buco’ di Fontana, quanto lo è
la considerazione del ‘vuoto’ come ‘limite dinamico’ nella creazione
di quello che Asdrubali definisce lo spazio frontale
adimensionale….” Bruno Corà . (da “SPAZIO FRONTALE”, ediz. Prearo
Milano, febbraio 2005, edito in occasione della mostra)
inaugurazione 19 febbraio 05 ore 18,00 durata: 19 febbraio 15 aprile
( chiuso settimana di Pasqua ) orari: aperto dal martedì al sabato
dalle 15.00 alle 19,30
Name: michele de
luca
Email:michele.dl@libero.it
From: Roma
Date: 15/02/2005
Time: 17.43.55
Testo
M I C H E L E D E L U C
A e s t a t i c a a cura di Francesco Pezzini e Cesare Sarzini
Associazione culturale TRAleVOLTE - Piazza di Porta San Giovanni, 10
- Roma inaugurazione sabato 19 febbraio 2005 alle ore 18 dal 19
febbraio al 9 aprile tutti i giorni dalle ore 17 alle 20 (chiuso
sabato e festivi) L’ associazione culturale TRAleVOLTE - presso lo
studio “Sala 2 Architettura” - apre la sua attività, sul rapporto
arte architettura, con una personale dell’artista Michele De Luca,
ruotante attorno ad un nuova opera: la scultura Estatica, affiancata
da altri lavori pittorici e oggettuali che creano un sottile
percorso di segnali visivi “tra le volte” dello spazio espositivo.
Michele De Luca riporta a Roma con questa installazione la sua densa
e singolare ricerca di “pittura di luce”. In Estatica, la struttura
verticale asimmetrica presenta la superficie, metallica e lignea,
sensibilizzata da evanescenti trasparenze di striature luminose. E’
un’apparizione monolitica che con la decantazione del gesto evoca la
potenziale implosione di un’energia raggelata. Scrive nel testo
critico Cesare Sarzini: “Il lavoro di Michele De Luca è da tempo
imperniato sulla ricerca di una visione originaria della luce che,
pur riducendo l’immagine, amplifica gli stati emotivi. La luce è
l’anima di questa pittura, di certo non retinica, mistica. Egli
sembra cercare un’immagine eidetica interiore che, originata
dall’esistenzialismo della sua prassi artistica, vuole essere il
fondamento e allo stesso tempo la speranza per una visione
incantata.” Michele De Luca (Pitelli, La Spezia, 1954) vive e lavora
a Roma e insegna all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha
partecipato a “Nuove emergenze degli anni Ottanta e Novanta, Premio
Marche 1999”, Mole Vanvitelliana, Ancona, 1999; “BNL: una Banca per
l’arte oltre il mecenatismo”, Chiostro del Bramante, Roma, 2000;
“Una luce per Sarno”, Musei Civici di Angri, Spoleto, Amalfi,
Macerata, 2002; “Sensi contemporanei”, Museo Vittoria Colonna,
Pescara, 2004; “Le collezioni del CAMeC”, Centro di Arte Moderna e
Contemporanea, La Spezia, 2004; “La luce oltre la forma”, Galleria
Comunale d’Arte Contemporanea, Portogruaro, Galleria Peccolo,
Livorno, Galleria Folini, Chiasso, Svizzera, Museo Casabianca, Malo,
2004. Ha esposto alla Galleria Giulia di Roma e a rassegne
internazionali in musei e gallerie a Tokyo, Parigi, Londra, La
Habana, Buenos Aires, Melbourne, Seoul e in Finlandia, Irlanda,
Svizzera, Emirati Arabi Uniti. Fra le personali: Università di
Genova, 1996; Accademia d’Ungheria in Roma, 1997; Museattivo Claudio
Costa, Genova, 1998; Galleria Immaginaria, Firenze, 2001; Studio
Ghiglione, Genova, 2002; Studio Watts, San Gemini, 2003; Galleria
Peccolo, Livorno, 2003; SICAF, Seoul International Contemporary Art
Fair, Seoul, Sud Corea, 2004; Palazzo Chigi, Galleria Miralli,
Viterbo, 2005. michele.dl@libero.it -
http://digilander.iol.it/deluca1
TRAleVOLTE Piazza di Porta San Giovanni, 10 00185 Roma Tel.
06.70491663 Tel./Fax. 06.77207956 tralevolte@yahoo.it
www.tralevolte.org
Name: Susanna
Viale
Email: info@vialesusanna.com
From: Cuba - La Habana
Date: 16/02/2005
Time: 21.42.43
Testo
CIUDAD DE LA HABANA -
CUBA MUNICIPALIDAD DE MARIANAO ASSOCIAZIONE CULTURALE TEMPOREALE di
Torino (Italia) CON IL PATROCINIO DEL COMITATO UNI - CUBA
DELL'UNIVERSITÀ DI TORINO presentano la mostra d'arte dell'artista ,
SUSANNA VIALE "L'ESPRESSIVITA' UMANA ED IL SUO INCONTRO CON IL
SOCIALE" "La expresividad humana y su encuentro con lo social" 30
opere in esposizione contemporanea presso la CASA COMUNITARIA DE
POGOLOTTI. Avenida 57, esquina 94. Marianao e la BIBLIOTECA
MUNICIPAL "ENRIQUE J. VARONA". Avenida 41, esquina 100. Marianao LA
HABANA - CUBA Dal 22 al 27 febbraio 2005 (orario 10 - 17) ,
INAUGURAZIONE: MARTEDÌ 22 FEBBRAIO 2005 ALLE ORE 17. Susanna Viale
via Martini 7 10025 Pino Torinese (To) www.vialesusanna.com
Name: A arte
Studio Invernizzi
Email: info@arteinvernizzi.it
From: Milano
Date: 07/03/2005
Time: 13.50.56
Testo
COMUNICATO STAMPA ARTE
E FILOSOFIA. PENSIERO PER IMMAGINI DEL PENSIERO TITOLO: Arte come
scrittura della verità INCONTRO CON: Carlo Sini CURATORE E
MODERATORE: Massimo Donà DATA: mercoledì 13 aprile 2005 ore 20.30
SEDE: A arte Studio Invernizzi Via Scarlatti 12 angolo Via Benedetto
Marcello Milano La galleria A arte Studio Invernizzi, proseguendo
nel suo ciclo di appuntamenti con filosofi contemporanei, organizza
mercoledì 13 aprile 2005 un incontro con il filosofo Carlo Sini.
Carlo Sini è una delle figure più significative della filosofia
contemporanea. Docente di Filosofia Teoretica presso l’Università
Statale di Milano, ha pubblicato le sue numerosissime opere presso
Laterza, Marietti, Spirali, Raffaello Cortina, il Saggiatore, Jaca
Book. La sua ultima fatica: Figure dell’enciclopedia filosofica è
un’opera in più volumi, di cui sono stati pubblicati i primi cinque,
che lo pone sempre più a livello dei maggiori pensatori
contemporanei. Carlo Sini si è sempre interessato anche di questioni
estetiche intravvedendo proprio nella forma di espressione artistica
una delle scritture più urgenti di quella che i filosofi da sempre
chiamano “verità”; la stessa che transita in un esercizio memoriale
della vita eterna che non è mai stato esclusivo possesso della
metafisica. Questo secondo appuntamento si preannuncia insomma come
giusta prosecuzione del cammino avviato con il primo degli incontri
di quest’anno tenuto dal filosofo Vincenzo Vitiello. Anche questa
volta gli spazi della galleria ospiteranno un incontro irripetibile
e vera e propria occasione per una ulteriore riflessione intorno ad
alcune delle più radicali istanze significative dell’arte
contemporanea. La verità non si scrive solo nel linguaggio logico da
tempo familiare al pensiero filosofico. Essa si in-scrive piuttosto,
e forse addirittura con la massima radicalità, proprio in quelle
pratiche che non possono dirla e testimoniarla se non in un
irrimediabile consumarsi che, da ultimo, non può che far spazio ad
una oggettualità perfettamente autonoma; e per ciò stesso di
difficile decifrazione per l’anelito conoscitivo di cui il
linguaggio alfabetico è forse la forma principale. Pensare l’arte
significa dunque mettere alla prova la hybris della conoscenza
connaturata all’uomo e costringerlo a mettere sempre discussione le
proprie certezze. Pensare l’arte significa aprire l’orizzonte
filosofico a quell’alterità di cui troppo spesso si parla senza
averne invero mai fatto reale esperienza. Pensare l’arte significa
allora fare i conti con quel foglio-mondo che ogni esistenza
attraversa e squaderna, anche se troppo spesso senza comprenderne la
strutturale e forse irrimediabile paradossalità. Ingresso libero
fino ad esaurimento posti Si prega di riservare al numero telefonico
02 29402855 oppure al seguente indirizzo e-mail
info@aarteinvernizzi.it
Name: A arte
Studio Invernizzi
Email: info@arteinvernizzi.it
From: Milano
Date: 07/03/2005
Time: 13.51.54
Testo
PROGRAMMA ESPOSITIVO
APRILE 2005 MOSTRA: Michel Verjux A CURA DI: Marco Scotini PERIODO
ESPOSITIVO: 28 aprile - 24 giugno 2005 INAUGURAZIONE: Giovedì 28
aprile 2005 ore 18.30 ORARI: da lunedì a venerdì 10-13 15-19
CATALOGO DISPONIBILE SEDE: A arte Studio Invernizzi Via D. Scarlatti
12 20124 Milano Italy Tel. Fax 0039 02 29402855
info@aarteinvernizzi.it www.aarteinvernizzi.it La galleria A arte
Studio Invernizzi inaugura giovedì 28 aprile una mostra personale
dell’artista francese Michel Verjux che presenta in questa occasione
un intervento inedito appositamente creato per gli spazi della
galleria. Michel Verjux lavora sull’atto del vedere come luogo
dell’incontro con la realtà: nella presenza della materia attraverso
la luce è possibile acquisire la consapevolezza del linguaggio
specifico della sostanzialità esperita, e avviare un nuovo
comunicare. Le potenzialità di questa comunicazione possono anche
non avere altra verità che il legame con il visibile: la realtà
della situazione non è metafisica, può limitarsi ad essere
metalinguistica, e per questa via giungere ugualmente al proprio
fondamento. Nel mondo del linguaggio, la finzione sempre e comunque
si fa metafora attiva, legame con il reale. Uno degli aspetti
fondamentali dell’opera di Michel Verjux è il suo dialogo con la
situazione, con una contestualità indagata e assimilata non
unicamente nei suoi aspetti morfologici, strutturali,
architettonici, ma anche nella sua identità sedimentata e attiva. Ne
deriva che l’operare di Verjux non è puramente né primariamente
architettonico, quanto fondamentalmente antropologico. Una
dimensione antropologica come appropriazione e imprescindibile
intervento attivo nel corso stesso del processo cognitivo: così il
lavoro di Verjux tende a una decostruzione funzionale, alla
riduzione del significante veicolo di un inedito significato. In
occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo bilingue
contenente un saggio introduttivo di Marco Scotini, le riproduzioni
delle opere presentate in galleria, una poesia di Carlo Invernizzi e
un apparato bio-bibliografico.
Name: Galleria
La Bertesca - Masnata
Email: francesco.masnata@inwind.it
From: Genova
Date: 07/03/2005
Time: 13.53.22
Testo
Galleria La Bertesca -
Masnata Via Assarotti 51 r - 16122 Genova - Italy tel.
+39-347-1560129 - fax +39-010-879195 e-mail:
francesco.masnata@inwind.it - www.labertesca.it Comunicato stampa
Francesco Masnata annuncia la mostra di Adria Sartore “Fluid,
Flowing with Elizabeth Siddal”, che si aprirà alle ore 18.00 del 10
marzo 2005 a St. Petersburg (Russia) presso la Galleria KvadraT
(www.russkialbum.ru) e sarà visitabile fino al 2 aprile. Nel
catalogo, in lingua russa e inglese, testi di Olga Tomson e Linda
Kaiser. Press Release Francesco Masnata will present Adria’s
personal exhibition “Fluid, Flowing with Elizabeth Siddal”, due to
be inaugurated at 6.00 PM on the 10th of March 2005 at the KvadraT
Gallery (www.russkialbum.ru) in St. Petersburg (Russia) and open
through to the 2nd of April. The catalogue will feature texts by
Olga Tomson and Linda Kaiser translated into Russian and English.
www.adriasartore.com www.labertesca.com info@labertesca.it
francesco.masnata@inwind.it
Name: Galleria G
28
Email: poliartstud@aliceposta.it
From: Cagliari
Date: 08/03/2005
Time: 17.53.48
Testo
Galleria G28 Palazzo
Marini, Via Ada Negri, 28 - Cagliari Per filo e per segno Gianni
Atzeni, Italo Medda, Carla Mura 19 marzo – 2 aprile 2005
Inaugurazione sabato 19 marzo ore 18.30 domenica e lunedì esclusi:
ore 18.00 – 20.30 La classica e millenaria tecnica dell’arazzo, il
cui nome deriva dalla città francese Arras, è una tra le più
delicate e meticolose che si conoscano. Gli artisti in mostra,
proficui sperimentatori e memori dell’eredità trasmessaci dalla
tradizione tessile dell’artigianato artistico sardo, scelgono di
portare avanti un discorso analogo a quello dei “peintres
cartonniers” capovolgendo, in parte, le nostre aspettative. Possiamo
chiamare le opere di Gianni Atzeni, Italo Medda e Carla Mura - a
confronto nelle sale espositive della Galleria G28 dal 19 marzo -
arazzi, o “tappeti da parete”, perché in fondo nascono per arredare
aree parietali. Perché in fondo il loro gioco è quello del decorare,
dell’adornare un ambiente, di impreziosirlo portando l’arte oltre il
confine della cornice, ad invadere lo spazio della vita. Gianni
Atzeni con i suoi “Arazzi stampati” si riallaccia, se vogliamo,
all'idea della pittura su pannelli di carta per l'arredamento di
interni. Fino alla diffusione delle macchine industriali, infatti,
tessuti e carta venivano decorati a mano, o stampati per mezzo di
rulli artigianali di pregevole manifattura. E se l'arazzo è, in un
certo senso, il più diretto antenato della carta da parati, Atzeni
riesce a mettere in relazione le tecniche di stampa (poiché il “suo
primo amore” è l’incisione) con quelle della tessitura. Gli arazzi
di Italo Medda sono invece realizzati con strisce di carta tagliate
e piegate in varie fogge e incollate su un supporto anch’esso di
carta, anche in questo caso senza alcun intervento pittorico, e
combinate in varie declinazioni e con soluzioni che solo in qualche
caso sembrano rimandare a esempi di creazioni tradizionali: le
composizioni sono necessariamente “suggerite” dalla particolare
tipologia delle carte, sempre di uso comune come, per esempio, la
carta da imballaggio o quella da regalo. Negli “intrecci” di Carla
Mura il nero e il bianco hanno valore totale, abitano estensioni
senza confini, profonde, dove il tempo sembra arrestarsi. I fili
bianchi e neri che le sue dita pazienti “tessono” sulle superfici
butterate di scaglie di pietra o di legni segnati dalle rughe del
tempo, ma anche sui piani levigati e trasparenti di algida
produzione industriale, si intrecciano e si avviluppano lungo i
percorsi della mente: colori dal forte significato simbolico. La
sfida è lanciata per l’abbattimento di una convinzione oramai
superata, e cioè che possa chiamarsi arazzo solo un'opera tessile
monumentale a contenuto narrativo; sulla scia di attempate opinioni
critiche, che esclusero la possibilità di considerare «veri arazzi»
persino i lavori tratti da dipinti non figurativi, si riapre,
dunque, il dibattito delle cosiddette “arti applicate”, oggi di
nuovo degne di essere pienamente inserite nella cultura del nostro
tempo e in sintonia con le forme contemporanee dell'architettura.
Giorgia Atzeni www.giorgiatzeni.com
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Name: Artra
Email: artragalleria@tin.it
From: Milano
Date: 13/03/2005
Time: 21.20.04
Testo
ARTRA Via Settala 6
20124 Milano tel. e fax +39 0229402478 artragalleria@tin.it
COMUNICATO STAMPA Giovedì 17 marzo 2005 alle ore 18.00 presso la
Galleria Artra diMilano sarà inaugurata una personale di Vittorio
Corsini a cura di Viana Conti Titolo dell’installazione: I have a
head Vittorio Corsini (nato a Cecina nel 1956, vive e lavora a
Firenze) è un artista che, da tempo, opera direttamente sulla
fluttuante cerniera di contatto tra la fisicità e la virtualità, la
rappresentazione grafico-lineare e la tridimensione, il pensiero di
ordine riflessivo e l’attitudine comportamentale, il concetto,
sotteso all’opera, e la sua lettura emozionale. Misurandosi con tali
tematiche-problematiche, non sorprende che i suoi topoi linguistici
siano il ribaltamento di un’accezione di comune lettura, la
formalizzazione di un’ipotesi alternativa, la
tridimensionalizzazione di un pensiero, la smaterializzazione della
materia attraverso il ricorso alla luce, alla sonorità, alla
trasparenza, e la materializzazione di diversi modi del percepire e
del sentire. Il lavoro progettato per ME design Forme del
Mediterraneo si colloca immediatamente sul punto di
sutura/divaricazione tra la funzionalità dell’oggetto/metafora
dimora, come formalmente e fisicamente si presenta la struttura
abitativa di I have a head, e la sua destinazione creativa a
un’ipotesi di comunicazione interpersonale tra soggetti/oggetti
delle differenze, non solo politico-culturali, sociali,
confessionali, ma anche etnico-antropologiche. E’ attraverso la
luce, simbolo e metafora, ma anche fenomeno di radiazione di diverse
lunghezze d’onda visibili e non visibili, che si leggono le parole
incise nel metallo, tanto forti da trapassare i muri delle case. Con
I Have a head Vittorio Corsini ha coniugato l’etica con l’estetica
attraverso il design reale/mentale di una costruzione con intenti
critici e propositivi insieme. Viana Conti L’installazione consta di
una casa, commisurata all’ambiente della galleria, in alluminio
verde militare sulle cui pareti viene inciso, a intaglio traforato,
il discorso che Martin Luther King fece poco prima di essere
assassinato. La potente luce interna rende leggibile il discorso
dall’esterno. Quel discorso che, come è noto, esordendo con la frase
I have a dream, inaugurò una nuova era: che la gente di pelle scura
potesse sognare anche qui, tra noi. Queste parole che fisicamente
forano le pareti di metallo, che metaforicamente intendono creare la
condizione del dialogo con l’esterno e con l’alterità sono
letteralmente buchi che trapassano i muri dell’indifferenza,
dell’incomprensione, dell’intolleranza, sono il tramite, la
continuità, la presenza, la tensione, ma anche la pacificazione,
sono un ponte verso il conseguimento stabile del risultato di un
progetto comune, il passaggio di una testimonianza da me a te, da
noi a voi. In queste parole di luce si realizza l’incontro delle
differenze, scorre il fiume dell’umanità, si tende l’arcobaleno dei
sogni. Vittorio Corsini La mostra termina il 23 aprile La galleria è
aperta dal martedì al sabato dalle 15,00 alle 19,00
Name:
Prof.Giuseppe De Bartolo
Email: g.debartolo@acidevolution.com
From: Rivoli (To)
Date: 16/03/2005
Time: 07.50.00
Testo
INCONTRI D’ARTE: Sabato
19 marzo ore 18.00, Inaugurazione della Mostra INCONTRI D’ARTE
Galleria SS.ma Annunziata via Po, 45 Torino. Espongono gli Artisti:
De Bartolo Giuseppe, Mannini Guido, Montanara Monica. La mostra
rimarrà aperta dal 18 al 24 marzo: lunedì: 15.30 - 19.30; martedì -
venerdì 10.00 - 12.30 / 15.30 - 19.30; sabato e domenica: 10.00 –
19.30.
Name: Ilaria
Giaconi
Email: ilariagiaconi@yahoo.it
From: Lucca
Date: 16/03/2005
Time: 18.20.39
Testo
Comunicato stampa Lucca
16 marzo 2005 Mostra fotografica “NATURA VIOLATA” La prima edizione
di questa Mostra fotografica intitolata “Natura violata Itinerario
tra ambiente e degrado” si terrà a Lucca, in Palazzo Ducale, dal 18
al 28 marzo 2005. L’evento è organizzato dal Circolo di Lucca
dell’Associazione Verdi Ambiente e Società (VAS) con il patrocinio
della Provincia di Lucca e del Parco Regionale delle Alpi Apuane.
L’Associazione VAS è nata nel 1991 per essere un soggetto attivo
nelle strategie nazionali ed internazionali sui diritti ambientali;
il Circolo di Lucca, costituito nell’autunno del 2003, affianca alle
proprie tradizionali attività di educazione ambientale, anche un
impegno costante nella tutela e valorizzazione del nostro
territorio. La finalità di questa mostra fotografica è quella di
denunciare, attraverso le immagini, gravi situazioni di degrado
ambientale spesso presenti nelle nostre città, sulle nostre coste e
montagne: emblematici gli scatti della cava sul Passo della
Focolaccia in Garfagnana e quelli dell’arenile di Viareggio. Durante
la mostra, accessibile gratuitamente tutti i giorni dalle ore 8 alle
20, saranno esposte opere dei fotografi toscani Elia Pegollo,
Adriano Pardini e Ilaria Giaconi.
Name: Irene
Stucchi
Email: ufficiostampastucchi@virgilio.it
From: Darmstadt
Date: 16/03/2005
Time: 18.22.26
Testo
MOSTRA: Rodolfo Aricò.
Annährungen an das Absolute PERIODO ESPOSITIVO: 15 maggio - 3 luglio
2005 INAUGURAZIONE: domenica 15 maggio 2005, ore 11 CONFERENZA
STAMPA: giovedì 12 maggio 2005, ore 11 SEDE: Institut Mathildenhöhe
Darmstadt Olbrichweg 13 64287 Darmstadt (Germany) Tel: +496151132778
Fax: +496151133739 instmath@stadt.darmstadt.de
www.mathildenhoehe.info L'Institut Mathildenhöhe di Darmstadt
presenta la prima mostra antologica in Germania dell'artista
italiano Rodolfo Aricò che è stato uno dei più significativi
protagonisti dell'arte italiana della seconda metà del XX secolo.
Aricò, nato a Milano nel 1930 ed ivi scomparso nel 2002, nel corso
della sua carriera artistica ultraquarantennale in continua
evoluzione, ha compiuto un percorso creativo alla fine del quale ha
raggiunto una qualità d'espressione in cui solo la suggestione della
pittura pura risulta significativa. Alla fine degli anni Cinquanta,
stimolato soprattutto dall'arte informale ma riconoscendone presto i
limiti, è pervenuto a forme più chiaramente definite. Questo l'ha
condotto negli anni '60 alla creazione di opere costituite da più
elementi, che presentava in installazioni ambientali, e a
relazionarsi con forme architettoniche primarie. A partire da quegli
anni si è sempre più intensamente dedicato ai principi fondamentali
della strutturazione dell'opera, alla sua trama, all'importanza del
colore, alla materia della pittura, alla trama dell'opera, alla
struttura e alla cura magistrale nella stratificazione del colore e
delle superfici. I suoi dipinti, che nella sua ultima fase creativa
tendono alla monocromia, sono espressione della sua personale
visione dell'Assoluto. In mostra verranno presentate opere che
ripercorrono l'iter creativo dell'artista a partire dalla fine degli
anni '50 sino al 2002. In occasione della mostra verrà pubblicata
una monografia, a cura del Dr. Klaus Wolbert, che costituisce
un'affascinante presentazione del "fare" creativo di Rodolfo Aricò,
in tutti i suoi aspetti formali e temporali. Il volume bilingue di
208 pagine, oltre allo studio del Dr. Klaus Wolbert, contiene saggi
di Luca Massimo Barbero, Claudio Cerritelli, Massimo Donà, Carlo
Invernizzi, Lorenzo Mango, Marco Meneguzzo, Francesca Pola, Concetto
Pozzati, Antonella Soldaini, Elmar Zorn, 80 immagini a colori e 40
immagini bianco/nero a piena pagina e un apparato bio-bibliografico.
Rodolfo Aricò tiene la sua prima mostra personale nel 1957. Viene
poi invitato nel 1964 alla XXXII Biennale di Venezia e a partire dal
1966 avvia la sua riflessione sugli aspetti oggettuali del fare
artistico. Nel 1968 partecipa alla XXXIV Biennale di Venezia con una
sala personale nella quale realizza attraverso le sue opere una vera
e propria situazione ambientale. Nel 1974 viene organizzata una sua
mostra antologica a Palazzo Grassi, a Venezia. Nel 1980 presenta
alla Casa del Mantegna di Mantova una mostra personale focalizzata
sull'indagine delle relazioni tra architettura, pittura e mito. Nel
1984 espone al Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano opere
storiche insieme ad un nucleo di nuovi lavori. Durante gli anni
Novanta presenta una serie di mostre personali a Milano.
Name: Alan
Gattamorta
Email: alangattamorta@libero.it
From: sito web
Date: 27/03/2005
Time: 21.35.07
Testo
COMUNICATO STAMPA per
cortese pubblicazione Dal 27 Marzo al 29 Maggio 2005, sul sito
antologico - www.alangattamorta.it - il pittore Alan Gattamorta
presenterà una rassegna di 40 acquarelli inediti titolata ritratti.
Questa nuova mostra tematica, ultima di 30 tutte visitabili on line,
è in special modo dedicata agl’amici dell’autore, che mostra qui l’
esito di sporadiche incursioni, nel genere per lui inusuale del
ritratto. Alan Gattamorta mail alangattamorta@libero.it
http://www.alangattamorta.it
Name: A arte
Studio Invernizzi
Email: info@aarteinvernizzi.it
From: Milano
Date: 09/04/2005
Time: 13.53.15
Testo
PROGRAMMA ESPOSITIVO
MAGGIO 2005 MOSTRA: Michel Verjux. Rivelare, prelevare, creare A
CURA DI: Marco Scotini INAUGURAZIONE: Giovedì 28 aprile 2005 ore
18.30 PERIODO ESPOSITIVO: 28 aprile - 24 giugno 2005 ORARI: da
lunedì a venerdì 10-13 15-19 CATALOGO DISPONIBILE SEDE: A arte
Studio Invernizzi Via D. Scarlatti 12 20124 Milano Italy Tel. Fax
0039 02 29402855 info@aarteinvernizzi.it www.aarteinvernizzi.it
Veduta parziale dell'esposizione A arte Studio Invernizzi Milano La
galleria A arte Studio Invernizzi ha inaugurato giovedì 28 aprile
una mostra personale dell’artista francese Michel Verjux che
presenta in questa occasione un intervento inedito appositamente
creato per gli spazi della galleria. Michel Verjux lavora sull’atto
del vedere come luogo dell’incontro con la realtà: nella presenza
della materia attraverso la luce è possibile acquisire la
consapevolezza del linguaggio specifico della sostanzialità
esperita, e avviare un nuovo comunicare. Le potenzialità di questa
comunicazione possono anche non avere altra verità che il legame con
il visibile: la realtà della situazione non è metafisica, può
limitarsi ad essere metalinguistica, e per questa via giungere
ugualmente al proprio fondamento. Nel mondo del linguaggio, la
finzione sempre e comunque si fa metafora attiva, legame con il
reale. Uno degli aspetti fondamentali dell’opera di Michel Verjux è
il suo dialogo con la situazione, con una contestualità indagata e
assimilata non unicamente nei suoi aspetti morfologici, strutturali,
architettonici, ma anche nella sua identità sedimentata e attiva. Ne
deriva che l’operare di Verjux non è puramente né primariamente
architettonico, quanto fondamentalmente antropologico. Una
dimensione antropologica come appropriazione e imprescindibile
intervento attivo nel corso stesso del processo cognitivo: così il
lavoro di Verjux tende a una decostruzione funzionale, alla
riduzione del significante veicolo di un inedito significato. In
occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo bilingue
contenente un saggio introduttivo di Marco Scotini, le riproduzioni
delle opere presentate in galleria, una poesia di Carlo Invernizzi e
un apparato bio-bibliografico.
Name: Malena
Mazza
Email: info@malenamazza.com
From: Milano
Date: 09/04/2005
Time: 13.54.37
Testo
Spazio Erasmus Brera -
Via Formentini 10-20121 Milano-tel02.86465075. -fax 0286913653
erasmusbrera@libero.it Chez moi Elizabeth Aro, Christine Erhard,
Barbara Faessler, Meri Gorni, Silvia Levenson, Malena Mazza, Laurie
Simmons 28 Aprile – 20 Maggio 2005 Inaugurazione: Giovedì 28 Aprile
h. 19.00
Name: Satura
Associazione Culturale
Email: satura@aliceposta.it
From: Genova
Date: 11/04/2005
Time: 08.49.02
Testo
SATURA Associazione
Culturale Piazza Stella 5/1, 16123 Genova.Tel/Fax: 010.246.82.84 //
010.66.29.17 E-mail: satura@aliceposta.it
http://
web.quipo.it/satura/ COMUNICATO STAMPA < MIGUEL CERVANTES SAAVEDRA >
El Ingenioso Hidalgo Don Quixote de la Mancha 1605 –2005
quattrocento anni dalla pubblicazione Genova, Associazione Culturale
SATURA Sabato 16 aprile 2005 ore 17.30 – 21.00 Con il Patrocinio di
Ambasciata e Consolato di Spagna, Provincia di Genova e Comune di
Genova, l’Associazione Culturale SATURA (Piazza Stella 5/1, Genova),
è lieta di dedicare una giornata alla figura del Don Chisciotte eroe
del capolavoro di Cervantes, a quattrocento anni dalla prima
pubblicazione. Sabato 16 aprile 2005 dalle ore 17.00 alle ore 21.00
si alterneranno una serie di eventi con letture, conversazioni,
musiche e cibi ispirati al tempo di Don Chisciotte. El Ingenioso
Hidalgo Don Quixote de la Mancha romanzo in prosa scritto
probabilmente tra il 1598 ed il 1604. I edizione Madrid, Juan de la
Cuesta, 1605. Il Don Chisciotte è un’opera umanissima, e perciò
popolare. In fondo non interessa tanto il pretesto o alcuni
pretesti, la lotta contro il romanzo cavalleresco, la satira del
mondo medievale; in realtà Cervantes per virtù d’arte riesce a
caricare di altri e più profondi significati le vicende dei suoi
protagonisti. E’ il Don Chisciotte, anche un’espressione della più
segreta aspirazione del Cervantes e in fondo di ogni uomo che abbia
umanità di sentire, di ogni uomo che, costretto dalle vicende della
vita a ripetuti compromessi e costanti tristezze a continue
sconfitte e fallimenti, vorrebbe, qualche volta, essere folle della
follia del cavaliere della Mancha, il divino hidalgo che voleva
riportare sulla terra la giustizia perduta, giustizia che egli
vedeva attraverso il prisma dei riti cavallereschi. La fantasia
giocò tanti brutti scherzi al cavaliere Quijote, che scambiò i
mulini a vento per giganti e ne fu travolto nel più ridicolo dei
modi. La realtà è che Don Chisciotte è un’opera comica nel più alto
dei significati, e cioè nello stesso tempo profondamente triste,
pensosa, così ricca di implicazioni e così moderna e così vicina
alla nostra più remota e riposta sensibilità che non è possibile non
restarne avvinti e quasi spaventati. Sì, nel Don Chisciotte noi
possiamo riscontrare il cozzo degli ideali cavallereschi e
umanistici con la realtà. Il comico e il tragico mescolati, come
l’iperbole e le scene di vita quotidiana, contribuiscono a formare
nel Don Chisciotte uno stile inconfondibile. Don Chisciotte e i
nostri fantasmi mostra personale di Bruno Liberti L’eroe di
Cervantes interviene Gabriele Morelli I madrigalisti di Genova
musiche ispirate al tempo di Don Chisciotte (prima parte) Letture di
brani tratte dal Don Chisciotte a cura di L’Atelier e Brudi Theater
La musica de El Quijote Don Chisciotte e la magia della chitarra
Federico Briasco - Alberto Montano (prima parte) La figura di Don
Chisciotte e la Spagna interviene Anne Serrano I madrigalisti di
Genova musiche ispirate al tempo di Don Chisciotte (seconda parte)
Introduciòn al ex libris cervantino interviene Giancarlo Torre
Letture di brani tratte dal Don Chisciotte a cura di L’Atelier e
Brudi Theater La musica de El Quijote Don Chisciotte e la magia
della chitarra Federico Briasco - Alberto Montano (prima parte) Odor
di Spagna cibi e vini al tempo di Don Chisciotte
Name: Carlo
Iacomucci
Email: carloiacomucci@libero.it
From: Macerata
Date: 11/04/2005
Time: 08.50.18
Testo
CARLO IACOMUCCI
INVITATO ALLA 4^ RASSEGNA INTERNAZIONALE DELL’INCISIONE DI PICCOLO
FORMATO L’artista CARLO IACOMUCCI è tra i partecipanti alla “ Quarta
Rassegna Internazionale dell’Incisione di Piccolo Formato-L’ARTE E
IL TORCHIO 2005” allestita presso il Museo Civico Ala Ponzone di
Cremona dal 10 aprile al 26 giugno 2005. La mostra, esclusivamente
ad invito è stata curata in modo impeccabile dal Prof. Vladimiro
Elvieri in collaborazione con: Amici dell’Arte-Famiglia Artistica,
dal Comune e la Provincia di Cremona. IACOMUCCI è nato ad Urbino nel
1949, nella sua città natale frequenta il prestigioso Istituto
Statale d’Arte (Scuola del Libro), partecipa al Corso Internazionale
della Tecnica dell’Incisione Calcografica e frequenta per due anni
la sezione di pittura dell’Accademia di Belle Arti sempre ad Urbino.
Nel 1976 a Milano si abilita nell’insegnamento di Discipline
Pittoriche. Per motivi artistici , culturali e di insegnamento opera
a Roma, Lecce e Varese, attualmente opera a Macerata in via dei
Velini, e definisce il suo studio la “bottega” come ai vecchi tempi.
La riservatezza che caratterizza la sua indole non gli è d’ostacolo
perché a “parlare” sono le sue opere, apprezzate dalla critica e dal
pubblico per l’originalità, la purezza, la spiritualità, la lievità
che esprimono. Un cammino artistico incessante e tenace quello
intrapreso da IACOMUCCI lungo il difficile sentiero della ricerca
nella continuità, dell’innovazione nella coerenza, volto sempre a
trasmettere un messaggio d’amore e di poesia, (la poetica del segno)
di speranza e di attesa. C.P. Macerata, aprile 2005
______________________ Per informazioni : Tel: 0733-233984
carloiacomucci@libero.it www.carloiacomucci.it
Name: Teri
Volini
Email: terivolini@hotmail.com
From: Milano
Date: 17/04/2005
Time: 09.26.38
Testo
>>Vivere con cura
>>Mercoledì 20 aprile 2005 - ore 18.30 >>Circolo Familiare Sassetti
- via Sebenico, 17 - Milano >> >>Madonne e Streghe a Castelmezzano
>>complessità e potere del femminile e suo profondo legame con la
natura >> >>conferenza con proiezione di diapositive >>relatrice:
Teri Volini >>eco-artista, ricercatrice, linguista, operaia di pace
>>presidente del Centro d'Arte e Cultura Delta >> >>Le lignee icone
delle Madonne di un paesino della Basilicata sono il filo >>verde
che ci riporta alle ancestrali divinità della Terra madre nel tempo
>>in cui veniva onorata e rispettata come corpo vivente, e
all'Albero >>stesso, esemplare simbolo di questa venerazione ed esso
stesso axis mundi, >>potente archetipo del collegamento tra cielo e
terra. >> >>L'osservazione di queste singolari Madonne -
assolutamente non conformi >>alle stereotipate immagini cui siamo
abituati, dunque non bianche, >>delicate, quasi esangui... ma
autorevoli, forti e ben consapevoli della >>loro dignità e sacralità
- ci conduce, in un imprevedibile viaggio >>spazio-temporale, fino
al cuore del Mediterraneo, alla Creta neolitica, >>sede della
pacifica, fiorente civiltà minoica, matricentrata. >>Riguardo ad una
di esse, quella dall'inconsueto nome di Madonna >>dell'Ascensione,
se ne evidenzia l'incredibile somiglianza con le donne >>cretesi e
le loro divinità... >> >>A loro volta, le Streghe di questa ricerca
sono ben lontane dall'immagine >>che il termine ancora evoca, a
causa della degradazione operata dalla >>cultura patriarcale nei
confronti di coloro che fin dai tempi più antichi >>erano
sacerdotesse, sciamane, iniziatrici e poi consigliere, mediche,
>>levatrici, raccoglitrici ed erboriste... >>Le streghe di Teri sono
donne sagge, di grande umanità ed esperienza: e >>sorridono!
Accarezzano amorevolmente rami carichi di frutti, curano la >>terra
e le persone con generosità... >>Teri dedica la ricerca a Teresa
Vertino, curandera di Castelmezzano, >>raccontandone la dura vicenda
esistenziale, resa tragica dai pregiudizi e >>dall'ignoranza di
quanti emarginano chiunque appaia diverso, non >>riconoscendone il
valore: storia esemplare di infinite altre, di >>nascondimento del
femminile potente e connesso con la natura. >>Madonne e streghe
insieme? >>Sì, perché in un tempo in cui cerchiamo una reale
pienezza dell'essere e >>della conoscenza, occorre eliminare il
dualismo tipico della cultura >>convenzionale, che - sottolineando
antitesi come madonna-strega, >>vergine-prostituta,
santa-tentatrice, madre-zitella, giovane-vecchia, >>bella-brutta -
porta alla frammentazione, impedendo di riconoscere >>l'interezza,
la poliforme ricchezza di tutte le potenziali caratteristiche
>>della persona... >> >>In tal modo cerchiamo di superare i limiti
del sapere accademico, rompiamo >>il vecchio modello per ritrovare
la visione acuta, per percepire ancora la >>presenza immediata alla
coscienza della Natura, della sua sacralità e >>bellezza, della
imprescindibile identità con essa di tutti gli esseri >>viventi. >>
>>Centro d'Arte e Cultura Delta
Name: Silvia
Venuti
Email: e-mail: centro@grazieop.it
From: Milano
Date: 17/04/2005
Time: 09.28.49
Testo
Il Centro Culturale
“Alle Grazie”, gestito dai Padri Domenicani di S. Maria delle Grazie
di Milano, ospiterà la mostra d’arte “Diafanie del divino” rassegna
di opere di Silvia Venuti. L’inaugurazione della mostra avrà luogo
venerdì 29 aprile 2005 alle ore 18.00, nella prestigiosa Sagrestia
del Bramante, vero e proprio gioiello del Rinascimento italiano,
presso il Santuario di S. Maria delle Grazie a Milano, con ingresso
in via Caradosso, 1. La mostra resterà aperta al pubblico tutti i
giorni da sabato 30 aprile a domenica 8 maggio dalle ore 10.00 alle
ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 (l’ingresso è libero).
Sarà presente l’Autrice, Silvia Venuti, versatile artista, dedita
alla pittura e alla poesia. Nata a Varese, ha studiato a Milano,
all’Accademia di Belle Arti di Brera, con Domenico Cantatore e Guido
Ballo, dedicandosi poi, per diversi anni all’insegnamento. La sua
espressione artistica, legata dapprima all’action painting, si
trasforma negli anni Novanta in un linguaggio aperto ad uno
spirituale naturalismo metafisico, dopo il necessario e fondamentale
passaggio dall’astrattismo lirico spaziale. I suoi dipinti vibrano
di una “tensione estetica vissuta nel fuoco della mente” che
“s’invera allo sguardo” e spiegano con commovente immediatezza agli
occhi dello spettatore l’abbagliante luminosità di uno stupore
intensamente lirico. Uomo e Natura sono i suoi soggetti, colti con
una tecnica pittorica che non soggiace alle regole del figurativo o
dell’astratto, quanto piuttosto alle esigenze espressive dell’Io
profondo di un’artista che in ogni quadro incontra il suo
interlocutore sul filo di una mistica esperienza estetica.
L’atmosfera rarefatta dei suoi quadri, intrisi di musicalità
poetica, sussurra allo spirito la bellezza del mondo, che non è solo
ricettacolo, ma vera e propria diafania del divino. L’artista che
collabora con recensioni critiche al Corriere dell’Arte di Torino e
alla rivista D’Ars, ha pubblicato, con le Edizioni del Leone, tre
raccolte di poesie: “Allieva della Vita” (1999), con la
presentazione di Silvio Raffo, “Le parole necessarie” (2002), con la
presentazione di Paolo Ruffilli, “Nelle ragioni della vita” (2005),
con la presentazione di Giorgio Bàrberi Squarotti.
________________________________________________________________ Per
informazioni: Tel.: 02.46.76.111; 02.46.76.11.63 e-mail:
centro@grazieop.it Silvia Venuti Tel.: 0331953297 Milano, 30 marzo
2005 Padre Paolo Venturelli o.p. Centro Culturale “Alle Grazie”
Direttore del Centro Culturale Ufficio Stampa
Name: Spazio 92
Email: spazio92@libero.it
From: Milano
Date: 17/04/2005
Time: 09.30.25
Testo
> > Spazio92 > Centro
Europeo Arte Cultura e ricerche multimediali > e' lieto di invitare
la S.V. alla mostra multimediale di ILACQUA e RUBBIA > PAIERO dal
titolo: > SPECULARITA' DELLO SGUARDO > (L'Io e il mito di Narciso) >
con riflessione di Domenico CARA) > incontro fra poesia e visione >
INAUGURAZIONE MARTEDI' 3 maggio dalle ore 18,30 presso il Centro >
in via Vela 8 20133 MILANO TEL. 0229409284 / 026070085 > Info:
spazio92@libero.it > > > > > > Qualche riflessione sulle
specularita' del mito di Narciso > > Nell'artista il desiderio di
identificazione con l'oggetto prodotto provoca > una tensione fra
creatore e cosa creata che conduce alla introiezione e > alla
sublimazione della morte. > Per l'artista creatore,la memoria
diventa un teatro del concentramento : il > luogo dove l'artista
stesso accumula i segni di una cultura che non riesce a > ricondursi
alla realta. > Nell'alterita',il linguaggio, la scrittura poetica ,
diventano un sistema dei > segni dilatati oltre la bella apparenza
del foglio o della pagina e trasferiti > nella silenziosa
concentrazione della regola mnemonica. > L'artista non riesce ad
entrare nell'oggetto prodotto nella sua creatura di > cui e'
innamorato. Riconosce il desiderio di identificazione, mentre la
follia > lo pervade . > A questo punto l'identificazione con Narciso
e' del tutto evidente. > > E ritroviamo il dramma dell'uomo
contemporaneo che si manifesta nella > inconscia, > inevitabile
direzione dell'autoannullamento. > > > Milano 2005 La >
coordinatrice > MATESCHI
Name: prof.
Giuseppe De Bartolo
Email: g.debartolo@acidevolution.com
From: Torino
Date: 09/05/2005
Time: 13.17.13
Testo
La S.V. è invitata all’
Inaugurazione della mostra di Arte Contemporanea dei pittori
GIUSEPPE DE BARTOLO e LUCIA L’ABBATE giovedì 12 maggio 2005 ore
18,30 via Bogetto 4/c Torino La mostra resterà aperta nei giorni
feriali dalle 16.00 alle 20.00 e il sabato, solo su prenotazione,
dalle 10.00 alle 12.00 infoline: 011.5698401 e-mail:
arteperlescale@acidevolution.com
Name: Zerynthia
Email: zerynthia@zerynthia.it
From: New York
Date: 09/05/2005
Time: 13.19.13
Testo
MARTa Herford Museum
(Jimmie Durham) www.radioartemobile.it live broadcast Saturday, May
7, 3:30 p.m. N.Y. 9.30 a.m. We don't need another hero... Quando gli
eroi diventano anonimi In occasion of the exhibition (My private)
HEROES held in the new Museum of Contemporary Art Marta Herford,
designed by Frank O. Gehry and under the artistic direction of Jan
Hoet, a live broadcast of RAM www.radioartemobile.it - the
Internet/radio created by Zerynthia in 2002 – will take place. The
artist Jimmie Durham has created for Herford a special space for RAM
to take up and stimulate the discussion. Artists and curators, both
present in the museum and via phone, will broadcast live from the
microphones of RAM. The debate is dialectical in its approach to the
content of the exhibition and emphasizes the transformed range and
aspiration of art and culture in general. The artists Maja Bajevic,
Jochen Gerz, Lucy Orta, Cesare Pietroiusti and Fiona Tan will be
present in long distance connections from other countries. Roberto
Pinto and Emanuela De Cecco will direct and coordinate the meeting.
Name: Terza
pagina
Email: terzapagina@mio.it
From: Islikon - TG Svizzera
Date: 09/05/2005
Time: 13.22.20
Testo
ISLIKON - TG (Svizzera)
Fondazione Greuterhof ANTONIO DE SANTIS La pittura Dal 4 al 25
giugno 2005 Presso il prestigioso spazio espositivo della Fondazione
Greuterhof a Islikon (TG) in Svizzera verrà allestita, dal 4 al 25
giugno 2005, un’esposizione, dedicata all’opera dell’artista Antonio
De Santis (Venezia 1950). In mostra olii su tela e opere su carta,
realizzate in Svizzera, dove lo stile pittorico rimane fedele al
manifesto del “Realismo/Astratto”, l’artista costruisce le proprie
opere attraverso un susseguirsi di piani autonomi che nel loro
insieme conferiscono al quadro una profondità ed un ordine di sapore
nuovo. De Santis con spirito innovatore ha trovato un personale
linguaggio con una visione pittorica di espressività che trascende
dalla tradizionale figurazione superando sia l’astratto che il
reale, senza imitazioni, con ricchezza di sentimento e delicatezza
creativa. In questa mostra sfilano una accanto all’altra atmosfere
sospese dove la apparente figurazione è ripresa solo come amore per
la pittura/pittura affiora in maniera oggettiva. Figure e paesaggi
sono tematiche apparentemente semplici, ma che nascondono simbologie
e metafore legate ad una profonda cultura. L’evento dal titolo “la
pittura” vuol sottolineare i valori determinanti dell’arte pittorica
nell’ambito della contemporaneità. In un’era in cui fotografia,
video e installazioni si impongono sempre più prepotentemente
all’attenzione dei musei, De Santis scommette sulla pittura quale
mezzo espressivo fra i più rilevanti e vitali a disposizione di un
artista. Non dobbiamo dimenticare che questo artista è ritornato
alla pittura dopo un lungo percorso nel mondo della sperimentazione
e dell’astrazione. Il colore e la sintesi figurativa diventano
quindi nella pittura di De Santis estremi fondamentali. I colori
utilizzati nella propria purezza donano all’espressività una forza
inconsueta che racchiude un’intensità emotiva particolarmente forte,
mentre il racconto acquista nella sintesi della forma una dimensione
nuova. Ha scritto Anthony Harris: “Per me i lavori di De Santis
evocano il vero spirito e le grandi tradizioni dei quadri figurativi
italiani. Per esempio le monumentali forme e le umane emozioni
rappresentate in “La morte del burattinaio” mi ricordano i grandi
cicli degli affreschi di Giotto e Masaccio. La stessa potente
semplicità fuori esce da lavori come il “Dialogo” e “Il signore
della luna”, oltre a questi paragoni, comunque, esiste un chiaro
stile personale che è, forse, più apparente nei paesaggi. Una
ricerca che riassume l’essenziale struttura della Natura non poteva
essere più chiaramente espressa che nel “Paesaggio molisano”, dove
(anche in una impressione monocromatica) la relazione tra terra e
cielo, tenuti uniti in una visione aerea, produce una monumentale
immagine, realizzata con molta delicatezza e semplicità. Una
espressione nata e trasformatasi in lunghi anni di lavoro e di
ricerca con un itinerario espositivo che lo ha visto presente, non
solo, in quasi tutta Europa. Superando l’ottica espressiva questo
artista si impone per quella volontà di ricerca e di presenza nel
mondo dell’arte che lo indicano come uno degli autori di maggior
interesse e spicco nell’ambito della nuova generazione.” NOTA
BIOGRAFICA Antonio De Santis nasce a Venezia nel 1950. Si
trasferisce nella bergamasca negli anni Sessanta. Conseguita la
Maturità Scientifica a Faenza si iscrive alla Facoltà di Filosofia
alla Cattolica di Milano.Inizia dipingere giovanissimo frequentando
studio del pittore Ermenegildo Rondina a Mestre. Dopo un periodo
figurativo inizia una lunga parentesi di ricerca nell’ambito della
pittura astratta che sfocerà nel Manifesto del Realismo/Astratto del
1979. Inizia ad esporre nel 1965 partecipando ad importanti rassegne
ed allestendo mostre personali in Italia ed all’estero. Le sue opere
sono collocate presso collezioni pubbliche e museali in Italia ed
all’estero tra cui la Biblioteca di Alzano Lombardo (Bg), Provincia
di Bergamo,Comune di Vertova (Bg), Comune di Faenza, Archivio
Storico Arte Contemporanea Biennale di Venezia, Raccolte Vaticane,
Pinacoteca Accademia Tadini di Lovere (Bg), Museo d’Arte Historico
Pedagogico di S. Paolo del Brasile. Comune di Lurano (Bg). Documenti
sull’attività artistica di De Santis sono raccolti presso l’Archivio
della Biennale di Venezia, Archivio Storico Arte Contemporanea Museo
Bandera di Busto Arsizio, Kunsthistorisches Institute di Firenze.
Sito della mostra: www.desantismostre.com Luogo: Fondazione
Greuterhof - ISLIKON (Svizzera) Haupstrasse 15 – tel. +41 52 375 12
35 Personale di: ANTONIO DESANTIS Periodo: Dal 4 al 25 giugno2005
Name: Satura
Email:
From:
Date: 09/05/2005
Time: 13.24.21
Testo
SATURA Associazione
Culturale Piazza Stella 5/1, 16123 Genova.Tel/Fax: 010.246.82.84 //
010.66.29.17 E-mail: satura@aliceposta.it
http://
web.quipo.it/satura/
--------------------------------------------------------------------------------
COMUNICATO STAMPA Sabato 7 maggio ore 16.00 conferenza < I CERCHI
NEL GRANO > Crop Circles Intervengono: Annick Décréau e Charly Urso
Con il Patrocinio di Provincia di Genova e Comune di Genova
nell’ambito del ciclo “Incontri di Satura” sabato 7 maggio 2005 alle
ore 16.00 nella sede dell’Associazione Culturale SATURA (Piazza
Stella 5/1, Genova), Annick Décréau e Charly Urso del Movimento
Raeliano Italiano terranno una conferenza sul fenomeno dei Cerchi
nel Grano (Crop Circles). I crop circles sono grandi disegni
geometrici, all’interno dei quali il grano risulta piegato verso il
terreno. Questi pittogrammi appaiono in tutto il mondo e
prevalentemente nel sud dell’Inghilterra. Uno spunto riflessivo può
essere la “possibile” relazione esistente tra dischi volanti ed
extraterrestri che cercano di comunicare con gli abitanti del
pianeta Terra. Dalla fine degli anni settanta, circa diecimila
formazioni sono state segnalate nei campi di tutto il mondo e con il
progressivo ampliamento del fenomeno, un numero crescente di
testimoni oculari sostiene di aver visto i cerchi comparire
solamente in pochi secondi. Alcune di queste persone sostengono di
avere visto delle “sfere di luce” luminose che si libravano sopra i
campi durante la formazione dei cerchi. I cerchi nel grano hanno
fatto la loro apparizione ormai molto tempo fa, ma soltanto nel
corso degli ultimi vent’anni il pubblico ne ha preso consapevolezza.
Informazioni: Charly Urso 349 8048722
Name: Irene
Stucchi
Email: ufficiostampastucchi@virgilio.it
From: Darmstadt - Germany
Date: 09/05/2005
Time: 13.27.33
Testo
MOSTRA: Rodolfo Aricò.
Annährungen an das Absolute PERIODO ESPOSITIVO: 15 maggio - 3 luglio
2005 INAUGURAZIONE: domenica 15 maggio 2005, ore 11 CONFERENZA
STAMPA: giovedì 12 maggio 2005, ore 11 SEDE: Institut Mathildenhöhe
Darmstadt Olbrichweg 13 64287 Darmstadt (Germany) Tel: +496151132778
Fax: +496151133739 instmath@stadt.darmstadt.de
www.mathildenhoehe.info L'Institut Mathildenhöhe di Darmstadt
presenta la prima mostra antologica in Germania dell'artista
italiano Rodolfo Aricò che è stato uno dei più significativi
protagonisti dell'arte italiana della seconda metà del XX secolo.
Aricò, nato a Milano nel 1930 ed ivi scomparso nel 2002, nel corso
della sua carriera artistica ultraquarantennale in continua
evoluzione, ha compiuto un percorso creativo alla fine del quale ha
raggiunto una qualità d'espressione in cui solo la suggestione della
pittura pura risulta significativa. Alla fine degli anni Cinquanta,
stimolato soprattutto dall'arte informale ma riconoscendone presto i
limiti, è pervenuto a forme più chiaramente definite. Questo l'ha
condotto negli anni '60 alla creazione di opere costituite da più
elementi, che presentava in installazioni ambientali, e a
relazionarsi con forme architettoniche primarie. A partire da quegli
anni si è sempre più intensamente dedicato ai principi fondamentali
della strutturazione dell'opera, alla sua trama, all'importanza del
colore, alla materia della pittura, alla trama dell'opera, alla
struttura e alla cura magistrale nella stratificazione del colore e
delle superfici. I suoi dipinti, che nella sua ultima fase creativa
tendono alla monocromia, sono espressione della sua personale
visione dell'Assoluto. In mostra verranno presentate opere che
ripercorrono l'iter creativo dell'artista a partire dalla fine degli
anni '50 sino al 2002. In occasione della mostra verrà pubblicata
una monografia, a cura del Dr. Klaus Wolbert, che costituisce
un'affascinante presentazione del "fare" creativo di Rodolfo Aricò,
in tutti i suoi aspetti formali e temporali. Il volume bilingue di
208 pagine, oltre allo studio del Dr. Klaus Wolbert, contiene saggi
di Luca Massimo Barbero, Claudio Cerritelli, Massimo Donà, Carlo
Invernizzi, Lorenzo Mango, Marco Meneguzzo, Francesca Pola, Concetto
Pozzati, Antonella Soldaini, Elmar Zorn, 80 immagini a colori e 40
immagini bianco/nero a piena pagina e un apparato bio-bibliografico.
Rodolfo Aricò tiene la sua prima mostra personale nel 1957. Viene
poi invitato nel 1964 alla XXXII Biennale di Venezia e a partire dal
1966 avvia la sua riflessione sugli aspetti oggettuali del fare
artistico. Nel 1968 partecipa alla XXXIV Biennale di Venezia con una
sala personale nella quale realizza attraverso le sue opere una vera
e propria situazione ambientale. Nel 1974 viene organizzata una sua
mostra antologica a Palazzo Grassi, a Venezia. Nel 1980 presenta
alla Casa del Mantegna di Mantova una mostra personale focalizzata
sull'indagine delle relazioni tra architettura, pittura e mito. Nel
1984 espone al Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano opere
storiche insieme ad un nucleo di nuovi lavori. Durante gli anni
Novanta presenta una serie di mostre personali a Milano.
Name: Aca
Services s.r.l.
Email: info@acaservices.it
From: Viterbo
Date: 09/05/2005
Time: 13.29.41
Testo
COMUNICATO STAMPA
ARTISTA: LILIANA MALTA TITOLO: DANZE E SPIRALI MOSTRA A CURA DI:
Enrico Mascelloni INAUGURAZIONE: 15 maggio 2005 h: 11:00 SEDE
ESPOSITIVA: Palazzo Chigi, Via Chigi 15 – Galleria Miralli, Via S.
Lorenzo 57 – Viterbo PERIODO ESPOSITIVO: dal 15 al 29 maggio 2005
ORARIO: dalle 17:30 alle 19:30 escluso festivi INFORMAZIONI: 0761-
340820 / 3490968679 Domenica 15 Maggio, alle ore 11,oo, si inaugura
presso la Galleria Miralli (Palazzo Chigi) di Viterbo, una mostra di
Liliana Malta in cui verrà verrà presentato un ciclo di quadri
recenti, alcuni di grandi dimensioni. Liliana Malta aveva già
esordito con lavori di forte carica gestuale. I corpi e gli spazi
erano però costruiti da un prevalente monocromo, che cercava e
trovava biancori violenti e repentine zone d'ombra. Nei primi anni
'90 l'artista si era formata, non a caso, con Nick Carone, uno degli
artisti della Scuola di New York. "Gli ultimi lavori sembrano più
orientati a raccontare storie. La vittima designata
dell'espressionismo astratto e di ogni approccio gestuale, il
racconto, torna alla ribalta . Ma la riapparizione del grande
rimosso dell'avanguardia è già bruciata nel tempo zero della
pittura. E' apparizione istantanea divorata dai corpi che la
compongono, e il corpo stesso è assediato dalla tensione gestuale
del suo attuarsi. Bianchi abbacinanti come nei soffitti di Tiepolo,
neri violenti, un blu da imperturbata tragedia antica (un blu quasi
totemico) ci dicono che una storia c'è stata e che il tritacarne di
questi nostri strani anni non l'ha interamente cancellata. E infatti
ci dicono anche di questo tempo di tutti i furori, dove Orfeo e
Euridice convivono allo stesso livello di drammaturgia con le
martiri-assassine del Teatro Dobrovka di Mosca. Tuttavia una Storia
raccontata dai corpi coincide pure con il gesto dell'artista.
Facendosi largo tra la drammaturgia dei Miti o della Storia in atto
e i più privati slittamenti sensuali, la pittura di Liliana Malta
può soltanto confermare, e scusate se è poco, l'insostenibile
vitalità dell'esistere" (Enrico Mascelloni). Liliana Malta vive e
lavora a Roma.Nel 1988 inizia la sua attività espositiva,in Italia e
all’estero. Nel 2003, invitata alla 43^ edizione del premio Suzzara,
viene premiata ,con acquisizione dell’opera. Nel 2001 è stata
invitata a partecipare alla 3^ Biennale di Scultura “Premio Umberto
Mastroianni” ( TO ) e al Premio Internazionale di Scultura” Horcynus
Orca” ( ME ); è stata inoltre selezionata al Premio Internazionale
d’Arte “ Giovane Arte Europea” ( Castello Visconteo, Pavia ). Nel
2000 viene invitata a realizzare una scultura per il Giardino Museo
Giuseppe Mazzotti ( Albisola, Savona ). E’ sempre del 2000 una
personale di pittura e scultura presso la Galleria Ferro di Cavallo,
Roma e la partecipazione a “ Praga Magica, Oro e Nero “, Palazzo dei
Sette, Orvieto. Suoi lavori sono esposti on line in www. Artantide.
Com. Le sue nuove sculture in terracotta verranno presentate, nel
Giugno 2005, in una mostra presso la Galleria Arte e Pensieri di
Roma. Ufficio Stampa: Acas Services s.r.l. tel: 0763/314222
e-mail:info@acaservices.it
Name: CARMELA
CORSITTO
Email: carmelacorsitto@libero.it
From: Cotignola
Date: 09/05/2005
Time: 13.33.01
Testo
Palazzo Sforza
Cotignola (RA) Corso Sforza, 21 COMUNICATO STAMPA CARMELA CORSITTO
–ALBERTO GALLINGANI Mostra personale d’installazioni e performance
Mostra personale CARMELA CORSITTO: Contenente e contenuto, un
dialogo produttivo Performance ALBERTO GALLINGANI: Rosso Sublime
Sede Palazzo Sforza – Cotignola (RA), Corso Sforza, 21 Inaugurazione
Sabato 14 Maggio 2005 ore 18.30 Periodo 14 Maggio - 29 maggio 2005
Orario Martedì - Sabato ore 17.30 - 19.30 Festivi 10.30 -12.30 /
17.30 – 19-30 Patrocinio Comune di Cotignola - Assessorato alla
Cultura Testo di Bruno Sullo Info carmelacorsitto@libero.it
Disponibile in galleria pieghevole corredato di fotografie con testo
di Bruno Sullo Sabato 14 Maggio 2005, alle 18.30, presso il Palazzo
Sforza di Corso Sforza, 21 Cotignola (RA), si inaugura la mostra
personale d’installazione di CARMELA CORSITTO:Contenente e
contenuto, un dialogo produttivo, e Performance di ALBERTO
GALLINGANI: Rosso sublime, testo di Bruno Sullo,allestimento di
Carmela Corsitto Carmela Corsitto è nata a Canicattì nel 1958. Dal
1983 espone in Italia e all'estero in spazi pubblici e in gallerie
private, privilegiando il figurativo moderno. Nei primi anni novanta
si cimenta nel campo dell’Informale e del Neoinformale. Dal1995
s’interessa d'installazioni, applicati alla ricerca e alla
trasformazione degli oggetti come prodotto concettuale. Molti
critici si sono interessati alle sue opere con testi e note
critiche, tra cui: Francesco Carbone, Franco Spena, Paola Nicita,
Patrizia Ferri, Paolo Balmas, Fabiola Naldi, Valerio Dehò, Cristina
M.D.Belloni, Edoardo Di Mauro, Bruno Sullo. Sue opere si trovano in
permanenza presso il Museo di “Godranopoli”, Godrano, (PA), il Museo
Diocesano città d’Ariano Irpino (AV), il centro permanente per
l’arte contemporanea, Candela (FG), il Museum di Bagheria (PA), la
Pinacoteca Comunale di Novoli (LE), il Museo di Praia a Mare (CS),
il “Museo Mattonelle d’Arte”,Barcellona Pozzo di Gotto (ME), il
Museo Vito Meli, Basilica Santa Maria di Leuca, Santa Maria di Leuca
(LE), il Virtual Museum 3, Borgo Valsugana (TR), il Museum of Art
Satu-Mare, Satu-Mare, Romania, Deutsche Bibliothek,Frankfurt,
Germania, Deutsche Bibliothek Leipzig, Germania e molti altri. Bruno
Sullo scrive a proposito di Carmela Corsitto e di uno dei suoi
ultimi lavori: … lo straniamento provocato dalla illogica presenza
delle sfere (che rimandano a solidi geometrici ma, a differenza di
questi, sono scabre e rudi) in una sala ampia, fortemente
illuminata, da niente altro abitata, conduce a una sorta di disagio
psicologico: il lettore è indotto a esaminare da vicino le sfere,
scoprirne l’ambigua fisicità, tentarne un’interpretazione partendo
dall’unica che fa trasparire qualcosa, ma che offre soltanto un
intrigo di segni-ragnatela allusivo a quanto di problematico e
incontrollabile può esserci nella vita dell’uomo. …Le grandi sfere
disposte in uno spazio senza termini di riferimento sono oggetti
enigmatici, inquieti ed inquietanti, colti in una fissità che è
soprattutto psicologica, contrastano con ogni idea di movimento ed
evoluzione, rappresentano la traduzione visiva della sospensione
atemporale, del luogo-non luogo, instaurando una dimensione
prospettica quasi trascendentale. Alberto Gallingani con la sua
performance ROSSO SUBLIME interagisce con il lavoro di Carmela
Corsitto costruendo all'esterno delle installazioni un percorso che
integra i significati, già molto suggestivi, del lavoro esposto.
L'interazione con "un'altra realtà" ne esalta i contenuti e aiuta il
fruitore nella lettura di ambedue lavori
Name: Giovanni
Gaggia
Email: nessun_tempo@yahoo.it
From: Pergola
Date: 09/05/2005
Time: 20.18.44
Testo
TITOLO: La nuit des
musées – “Lumière(s) dans la nuit” DATA: 14-05-2005 ore 21:00-01:00
LUOGO: Museo dei Bronzi Dorati, P.zza della Repubblica ENTE
PROMOTORE: Assessorato alla Cultura del Comune di Pergola – Circolo
Cinematografico LA TARANTOLA Dal 1999 più di duemila musei di tutta
Europa si uniscono in una grande operazione comune: “La Primavera
dei musei” che ha permesso al grande pubblico di approfittare di
condizioni del tutto uniche per scoprire l’eccezionale ricchezza
delle collezioni pubbliche e la varietà dell’offerta culturale dei
musei della propria Regione. L’Assessorato alla Cultura del Comune
di Pergola, accogliendo le istanze del Ministero della Cultura e
delle Comunicazioni Francese, consapevole della necessità di dare la
maggior risonanza possibile al nostro incomparabile patrimonio
culturale, ha deciso di prendere parte a “La notte dei musei”. La
manifestazione avrà luogo sabato 14-05-2005 dalle ore 21:00 alle
01:00 di mattina. Il Museo dei Bronzi Dorati della Città di Pergola
accoglierà gratuitamente i visitatori. La serata si animerà di
eventi sul tema “Luce/i nella notte”. Il Circolo Cinematografico “La
Tarantola”, nella Sala dell’Abbondanza, presso il Teatro Angel Dal
Foco, proietterà una selezione dei migliori cortometraggi del Milano
Film Festival. Il Circolo, in continuità con il lavoro di diffusione
della cultura del cortometraggio che porta avanti organizzando Il
Festival del cortometraggio che si svolge nel mese di settembre a
Pergola, coglie questa occasione per presentare un’illustre percorso
affine al proprio per intenti e modalità organizzative. Il Festival
di Milano, infatti, guarda con particolare attenzione alla
cinematografie testimoni di storie e culture sconosciute, alle
produzioni indipendenti e quelle generalmente estromesse dai
circuiti commerciali. Con uno sguardo particolare a tutti quei Paesi
che producono cinema al di là di difficoltà economiche, politiche e
sociali, un esempio per tutti, il Medio Oriente. E nel contempo
persegue l’obiettivo di dare impulso alla partecipazione di
lungometraggi.Grazie alle collaborazioni avviate negli anni con i
massimi esponenti della cultura come il Piccolo Teatro, la
Fondazione Cineteca Italiana-Spazio Oberdan, il Museo della Scienza
e della Tecnologia, la Triennale, il Museo Poldi Pezzoli, la
Fondazione Mazzotta e l’AICEM, il festival offre al pubblico -
cittadini e visitatori – occasioni privilegiate di conoscenza dei
luoghi della storia e della cultura di Milano. La proiezione, della
durata di 1:30h. verrà ripetuta due volte. In Piazza della
repubblica “La piccola Carovana del sole” proporrà “Artisti in
ombra”, uno spettacolo coreografico con giochi di fuoco (clave e
catene), contact ed esibizione di mangiafuoco e fachiro. La
performance dei quattro artisti sarà accompagnata da musica live,
avvolta nel profumo di incenso e illuminata da fiaccole romane. Lo
spettacolo, della durata di 30 minuti ca. verrà ripetuto nell’arco
della serata. UFF.STAMPA GIGA +39 339 4918011
Name: Free
International Artiosts
Email: freeinterartists@yahoo.it
From: Londra/Monaco/Napoli
Date: 22/05/2005
Time: 18.11.19
Testo
Stracci al Vento: i m i
t i s i a p p r o p r i a n o d e l l a n a t u r a Continua
nell’Orto Botanico la manifestazione “Stracci al Vento” dedicata
all’insediamento dei miti dell’uomo nell’eden napoletano, ideata e
diretta da Enzo Marino. Evento inaugurato domenica scorsa
dall’Istituto Fernando Santi in collaborazione con i Free
Internatinal Artists, L’Università Federico II - Facoltà di Scienze.
Sparse tra le fronde primaverili le tele di artisti internazionali
svolazzano e cambiano colore ed ombre alla luce naturale del giorno.
Similmente miti e leggende raccontano con diverse sfumature e tagli
di luce la natura umana con le sue paure e desideri, le sue passioni
e le sue angosce. Molti i paesi e le culture unite nel bellissimo
giardino: il gauchito Gil dell’argentino Gustavo Mena, esempio di
vittima dell’ingiustizia nei confronti dell’uomo semplice e
indifeso; le Ciguapas di Teodulo Casso della Repubblica Dominicana,
donne selvagge che vivono nelle selve e non disdegnano cibarsi di
carne umana; la Torino Magica raccontata da Susanna Viale; la
giustizia divina del Libro di Giobbe dell’austriaca Christine Kertz;
la leggenda dei Nibelunghi del rumeno Adrian Knorr; i simboli
toltechi e aztechi di Martha O. Sotres; il mitico Sisyphos proposto
dal tedesco Christian Hamsea; la contaminazione culturale normanna a
Palermo di Vanessa Longo; il Tzanzas dell’ecuadoriano Antonio
Villena, ma anche il Serpente piumato di B. Morales, Fascinus Deus
di E. Marino, El Duende di Nidya Morales Cediel, Viaggio a mille
miglia di Soban Bogdan, la Gorgona greca di Giorgos Nouvakis sono
alcuni dei miti dipinti sugli stracci. In un mondo sordo alla pace e
al rispetto della dignità umana assurge a mito il dolore delle donne
e madri mediorientali, cristallizzate in una smorfia di strazio e
orrore dalla mano del libanese Ali Nassereddine. Domenica 15 maggio
alle ore 11 accompagnerà la mostra il concerto “Migrations” dei
Sonik Ensemble; il 22 maggio sarà presente l’associazione Alqali con
“Soffi e Contagi”, danze orientali accompagnate da flauto; il 29 la
musica etno-jazz dei “Passepartout”. Fino al 29 maggio sarà
possibile visitare la mostra tutte le domeniche dalle 9 alle 13.30 e
in settimana negli stessi orari prenotando presso la segreteria
dell’Orto Botanico, Via Foria, 233, tel. 081449759/081455654. Maura
Manca
Name: Liberi
Artisti Europei
Email: liberiartistieuropei
From: Napoli
Date: 22/05/2005
Time: 18.14.35
Testo
Stracci d’artista
all’Orto Botanico Art director: ENZO MARINO Nella terza domenica del
“Maggio dei monumenti” continua la mostra “Stracci al Vento,
insediamento dei miti dell’uomo nell’eden napoletano” all’Orto
Botanico con il concerto “Migrations”, dei Sonik Ensemble (ore 11);
il 22 maggio alla stessa ora sarà presente l’associazione Alqali con
“Soffi e Contagi”, danze orientali accompagnate da flauto; il 29 la
musica etno-jazz dei “Passepartout”. Promossa dall’Istituto Fernando
Santi in collaborazione con i Free Internatinal Artists,
L’Università Federico II - Facoltà di Scienze, la mostra è curata e
diretta dal maestro Enzo Marino. La performance Madre Terra del
corpo di ballo diretto dai coreografi Susy Contino e Fortunato
D’Angelo del centro Studi Artedanza ha accompagnato l’evento con gli
allievi del Corso Professionale Modern Dance Jazz Funky (Giovanni
Fusco, Simona Palermo, Alessia Avorio, Mariarosaria Schettini, Sara
Olisterno, Stefania Svignano, Patrizia Colone, Antonella Bonanno,
Olga Testa, Valentina Mauriello, Marcella Brancatelli). Stracci
d’artisti di tutto il mondo sono stesi fra gli alberi a cielo
aperto: arte e natura si fondono ravvivando di colori e suggestioni
l’orto botanico. Molti i paesi e le culture unite in questa
manifestazione: Strumento infallibile per lanciatori di stelle di
Andrea Zelio scatena la fantasia dei fruitori; la Grecìa salentina
di Giovanni Valletta narra le bizzarrìe del folletto ”auru”; Mascke
di Hui-Ming Kou danza di fantasie e di maschere di primavera; le
Gesta Hungarurum dell’ungherese E. Lederberger-Lehoczky decantano
l’indipendenza nazionale; Fascinus Deus di Enzo Marino, parla
dell’adorazione del fallo in epoca romana ma patrimonio di numerose
altre culture; il Serpente Piumato della messicana Beatriz Morales
Martinez; La mia poetica del cinese-malesiano Chong Kah Wah ; ma
anche Casablanca di Chemao El Fihir, il Triangolo delle Bermuda di
Soban Bogdan, il Tributo alla Pachamama di guillerrmo Cuenca, El
Familiar di Rubens M. Abril sono alcuni dei miti dipinti e proposti
su “Stracci al Vento”. Fino al 29 maggio sarà possibile visitare la
mostra tutte le domeniche dalle 9 alle 13.30 e in settimana negli
stessi orari prenotando presso la segreteria dell’Orto Botanico, Via
Foria, 233, tel. 081449759/081455654. M. M.
Name: Arte
Murales Internacional
Email: muralismoart@yahoo.it
From: Tula/Napoli
Date: 22/05/2005
Time: 18.28.34
Testo
Español El suceso
continúa con grande, al jardín botánico de Nápoles, el
acontecimiento internacional " el Rags al viento " - los mitos en el
mundo -, ideazione y dirección artística de Enzo marina principal.
El plan promovido del instituto sabe en la colaboración con los
artistas internacionales libres y la universidad a usted de los
estudios de Nápoles " Federico producido II " y para MAYO de
MONUMENTOS. El protrarrà de la manifestación para todo el mes de
mayo de 2005.Los participantes de los artistas a la exposición son:
Abril Munoz Rubens– Argentina, Chemao Mountassir – Marocco, Chong
Kan Wah - Malaysia, Cuenca Guillermo – Argentina, Hamsea L
Christian.– Germania, Kou Hui-Ming – Taiwan, Keith A. Rosalind–
Inghilterra, Keitz Christine – Austria, Knorr Adrian – Romania,
Longo Vanessa – Italia, Ledersberger-Lehoczky Elisabeth – Ungheria,
Marino Enzo – Italia, Mata Isaias – El Salvador, Mena Gustavo –
Argentina, Morales Martinez Beatriz – Stati Uniti, Cesiel Morales
Nidya– Colombia, Nassereddine Ali – Libano, Nouvakis Giorgos –
Grecia, Phodko Nico – Sud Africa, Silfa Casso Teodulo – Repubblica
dominicana, Bogdan Soban – Slovenia, Sotres Ortis Martha– Mèxico,
Strange Matecovich Nancy – Chile, Svast Merite – Argentina, Valletta
Giovanni – Italia, Viale Susanna – Italia, Villana Juan Antonio –
Ecuador, Zelio Andrea – Italia. Italiano Continua con grande
successo, all'Orto Botanico di Napoli, l'evento internazionale
"Stracci al Vento" - i miti nel mondo-, ideazione e direzione
artistica del maestro Enzo Marino. Il progetto promosso
dall'Istituto Santi in collaborazione con i Free International
Artists e L'Università degli Studi di Napoli "Federico II" e stato
prodotto per MAGGIO DEI MONUMENTI. La manifestazione si protrarrà
per tutto il mese di maggio 2005. Gli artisti partecipanti
all'esposizione sono: Abril Munoz Rubens– Argentina, Chemao
Mountassir – Marocco, Chong Kan Wah - Malaysia, Cuenca Guillermo –
Argentina, Hamsea L Christian.– Germania, Kou Hui-Ming – Taiwan,
Keith A. Rosalind– Inghilterra, Keitz Christine – Austria, Knorr
Adrian – Romania, Longo Vanessa – Italia, Ledersberger-Lehoczky
Elisabeth – Ungheria, Marino Enzo – Italia, Mata Isaias – El
Salvador, Mena Gustavo – Argentina, Morales Martinez Beatriz – Stati
Uniti, Cesiel Morales Nidya– Colombia, Nassereddine Ali – Libano,
Nouvakis Giorgos – Grecia, Phodko Nico – Sud Africa, Silfa Casso
Teodulo – Repubblica dominicana, Bogdan Soban – Slovenia, Sotres
Ortis Martha– Mèxico, Strange Matecovich Nancy – Chile, Svast Merite
– Argentina, Valletta Giovanni – Italia, Viale Susanna – Italia,
Villana Juan Antonio – Ecuador, Zelio Andrea – Italia.
Name:
aaa-edizioni.it
Email: info@aaa-edizioni.it
From: Gradisca d'Isonzo
Date: 01/06/2005
Time: 22.35.29
Testo
Inaugurazione
dell¹opera di Emanuela Biancuzzi OLTRE I CONFINI - Messaggi in
bottiglia verso il futuro Venerdì 10 Giugno alle ore 18.30 al Parco
della Rotonda di Gradisca d¹Isonzo, con un¹introduzione del critico
Tito Maniacco sarà inaugurato il portale dell¹artista Emanuela
Biancuzzi, vincitrice della seconda edizione del Concorso Arte e
Città con il progetto intitolato: OLTRE I CONFINI - Messaggi in
bottiglia verso il futuro. Il concorso Arte e Città è istituito
dall'associazione Amici della Galleria Spazzapan, con il contributo
del Comune di Gradisca d'Isonzo - Assessorato alla Cultura, della
Regione FVG - Assessorato alla Cultura e della Provincia di Gorizia.
³Con un sistema di comunicazione antico e ascrivibile alle
tradizioni popolari qual¹è il messaggio in bottiglia, inserito nel
contesto contemporaneo della società delle telecomunicazioni e
coniugato con un territorio e un periodo storico che vede la caduta
dei confini, si vuole coinvolgere un¹ampia fascia di popolazione
nella realizzazione di un progetto artistico. Non si tratta di una
semplice scultura o installazione ma di un progetto articolato in
più fasi che prevede la raccolta nel 2004 di messaggi in bottiglia
da lanciare verso il futuro. Un progetto site-specific che prevede,
nella prima fase, la partecipazione attiva della popolazione nella
stesura dei testi da inserire nelle bottiglie. Nella seconda fase
viene realizzato un portale trasparente (con inserite le bottiglie),
non solo da guardare ma da attraversare. A testimonianza del
progetto viene realizzata una pubblicazione che documenta le varie
fasi e riproduce tutti i messaggi raccolti.² Emanuela Biancuzzi
³...Eppure Emanuela Biancuzzi ha affrontato con forte piglio
concettuale quella che si definisce vagamente come ³Public Art²,
ricavando dalla semplice struttura di una bottiglia da riempire con
un messaggio, un discorso che definisce ³conversazione silenziosa²,
nel senso proprio di un rapporto personale con il proprio io, come
se il messaggio nella bottiglia fosse l¹oscuro specchio dal quale
vorremmo sempre ritrarci impauriti dal dialogo. Ragioni il viandante
che si sofferma su questa sorta di moderno dolmen in plastica nel
cui interno immote galleggiano delle bottiglie, e metta in moto la
sua coscienza e pensi alla sua vita e a ciò che avrebbe voluto
scrivere a quel che il buon Linus dei Peanuts chiama ³compagno di
penna². In fondo è il nucleo di quel non banale diario che tutti
vorremmo scrivere, che tutti, forse abbiamo cominciato, lasciandolo,
spaventati dall¹ombra che compare nello specchio della nostra
coscienza. Se l¹arte è così, diamole una chance². Tito Maniacco
Emanuela Biancuzzi è nata a Cividale del Friuli nel 1970. Studia
all' Accademia di Belle Arti di Venezia dove consegue la laurea con
una tesi sulla didattica dei comics. Affianca alla sua attività
artistica quella di illustratrice editoriale a cui si dedica
professionalmente dal 1999. Non circoscrive il proprio impegno
all'ambito dell'illustrazione per l'infanzia ma opera su diversi
fronti: dalla grafica pubblicitaria alla pittura, dalla performance
all'arte relazionale, dall'educazione all'immagine all'illustrazione
underground. Dal 1994 ad oggi ha partecipato ad un centinaio di
esposizioni in Italia e all'estero. Ha realizzato disegni per
pubblicità, poster, cartoline, libri, dischi e t-shirt con
particolare attenzione alle tematiche ambientaliste. Membro
fondatore di FUN (Nazioni Unite Fantastiche) è attualmente impegnata
nella traduzione visiva dell'universo alternativo Wonderful World of
Wolphy. Coordinamento e fotografie: Piermario Ciani Progetto
esecutivo: Loretta Fioritti Realizzazione: Delta Studios Grafica:
AAA Edizioni
Name: Marcella
Stefanoni
Email: marcellastefanono@virgilio.it
From: Milano
Date: 05/06/2005
Time: 09.47.35
Testo
FEDERICA PERAZZOLI /
DANILE INNAMORATO ROCK’N’ROLL A cura di Marco Scotini Con
Rock’n’Roll la Galleria Artra di Milano inaugura martedì 21 giugno
la prima personale di Federica Perazzoli e Daniele Innamorato
(classe 1970), che presentano un’ambientazione architettonica
concepita espressamente per l’occasione. Labels come Ramones, Clash,
Sex Pistols, Dead Boys; una sorta di colorato storage Hardcore;
disegni scurrili e sessisti; covers di Raymond Pettibon, Jamie Reid
e Winston Smith; invettive e aspri slogan anni ‘70; zines
bianco/nero: sono gli strumenti del campionario che Perazzoli e
Innamorato ripropongono ora ad un mondo post-punk. Come in Marclay
la musica qui è materia prima, realtà fisica. Da quando le tecniche
di registrazione hanno trasformato la musica in un oggetto (vinili,
tapes, CD) anche il carattere effimero del suono ha un effetto
materiale, una presenza visiva. Solo che in R’n’R l’immaginario è
quello anarcho-punk dei dirty boys tardi anni Settanta e il cumulo
delle compilation una sorta di archivio ludico e senza senso che si
rifiuta di trasformare in reperto storico quel momento di rivolta e
di insoddisfazione sociale. Perazzoli e Innamorato si servono delle
tirature limitate, dei singoli in vinile colorato, di album feticcio
a 45 giri, di copertine gratta-e-annusa come di pezzi da
costruzione. Totemiche e brancusiane colonne senza fine, corridors
fluorescenti à la Bruce Nauman sono mixati con insegne al neon, con
brand e icone della politica presente tracciati sopra carta da
lucido, con suoni e tappeti di marca pop. Ogni pezzo appartiene ad
una storia che si vuole de-sacralizzare in un merger ordinato.
Nipotini di Anarchy In The Uk, fedeli lettori di Stewart Home,
Perazzoli e Innamorato sono i frequentatori ostinati di rave-party,
dj-set elettroclash, di un’estetica garage e hardcore nella
convinzione che è necessario praticare strategie “disobedience” e
derive mentre la fabbrica sociale va in pezzi. Novecento dischi in
vinile fluorescenti prodotti per l’occasione milanese, altrettanti
pezzi rari da collezione, forati e utilizzati come pezzi da
costruzione, ampie pareti di vinile, centinaia e centinaia di
disegni, insegne luminose sono accompagnati in R’n’R da una fanzine
punk dal montaggio do it yourself. ARTRA VIA L.SETTALA 6 20124
MILANO tel e fax +39 02 29402478 artragalleria@tin.it Inaugurazione
21 giugno dalle 18 alle 23 Aperto dal martedì al sabato dalle 15,30
alle 19,30
Name: Terza
pagina
Email: terzapagina@mio.it
From: Zurzach - Svizzera
Date: 08/06/2005
Time: 21.45.07
Testo
Zurzach - (Svizzera) -
Galerie zum Elephanten ANTONIO DE SANTIS La pittura Dal 19 giugno al
10 luglio 2005 Inaugurazione sabato 18 ore 17,00 Lo spazio
espositivo della Galerie zum Elephanten a Zurzach - nel Cantone di
Argovia in Svizzera - ospiterà, dal 19 giugno al 10 luglio 2005,
un’esposizione, dedicata all’opera dell’artista Antonio de Santis
(Venezia 1950). In questa epoca di transizione, di grandi
trasformazioni De Santis trova una propria identità e libertà di
autodeterminazione pittorica nell’ambito del “Realismo/Astratto”, in
cui il “figurale” come racconto pittorico e come tecnica espressiva
viene proposto in tutta la propria unità esplicativa. In mostra olii
e acquerelli, realizzati durante un suo lungo soggiorno svizzero,
dove affiorano esperienze cromatiche nuove dovute alle luci della
terra Svizzera. Immagini particolari ispirate alla realtà visiva
conducono il visitatore in una esperienza sensoriale coinvolgente e
in una sorta di percorso di riflessione. L’impatto con il colore e
la libertà creativa sintetizzano l’indole di questo artista che,
opponendosi al classicismo e all’informale (di cui per altro ha
fatto esperienza) attraverso la ricerca di cromatismi vibranti e di
una emotività del reale, mantiene un equilibrio e un lirismo che lo
distanziano dalle scelte contemporanee. Spiccano scenari immaginosi
e di forte coinvolgimento sentimentale, con esperienza di chiara
ascendenza simbolica mentre si fa strada la ricerca sul colore in un
contesto poetico, una ventata di modernità nell’ambito del
“figurale”. Le luci cromatiche gialle, rosse e blu, si traducono
sulla tela in frammenti colorati in un corrispettivo visivo di linee
cromatiche ed invitano l’osservatore ad una esperienza sensoriale
coinvolgente, giocata su atmosfere in grado di suscitare forti
emozioni. De Santis è un pittore che restituisce atmosfere sospese,
paesaggi impalpabili, carichi di emozioni e poesia. Ha scritto
Andrea Diprè: “Mi piace, di Antonio De Santis, la sintesi che da un
volto trae una forma pura, come per negare, in un ritratto, lo
storico dissidio tra figurativo e astratto; e mi piace, allo stesso
modo, l’astuzia con la quale da una forma pura trae un volto. E non
contento, De Santis procede come un intarsiatore di pietre dure che
persegue una perfezione fatta di incastri dissimulati con
straordinaria naturalezza. Ciò che infine rende unico il suo
procedimento compositivo è che da tale perfezionata elaborazione,
dove ogni cosa sta impeccabilmente al suo posto, derivano un umore,
una vitalità, uno spirito, che non hanno nulla di meccanico come è
nel ritratto legato alla deformazione, alla libertà del segno. Egli
non altera, non accentua, non irrigidisce, applica una norma. La
storica dichiarazione hegeliana: «Tutto ciò che è reale è razionale»
si estende a un limite imprevisto, a una misura del mondo. Per De
Santis tutto ciò che è reale è ritraibile. E ogni volto porta in sé
la sua stessa maschera, e in essa trova la sua essenza vera. Come
nessuno egli sa fingere di giocare. Perché non esiste certezza che
la vita abbia un destino, e con essa tutto il nostro affanno d’esser
credibili. De Santis vede ciò che i nostri occhi vedono procedendo
ad una selezione degli elementi della visione. Tutto questo è la
caricatura: selezione e semplificazione.Certo, anche De Santis è un
visionario, anch’egli è principalmente preoccupato di penetrare nel
labirinto della sua anima e di raggiungere l’assoluto, oltre
l’apparenza mutevole del mondo e delle cose, ma la sua immaginazione
non è mai un’astratta attività dello spirito in cerca di evasione,
piuttosto un’attività che nasce dall’indagine sul reale e sul reale
si esercita. Poiché è alla realtà che Antonio De Santis si sente
chiamato, alla conoscenza del mondo che è fuori e dentro lui.” NOTA
BIOGRAFICA Antonio De Santis nasce a Venezia nel 1950. Vive e lavora
a Bergamo.Dopo un periodo figurativo inizia una lunga parentesi di
ricerca nell’ambito della pittura astratta che sfocerà nel Manifesto
del Realismo/Astratto del 1979. Inizia ad esporre nel 1965
partecipando ad importanti rassegne ed allestendo mostre personali
in Italia ed all’estero. Le sue opere sono collocate presso
collezioni pubbliche e museali in Italia ed all’estero tra cui la
Biblioteca di Alzano Lombardo (Bg), Provincia di Bergamo,Comune di
Vertova (Bg), Comune di Faenza, Archivio Storico Arte Contemporanea
Biennale di Venezia, Raccolte Vaticane, Pinacoteca Accademia Tadini
di Lovere (Bg), Museo d’Arte Historico Pedagogico di S. Paolo del
Brasile. Comune di Lurano (Bg), Paul Scherrer Institut
(Villigen-Svizzera), Fondazione Greuterhof (Islikon - Svizzera).
Documenti sull’attività artistica di De Santis sono raccolti presso
l’Archivio della Biennale di Venezia, Archivio Storico Arte
Contemporanea Museo Bandera di Busto Arsizio, Kunsthistorisches
Institut di Firenze. Sito della mostra: www.desantismostre.com
Luogo: Galerie zum Elephanten - Haupstrasse 16 - 5330 Zurzach
(Svizzera) Personale di: ANTONIO DE SANTIS Periodo: Dal 19 giugno al
10 luglio 2005 Catalogo: a cura di Andrea Diprè
Name: De Simoni
Mirta
Email: info@mirtadesimoni.it
From: Milano
Date: 09/06/2005
Time: 15.36.34
Testo
Libreria Internazionale
Ulrico Hoepli Reparto Arti Visive - Spazio Espositivo secondo piano
via Hoepli, 5 - 20121 Milano ( tel. 02 86487208 ) - MM1 / MM3 Duomo,
S. Babila Mirta De Simoni Lasta ha il piacere di invitarLa a
visitare la mostra M U T A M E N T I 14 - 25 giugno 2005 orario
10.00 - 19.30 ( domenica e lunedì chiuso ) L’artista sarà presente
martedì 14 , sabato 18 e sabato 25 giugno sabato 18 giugno alle ore
18.00 incontrerà gli amici per un brindisi Mirta De Simoni Lasta
38060 Volano (Tn) via Trento 32 0464 411001 info@mirtadesimoni.it
www.mirtadesimoni.it
Name: Sergio
Michelini
Email: sergiomichilini1@virgilio.it
From: Cavaria (Varese)
Date: 14/06/2005
Time: 10.24.20
Testo
CAVARIA (VARESE) ITALIA
SERGIO MICHILINI "Da Macondo a Waslala...... …..alla ricerca della
comunità di poeti e uomini giusti, dove tutto è pace……" Sedi
espositive: 1)- Z.M.C. Italia S.p.A., Via Portoni, 290/D 2)- Antico
Palazzo Comunale di Via Ronchetti Sabato18 e Domenica 19 giugno
2005, con orario continuato dalle 10 alle 18
Name: Lammardo
Email: info@lammardo.it
From: Bardonecchia (TO)
Date: 17/06/2005
Time: 09.45.10
Testo
“CENTRALE APERTA",
“Energiaper L’Arte” e “Informart” di Valter Boj Centrale
Idroelettrica di Bardonecchia – 10 luglio 2005. Piazza Medail 3 –
10052 - Bardonecchia (TO) Per tutta la giornata: visite guidate in
Centrale - dalle ore 9.30 alle ore 18.30. Dopo il successo ottenuto
domenica 22 maggio, alla Centrale termoelettrica “Eugenio Montale”
della Spezia, rinnovando un appuntamento che già l’anno scorso aveva
avuto grande consenso da parte delle istituzioni e degli oltre 3.000
visitatori, Enel aprirà le porte alla centrale piemontese di
Bardonecchia. L’evento che mira al coinvolgimento diretto anche dei
bambini sposa perfettamente il progetto “InformArt”di Valter Boj,
che vede l’artista impegnato a rafforzare l’informazione relativa
all’Arte e ad introdurre i bambini ed i giovani all’arte.
“Informart” sostenuta, come molti altri progetti dell’artista, dalla
Banca Antonveneta che dimostra con il suo supporto l’apprezzamento
per l’autore e la volontà di appoggiare il mondo artistico e la sua
informazione. In occasione dell’esposizione sarà in atto una
simpatica iniziativa promossa da Boj che, in collaborazione con l’
AICC, regalerà a tutti i visitatori un prezioso “manufatto” ceramico
realizzato appositamente nel laboratorio dell’artista. Protagonista
di “Energiaper L’Arte”è il “Blu” di Valter Boj che, in
collaborazione con AICC (Associazione Italiana delle Città della
Ceramica) e la Galleria San Carlo di Milano, presenta “La materia
prende forma”, collettiva realizzata con i maestri Eduardo Arrojo,
Enrico Baj, Valter Boj, Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli,
Corneille, Enzo Esposito e Bengt Lindstrom. La mostra gode del
patrocinio del Comune di Albisola Superiore sulla cui passeggiata a
mare si può ammirare il monumento “L’eco del mare” realizzato da Boj
nel 2004, e del Comune di Albissola Marina, sede dell’atelier
dell’artista frequentato da molti altri autori, fra cui i maestri
che lo accompagnano in questa manifestazione e Giampiero Riverberi,
noto compositore e ceramista. Non manca il supporto della Banca
Antonveneta che da tempo sostiene l’arte di Boj e le sue iniziative,
tra cui ricordiamo il progetto “Arte Natura” per il WWF del 2003.
L’esposizione affianca artisti dalla lunga e affermata storia quali
Eduardo Arrojo, Enrico Baj, Valter Boj, Tommaso Cascella, Bruno
Ceccobelli, Corneille, Enzo Esposito e Bengt Lindstrom provengono da
esperienze artistiche diverse, ma nella lavorazione della ceramica
hanno trovato un punto di incontro sul quale confrontarsi e dal
quale partire verso un’avventura che si è rilevata densa di
suggerimenti verso ricerche inconsuete. La ceramica è un momento
importante per inventare e sperimentare opere inedite, lontano dalla
semplice definizione della ceramica come arte applicata. Così per lo
scultore Tommaso Cascella la lavorazione della terra refrattaria
offre maggiore libertà come avviene nelle sue ultime opere
realizzate con smalti e ossidi neri, mentre esplode il colore negli
smalti delle piccole sculture-ceramica di Enzo Esposito. Bruno
Ceccobelli rappresenta lo scultore e pittore della simmetria e della
citazione dall’antico. Valter Boj con le sue sfere manipolate e
assemblate e l’invenzione di cristalli e smalti tiene viva la
tradizione di Albisola; a lui si devono i Laboratori Arte e Ceramica
che hanno tramandato la grande tradizione della cittadina ligure.
Fin dagli anni Trenta vi lavorano Fontana e Sassu, ma è negli anni
Cinquanta e Sessanta con il laboratorio di Tullio Mazzotti e con le
ceramiche San Giorgio di Poggi e Salino, che Albisola diventa luogo
di incontro di esperienze internazionali, anche grazie a tutti gli
altri laboratori, con Jorn, Matta, Corneille, Lam e gli italiani:
Baj, Crippa, Dangelo, Dova, Fabbri, lo stesso Fontana, Scanavino,
Capogrossi. Un omaggio anche alla tradizione e alla storia
dell’artigianato verrà offerto dal maestro Seci Dante che darà
dimostrazione in diretta della lavorazione al tornio durante la
manifestazione. “Energiaper l’Arte” con i medesimi artisti, sarà
riproposta nelle edizioni di Centrali Aperte che si svolgeranno a
Entraque e a Bardonecchia nei prossimi mesi. La manifestazione
prevede visite, giochi e spettacoli per giovani e anziani, famiglie
e bambini dove tutti potranno conoscere più da vicino come funziona
la “Fabbrica dell’Energia” quali tecnologie applica, come rispetta
l’ambiente, come si integra con il territorio circostante. Durante
la giornata l’impianto diverrà anche luogo di incontro dove svolgere
attività sportive o culturali, visitare la mostra della ceramica
d’arte o di divulgazione scientifica con Starlab: il planetario
itinerante. Inoltre sarà possibile assistere a spettacoli di
esibizione di atleti di arti marziali o, per i più piccoli, essere
coinvolti dal teatro dei burattini o da “Mena” la balena, giochi
gonfiabili jumping. Con la collaborazione delle principali
Federazioni nazionali saranno attivi “villaggi sportivi” dove, con
il supporto di istruttori federali i visitatori potranno provare a
cimentarsi col tiro con l’arco, o con l’ausilio di esperti in moltre
altre discipline sportive. Il programma della giornata e i
riferimenti delle altre Centrali coinvolte in Piemonte e Liguria
nell’iniziativa “Centrale Aperta”, possono essere trovati sul sito
www.enel.it.
Name: Walter Boj
Email: valterboj@tin.it
From: Bardonecchia (TO)
Date: 18/06/2005
Time: 18.52.40
Testo
“CENTRALE APERTA",
“Energiaper L’Arte” e “Informart” di Valter Boj Centrale
Idroelettrica di Bardonecchia – 10 luglio 2005. Piazza Medail 3 –
10052 - Bardonecchia (TO) Per tutta la giornata: visite guidate in
Centrale - dalle ore 9.30 alle ore 18.30. Dopo il successo ottenuto
domenica 22 maggio, alla Centrale termoelettrica “Eugenio Montale”
della Spezia, rinnovando un appuntamento che già l’anno scorso aveva
avuto grande consenso da parte delle istituzioni e degli oltre 3.000
visitatori, Enel aprirà le porte alla centrale piemontese di
Bardonecchia. L’evento che mira al coinvolgimento diretto anche dei
bambini sposa perfettamente il progetto “InformArt”di Valter Boj,
che vede l’artista impegnato a rafforzare l’informazione relativa
all’Arte e ad introdurre i bambini ed i giovani all’arte.
“Informart” sostenuta, come molti altri progetti dell’artista, dalla
Banca Antonveneta che dimostra con il suo supporto l’apprezzamento
per l’autore e la volontà di appoggiare il mondo artistico e la sua
informazione. In occasione dell’esposizione sarà in atto una
simpatica iniziativa promossa da Boj che, in collaborazione con l’
AICC, regalerà a tutti i visitatori un prezioso “manufatto” ceramico
realizzato appositamente nel laboratorio dell’artista. Protagonista
di “Energiaper L’Arte”è il “Blu” di Valter Boj che, in
collaborazione con AICC (Associazione Italiana delle Città della
Ceramica) e la Galleria San Carlo di Milano, presenta “La materia
prende forma”, collettiva realizzata con i maestri Eduardo Arrojo,
Enrico Baj, Valter Boj, Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli,
Corneille, Enzo Esposito e Bengt Lindstrom. La mostra gode del
patrocinio del Comune di Albisola Superiore sulla cui passeggiata a
mare si può ammirare il monumento “L’eco del mare” realizzato da Boj
nel 2004, e del Comune di Albissola Marina, sede dell’atelier
dell’artista frequentato da molti altri autori, fra cui i maestri
che lo accompagnano in questa manifestazione e Giampiero Riverberi,
noto compositore e ceramista. Non manca il supporto della Banca
Antonveneta che da tempo sostiene l’arte di Boj e le sue iniziative,
tra cui ricordiamo il progetto “Arte Natura” per il WWF del 2003.
L’esposizione affianca artisti dalla lunga e affermata storia quali
Eduardo Arrojo, Enrico Baj, Valter Boj, Tommaso Cascella, Bruno
Ceccobelli, Corneille, Enzo Esposito e Bengt Lindstrom provengono da
esperienze artistiche diverse, ma nella lavorazione della ceramica
hanno trovato un punto di incontro sul quale confrontarsi e dal
quale partire verso un’avventura che si è rilevata densa di
suggerimenti verso ricerche inconsuete. La ceramica è un momento
importante per inventare e sperimentare opere inedite, lontano dalla
semplice definizione della ceramica come arte applicata. Così per lo
scultore Tommaso Cascella la lavorazione della terra refrattaria
offre maggiore libertà come avviene nelle sue ultime opere
realizzate con smalti e ossidi neri, mentre esplode il colore negli
smalti delle piccole sculture-ceramica di Enzo Esposito. Bruno
Ceccobelli rappresenta lo scultore e pittore della simmetria e della
citazione dall’antico. Valter Boj con le sue sfere manipolate e
assemblate e l’invenzione di cristalli e smalti tiene viva la
tradizione di Albisola; a lui si devono i Laboratori Arte e Ceramica
che hanno tramandato la grande tradizione della cittadina ligure.
Fin dagli anni Trenta vi lavorano Fontana e Sassu, ma è negli anni
Cinquanta e Sessanta con il laboratorio di Tullio Mazzotti e con le
ceramiche San Giorgio di Poggi e Salino, che Albisola diventa luogo
di incontro di esperienze internazionali, anche grazie a tutti gli
altri laboratori, con Jorn, Matta, Corneille, Lam e gli italiani:
Baj, Crippa, Dangelo, Dova, Fabbri, lo stesso Fontana, Scanavino,
Capogrossi. Un omaggio anche alla tradizione e alla storia
dell’artigianato verrà offerto dal maestro Seci Dante che darà
dimostrazione in diretta della lavorazione al tornio durante la
manifestazione. “Energiaper l’Arte” con i medesimi artisti, sarà
riproposta nelle edizioni di Centrali Aperte che si svolgeranno a
Entraque e a Bardonecchia nei prossimi mesi. La manifestazione
prevede visite, giochi e spettacoli per giovani e anziani, famiglie
e bambini dove tutti potranno conoscere più da vicino come funziona
la “Fabbrica dell’Energia” quali tecnologie applica, come rispetta
l’ambiente, come si integra con il territorio circostante. Durante
la giornata l’impianto diverrà anche luogo di incontro dove svolgere
attività sportive o culturali, visitare la mostra della ceramica
d’arte o di divulgazione scientifica con Starlab: il planetario
itinerante. Inoltre sarà possibile assistere a spettacoli di
esibizione di atleti di arti marziali o, per i più piccoli, essere
coinvolti dal teatro dei burattini o da “Mena” la balena, giochi
gonfiabili jumping. Con la collaborazione delle principali
Federazioni nazionali saranno attivi “villaggi sportivi” dove, con
il supporto di istruttori federali i visitatori potranno provare a
cimentarsi col tiro con l’arco, o con l’ausilio di esperti in moltre
altre discipline sportive. Il programma della giornata e i
riferimenti delle altre Centrali coinvolte in Piemonte e Liguria
nell’iniziativa “Centrale Aperta”, possono essere trovati sul sito
www.enel.it.
Name: Sergio
Sansevrino
Email: studiodarteconcezione@virgilio.it
From: Barzio
Date: 21/06/2005
Time: 18.33.14
Testo
Mostra personale di
Sergio Sansevrino ?L?eserczio della libertà? Con i patrocini della
Regione Lombardia, Culture, Identità e Autonimie della Regione
Lombardia, e del Comune di Barzio Sede Ex palazzo del Comune di
Barzio Via Roma, 42 23816 Barzio (LC) Vernissage il 2 luglio 2005
ore 18.00 Mostra dal 3 luglio 2005 al 31 luglio 2005 Catalogo
bilingue disponibile in mostra Testo di Sara Fontana Per molti anni
Barzio ha promosso mostre pittoriche di artisti di indubbio livello,
che proprio qui trovavano una prestigiosa vetrina per proporre le
loro opere. Purtroppo, negli anni ?90, questo ruolo di Barzio si è
ridimensionato e raramente si è avuta l?occasione di poter ospitare
nel nostro comune esposizioni di quadri di rinomato valore.
L?intento dell?attuale amministrazione comunale, continuando sulla
strada di quanto intrapreso dalla precedente in campo culturale, è
quello di fare in modo che Barzio, oltre a rappresentare già il
centro culturale indiscusso del territorio, ritorni ad essere anche
punto di riferimento per artisti contemporanei che intendano
diffondere la loro arte ad un ampio pubblico. Non poteva quindi
esserci occasione più propizia per poter attuare il proprio intento
se non quella di ospitare a Barzio la mostra del pittore Sergio
Sansevrino. Questo evento rappresenta sicuramente una tappa
importante per il rilancio di Barzio nel mondo della pittura e va ad
arricchire il programma delle manifestazioni culturali che ogni anno
sono organizzate a cura dell?amministrazione. Nell?ambito di tali
manifestazioni, come consuetudine, anche per l?estate 2005, tra le
varie proposte, si inseriscono incontri con studiosi di storia
dell?arte e di pittura i cui interventi sono seguiti da un numeroso
pubblico appassionato e competente. Orari di apertura: dal venerdì
alla domenica 10.30 12.30 -16.00 19.00 - 21.00 23.00 Per
informazioni Biblioteca del Comune di Barzio 0341-910455
Name: Pina
Inferrera
Email: pina.inferrera@libero.it
From: Vespolate (NO)
Date: 23/06/2005
Time: 07.59.52
Testo
MUSEO A. MALANDRA IN
OCCASIONE DELL’APERTURA DELLO SPAZIO ESPOSITIVO EX CHIESA TRINITA’
presenta GERMINAZIONI di PINA INFERRERA a cura di GABI SCARDI
Apertura dal 25 giugno al 31 luglio sabato e domenica ore 20,30 –
22,30 e su appuntamento Inaugurazione venerdì 24 giugno 2005 ore
21,00 Incontro con l’artista sabato 9 luglio ore 21,00 In occasione
dell’apertura dello spazio espositivo Museo Malandra nella ex Chiesa
della Trinità, viene presentata l’installazione “Germinazioni” di
Pina Inferrera. L’installazione site-specific per lo spazio consta
di una serie di opere luminescenti dal titolo Crisalidi e
Germinazioni, realizzati con materiali sintetici e sensibili alla
luce: le prime si presentano come grandi grovigli sospesi nel vuoto,
le seconde come trame di filamenti diafani che occupano il suolo
della chiesa. In virtù della luce che le accende, entrambe le opere
acquistano un forte valore simbolico. La mostra segna l’inizio
dell’attività culturale espositiva del Museo d’Arte Moderna e
Contemporanea A. Malandra che ha trovato sede nell’edificio
seicentesco recentemente restaurato della SS. Chiesa della Trinità.
Il museo è intitolato ad Angela Malandra di origini vespoline e
madre del prof. Dino Formaggio. Il restauro della chiesa e l’avvio
della nuova attività sono stati resi possibili grazie all’impegno
dell’ Associazione IdeaVita. Giorno 9 luglio alle ore 21,00 è
previsto un incontro con l’artista. Museo A. Malandra, via xxv
Aprile – 28079 Vespolate NO tel. 3387194211 – 3475553301
ideavita@ideavita.com Biblioteca Civica
Name:
terzapagina
Email: terzapagina@mio.it
From: Lurano
Date: 23/06/2005
Time: 17.59.22
Testo
COMUNE DI LURANO
Auditorium di S. Lino 9 - 24 luglio 2005 Incontro di pittura Italia
- Svizzera con opere di Antonio De Santis (Bergamo) Ruth Roth
(Klingnau - AG) Inaugurazione: Sabato 9 luglio 18,00 - 20,00 Orari:
Sabato e Domenica 10,00 - 12,00 16,00 - 19,00 Per appuntamento :
tel. 0354877498 - tel. 035252404
Name: Angelo
Riviello
Email: angeloriviello@tim.it
From: Città di Campagna (SA)
Date: 26/06/2005
Time: 02.23.27
Testo
Rassegna Internazionale
dell’Acqua-La “Chiena”: Le Porte dell’Arte, Le Porte dell’Acqua (una
situazione per uscire dall’isolamento artistico-culturale, tra
progettazione, occupazione, riflessione, provocazione,
trasgressione, recupero, ricerca e continuità) Angelo Riviello
Moscato, aprile 2004 Mi viene da dire, come dichiarò una volta,
Achille Bonito Oliva, debuttando in un convegno sul tema (mi
pare)“Arte Contemporanea nel bacino del Mediterraneo”, al Museo
d’Arte Contemporanea “Luigi Pecci” di Prato, del 1988: “...io sono
il fautore e il teorico della Transavanguardia...”. Chiaramente, se
non avesse avuto gli sponsor, riferimenti precisi e stima profonda
nel mondo dell’arte in qualità di “critico militare”, come amava
definirsi, e come alleati, soprattutto gli artisti, suoi
collaboratori, bravi ad esprimere e a rendere visibile, soprattutto
attraverso il recupero di una manualità come la pittura, la sua
teoria, il suo pensiero, la sua idea stilistica e progettuale
(alcuni dicono la sua scommessa), sarebbe stata per lui, solo una
teoria...un desiderio represso…da realizzare...un’utopia...una
scommessa né persa e né vinta: una scommessa mancata! Anche lui non
sarebbe passato alla Storia, ma alla Geografia (tanto per citare una
sua provocatoria, ironica e felice dichiarazione, rivolta a quei
critici d’arte, che non allineandosi con lui, forse vittime di una
gelosia nei suoi confronti, fino a renderli “impotenti”, non
sapevano fare altro che “criticarlo”, in modo patetico, senza la
forza e l’”inventiva” di creare un progetto alternativo). Grazie
alla sua genialità, intelligenza, intraprendenza e convinzione,
però, che gli sponsor, i riferimenti precisi nel mondo del sistema
dell’arte e gli artisti, che collaborarono, vinsero la scommessa,
con un ritorno di immagine all’insegna di un successo globale
clamoroso, conquistando finanche gli Stati Uniti d’America
(trasformandosi da Transavanguardia Nazionale a Internazionale), che
fino ad allora, dagli anni 50 in poi, con l’Action Painting, e poi
negli anni 70 con la Minimal Art, la Land Art (o Arte Ecologica), l’
Arte Concettuale, ma sopratutto con la Pop Art negli anni 60 (grazie
al ricco collezionismo privato statunitense nei confronti di una
ricerca artistica di punta, nata dalle radici delle avanguardie
storiche europee, rappresentate da artisti che per sfuggire alla 1^
guerra mondiale e alla persecuzione nazista, prima della 2^ guerra
mondiale, si rifugiarono negli U.S.A, tanto da trasferire la
denominazione di capitale dell’arte contemporanea, dalla mitica
Parigi a New York), esercitavano anche nel mondo dell’arte, una
politica di “imperialismo culturale”, e l’Europa, riusciva solo ad
esprimere singole personalità, come Lucio Fontana, Alberto Burri,
Jean Fautrier, Antoni Tapies, Jean Dubuffet, Francis Bacon, Yves
Klein, Piero Manzoni, Joseph Beuys, Alighiero Boetti, etc., e alcuni
movimenti come l’Arte Cinetica, il Nuovo Realismo di Pierre Restany
e la Pop Art Romana detta anche la “Pop Art del Vicolo” negli anni
60 e L’Arte Povera negli anni 70 di Germano Celant. La “Chiena”...il
recupero. Un recupero etnico-ecologico, affettivo e ironico. Il
recupero di una memoria individuale e collettiva in loco, da far
conoscere fuori dalle “quattro mura di casa”, da far riconoscere
come Bene universale, come patrimonio dell’umanità. Il recupero di
una identità antropologica, storica ed ecologica, subito dopo il
tragico sisma del 23 novembre 1980, in cui si pensava a tutto,
tranne che salvaguardare noi stessi, il nostro passato, per un
nostro futuro attraverso i nostri beni, per produrre
positività...per produrre ricchezza, scardinando i luoghi comuni e
le inconsapevoli rassegnazioni, fuori dalla consuetudine, fuori
dall'usuale... provocando, a volte anche con durezza, il potere
vigente. La Creatività contemporanea, al servizio di un evento di
antica origine da spettacolarizzare con l’Arte, in una città del Sud
Italia...in un territorio, quello dell'entroterra salernitano, ricco
di Storia e di Segni, dimenticato da troppi lunghi anni, che
chiedeva aiuto...che aveva bisogno di rinascere a nuova vita. Un
argomento questo che rientrava di pertinenza, nella poetica di un
artista, che come me lavorava ("strafottendosene", a quei tempi, del
mercato dell’arte e del “segno” personale e soggettivo che
rincorrevano i luoghi deputati dell’arte di mezzo mondo) utilizzando
ogni mezzo artistico, in modo interdisciplinare, dalla fotografia al
cinema, dalla pittura all’installazione scultorea e
sculto-architettura, all’ambientazione e all’arte comportamentale,
come conseguenza di un’idea e di un contenuto, fin dal 1975 sulla
Memoria...sulle Radici…e sulla Realtà. Poetica testimoniata da una
collettiva tenuta nel 1976 al Palazzo della Permanente di Milano,
con un lavoro peculiare, dove esposi la pagella scolastica con foto
ricordo di classe (1975-76), dal titolo “Operazione Mnemonica
Passiva” e due mostre personali tenute a Salerno, alla Galleria
Taide, la prima nel 1978 (dal titolo “Affetti”) e la seconda nel
1981 (dal titolo “godardiano”,“Due o Tre Angoli di Casa” ). Nei
film, grazie anche alla conoscenza del regista, teorico e poeta
Raffaele Perrotta e del film-maker (operatore poi di Vittorio De
Seta) Federico Bruno (collocandosi nella ricerca tra un Cinema
Indipendente-ex Underground e un Cinema d’Artista), fra gli altri
(girati tra il 1975 e il 1976, con montaggio diretto in macchina e
con pochi spiccioli, ricavati dalla vendita “in bicicletta” dei
libri Einaudi a rate, a Milano), nel 1977, d’estate, a Campagna,
girai un film Super 8 sui bagni al fiume Atri “Il Sciumare”, e
d’inverno“ Il Maiale” sull’uccisione di detti animali. Un anno dopo,
nel 1978, un regista di Cinecittà, Ermanno Olmi gira il film
“L’Albero degli Zoccoli”, ambientato nel mondo contadino della bassa
bergamasca, dove l’uccisione di un maiale avveniva in modo molto
simile, a quello dell’entroterra salernitano (strana coincidenza).
Il recupero di una propria radice: autobiografica, intimistica,
storica, antropologica e culturale, mediante i ricordi personali e
attraverso i luoghi, monumenti, usi e costumi, pre e post
sisma...iniziando dall’infanzia post bellica, negli anni 50. Nel
1991, sul palcoscenico del teatrino di Piazza Teatro, della Città di
Campagna, nell’ambito della 7^ Rassegna dell’Acqua (9° anno di
recupero della Chiena), abbinata quell’anno, in via sperimentale
(per un’ennesima assenza di fondi) al 7^ Festival Teatro Ragazzi
(dove la presenza più significativa fu il Teatro dei Russi del Lago
d’Aral a rischio siccità) che presentai una Performance, tra la
gioia dei bambini, dal titolo “magrittiano”, “Intervallo: Questo non
è un Asino”. Un Omaggio a quattro Asini veri, di quel mondo
antropologico contadino scomparso, che interpretavano loro stessi,
con voci di attori fuori campo, che ponevano degli interrogativi al
pubblico, coinvolgendoli nel coro delle voci a recitare, alla stessa
tregua di un rosario, la loro definizione di “Asini”, presa dal
vocabolario Palazzi, della lingua italiana. Qualcuno...della classe
dirigente dominante, e presente (come partito allora) in ogni Ente
pubblico, provinciale, regionale e nazionale, tentò di fare una
querela nei miei confronti. Ma ahimé! Mancavano gli estremi: si
parlava solo di "Asini"...di semplici, umili e onesti asini, in via
di estinzione nell'uso di animali da soma, nel mondo contadino,
ormai oggi, quasi definitivamente scomparso. Mantenendo intatti i
contenuti, in modo intuitivo e creativo, con convinzione e
decisione, operai un trasferimento e uno sconfinamento al di fuori
delle dimensioni limitate dell’opera canonica (sia essa pittura,
fotografia o film), per invadere lo spazio fisico-sociale della
città, tanto da ricordare, per alcuni versi quell’Arte Ecologica
degli anni 70, di Walter De Maria, Christo, Richard Long, etc.detta
anche Land Art o Earth Art (di cui sopra), che consci della lezione
di Fontana (con il suo Spazialismo) di un decennio prima, dallo
spazio fisico circostante della tela, sconfinarono, estendendosi
nello spazio del territorio. Fu, anche per me, un gesto naturale
operare al di fuori dei luoghi deputati dell’arte. Tutto l’opposto
di ciò che succedeva allora nel mondo dell’arte, che si chiudeva in
se stesso, nei luoghi chiusi: luoghi del sistema. Operare nella
realtà, con l’invenzione di altri luoghi: luoghi aperti, con
l’esigenza e nel tentativo di coinvolgere e di avvicinare il
pubblico all’arte contemporanea, di renderlo partecipe di
un’esperienza, di una collaborazione, di “...far riflettere sul
rapporto tra uomo e natura...”, per dirla con Gillo Dorfles,
pensando in questo caso, al recupero della Chiena, come ad un
Happening degli Happenings, e non solo, ma anche (tra la Chiena e il
Museo), come luogo di ricerca, di riflessione, di discussione, di
incontri, di laboratori, di sperimentazioni e di “invenzioni”.
Scaturì un Progetto.Soddisfacente moralmente per l’uomo artista, ma
un Progetto “monco”, “incompiuto”, nei suoi investimenti per uno
sviluppo economico, per l’uomo cittadino, per la Comunità, per
ignoranza altrui, sopratutto degli Enti Pubblici non adeguati ai
tempi, invasi solo, all’epoca, dai “politichini” della
partitocrazia, che rappresentavano la negazione assoluta di
qualsiasi sviluppo umano e civile, artistico e culturale, sociale ed
economico. Incapaci di cogliere le novità, legate al patrimonio
preesistente, e di incentivarle per garantire una continuità. Ero
molto lontano, in quegli anni, come documentato anche da un mio
articolo pubblicato su "L'Umanità - Speciale Arte", del 30 settembre
1983, dagli obiettivi “integralisti” della Transavanguardia, come
erano lontani gli artisti (nei vari linguaggi multipli e
interdisciplinari, fra arte visiva, performances, happenings,
fotografia, installazioni, laboratorio, teatro, danza, musica,
poesia , pittura, scultura,cinema-video...), che di lì a poco,
avrebbero aderito, nella sua espansione, all’idea progettuale,
invadendo letteralmente la Città di Campagna, dal 1985 al 1994
(un'intera generazione di artisti): Francesco Bonazzi, Anna
Malapelle e Fausto De Marinis da Verona; Salvatore Anelli e Franco
Flaccavento da Cosenza; Sergio Pavone, Antonio Porcelli, Beppe
Schiavetta e altri, da Genova; Gaetano Nicola Cuccaro e Arcangelo
Moles, da Potenza; Emilio Morandi, da Bergamo; Raffaella Formenti ,
da Brescia; Nicola Frangione, da Monza; Rosanna Veronesi, Vincenzo
Pezzella, Vito Sersale, Paolo Barlusconi e altri, da Milano;
Alessandro Mautone, Donato Vitiello, Patrizia Marchi, Giovanna
Stella La Nocita, da Praiano; Angela Hart O’Brien (irlandese), da
Firenze; Birgitt M.Shola Starp e Gutte Norrild di Copenaghen; Gisela
Robert, di Monaco di Baviera; Barbla e Peter Fraefel da Biel
Svizzera; Godwin Ekard, di Vienna; Aitor Romano e Josè Bravo di
Caracas; Maria Wojcik di Wroclaw (Polonia); Renata e Giovanni
Strada, da Ravenna; Alfonso Filieri, Elisabetta Gut, Gisella
Meo,Gloria Persiani, Riccardo Bergamini & Anna Zeppieri, Emilio
Leofreddi, Massimo Liberti, Marco Fioramanti, Vincenzo Cozzi e
altri, da Roma; Lucia Buono, Ilaria Bona e altri, da Bari; Iller
Incerti, Fulgor C. Silvi, dalle Marche; Camillo Capolongo, Enrico
Viggiano, Mariano Mastrolonardo, Nizzo De Curtis, Giuseppe Desiato,
Giulia Piscitelli, Pasquale Cassandro, Lorenzo Scotto Di Luzio e
altri, da Napoli; Arturo Casanova e altri, da Caserta; Pina Fiori,
da Macerata; Riziero Giunti, Cristiana Moldi Ravenna e altri, da
Venezia; Giovanni Canton, Antonio Baglivo, Mirella Monaco e altri,
da Salerno; Gerardo Palmieri da San Cipriano Picentino; Angelo
Casciello da Scafati; Vito D’Ambrosio, Gelsomino Fezza, Antonio
Corsaro, Pompeo Ganelli, Antonio Luongo (detto Antoniuccio), Nino
Aiello, Giovanbattista De Angelis, Daniele Gibboni, Amici del Teatro
e altri, da Campagna; Giorgio Gallotta, Vittorio Scarpa, Pasquale
Anzalone, Antonio Pierro, da Eboli; Eva Rachele Grassi e Angelo
Ermanno Senatore (nomadi), da Roma, Parigi e da Salerno; Alfonso F.
Mangone (nomade), da Cosenza, Firenze, Amsterdam, Berlino e da
Altavilla; Angelo Riviello (il sottoscritto, nomade), da Roma,
Zurigo, Positano, Copenaghen, Milano, Berlino, Barcellona e da
Campagna, etc.Non avevo e non avevamo speranza altrove, dove
imperava solo un Mostrismo di Pittura tout court, per tutto l'arco
degli anni 80, di un esercito di gregari (fra cui artisti anche
bravi, miei amici, che furono "bruciati" dal cinismo del sistema
dell'arte), con l’alta sovrintendenza e supervisione, dove a
prevalere più forte era un’unica idea (e giustamente), di Achille
Bonito Oliva (che stimo e rispetto e che reputo come uno dei più
grandi critici d'arte dell'intero pianeta) e dei suoi “alleati”.
Depresso e “incazzato”, registrando con dignità questo humus di
dissidenza, mi sentii in dovere di rilassarmi, di divertirmi e di
continuare la mia ricerca, tra pubblico e privato e di mettermi a
disposizione della mia Città...la Città che ha registrato la mia
nascita, dove mi "rifugiai", per non sentirmi “inutile” e
“disoccupato” e per giunta senza un sussidio per continuare una
ricerca (il contrario di ciò che avveniva e avviene nel resto
dell'Europa civile, di nazioni presenti, che conosciamo molto bene,
nei confronti dei loro figli, per i quali creano opportunità, e
vengono aiutati nelle loro ricerche, senza fare assistenzialismo, ma
semplicemente finanziando con contributi minimi, la ricerca
artistica), in un’Italia, incapace di guardare, di ascoltare e di
recepire, nella sua tanto decantata “democrazia”, “civiltà” e
“libertà”, nell’abbraccio ipocrita dell’inno di Mameli, altre
voci...di figli traditi...diverse dal coro, che non venivano
ricambiati nel loro affetto (anche se "irrequieti" per smuovere i
luoghi comuni) anche nell’interesse e nei confronti della "madre
patria", capace, quando se e quando si ricorda, di rendere omaggio,
a questo o a quel dato artista, solo dopo la morte. Un altro luogo
comune di cui, pare si vada fieri, nel nostro “bel paese”. E oggi le
cose pare che vadano peggio...con la cultura del vuoto che
avanza...con un "berlusconismo" di sinistra, di destra e di
centro... anche se per i Giovani, si sono create maggiori
opportunità, rispetto anche a dieci anni fa e si parla di una Legge
per l’Arte, da parte della sinistra moderata (tutta da verificare e
da dibattere, non solo tra i politici, tra i critici, curatori,
galleristi, direttori di riviste e di musei e mercanti vari, ma
anche e soprattutto con e tra gli artisti, dentro e fuori il sistema
dell'arte). La “Chiena” (per ritornare nel nostro specifico), che ha
sempre organizzato il Comune di Campagna, nel periodo estivo, fino a
pochi anni prima del sisma del 1980, era un mezzo economico,
naturale ed ecologico per pulire il corso principale della città: il
salotto dei campagnesi. Si affiggeva un’ordinanza amministrativa, in
cui il sindaco ordinava e avvisava la cittadinanza della pulizia del
corso. La delibera storica che ufficializzava la Chiena (di antica
origine imprecisata), è del 1889 (come rilevato da una ricerca di
Mario Onesti, da un libro di Storia locale di Raffaele D’Ambrosio).
Al tempo stesso, il sindaco dava incarico al banditore di avvisare
ulteriormente tutto il resto della popolazione sita nei numerosi
quartieri alti e bassi, del centro storico e antico della città. In
quel 1889, fu restaurato il canale che captava le acque del fiume
Tenza e finanche la pavimentazione del Corso Umberto, per meglio far
scivolare l’acqua, su progetto dell’ingegnere Antonino
Pastore.Quella stessa pavimentazione, pensata, forse, da Giulio
Romano (pittore e architetto, allievo e collaboratore di Raffaello
Sanzio) quando a cavallo tra il 1518 e il 1520, ridisegnò
urbanisticamente la Città di Campagna, dando maggiore sviluppo alla
parte storica, iniziando dalla Piazza M.Guerriero, dallo splendido
Sedile di San Bernardino (abbattuto negli anni sessanta, per dar
spazio ai pullman della Sita, dove nel 1994 è stata realizzata la
Fontana della Chiena). Si spera in una ripresa da parte del Comune,
o di un delegato come la Pro Loco, di riutilizzare la “Chiena”, nel
modo tradizionale, e cioè, per pulire le strade del centro storico,
anche per differenziarla, dal suo nuovo uso, che scaturì dal 1982 al
1985, elevata, dal sottoscritto, ad “Opera d’Arte”, come intervento
sul territorio, partendo dalle proprie radici, da una propria
formazione artistico-culturale e dal proprio "essere" artista. La
Chiena dopo il sisma del 1980, rischiava di scomparire, a parte
l’emergenza nel caos della ricostruzione, ma anche perché ci si
vergognava, nell’arretratezza, di pulire il corso principale della
città, con la Chiena, nei confronti dei paesi viciniori, adeguatisi
alle conquiste del “progresso civile”, come Eboli e Battipaglia, che
per lavare le strade usavano i camion “gettiacqua”…mentre una volta,
senza fiumi, per loro era duro, e guardavano con invidia Campagna,
che con disinvoltura, si permetteva il lusso di lavare le proprie
strade con un fiume… La Chiena elevata e trasformata in Opera d'Arte
del 1985, che si fece conoscere a livello nazionale, non fu solo il
particolare di un recupero, come risposta al terremoto, per
nobilitarla, ridandole dignità, iniziato nel 1982, con la donazione
di una Fontana ridimensionata e rimasta incompiuta (la “Fontana
della Chiena”, 1982-94), che doveva rientrare in una Mostra, nel
1984, di idee progettuali per una Rassegna Laboratorio di Scultura
(un Cantiere a cura di Angelo Trimarco, di quella Scuola di Critica
d'Arte di Salerno...la stessa Scuola di Filiberto Menna, Achille
Bonito Oliva, Antonio d'Avossa e altri ) e da ubicare in Piazza
Guerriero (donazione accettata dal Comune di Campagna, solo nel
1994, "forzando" l'autore a donarla, senza promuovere la Rassegna
legata alla Chiena, le cui opere restavano in donazione, dislocate
nella loro ubicazione in vari punti della città, dal centro storico
alla periferia, per una sua riqualificazione
urbanistico-ambientale), che rientrando in un progetto molto più
ampio, rappresentava un esempio convincente di Public Art
(quell'arte sviluppatasi negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in
Francia e in Germania, tra la fine degli anni sessanta e inizio anni
settanta) e un tassello importante, insieme alla proposta di un
Museo d’Arte Contemporanea (Ex Convento dei Frati Domenicani), alla
proposta di un Ostello per studiosi e studenti (Ex Complesso
Conventuale degli Osservanti-Chiesa della Concezione) e alla
salvaguardia dell’assetto Storico-Urbanistico-Architettonico della
Città di Campagna, ma fu anche una situazione artistica, povera ma
bella, molto significativa, il frammento di una piccola realtà
italiana, che per certi versi ha anticipato di circa vent’anni ciò
che si dibatte oggi nelle esperienze artistiche, tra il nord e il
sud del Paese, sia nella "spettacolarizzazione" dell'arte, nei vari
aspetti comportamentali, che con i laboratori in sito, dove le
“Periferie diventano il Centro”, per dirla con Giancarlo Politi,
come nel caso della Certosa di Padula (al sud), o nel caso dell’Ex
Ospedale Soave di Codogno (al nord), per parlare dell'Italia, nella
pratica di una domanda, da parte di Enti pubblici e privati, nella
normale prassi quotidiana dei circuiti dell’arte. Nel 1985, mentre
Lucio Amelio, come risposta al terremoto, pensava (e giustamente) a
"Terrae Motus" (una collezione che finalmente oggi, ha trovato la
sua sistemazione definitiva nella Villa Reale di Caserta) invitando
artisti in auge del momento e alcuni "mostri sacri" (oggi in gran
parte storicizzati e datati), integrando anche artisti napoletani
della sua scuderia (dimenticandosi di altri che si prefiggevano gli
stessi obiettivi...bastava guardare all'arte a 360° e a 80 Km. di
distanza da Napoli, subito dopo Salerno), dopo i primi esperimenti
(1982-83-84), a seguito del dissesto stradale di un’insula
interamente abbattuta, partì la prima edizione della “Nuova Chiena”
che ebbe un eco di risonanza nazionale (il quotidiano “Reporter”
riportò l’evento in prima pagina): la scommessa di un “sognatore”
accompagnato dalla collaborazione di altri “sognatori” (Antonio
Corsaro, Vito D’Ambrosio, Dante De Chiara, Gelsomino Fezza, Maria
Rosaria Polisciano, Liberata Cerrone, Vito e Bruno D’Agostino, Vito
Maggio, Mario Velella, e altri), sembrava vinta! Si realizzò un
grosso Happening, creativo (e ri-creativo) dell’Acqua, a più mani.
Una Piena d’Acqua: il fiume Tenza deviato lungo le strade della
Città di Campagna. Una Piena d’Arte: un evento pensato innanzitutto
come Opera d’Arte in movimento, sul territorio, con interventi
nell'intervento, in cui avveniva di tutto, in piena libertà
creativa, con ogni sorta di medium, anche il più povero e
improvvisato, dati gli scarsi finanziamenti. Fu un’autentica
rivoluzione estetico-poetica e comportamentale, di artisti che si
divertirono come bambini. Fu una Festa, in cui fu data la
possibilità di esprimersi, anche a vecchi e genuini artisti locali e
a chi, giovane e ingenuo, voleva avvicinarsi al mondo dell'arte. Se
si fosse realizzata a New York, gli americani l'avrebbero banalmente
(forse) battezzata come "Water Art” oppure “Art on the Move” o "On
the Move Art" (scusate l'ironia, non parlo inglese). Ci fu una
situazione trasversale, con linguaggi multipli, di “resistenza”, che
differenziandosi dalle esperienze estetiche della cultura dominante
in auge in quel momento, non solo in Italia, diede ampio sfogo alla
libertà creativa ed espressiva. Artisti provenienti da ogni parte
d’Italia, anche stranieri, che occuparono l’ex Convento dei
Domenicani, per farlo diventare un Museo d’Arte Contemporanea,
dentro e fuori le mura del Museo stesso e della Città/Territorio
(con la complicità scettica dell’Amministrazione Comunale). Artisti
di un’intera generazione, che in gran parte, non si riconoscevano
nel movimento coatto (di tutto rispetto e che fu una grossa novità)
della Transavanguardia, e/o in altre correnti similari più deboli,
del Post Modern, la cui “novità” era la “non novità”, nel suo
eclettismo e disimpegno politico, con un ritorno alla manualità,
alla decorazione, all’uso del colore, con riferimenti all’arte e ad
artisti del passato, nella ricerca di punta dei "pochi eletti",
elegantemente “imposta” dal sistema dell’arte. Artisti
“disubbidienti” e viaggiatori, quelli che approdarono a Campagna,
che scelsero la città come “rifugio”, e che hanno lasciato le loro
opere al Convento di Giordano Bruno di San Bartolomeo (come gli
Ebrei durante la 2^ Guerra Mondiale, per sfuggire alla persecuzione
nazi-fascista, alloggiati nello stesso luogo, e che hanno lasciato
piccoli segni e una lapide/ricordo). Fu realizzato un Libro/Catalogo
(curato e coordinato graficamente, finanche nelle didascalie, dal
sottoscritto, ad eccezione del simbolo del Museo, disegnato sempre
dal sottoscritto, ma usato come elemento decorativo da Gelsomino
D’Ambrosio nella copertina di Angelo Riviello) e un segno nella
coscienza e nella memoria, individuale e collettiva, dell’intera
Comunità Campagnese. Artisti "dimenticati" (dei quali, alcuni
deceduti) che aspettano ancora una lettera di ringraziamenti dal
Comune di Campagna e una mostra omaggio (l’occasione del ventennale,
del 2005, penso che sia il momento giusto per farlo) e da tutte le
Associazioni culturali, in primis dall’Associazione Giordano Bruno
che ha gestito il Museo per tanti anni e, soprattutto dalla Pro
Loco, che dal 1996, ha ereditato e gestito le acque della Chiena,
campando di rendita, nel vuoto di una progettualità, senza
riconoscere, per limiti umani, la fonte dei contenuti nel Progetto
originario, di chi è stato ed è sempre all’avanguardia nella ricerca
artistica e culturale del presente (è il suo "mestiere"), che in una
parentesi particolare della propria vita, si è messo a disposizione
della comunità campagnese. Intanto nel 1984, a Milano, un gruppo di
artisti, fra i quali Stefano Arienti, anch’essi dissidenti nei
confronti della Transavanguardia e della Pittura Colta, e di altre
correnti similari come Magico Primario, i Nuovi Nuovi, etc.,
occupavano (senza la complicità dell’Amministrazione Comunale) l’Ex
Fabbrica della Brown Boveri, nel Quartiere Isola, a Via De Castillia
(ultimo mio domicilio di Milano, con abitazione e studio al n.20 -
3° piano 1^ porta a destra), per farne un Museo d’Arte Contemporanea
(Casa Museo Laboratorio). Due anni prima stavano per farlo due
artisti campani: il sottoscritto e Vincenzo Pezzella, che già
abitavano in una casa occupata del Comune di Milano, in Corso
Garibaldi 89, nel condominio con l'ex Fabbrica di Gelati occupata da
Luciano Fabro, Hidetoshi Nagasawa, e agli inizi, da Antonio Trotta,
Pino Spagnulo e altri, e dove venivano spesso a renderci visita
Antonio M.Faggiano e due giovani artisti di Benevento, appena
sbarcati a Milano, Arcangelo e Pompeo Bocchini, conterranei di Mimmo
Paladino. L’intento non riuscì. Gli artisti furono sfrattati e l’ex
Fabbrica della Brown Boveri fu abbattuta (ci stanno riprovando oggi,
nella Stecca Artigiani, nella stessa città e nella stessa strada,
anch’essa destinata all’abbattimento, per un progetto-telenovela
trasversale (che va dalla Giunta social-comunista di allora, alla
giunta di centro destra di oggi), lungo di vent’anni, e non manca
Stefano Arienti, insieme ad altri, come Gabriele Di Matteo, Grazia
Toderi, Mario Airò, Loris Cecchini, Bert Theis, etc.). A differenza
degli artisti che raggiunsero Campagna, il cui intento riuscì.
Decollò la Nuova Chiena, e l’Ex Convento dei Domenicani di Giordano
Bruno (Casa Museo Laboratorio) fu recuperato, salvandolo così
dall’abbandono e dall’incuria del tempo (anche se più tardi,
malgrado il vincolo della Soprintendenza ai B.A.A.A.S., fu abbattuto
l’Ex Complesso Conventuale degli Osservanti-Chiesa della Concezione:
grave atto! Degno dei Talebani che hanno abbattuto i Buddha
millenari). Altri fermenti, con altre occupazioni, di ex fabbriche e
pastifici, ci furono a Roma, mi pare, al Quartiere San Lorenzo...ma
queste furono solo occupazioni, per rivendicare allo Stato, il
diritto ad avere almeno uno Studio…un Atelier, un luogo “gratuito”,
per fare ricerca e lavorare da parte degli artisti. Intanto, Lucio
Amelio nel 1982, in risposta al terremoto del 23-11-1980, preparava
la mostra "Terrae Motus", che ebbe il suo culmine nel 1987-88 nella
"fatiscente" Villa Camplieto a Ercolano (oggi completamente
restaurata), coinvolgendo artisti di levatura europea e
internazionale, e alcuni giovani napoletani che facevano riferimento
alla sua galleria...ignorando però altri giovani validi del
territorio campano e non solo, che in modo diverso, dal 1982, nella
città di Campagna, rispondevano a quel tragico sisma, recuperando la
Chiena del Fiume Tenza e l'Ex Convento dei Frati Domenicani di
Giordano Bruno, la cui unica colpa era (forse) quella di "non
corteggiare" Lucio. Eppure alcuni di questi giovani li aveva
conosciuti (trovandoli anche molto interessanti), nel 1979, durante
la Rassegna sulla Nuova Creatività nel Mezzogiorno tenutasi a
Napoli, nella sua Galleria e al Goethe Institute. Forse, perché la
loro ricerca, non era in linea con il decorativismo della
Transavanguardia, a differenza dei suoi giovani, che si adeguarono a
quel grande movimento che fu di Bonito Oliva, senza farne del resto,
mai parte. Strano...molto strano, questo atteggiamento di chi
promuoveva, anche se in veste privata, la giovane arte contemporanea
nel Mezzogiorno, e soprattutto in Campania e a Napoli. Ironia della
sorte: (a parte la mostra riuscita di Lucio Amelio, che per la prima
volta ebbe la presenza a Napoli di molti artisti consacrati nella
Storia dell'Arte Moderna) l’impresa “non riuscita”degli artisti di
Milano, fu riportata da molte riviste specializzate, e soprattutto
da un’autorevole rivista d’arte contemporanea, che nel giro di pochi
mesi, fece il giro del mondo…scrivendo così una “piccola pagina”
nella Cronaca dell’Arte. L’impresa “riuscita” degli artisti
“rifugiati” a Campagna, fu riportata nella stampa normale di molti
quotidiani, di riviste culturali generiche e di periodici, che nel
giro di pochi giorni, fece il giro d’Italia… non fu registrata nella
Cronaca dell’Arte. Mancarono all’appuntamento le riviste autorevoli
specializzate, da parte di critici o curatori che si dicevano e si
dicono attenti alle novità, o più semplicemente, alle diversità, ad
eccezione (nei diversi ruoli di approccio) di Rino Mele, Antonio
Castaldi, Antonio Bottiglieri, Alfonso Tafuri, Massimo Bignardi,
Erminia Pellecchia, Carla Errico, Maurizio Vitiello, Angelo
Trimarco, Sabino Manganelli, Simona Barucco, Aldo Elefante, Pino
Simonetti, Cristina Tafuri, Antonio d’Avossa , degli scrittori Alan
Frenkiel, Ferruccio Massimi, di grafici (e non solo) come Gelsomino
D'Ambrosio (famosa la sua Scheda "Campagna" del 1985 con riedizione
nel 1996) e altri…Per disinformazione? Non credo...un intellettuale,
e in questo caso un critico d’arte intraprendente, attento e
curioso, legge i giornali, altrimenti è un semplice cronista...basta
dichiararlo! Per debolezza dialettica nei confronti di un vincente e
sempre più emergente, incontrastato e carismatico Bonito Oliva? E’
probabile. O per essere più “cattivi”, per omissione culturale? O
per pigrizia? O per la presenza di Lucio Amelio a Napoli, per cui in
Campania esisteva solo lui, come referente? Anche questo è
probabile! Oppure, per l’isolamento in cui versava (e versa) la
città di Campagna...”sconosciuto” paese...o meglio “invisibile”
paese (finanche nel nome…confondendo Campagna con la campagna…perciò
che insisto con i miei conterranei, con il nome, storicamente più
corretto: Città di Campagna, da Civitas Campaniae dell’entroterra
salernitano (come suggerito e fatto ossevare in latino, dal giovane
storico locale, Maurizio Ulino), dove era impossibile che succedesse
qualcosa? O per carenze nell’organizzazione, dovute soprattutto
all’insufficienza di fondi? O perché mal rappresentata
politicamente? E’ probabile che sia stato anche un pò di tutto
questo. Una cosa è certa: dove non ci sono investimenti, non ci può
essere sviluppo! Dove non c'è competenza e convinzione, non si può
convincere il resto del mondo! Eppure i soldi, in quegli anni, non
sono mancati alla città di Campagna e all'intero Mezzogiorno, e
certamente non mancavano alla Provincia di Salerno e alla Regione
Campania e al Ministero del Turismo e Spettacolo (attuale Ministero
della Cultura):...è mancata la sensibilità, la lungimiranza e
l'umiltà ad ascoltare. I soldi, all'epoca, pare che prendessero
altre vie... Eppure, nel 1987, ci fu anche una presentazione del
Libro/Catalogo della "Nuova Chiena" (bilingue, molto eloquente e
ricco di immagini, dell'intervento artistico del Fiume e degli altri
interventi artistici, tra la Città e il Museo) al Palazzo
Sant'Agostino della Provincia di Salerno, di cui il sottoscritto
registrò una cassetta audio a "ricordo" (un documento tuttora ben
conservato, a distanza di 18 anni), erano presenti, fra le varie
presenze e assenze istituzionali, sopratutto della Regione: il
Presidente della Provincia, che porta i saluti; il compianto
Pasquale Mirra ( sindaco di Campagna), che apre l'incontro; Giuseppe
Acone (docente universitario); Marcello Caleo (docente
universitario); Andrea De Simone (consigliere provinciale); Antonio
Bottiglieri (assessore provinciale alla cultura) e il compianto
D'Orazio Corinto (assessore alla cultura del Comune di Campagna),
che chiude il dibattito. Fu un incontro inutile? Non credo! E' un
piccolo pezzo positivo, di un mosaico, che dando un suo particolare
contributo documentario, rinforza la storia di un passato recente,
tuttora attuale. Una situazione artistica, il frammento di una
piccola realtà italiana, che chiede attenzione, per una rilettura e
un’analisi più attenta di quegli anni 80, che aspetta ancora di
essere riconosciuta, almeno, dal mondo dell’arte italiana, a
ripartire dalla città di Salerno, passando per Napoli e Roma...per
finire a Milano e nelle altre città e capitali europee e
internazionali, per un’altra “piccola pagina” da scrivere. Ma per
far si che ciò avvenga, c’è bisogno di una scelta politica, fuori
dall’usuale, di convinzione e di finanziamenti continui, sempre più
cospicui, da parte degli Enti pubblici e privati. Difendere,
risanare, incentivare il patrimonio "sopravvissuto" alla ruspa
selvaggia, scommettere e investire sulla rinascita del Museo, dei
Fucanoli, con l’integrazione di una Rassegna d’Arte invernale, della
durata di un mese, e una tre giorni di un Festival di Musica
dell’Anima (Etnica, Jazz, Blues, Pop, Rock, e perché
no...Contemporanea) e soprattutto della “Chiena” - Rassegna
dell’Acqua, affidandone però la cura, a mani competenti, e non a
“hobbisti” da “dopolavoro”, i quali dovrebbero solo amministrare e
presenziare (e bene anche!), se si vuole uscire fuori
dall’isolamento culturale e produrre ricchezza, se si vuol essere
ascoltati, con autorevolezza, per prima cosa dall'Ente pubblico
Provinciale (basta guardare lo splendido volume fortemente voluto
dal Presidente Andria, che in quegli anni ottanta, inizio novanta,
non ce lo sognavamo neppure, a conclusione del suo mandato, a cui va
il nostro plauso, promosso e pubblicato dall'Ente, nelle Edizioni
l'Orbicolare 2004, dal titolo "SALERNO fascino di una provincia
mediterranea", per rendersi conto di come è stata trattata la Storia
di Campagna:...sempre più "città invisibile" e in "castigo dietro la
lavagna"). Gli stessi finanziamenti, che in quegli anni 80 non
furono stanziati, per far decollare, sia la città/territorio, nel
suo aspetto storico-artistico-urbanistico e monumentale, afflitta
dalle gravi conseguenze del sisma, e che aveva bisogno di crearsi un
futuro, che il nascente Museo, la Nuova Chiena, i Nuovi Fucanoli, e
quella situazione storica di artisti che rappresentarono la punta di
un iceberg, per un disgelo lento, fino agli anni 90/2000.
Un’eccezione che come quella di Milano, nell’arte, confermò, e
conferma, la regola! Mi piace finire, citando un passaggio finale
“premonitore” e “profetico” (sempre attuale) di Rino Mele, di uno
scritto a testimonianza di ciò che fu realizzato in quell’inizio
degli anni 80, sia come Casa Museo Laboratorio nascente e sia come
esperienza di ridestinazione d’uso della “Chiena”: “...Campagna è
troppo piccola perché molti altri si accorgono dell’eventuale
fallimento del suo spazio simbolico, ma è anche abbastanza grande
perché questa piccola impercettibile catastrofe risuoni di eco in
eco sommandosi alle valanghe di azioni mancate, peccati di omissione
culturale cui è sempre troppo tardi rimediare...”. Note
Bibliografiche: Rino Mele - “Il Convento di Giordano Bruno” - dal
Libro/Catalogo “ ‘A Chiena-Kermesse Nazionale d’Arte Contemporanea”
- Edizioni Museo Campagna - Campagna 1987 Angelo Riviello Moscato -
"Intervallo (Interstallo)" - dal Catalogo "Le Porte dell'Arte -
Incontri Internazionali d'Arte Contemporanea"- Edizioni Comune della
Città di Campagna 1997 Gillo Dorfles - “ Storia delle Arti Visuali”
- Edizioni Atlas - Bergamo 2000 Alessandra Piolselli - "Public Art
Italia" - Undo.Net 2004
Name: Centro
d'Arte ed Informazione Studio 71
Email: studio71pa@tin.it
From: Palermo
Date: 27/06/2005
Time: 11.49.03
Testo
CENTRO D’ARTE E DI
INFORMAZIONE STUDIO 71 GALLERIA E BIBLIOTECA D’ARTE Via ten. Luigi
Rizzo n. 16 ang. Via V.zo Fuxa n. 9 90142 Palermo tel. e fax 091
6372862 cell. 333 2737182 cod.fisc. 97167030820 e mail
studio71pa@tin.it internet www.studio71.it Associazione Culturale
reg. a Palermo al n. 10687 Sabato 2 luglio 2005 alle ore 18.00 verrà
inaugurata presso la “Fondazione Giuseppe Mazzullo” di Taormina Via
Spuches la mostra personale di Antonino G. Perricone dal titolo: blu
mare In mostra saranno esposte 22 opere realizzate nel corso del
corrente anno. Nel suo testo in catalogo scrive il critico d’arte
Vinny Scorsone: …“In questo immenso mare pittorico, il blu domina su
ogni cosa. Il blu come origine e fine di ogni cosa: potenza
generante ma anche distruttrice pronta a trasformarsi, a cambiare
timbro, tono, fino a dissolversi in un etereo azzurro. Ma, se per
Kandinskij l’azzurro era il colore spirituale per eccellenza, per
Perricone invece è il femminino. La scintilla muliebre è presente in
ogni dove, sembra dirci l’artista inserendo il prezioso pigmento in
tutti i quadri esposti, anche laddove non sembra, in “luoghi” che
mai potremmo immaginare, all’interno di esseri ed oggetti di cui,
probabilmente, ignoriamo la vera essenza. (…) La pittura di
Perricone si fa così acqua, gorgo, centro nervoso di fremiti, caldi
abbracci e violente passioni che stordiscono i nostri sensi
portandoci in luoghi mentali intimi e inconfessabili. (…)
Nell’universo amniotico dell’artista siciliano, lo spazio si contrae
e dilata in un crescendo di evoluzioni chiaroscurali che sembrano
quasi voler scandire il ritmo cardiaco di una nuova vita in
formazione. Il fluire dei fasci d’energia vitale prende forma
oggettiva, si fa pianta, corpo, roccia in un ribollir di tensioni e
liquidi. Ogni vuoto è riempito, fagocitato dalla paziente stesura
cromatica. Il colore diviene disegno, materia palpabile, pronto ad
ingoiare la luce per poi restituirla splendente e pura…”. La mostra,
organizzata con la collaborazione della galleria d’arte Studio 71 di
Palermo potrà essere visitabile fino al 15 luglio 2005 orari dalle
9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30 ingresso e catalogo
gratuito fino ad esaurimento. Palermo, 19/06/2005 L’addetto stampa
Mariella Calvaruso
Name: Angelo
Riviello
Email: angeloriviello@tim.it
From: Città di Campagna (SA)
Date: 28/06/2005
Time: 04.24.25
Testo
International review of
the water-you “Chiena”: Hands her some art, Hands her some water (a
situation to go out of the artistic-cultural isolation, among
planning, occupation, reflection, irony, provocation, transgression,
recovery, search and continuity) Angelo Riviello Moscato, aprile
2004 The feelses like saying, as it declared ounces, Achille Bonito
Olive, in to conference on the theme (me it seems) “Contemporary Art
in the basin of the Mediterranean”, to the Museum of Contemporary
art “Luigi Pecci” of Lawn, of 1988: “... I am the promoter and the
theorist of the Transavanguardia....” Clearly, if you/he/she had not
had the sponsors, precise references and deep respect in the world
of the art as “military critic”, as it loved to define him, and as
allied, above all the artists, his/her collaborators, good to
express and to make visible, above all through the recovery of a
manualità as the painting, his/her theory, his/her thought, his/her
stylistic idea and progettuale (some say his/her bet), you/he/she
would have been for him, only a theory... a desire represso…da to
realize... an utopia... a bet neither lost and neither defeated: a
missed bet! Also he would not have passed to the History, but to the
Geography (so much to quote one his provocative, ironic and happy
declaration, revolt to that critical of art, that not lining up
himself/herself/itself with him, perhaps victims of a jealousy in
his/her comparisons, up to make them “impotent”, they didn't know
how to do anything else other than “to criticize him/it”, in
pathetic way, without the strength and the ”inventiva” to create an
alternative project). Thanks to his/her ingeniousness, intelligence,
initiative and conviction, however, that the sponsors, precise the
references in the world of the system of the art and the artists,
that collaborated, won the bet, with to return of image to the
insignia of to resounding global success, conquering even the United
States of America (transforming himself/herself/itself from
Transavanguardia National to International), that until then, from
the years 50 in then, with the Action Painting, and then in the
years 70 with the Minimal Art, the Land Art (or Ecological Art), the
Conceptual Art but sopratutto with the Pop Art in the years 60
(thanks to the rich collezionismo deprived American towards an
artistic search of point, been born by the roots of the European
historical avant-garde, represented by artists whether to escape the
1 ^ world war and to the Nazi persecution, before the 2 ^ world war,
was sheltered in the U.S.As, knows much to be transferred the
denomination of capital of the contemporary art, from the mythical
Paris in New York), they also practiced in the world of the art, to
politics of “cultural imperialism”, and Europe, succeeded only in
expressing single personalities as Lucio Fontana, Alberto Burri,
Jean Fautrier, Antoni Tapies, Jean Dubuffet, Francis Bacon, Yves
Klein, Piero Manzoni, Joseph Beuys, Alighiero Boetti, etc., and some
movements as the Kinetic art, the New Realism of Pierre Restany and
the Pop Art Romana said also her “Pop Art of the Alley” in the years
60 and The Poor art in the years 70 of German Celant. The
“Chiena”... the recovery. An ethnic-ecological, affective and ironic
recovery. The recovery of an individual and collective memory on the
spot, to make to know out of the “four boundaries of house”, to make
to recognize as universal Good as patrimony of the humanity. The
recovery of an anthropological, historical and ecological identity,
immediately after the tragic sisma of November 23 rd 1980, in which
he/she was thought about everything, except whether to safeguard
ourselves, our past, for one future of ours through our good, to
produce positiveness... to produce wealth, unhinging the common
places and the unaware resignations, out of the custom, out of the
usual one... provoking, at times also with hardness, the power
vigente. The contemporary Creativeness, to the service of an event
of ancient spettacolarizzare origin with the art, in a city of the
South Italy... in a territory, that of the hinterland salernitano,
rich of History and of Signs, forgotten by too many long years, that
he/she asked help... what it had need to revive to new life. A
matter this that reentered of pertinence, in the poetic one of an
artist, that worked as me (" strafottendosene", to that times, of
the market of the art and the “sign” personal and subjective that
ran after the places appointed of the art middle world) using every
artistic mean, in interdisciplinary way, from the photo in the
cinema, from the painting to the sculptural installation and
sculto-architecture, to the ambientazione and the behavioral art, as
a result of an idea and of a content, since 1975 on the Memory... on
the Radici…es on the Reality. Poetic testified by a collective
estate in 1976 to the Building of the Permanent one in Milan, with a
peculiar job, where I exposed the scholastic report card with photo
memory of class (1975-76), from the title “Passive Mnemonic
Operation” and two kept personal shows to Salerno, to the Gallery
Taide, the first one in 1978 (from the title “Affections”) and the
second in 1981 (from the title “godardiano”,“Due or Three Angles of
House”). In the films, thanks also to the director's knowledge,
theorist and poet Raffaele Perrotta and of the film-maker (operator
then of Vittorio De Seta) Federico Bruno (putting
himself/herself/itself in the search among a Cinema Independent-ex
Underground and a Cinema of artist), among the others (turned
between 1975 and 1976, with direct assemblage in car and with few
change, drawn by the sale “in bicycle” of the books Einaudi in
installments, to Milan), in 1977, in summer, to Country, I made a
Super movie 8 on the baths to the river Atria “The Sciumare”, and in
winter “The Pig” on the killing of mottos animals. One year later,
in 1978, a director of Cinecittà, Ermanno Olmi makes the movie “The
tree of the Clogs”, ambientato in the country world of the low
bergamasca, where the killing of a pig happened in very similar way,
to that of the hinterland salernitano (strange coincidence). The
recovery of an own root: autobiographic, intimistica, historical,
anthropological and cultural, through the personal memoirs and
through the places, monuments, uses and customs, pre and post
sisma... beginning from the infancy war post, in the years 50. In
1991, on the stage of the teatrino of Theater Plaza, of the City of
Country, in the 7 circle ^ the water's Review (9° year of recovery
of the Chiena), combined that year, in by experimental (for a nth
absence of funds) to 7 ^ Festival Theater Boys (where the most
meaningful presence was the Theater of the Russian of the Lake of
Aral to risk drought) that I introduced a Performance, among the joy
of his/her/their children, from the title “magrittiano”, “Interval:
This is not a Donkey.” A Homage to four true Donkeys, of that world
anthropological disappeared farmer, that you/they interpreted
themselves, with bawls of actors outside the field, that set some
questions to the public, involving them in the choir of the voices
to recite, to the same truce of a rosary, their definition of
“Donkeys”, taken by the dictionary Buildings, of the Italian
language. Someone... of the dominant, and present managing class (as
departed then) in every public corporation, provincial, regional and
national, it tried to make a complaint in my comparisons. But alas!
They missed the extreme: it spoke only of" Donkeys"... of simple,
humble and honest donkeys, in street of extinction in the use of
burden animals, in the country world, almost definitely disappeared
by now today. Maintaining intact the contents, in intuitive and
creative way, with conviction and decision, workers a transfer and a
trespass out of the limited dimensions of the canonical work (both
it painting, photo or film), to invade the physical-social space of
the city, so much to be remembered, for some verses that Ecological
art of the years 70, of Walter De Maria, Christo, Richard Long,
etc.detta also Land Art or Earth Art (of which above), that aware of
the lesson of Fountain (with his/her Spazialismo) of one decade
before, from the surrounding physical space of the cloth, they
trespassed, extending himself/herself/itself in the space of the
territory. It was, also for me, a natural gesture to operate out
some places appointed of the art. Everything the opposite of what
happened then in the world of the art, that he/she was closed in
himself, in the closed places: places of the system. To operate in
the reality, with the invention of other places: open places, with
the demand and in the attempt to involve and to approach the public
to the contemporary art, to make him/it partecipe of an experience,
of a collaboration, of “... to make to reflect on the relationship
between man and nature...”, to say her/it with Gillo Dorfles,
thinking of this case, to the recovery of the Chiena, as to a
Happening of the Happeningses, and not only, but also (between the
Chiena and the Museum), as place of search, of reflection, of
discussion, of meetings, of laboratories, of experimentations and of
“inventions.” To Project. Satisfactory morally sprang for the hand
artist but to Project “monco”, “incomplete”, in his/her investments
for an economic development, for the city hand, for the Community,
for other people's ignorance, sopratutto of the Public corporations
not suitable to the times, invaded only, to the epoch, from the
“politichini” of the partitocracy, that you/they represented the
absolute negation of any human and civil, artistic and cultural,
social and economic development. Incapable to gather the novelties,
tied up to the preexisting patrimony, and to stimulate to guarantee
her a continuity. The wases very distant, in that years, as
documented also from one article of mines published on" The humanity
- Special Art", of September 30 thseseses 1983, from the objectives
“integralisti” of the Transavanguardia, as the artists were distant
(in multiple the various and interdisciplinary languages, among
visual art, performances, happenings, photo, installations,
laboratory, theater, dance, music, poetry, painting, sculpture,
cinema-video...), what of there to few, you/they would have stuck,
in his/her expansion, to the idea progettuale, literally invading
the City of Country, from 1985 to 1994 (a whole generation of
artists): Francesco Bonazzi, Anna Malapelle and Fausto De Marinis
from Verona; Salvatore Anelli and Franco Flaccavento from Cosenza;
Sergio Pavone, Anthonio Porcelli, Beppe Schiavetta and others, from
Genova; Gaetano Nicola Cuccaro and Arcangelo Moles, from Potenza;
Emilio Morandi, from Bergamo; Raffaella Formenti, from Brescia;
Nicola Frangione, from Monza; Rosanna Veronesi, Vincenzo Pezzella,
Vito Sersale, Paolo Barlusconi and others, from Milan; Alessandro
Mautone, Donato Vitiello, Patrizia Marchi, Giovanna Stella La
Nocita, from Praiano; Angela Hart O'Brien (Irish), from Florence;
Birgitt M.Shola Starp and Gutte Norrild in Copenaghen; Gisela
Robert, of Monk of Baviera; Barbla and Peter Fraefel from Biel
Svizzera; Godwin Ekard, of Vienna; Aitor Romano and Josè Bravo of
Caracas; Maria Wojcik of Wroclaw (Poland); Renata and Giovanni
Strada, from Ravenna; Alfonso Filieri, Elizabeth Gut, Gisella Meo,
Gloria Persiani, Riccardo Bergamini & Anna Zeppieri, Emilio
Leofreddi, Massimo Liberti, Marco Fioramanti, Vincenzo Cozzi and
others, from Rome; Lucia Buono, Ilaria Bona and others, from Bari;
Iller Incerti, Fulgor C. Silvi, from the Brands; Camillo Capolongo,
Enrico Viggiano, Mariano Mastrolonardo, Nizzo De Curtis, Giuseppe
Desiato, Giulia Piscitelli, Pasquale Cassandro, Lorenzo Scotto Di
Luzio and others, from Naples; Arturo Casanova and others, from
Caserta; Pina Fiori, from Macerata; Riziero Giunti, Cristiana Moldi
Ravenna and others, from Venice; Giovanni Canton, Antono Baglivo,
Mirella Monaco and others, from Salerno; Gerardo Palmieri from St.
Cipriano Picentino; Angelo Casciello from Scafati; Vito D' Ambrosio,
Gelsomino Fezza, Antonio Corsaro, Pompeo Ganelli, Antonio Luongo
(said Antoniuccio), Nino Aiello, Giovanbattista De Angelis, Daniele
Gibboni, Friends of the Theater and others, from Campagna City;
Giorgio Gallotta, Vittorio Scarpa, Pasquale Anzalone, Antonio
Pierro, from Eboli; Eva Rachele Grassi and Angelo Ermanno Senatore
(nomadic), from Rome, Paris and from Salerno; Alfonso F. Mangone
(nomadic), from Cosenza, Florence, Amsterdam, Berlin, from
Altavilla; Angelo Riviello (the undersigned, nomadic), from Rome,
Zurich, Positano, Copenaghen, Milan, Berlin, Barcellona and from
Campagna City, etc.Non I had and we didn't have elsewhere hope,
where a "Mostrismo of Painting" tout court reigned, only for the
whole arc of the years 80, of an army of private soldiers (among
which good artists also, my friends, that were" burnt" from the
cynicism of the market in the system of the art), with the tall
superintendence and supervision, where to prevail stronger was an
only idea (and justly), of Achille Bonito Oliva (what I esteem and
respect and that I repute as one of the greatest critical of art of
the whole planet) and of his “allied.” Depressed and “incazzato”,
recording with dignity this humus of dissent, I felt me in duty to
relax me, to have a good time me and to continue my search, between
public and privacy and to make me of my City available... the City
that my birth has recorded, where me" I sheltered", not to feel me
“useless” and “unemployed” and for junta without a benefit to
continue a search (the contrary one of what happened and it happens
in the rest of civil Europe, of present nations, that we know very
well, towards their children, for which you/they create opportunity,
and you/they are helped in their searches, without making
assistenzialismo, but simply financing with least contributions, the
artistic search), in Italy, incapable to look, to listen and of
recepire, in his very settled “democracy”, “civilization” and
“liberty”, in the hypocritical embrace of the hymn of Mameli, other
bawls... of betrayed children... different from the choir, that
you/they were not reciprocated in their affection (even if"
restless" to shift the common places) also in the interest and
towards her" mother country", able, when if and when he remembers,
to make free, to this or to that datum artist, only after the death.
Another place common of which, it seems him goes fierce, in ours
“beautiful country.” And today the things it seems that they go
worse... with the culture of the void that advances... with a"
berlusconismo" of left, of right and of center... even if for the
Young people, greater opportunities are created, respect also to ten
years ago and it speaks of a Law for the art, from the moderate left
(all to verify and to debate, not only among the political ones,
among the critical ones, administrators, galleristi, managers of
magazines and museums and merchants you launch, but also and above
all with and among the artists, inside and out the system of the
art). The “Chiena” (to return in ours specific), that has organized
always the Commune of Country, in the summer period, up to few years
before the 1980 sisma, it was an economic, natural and ecological
mean to clean the principal course of the city: the living room of
the campagnesis. It stared an administrative ordinance, in which the
mayor ordered and told the citizen of the cleaning of the course.
The historical deliberation that ufficializzava the Chiena (of
ancient undetermined origin), it is of 1889 (as noticed by a search
of Mario Onesti, from a book of local History of Raffaele
D’Ambrosio). At the same time, the mayor gave charge to the town
crier to subsequently tell the whole rest of the population sita in
the numerous tall and low districts, of the historical and ancient
center of the city. In that 1889, the channel was restored that the
waters of the river it gained Tenza and even the flooring of the
Course Umberto, for better making to brief the water, on project of
the engineer Antonino Pastore.Quella same flooring, thought,
perhaps, from Giulio Romano (painter and architect, student and
collaborator of Raffaello Sanzio) when to horse between 1518 and
1520, it redrew urbanisticamente the City of Campagna, giving
greater development to the historical part, beginning from the
M.Guerriero Plaza, from the splendid Seat of St. Bernardino
(dejected in the sixties, to give space to the buses of the Sita,
where in 1994 the Fountain of the Chiena has been realized). You
hopes in a resumption from the Commune, or of a delegate as the For
Place, of riutilizzare her “Chiena”, in the traditional way, and
that is, to clean the roads of the historical center, also to
differentiate her/it, from his/her new use, that had sprung since
1982 to 1985, elevated, from the undersigned, to “Work of art”, as
intervention on the territory, departing from his/her own roots,
from an own artistic-cultural formation and from the really" to be"
artist. The Chiena after the 1980 sisma, risked to disappear, apart
the emergency in the chaos of the reconstruction, but also because
it was ashamed, in the backwardness, to clean the principal course
of the city, with the Chiena, towards the countries viciniori,
adjusted him to the conquests of the “civil progress”, as Eboli and
Battipaglia, that to wash the roads used the trucks
“gettiacqua”…mentre once, without rivers, for them it was hard, and
they looked with envy Country, that with boldness, the luxury
allowed him to wash his/her own roads with a river… The raised
Chiena and turned into 1985 art Work, that made him know to national
level, it was not only the particular one of a recovery, as answered
to the earthquake, to dignify her/it, giving back to her dignity,
initiated in 1982, with the donation of a reorganized Fountain and
been incomplete (her “Fountain of the Chiena”, 1982-94), that owed
to reenter in a Show, in 1984, of ideas progettuali for a Review
Laboratory of Sculpture (a Yard edited by Angel Trimarco, of that
School of Criticism of art of Salerno... the same School of
Filiberto Menna, Achille Bonito Oliva, Antonio d' Avossa and others)
and to situate in Plaza Warlike (donation accepted by the Commune of
Country, only in 1994," forcing" the author to give her/it, without
promoting the tied up Review to the Chiena, whose works stayed in
donation, you displaces in their location in various points of the
city, from the historical center to the outskirts, for one
urbanistic-environmental retraining of his), that reentering in an
ampler project, it represented a convincing example of Public Art
(that art developed him in the United States, in Great Britain, in
France and in Germany, among the end of the sixties and I begin
years seventy) and an important wedge, together with the proposal of
a Museum of Contemporary art (Ex Convent of the Dominican Monks), to
the proposal of a Hostel for researchers and students (Ex Conventual
Complex of the Observant-church of the Conception) and to the
safeguard of the Historical-urbanistic-architectural order of the
City of Country, but it was also an artistic, poor but beautiful
situation, very meaningful, the fragment of a small Italian reality,
that has anticipated of about twenty years what for some verses
debates him in the artistic experiences today, between the north and
the south of the Country, both in it" spettacolarizzazione" of the
art, in the various behavioral aspects, that with the laboratories
in site, where the “Outskirtses become the Center”, to say her/it
with Giancarlo Politi, as in the case of the Chartreuse of Padula
(to the south), or in the case of the ex Sweet Hospital of Codogno
(to the north), to speak of Italy, in the practice of a question,
from public corporations and privacies, in the normal daily routine
of the circuits of the art. In 1985, while Lucio Amelio, as answered
to the earthquake, he/she thought (and justly) to" Terrae Motus" (a
collection that today you/he/she has finally found his/her
definitive setup in the Real Villa of Caserta,) inviting artists in
top of the moment and some" sacred monsters" (today to a large
extent storicizzati and dated), also integrating Neapolitan artists
of his/her stable (forgetting himself/herself/itself of others that
the same objectives were established... all it took is looking at
the art to 360° and 80 Kms. of distance from Naples, immediately
after Salerno), after the first experiments (1982-83-84), following
the road disarrangement of a dejected insula entirely, the first
edition of the departed “New Chiena” that had an echo of national
resonance (the daily paper “Reporter” brought the event in first
page): the bet of a “dreamer” accompanied by the collaboration of
others “dreamers” (Antonio Corsaro, Vito D' Ambrosio, Dante De
Chiara, Gelsomino Fezza, Maria Rosaria Polisciano, Liberata Cerrone,
Vito and Bruno D' Agostino, Vito Maggio, Mario Velella and others),
seemed defeated! You realized a big Happening, creative (and
ri-creative) of the water, to more hands. A Flood of water: the
river Tenza diverted along the roads of the City of Country. A Flood
of art: an event first of all thought as Work of art of movement, on
the territory, with interventions in the intervention, in which it
happened of everything, in full creative liberty, with every sort of
medium, also the more poor man and impromptu, gives the scarce
financings. It was an authentic aesthetical-poetic and behavioral
revolution of artists that as children were amused. It was a Party,
in which the possibility was given to express him, old men hips and
genuine local artists and to whom, youth and simpleton, wanted to
draw near to the world of the art. If you/he/she was realized in New
York, the Americans would banally have him (perhaps) baptized as"
Water Art” or “Art on the Move” or" On the Move Art" (you excuse the
irony, I don't speak English). There was a transversal situation,
with multiple languages, of “resistance”, that differentiating at
that time himself/herself/itself from the aesthetical experiences of
the dominant culture in top, not only in Italy, it gave ample outlet
to the creative and expressive liberty. Artists coming from every
part of Italy, also foreigners, that the ex Convent of the
Dominicans occupied, to make to become him/it a Museum of
Contemporary art, inside and out the boundaries of the same Museum
and the Città/Territorio (with the sceptic complicity of the Town
administration). Artists of a whole generation, that to a large
extent, they didn't recognize him in the compulsory movement (of
everything respect and that it was a big novelty) of the
Transavanguardia, e/o in other similar tides more weak, of the Post
Modern, whose “novelty” it was her/it “not novelty”, in his/her
eclecticism and political redemption, with a return to the
manualità, to the decoration, to the use of the color, with
references to the art and to artists of the past, in the search of
point of the" few chosens", elegantly “tax” from the system of the
art. Artists “disobedient” and travellers, those that landed to
Country, that you/they chose the city as “shelter”, and that
you/they have left their works to the Convent of Jordan Bruno of St.
Bartholomew (as the Hebrews during the 2 ^ World war, to escape the
nazi-fascist persecution, lodged in the same place, and that
you/they have left small signs and a lapide/ricordo). A
Libro/Catalogo was realized (taken care of and graphically
coordinated, even in the explanations, from the undersigned, to
exception of the symbol of the Museum, always drawn by the
undersigned, but used as decorative element by Gelsomino D'Ambrosio
in the cover of Angelo Riviello) and a sign in the conscience and in
the memory, individual and collective, of the whole Community
Campagnese. Artists" forgotten" (of which, some deceaseds) that they
still wait for a letter of thanks from the Commune of Country and a
show homage (the occasion of the twenty-year one, of 2005, I think
that I/you/he/she am the correct moment to do him/it) and from all
the cultural Associations, in primis from the association Giordano
Bruno that the Museum has managed for so many years and, above all
from the For Place, that from 1996, you/he/she has inherited and
managed the waters of the Chiena, living of income, in the void of a
progettualità, without recognizing, for human limits, the source of
the contents in the native Project, of whom has been and it is
always to the state-of-the-art one in the artistic and cultural
search of the present (it is his" work"), that in a particular
parenthesis of his/her own life, you/he/she has made of the
community campagnese available. Meanwhile in 1984, to Milan, a group
of artists, among which Stefanon Arienti, also them dissident
towards the Transavanguardia and of the Cultured Painting, and of
other similar tides as Magic Chief physician, the New New, etc.,
they occupied (without the complicity of the Town administration)
the ex Factory of the Brown Boveri, in the District it Isolates, to
Street De Castillia (last domicile of mine in Milan, with residence
and study to the n.20 - 3° floor 1 ^ hands to the right), to do a
Museum of Contemporary art of it (House Museo Laboratory). Before
two years were about to make him/it two artists campani: the
undersigned and Vincenzo Pezzella, that already lived in a busy
house of the Commune in Milan, in Garibaldi Progress 89, in the
condominium with the ex Factory of Ice creams occupied by Luciano
Fabro, Hidetoshi Nagasawa, and to the beginnings, from Antonio
Trotta, Pino Spagnulo and others, and where they often came to make
it visits us Antonio M.Faggiano and two young artists of Benevento,
just disembarked to Milan, Arcangelo and Pompeo Bocchini conterranei
of Mimmo Paladino. The intent didn't succeed. The artists were
evicted and the ex Factory of the Brown Boveri was dejected
(you/they are retrying us today, in the Stick Artisans, in the same
city and in the same road, also it destined to the demolition, for a
project-telenovela transversal (what it goes since that time from
the social-communist Junta, to the junta of center right of today),
long of twenty years, and it doesn't miss Stephen Arienti, together
to others as Gabriele Di Matteo, Grazia Toderi, Mario Airò, Loris
Cecchini, Bert Theis, etc.). Unlike the artists that reached
Country, whose intent succeeded. Took off the New Chiena and the ex
Convent of the Dominicans of Giordano Bruno (House Museo Laboratory)
was recovered, saving him/it so that the abandonment and from the
carelessness of the time (even if later, despite the tie of the
Superintendence to the B.A.A.A.Ss., the was dejected ex Conventual
Complex of the Observant-church of the Conception: serious action!
Worthy of the Talebanis that have demolished the millennial
Buddhas). Other ferments, with other occupations, of ex factories
and pastifici, there were in Rome, it seems me, to the District St.
Lawrence... but these were only occupations, to vindicate to the
State, the right to have at least a Studio…un Atelier, a place
“free”, to make search and to work from the artists. Meanwhile,
Lucio Amelio in 1982, in answer to the 23-11-1980 earthquake, it
prepared the show" Terrae Motus", that its peak had in 1987-88 in
her" crumbling" Villa Camplieto to Ercolano (today completely
restored), involving artists of European and international
intelligence and some young Neapolitans that made reference to its
gallery... ignoring however other valid young people of the
territory they live and not only, that in different way, from 1982,
in the city of Country, they answered to that tragic sisma,
recovering the Chiena of the River Tenza and the ex Convent of the
Dominican Monks of Giordano Bruno, whose only guilt was (perhaps)
that of" not to court" Lucio. Yet some of these young people
you/he/she had known them (also finding them very interesting), in
1979, during the Review on the New Creatività in the Midday held him
to Naples, in his/her Gallery and to the Goethe Institute. Perhaps,
because their search, was not abreast of the decorativismo of the
Transavanguardia unlike its young people, that adjusted him to that
great movement that was of Bonito Oliva, without doing of it after
all, never part. Strange... very strange, this attitude of whom
promoted, even if disguised as private, the young contemporary art
in the Midday, and especially in Campania and to Naples. Irony of
the fate: (apart the show succeeded of Lucio Amelio, that had the
presence to Naples of many consecrate artists in the History of the
Modern art for the first time) the enterprise “not riuscita”degli
artists of Milan, were brought by a lot of specialized magazines,
and above all from an authoritative magazine of contemporary art,
that in the turn of few months, it made the turn of the
mondo…scrivendo so one “small page” in the Chronicle of the art. The
enterprise “succeeded” of the artists “sheltered” to Country,
you/he/she was brought in the normal press of many daily paper, of
generic cultural magazines and of periodicals, that in the turn of
few days, it made the turn of Italy… it was not recorded in the
Chronicle of the art. Did the appointment miss the specialized
authoritative magazines, from critical or administrators that were
said and are they said careful to the novelties, or more simply, to
the differences, to exception (in the different roles of approach)
of Rino Mele, Antonio Castaldi, Antonio Bottiglieri, Alfonso Tafuri,
Massimo Bignardi, Erminia Pellecchia, Carla Errico, Maurizio
Vitiello, Angelo Trimarco, Sabino Manganelli, Simona Barucco, Aldo
Elefante, Pino Simonetti, Cristina Tafuri, Antonio d' Avossa, of the
writers Alan Frenkiel, Ferruccio Massimi, of graphs (and not only)
as Gelsomino D' Ambrosio (famous his/her Card" Country" of 1985 with
reissue in 1996) and altri…Per misinformation? I don't believe... an
intellectual, and in this case a resourceful, careful and curious
critic of art, law the newspapers, are otherwise a simple
reporter... be enough to declare him/it! For dialectical weakness
towards a winner and more and more emergent, uncontested and
charismatic Bonito Oliva? It is probable. Or to be more “bad”, for
cultural omission? Or for idleness? Or for the presence of Lucio
Amelio in Naples, for which in Campania him as referente it existed
only? Also this is probable! Or, for the isolation in which it
poured (and it pours) the city of Country...” unknown” country... or
better “invisible” country (even in the nome…confondendo Country
with the campagna…perciò that I insist with my conterraneis, with
the name, historically more correct: City of Country, from Civitas
Campaniae of the hinterland salernitano (how suggested and done make
ossevare in Latin, from the young local historian, Maurizio Ulino),
where was it impossible that something happened? Or for lacks in the
organization, due above all to the insufficiency of funds? Or
because ache politically represented? It is probable that has also
been a pò of everything this. A thing is certain: where investments
there are not, there cannot be I develop! Where competence and
conviction there is not, the rest of the world cannot be convinced!
Yet the money, in that years, they are not missed to the city of
Country and the whole Midday, and the Province of Salerno and the
Region didn't certainly miss Campania and to the Office of the
Tourism and Show (actual Office of the Culture):... the sensibility,
the foresight and the humility it is missed to listen. The money, to
the epoch, it seems that they took other streets... Yet, in 1987,
there was also a presentation of the Libro/Catalogo of the" New
Chiena" (bilingual, very eloquent and rich of images, of the
artistic intervention of the River and the other artistic
interventions, between the City and the Museum) to the Building
Sant'Agostino of the Province of Salerno, of which the undersigned
recorded a cassette audio to" memory" (a well preserved document
still, to 18 year-old distance), they were present, between the
various presences and institutional absences, sopratutto of the
Region: the President of the Province, that brings the regards; the
lamented Pasquale Mirra (mayor of Country), that opens the meeting;
Giuseppe Acone (university teacher); Marcello Caleo (university
teacher); Andrea De Simone (provincial adviser); Antonio Bottiglieri
(provincial alderman to the culture) and the lamented one D' Orazio
Corinto (alderman to the culture of the Commune of Campagna City),
that closes the debate. Was it an useless meeting? I don't believe!
And' a small positive piece, of a mosaic, that giving one particular
documentary contribution of his, it strengthens the history of a
recent past, still actual. An artistic situation, the fragment of a
small Italian reality, that asks attention, for a rilettura and a
more careful analysis of that years 80, that it still waits for to
be recognized, at least, from the world of the Italian art, to leave
again from the city of Salerno, passing for Naples and Rome... to
end to Milan and in the other cities and European and international
capitals, for another “small page” to write. But to make
himself/herself/themselves that this happens, there is need of a
choice politics, out of the usual one, of conviction and of
continuous financings, more and more conspicuous, from the public
corporations and privacies. To defend, to restore to health, to
stimulate the patrimony" survived" to the wild bulldozer, to bet and
to invest on the rebirth of the Museum, of the Fucanolis, with the
integration of a Review of winter art, of the one month-old duration
and a three days of a Festival of Music of the soul (Ethnic, Jazz,
Blues, Pop, Rock, and because no... Contemporary) and above all of
the “Chiena” - the water's Review, submitting of it however the
care, to competent hands, and not to “hobbisti” from “dopolavoro”,
which should administer only and to witness (and well also!), if
he/she is wanted to go out out of the cultural isolation and to
produce wealth, if he/she is wanted to be listened, with
authoritativeness, for first thing from the Provincial public
corporation (all it takes is looking at the splendid volume strongly
wanted by the President Andria, that in that years eighty, beginning
ninety, didn't dream even it, at the end of his/her order, to which
our applause goes, promoted and published by the corporate body, in
the Editions the Orbicolare 2004, from the title" SALERNOs bandage
of a Mediterranean province", to become himself/herself/themselves
account of as the History of Country you/he/she has been treated:...
more and more" invisible city" and in" punishment behind the
blackboard"). The same financings, that in that years 80 were not
appropriated, to make to take off, is the città/territorio, in
his/her historical-artistic-urbanistic and monumental aspect,
tormented by the serious consequences of the sisma, and that it
needed to create him a future, that the dawning Museum, the New
Chiena, the New Fucanoli and that historical situation of artists
that the point of an iceberg represented, for a slow thaw, up to the
years 90/2000. An exception that as that of Milan, in the art,
confirmed, and confirms, the rule! I like to end, quoting a final
passage “premonitory” and “prophetic” (always actual) of Rino Mele,
of a writing to testimony of what you/he/she was realized in that
beginning of the years 80, both as House Museo dawning Laboratory
and is as experience of ridestinazione of use of the “Chiena”: “...
Country is too much small because many other acknowledge the
possible failure of its symbolic space, but it are also enough great
because this small imperceptible catastrophe plays again of echo in
echo adding himself/herself/itself to the avalanches of missed
actions, sinned of cultural omission which is too late always to
make up for....” Bibliographical notes: Rino Mele - “Jordan's
Convent Bruno” - from the Libro/Catalogo “National ‘Á.
Chiena-Kermesse of Contemporary art” - Editions Museum Campagna -
Campagna City 1987 Angelo Riviello Moscato -" Interval
(Interstallo)" - from the Catalog" Hands her some art -
International Meetings of Contemporary art" - Editions Common of the
Campagna City 1997 Gillo Dorfles - “History of the Visual Arts” -
Editions Atlas - Bergamo 2000 Alessandra Piolselli -" Public Art
Italy" - Undo.Net 2004 www.angeloriviello.too.it
Name: Carlo
Iacomucci
Email: Carloiacomucci@libero.it
From: Macerata
Date: 04/07/2005
Time: 13.04.51
Testo
Dal comunicato stampa
dell'Istituto Matteo Ricci per le relazioni con l'Oriente di
Macerata. Berlino- 9 giugno 27 agosto 2005 -- Mostra dedicata a P.
Matteo Ricci-Maceratese del 1500.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"............ CARLO IACOMUCCI realizza delle illustrazioni originali
di vedute di Macerata al tempo di Matteo Ricci per la mostra "Europa
am Hofe der Ming" del Gesuita Maceratese allestita presso il Museum
Fùr Ostasiatische Kunst Staatliche Museen di Berlino. Tre
illustrazioni di Iacomucci sono state anche riprodotte nel prezioso
catalogo tradotto in lingua tedesca, edito da Mazzotta. (Mostra
promossa dall'Istituto Matteo Ricci di Macerata in collaborazione
con L'Istituto Italiano di Cultura di Berlino)............."
---------------------------------------
---------------------------------------- Carlo Iacomucci nasce a
Urbino nel 1949 vive e opera a Macerata Per Informazioni
www.carloiacomucci.it
Name: franca
frittelli sculptor
Email: frafritt@yahoo.it
From: vada - italy
Date: 12/07/2005
Time: 08.01.51
Testo
datemi informazioni su
eventi internazionali e simposi di scultura se possibile - grazie -
Name: federica
murgia
Email: lmfedeg@libero.it
From:
Date: 31/07/2005
Time: 06.14.12
Testo
Luci ed ombre Luigi De
Giovanni in mostra a Specchia (LE) “Sutta Le Capanne Du Ripa” Corso
Umberto I° Inaugurazione: 1 agosto 2005 ore 20 dal 1 agosto al 16
agosto 2005 dalle ore 18. 30 alle 21.30
http://www.degiovanniluigi.com
Sprazzi di luce si intravedono in una città di ombre dove scale,
solo accennate con linee ideali, si innalzano, nell’oscurità, sempre
più su per raggiungere mete ancora più lontane. Si capta uno stridio
di echi provenienti dalla città vuota sia di sentimenti d’amore che
di pace e solidarietà. Parole scritte in evidenza si materializzano
all’osservatore e hanno significati che vanno oltre al codice di
scrittura. Queste, con i colori dati con intenzione, si fanno più
forti, dolorose, brucianti e denunciano l’orrore che spesso
accompagna la vita dell’uomo. Le parole scritte, benché riecheggino
nelle opere, sembrano inascoltate da chi è troppo impegnato
nell’inseguimento del successo, non vuole sentire o, tragicamente,
non può sentire perché accecato dalle idee e dall’odio. Questo clima
è la sintesi delle opere in jeans che De Giovanni dedica alle
scalate sociali e alle angosce che attanagliano l’uomo d’oggi. I
colori scuri , ombre che accompagnano la vita , sono contrasto agli
sprazzi di chiaro, pertugi di speranza. Ombre di colori che sono
ombre dell’esistere, suggestioni contenute in un messaggio di segni
e cromie che conducono alle preoccupazioni per il mondo avvertito
con apprensione dall’artista. I colori vengono dati con pennellate
cariche che lasciano profondi segni in evidenza, come scolpiti, per
dare maggiore incisività al suo messaggio. In questa mostra vi sono
esposte anche opere che, solo, formalmente si allontanano dai jeans.
Sono oli su tela, giardini della memoria resi ideali dall’artista,
che partendo da scorci di natura raccontano dei percorsi
dell’esistere. Vasi trasparenti lasciano intravedere, radici in
disfacimento. Come in disfacimento sono le radici degli ideali e dei
sentimenti degli uomini. Mazzi di fiori recisi, indagati in tutte le
stagioni, mostrano la loro fragilità vitale e il passare del tempo.
Vita - morte dei fiori, dualismo dell’esistere, portano a
considerare la speranza che si va perdendo e gli ideali diventati
come le radici di fiori nel vaso di vetro che marciscono col passare
dei giorni. Un gioco dentro-fuori parla di sentimenti più intimi e
di cose, di un Io e di ciò che sta oltre l’Io. Segni e cromatismi
danno significato e voce ai dipinti: é l’artista che si rivela nei
suoi sentimenti. I colori, in un costante movimento di pennellate
veloci danno forma a fiori e paesaggi, allegoria dell’uomo, che
raccontano le loro memorie vestendosi di una tavolozza che sa
regalare poesia. Negli oli su tela si può cogliere anche un’ armonia
serena, ma scavando nelle pennellate si scoprono le inquietudini
dell’artista: luci ed ombre dell’esistere. Specchia 25 luglio 2005
Federica R. Murgia PROGRAMMA 2005 mostre personali Agosto - “Sutta
le Capanne du Ripa” Specchia Settembre - ”Galleria Comunale d’arte
Moderna e Contemporanea” Piombino Ottobre - Galleria “Mentana” +
“Associazione Culturale Sardi In Toscana” Firenze Novembre -
Galleria “III Millennio” Venezia E.mail: lmfedeg@libero.it cell. +39
3283516620
Name: giuseppe
Email: info@maestrocascella.com
From: nocera inferiore salerno italia
Date: 04/08/2005
Time: 10.07.23
Testo
I più vivi
ringraziamenti per la vostra collaborazione, con l'augurio di una
proficua e duratura carriera. La vostra attenzione nei nostri
riguardi è risultata per noi particolarmente gradita. Un grazie
sentito. Con l'augurio che la tua vita futura sia costellata solo di
soddisfazioni. volevo uno scambio banner se per lei non e un
problema grazie www.maestrocascella.com per inserire se e necessario
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se vieni al mio sito scrivi un pensiero ositivo ci tenco ciao
Name: massimo
spina
Email:
From:
Date: 19/08/2005
Time: 21.21.48
Testo
sono anchio un artista
un naif, mi affascina tutto cio che è arte per cui complimenti per
affascinante sito. Spina da Manduria.
Name: Galleria
Marconi
Email: galmarconi@siscom.it
From: Cupra Marittima (AP)
Date: 27/08/2005
Time: 22.12.39
Testo
presentano
L'inaugurazione è domenica 11 Settembre alle ore 18.00 La Galleria
Marconi è aperta tutti giorni dalle 16.00 alle 20.00, esclusa la
domenica La Galleria Marconi presenta Art in Cities (AL MURO – arte
ricercata), un’iniziativa no-profit curata da Sander Boshma, ideata
e realizzata dalla “Galerie de Meerse” di Hoofddorp (Olanda), da
Jeroen Boshma, da Ruud Boel, da Caspar van Ette e da Femke Hoogland
ed è sponsorizzata dal Ministero dell’Istruzione, della Cultura e
della Scienza olandese. Con Art in Cities prende il via una
collaborazione con la Galleria de Meerse, che permetterà ad alcuni
artisti della Galleria Marconi di esporre in Olanda (il primo sarà
Paolo Consorti a Febbraio 2006) mentre alcuni artisti olandesi
esporranno alla Galleria Marconi (Peter de Boer a Marzo 2006). Con
questa operazione la Galleria Marconi oltre a cercare importanti
collaborazioni internazionali, vuole permettere ai suoi artisti di
farsi conoscere maggiormente all’estero, allargando così anche la
conoscibilità dell’arte italiana. Art in Cities (AL MURO – arte
ricercata) è un’operazione artistica che vuole porre l’attenzione su
una grande galleria d’arte: la Città, una galleria al cui interno si
ricerca una mostra perennemente variabile. L’arte è presentata
costantemente in ogni luogo, e non deriva dall’indirizzo che
un’istituzione o la società vogliono darle, le opere qui sono brevi
note personali, grandi progetti affascinanti o interessanti forme di
protesta. Ecco che attraverso graffiti, posters, adesivi, stencil,
ecc. i singoli artisti usano la città come una galleria d’arte. In
Art in Cities (AL MURO – arte ricercata) sono raccolti frammenti
visivi in un’esposizione che abbraccia la città nei cinque
continenti, un riassunto globale del paesaggio urbano, dove lo
spazio espositivo diventa esso stesso argomento di una mostra. Le
foto esposte (attualmente sono circa 3500, ma il numero è in
costante crescita), che possono essere inviate da chiunque, sono la
testimonianza di un’arte “illegale” spesso anche anonima, La
Galleria Marconi, prima galleria in Italia accoglie nei suoi spazi
questa sintesi delle varie realtà urbane. Se vuoi inviare una
testimonianza della tua città invialo a: sander.boschma@demeerse.com
http://www.artincities.com/
Marconi Gallery presents Art in Cities (ON THE WALL-hunted art),
it’s a no profit iniziative organized by Sander Boshma, planned and
realized by “Galerie de Merrse” in Hoofdorp (Holland), by Jeroen
Boshmaa, Ruud Boel, Gaspar van Ette and Femke Hoogland, and
sponsored by the Education, Culture and Science Holland Ministeries.
Art in Cities starts a cooperation with de Meerse Gallery, which
will allow some artists of Marconi Gallery to hold expositions in
Holland (Paolo Consorti will be the first, in February 2006).
Through this operation Marconi Gallery, besides looking for
important international cooperation, wants to allow his artists to
be better known abroad, widening this way the Italian art
knowableness too. Art in Cities (ON THE WALL-hunted art) is an art
operation which wants to drive attention to a big art gallery: the
City, a gallery that contains a continuously changeable exhibition
inside itself. Art is always present everywhere and it doesn’t come
out from the direction an institution or society wants to give it;
the works here are short personal notes, fascinating big projects or
interesting examples of protest. This way the individual artists use
the city as an art gallery through their graffitis, posters,
stickers, stencils, etc. Art in Cities (ON THE WALL-hunted art)
gathers visual fragments in an exhibition that encloses the city in
the five continents, a global summary of the urban landscape, where
the exhibition area itself becomes subject of an exposition. The
photos on display (presently about 3500, but the number is
continuously growing), which can be sent by anyone, are testifying
of an “illegal” art which is often anonymous too. Marconi Gallery is
the first in Italy to welcome this synthesis of the varied urban
realities in his room. If you want to send a testimony of your city
you can send to: sander.boschma@demeerse.com
http://www.artincities.com/
scheda tecnica/technical card curatore/curator Sander Boshma testo
di/text by Dario Ciferri traduzione di/translation by Patrizia
Isidori periodo 11 settembre - 13 Ottobre period 11 september- 13
october orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 20 opening time: Mon-Sat
4 to 8 p.m. Galleria Marconi di Franco Marconi C.so Vittorio
Emanuele, 70 63012 Cupra Marittima (AP) tel 0735778703 e-mail
galmarconi@siscom.it web www.siscom.it/marconi
Name: Corsitto
Carmela
Email: carmelacorsitto@libero.it
From: Praia a Mare
Date: 03/09/2005
Time: 18.18.19
Testo
Archeologia Arte
Contemporanea Ceramica Incisione e Stampa Fotografia Videoteca
Biblioteca Mostra Personale di Carmela Corsitto 9/ 24 Settembre 2005
Si inaugura Venerdì 9 settembre alle ore 17,30 presso il Museo
Comunale di Praia a Mare la mostra “LUOGHI DI CONFINE” dell’artista
Carmela Corsitto. Nata a Canicattì, la Corsitto, che si è formata
presso l' Accademia di Belle Arti di Agrigento, inizia il suo iter
di pittrice e grafica nei primi anni ‘80 con un figurativo moderno.
Nei primi anni novanta volge invece la sua attenzione alle
esperienze dell'Informale e del Neoinformale. Nel 1997 le sue
continue ricerche la portano a proiettare la sua crescita artistica
nelle indagini concettuali. Realizza opere e installazioni che
espone in mostre personali e importanti rassegne d'arte in Italia e
all'estero e le sue opere vengono acquisite da prestigiosi musei e
da numerose collezioni pubbliche e private. Molti i critici che si
sono interessati alle sua attività, tra questi: Francesco Carbone,
Franco Spena, Paola Nicita, Patrizia Ferri, Paolo Balmas, Fabiola
Naldi, Valerio Dehò, Cristina M.D. Belloni, Edoardo Di Mauro, Bruno
Sullo e Vinny Scorsone. Quest’ultima nella presentazione della
mostra al Museo di Praia a Mare scrive: “…La nuova opera di Carmela
Corsitto ci parla di luoghi intimi dell’anima. Luogo di confine,
questo il titolo della sua nuova installazione, pone allo spettatore
degli interrogativi che hanno le radici saldamente ancorate nella
storia del pensiero. Chi siamo? È questo il quesito principale
attorno al quale ruota tutta la ricerca di Carmela Corsitto e nella
quale si innestano anche i concetti di Essere e apparire, Tempo e
spazio. Animo sensibile alle questioni esistenziali, l’artista scava
all’interno di se stessa arrivando, con le sue creazioni, alla
soglia di quel luogo di confine tra realtà e finzione, tra tempo
trascorso e ancora da compiersi…”. Costantemente in bilico tra
dimensione sognante e realtà, la ricerca della Corsitto si
sintetizza in questa mostra in porzioni di tempo abbandonato, in
atmosfere rarefatte, senza tempo, amniotiche e tormentate in cui
avvolge frazioni di vita mutante, spazi duttili e materia palpabile.
Mette insieme scampoli di un presente appena trascorso, li coccola,
li pone in teche di plexiglas entro le quali poter permettere loro
di continuare a vivere senza mai consumarsi definitivamente. “La sua
arte non vuole narrare storie ma semplicemente trasmettere
emozioni”. Ancora una volta un’operazione di grande rilevanza questa
del Museo Praiese, che oltre agli impegni conservativi, propone
eventi d’arte ad altissimo livello. La mostra LUOGHI DI CONFINE
ospitata al piano terra del Museo, nella Sala Polivalente, si
concluderà il 24 settembre. L’ orario di apertura è dalle 8 alle 14
e dalle 17 alle 19, la Domenica chiuso. Museo Comunale - Via D.
Alighieri - 87028 Praia a Mare (Cosenza) tel. 098572353 fax
098572555 www.comune.praiaamare.cs.it - E-mail:
museo@comune.praiaamare.cs.it
Name: Antonio
Mancini
Email: mancinart@libero.it
From: Pescara
Date: 03/09/2005
Time: 18.21.19
Testo
Città di Pescara
Assessorato alla cultura Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna
Mostra Personale di Antonio Mancini Dal 10 al 24 Settembre 2005
Comunicato Stampa Sabato 10 Settembre 2005 alle ore 18 presso il
Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna, Piazza 1° Maggio – Pescara
sarà inaugurata la mostra del pittore Antonio Mancini. La
presentazione ufficiale verrà tenuta dal critico d’Arte Leo
Strozzieri. Per l’occasione sarà presentato il libro: “ Viaggio
dentro la pittura di Antonio Mancini 1984 – 2004,” ed. Mazzotta,
Milano2005 a cura di Felice Monolo, testimonianza di Armando Torno,
editorialista del Corriere della Sera. IL libro illustra 30 opere
che appartengono al percorso artistico compiuto dal pittore negli
ultimi 20 anni. La pittura di Mancini è caratterizzata da figure
scarne e essenziali, dai volti stravolti e uguali, dagli sguardi
misteriosi e sfuggenti tesi chissà dove. Al centro della sua
ispirazione c’è l’uomo calato nella società contemporanea in rapida
trasformazione. Egli fissa nelle sue opere momenti della realtà che
evidenziano l’asetticità e la serialità, il relativismo dei rapporti
umani, attraverso intuizioni simboliche postmoderne arrivando
direttamente alla sintesi. Si tratta di immagini forti e delicate,
nitide e armoniose proiettate su sfondi di colore blu-azzurro con
continui rimandi interrogativi. (F. Monolo), Armando Torno, che
firma il testo “Alla ricerca di un’etica”, definisce Mancini un
pittore di idee. Idee di vita vissuta, che nascono da denunce, dalla
sofferenza di una civiltà invasa dalla comunicazione, (la quale,
come aveva già notato Martin Heidegger, ormai comunica soltanto se
stessa), dal tentativo di trovare un’etica tra le mille che la
società propone... Le sue figure, appiattite e specularmente
disposte, diventano un punto di ritrovo per l’occhio e al tempo
stesso suggeriscono misura ed equilibrio. Antonio Mancini, nel corso
della sua attività artistica, ha realizzato più di sessanta
esposizioni in Italia e all’estero. Le sue opere sono state finora
pubblicate su oltre 30 tra libri e riviste d’arte.
Name: A arte
Studio Invernizzi
Email: info@arteinvernizzi.it
From: Milano
Date: 03/09/2005
Time: 18.23.10
Testo
MOSTRA: Carlo Ciussi A
CURA DI: Francesco Tedeschi INAUGURAZIONE: giovedì 15 settembre 2005
ore 18.30 SEDI: A arte Studio Invernizzi Via Domenico Scarlatti 12
20124 Milano Tel. Fax 02 29402855 info@aarteinvernizzi.it
www.aarteinvernizzi.it 15 settembre - 11 novembre 2005 Lorenzelli
Arte Corso Buenos Aires 2 20124 Milano Tel. 02 201914 Fax 02
29401316 info@lorenzelliarte.com www.lorenzelliarte.com 15 settembre
- 15 ottobre 2005 Provincia di Milano Palazzo Isimbardi Corso
Monforte 35 20122 Milano Tel. 02 77406379
www.provincia.milano.it/cultura 15 settembre - 31 ottobre 2005
Veduta parziale dell'esposizione A arte Studio Invernizzi Milano
2005 Giovedì 15 settembre le gallerie A arte Studio Invernizzi e
Lorenzelli Arte, in collaborazione con la Provincia di Milano,
inaugurano in contemporanea tre mostre dell’artista Carlo Ciussi.
Nelle sedi delle due gallerie verranno presentate opere dell’ultimo
ciclo creativo dell’artista in cui Ciussi apre l’immagine a nuovi
orizzonti di senso, attraverso la proposizione di una inedita
declinazione della sua pittura. Le pitture, come scrive Francesco
Tedeschi, “si configurano come ‘segni’ che diventano figure, forme
che appaiono ispirate a un principio di stabilità e lo mettono alla
prova di una continua variabilità: di posizione, di accordo, di
destinazione nello spazio. Ipotesi di scrittura, di spazio, di
equilibrio e di movimento, contemporaneamente schermi e immagini,
forme e funzioni”. A Palazzo Isimbardi verrà presentata una scultura
in ferro di grandi dimensioni. “Per Ciussi elaborare lavori
scultorei è la naturale evoluzione di un pensiero concreto che vede
animarsi le forme suscitate sulla superficie e dialogare con lo
spazio aperto circostante. Rispetto alla pittura, la sua scultura
sottolinea la tensione verso uno spazio infinito ... la
sovrapposizione di elementi, il movimento interno che riflette una
vitalità sempre attiva nella sua ideazione, portano le sue
realizzazioni in ferro a privilegiare il senso dell’evoluzione sulla
pretesa di solidità”. In occasione delle mostre verrà pubblicato un
catalogo bilingue con un saggio introduttivo di Francesco Tedeschi,
le riproduzioni delle opere presentate nei tre spazi espositivi, una
poesia di Carlo Invernizzi e un apparato bio-bibliografico.
Name: Maurizio
Vitiello
Email: mauriziovitiello@yahoo.it
From: Prato
Date: 03/09/2005
Time: 18.24.44
Testo
LUCIA BUONO A PRATO
Sarà inaugurata giovedì 8 settembre 2005, alle ore 18.30, e resterà
aperta sino a venerdì 30 settembre 2005, la mostra, curata dal
critico partenopeo Maurizio Vitiello, intitolata “Mappe dello
sguardo”, con opere recenti in tecnica mista dell’artista pugliese
Lucia Buono, negli accoglienti spazi della Galleria d’Arte
“CARLOLIVI 115” (Via Carlo Livi, 115 59100 Prato -
www.carlolivi115arte.it tel./fax 0574.44.08.81). Catalogo in
galleria. Fine mostra: venerdì 30 settembre 2005. Orario:
16.30-19.30; chiuso: domenica e lunedì. Scheda della mostra “Mappe
dello sguardo” a cura di Maurizio Vitiello Saremmo tentati di
intendere i lavori di Lucia Buono come offerte di conchiglie di mare
in cui si raccolgono profumi e odori, brezze e venti, sabbia e
calure. Segmenti e segni, segnature e segnacoli scrivono un fondo
pittorico ben articolato, quasi una filosofia visiva tutta
imperniata ad intendere il fascino del mediterraneo, una solarità
femminile, un abbraccio di eventi ed un respiro di epoche. Lucia
Buono con le sue redazioni pittoriche riesce, in una cifra eletta, a
sintetizzare prove alte di definizioni, quasi tattilmente tessili,
che rimarcano un amore per i sentieri del particolare. Nell’attuale
comprensione delle arti visive contemporanee sono, senz’altro, da
apprezzare quelle figure che motivano la loro attività su chiari
intendimenti cercati e, talvolta, misuratamente incanalati sotto il
respiro del tempo. E difatti, Lucia Buono ha preferito privilegiare,
con la lente del tempo, i possibili aggiustamenti di quegli
intendimenti per meglio intendere le proporzioni di un intimo
sentire. Le odierne elaborazioni dell’ultima serie pittorica di
Lucia Buono mettono a fuoco tessiture orlate di finezze estreme ed i
tratti della sua poetica risultano posizionati con garbo felice e
con tecnica giusta. Maurizio Vitiello
Name: Galleria
Marconi
Email: galleriamarconidimarconiarconi@virgilio.it
From: Cupra Marittima (AP)
Date: 03/09/2005
Time: 18.29.00
Testo
La Galleria Marconi è
aperta tutti giorni dalle 16.00 alle 20.00, esclusa la domenica La
Galleria Marconi presenta Art in Cities (AL MURO – arte ricercata),
un’iniziativa no-profit curata da Sander Boshma, ideata e realizzata
dalla “Galerie de Meerse” di Hoofddorp (Olanda), da Jeroen Boshma,
da Ruud Boel, da Caspar van Ette e da Femke Hoogland ed è
sponsorizzata dal Ministero dell’Istruzione, della Cultura e della
Scienza olandese. Con Art in Cities prende il via una collaborazione
con la Galleria de Meerse, che permetterà ad alcuni artisti della
Galleria Marconi di esporre in Olanda (il primo sarà Paolo Consorti
a Febbraio 2006) mentre alcuni artisti olandesi esporranno alla
Galleria Marconi (Peter de Boer a Marzo 2006). Con questa operazione
la Galleria Marconi oltre a cercare importanti collaborazioni
internazionali, vuole permettere ai suoi artisti di farsi conoscere
maggiormente all’estero, allargando così anche la conoscibilità
dell’arte italiana. Art in Cities (AL MURO – arte ricercata) è
un’operazione artistica che vuole porre l’attenzione su una grande
galleria d’arte: la Città, una galleria al cui interno si ricerca
una mostra perennemente variabile. L’arte è presentata costantemente
in ogni luogo, e non deriva dall’indirizzo che un’istituzione o la
società vogliono darle, le opere qui sono brevi note personali,
grandi progetti affascinanti o interessanti forme di protesta. Ecco
che attraverso graffiti, posters, adesivi, stencil, ecc. i singoli
artisti usano la città come una galleria d’arte. In Art in Cities
(AL MURO – arte ricercata) sono raccolti frammenti visivi in
un’esposizione che abbraccia la città nei cinque continenti, un
riassunto globale del paesaggio urbano, dove lo spazio espositivo
diventa esso stesso argomento di una mostra. Le foto esposte
(attualmente sono circa 3500, ma il numero è in costante crescita),
che possono essere inviate da chiunque, sono la testimonianza di
un’arte “illegale” spesso anche anonima, La Galleria Marconi, prima
galleria in Italia accoglie nei suoi spazi questa sintesi delle
varie realtà urbane. Se vuoi inviare una testimonianza della tua
città invialo a: sander.boschma@demeerse.com
http://www.artincities.com/
Name: Acas
Service s.r.l.
Email: info@acaservices.it
From: Berlino e Trevi
Date: 03/09/2005
Time: 18.31.01
Testo
Due mostre personali
del pittore Graziano Marini Berlino (Germania) Buchhandlerkeller
Arbeitskreis Berliner Jungbuchhandler e V. Camerstrabe 1 – parterre
links, nahe Steinplatz 10623 Berlin Titolo: Oltre l’Occidente Dal 6
Settembre al 17 Ottobre 2005 Presentazione Giuseppe Desiati e Paolo
Ramundo Vernissage: Martedì 6 Settembre ore 20:30 Con il patrocinio
dell’Istituto Italiano di Cultura a Berlino (Sezione Italiana
dell’Ambasciata Italiana) Trevi (Perugia) Frantoio Marfuga Viale
Firenze Campello sul Clitunno (Pg) Dal 17 Settembre al 16 Ottobre
2005 Presentazione di Enrico Mascelloni e Massimo Mattioli
Vernissage Sabato 17 Settembre ore 17:00 Orari: dal lunedì al sabato
9:00-18:00 Info: tel 0743521338 www.marfuga.it PR: Loredana Bucchi
3483716097 … “la sua pittura presenta una griglia ancora
geometrizzante, che conserva lievi memorie dell’astrattismo lirico
di Licini, col continuo contrasto tra forma e colore, un colore
caldo mediterraneo, ma che poi evolve verso il Color Field
americano, dove il colore, liberato dalle sue funzioni denotative,
acquisisce maggiore autonomia. Poi c’è quel trattamento della
superficie, quella materia spessa e strattonata, che pare
riecheggiare certo informel francese. E qua e là qualche squarcio
improvviso, come di tutto un mondo nuovo che sta già sotto il
quadro, e che chiede di essere scoperto, di venire alla luce” …
(Massimo Mattioli) Graziano Marini è nato il 27 Marzo 1957 a Todi
dove vive e lavora. Dopo aver frequentato gli ateliers di Burri,
Vedova e Veronesi, nel 1975 conosce Piero Dorazio con il quale
stringe un lungo sodalizio di lavoro. Con Dorazio, Giuliana Soprani
e Nino Caruso, nel 1978 fonda il Centro Internazionale della
Ceramica Montesanto, di cui è direttore artistico fino al 1990,
lavorando con Max Bill, Sebastian Matta, Kenneth Noland, Joe Tilson,
Giuseppe Santomaso, Luigi Veronesi ed altri. Nel 1985 a Roma si
tiene la sua prima mostra personale, ad oggi conta numerose mostre
tra personali e collettive, in Italia, Svizzera, Germania, America
Latina e Stati Uniti. Insieme a Dorazio progetta e firma l’opera
“Arethusa”, circa 400 mq di rivestimento ceramico a decorazione
della caserma dei carabinieri di Castel di Lucio (Me), per conto
dell’imprenditore mecenate Antonio Presti, per il quale realizza
anche le decorazioni di una stanza dell’Hotel Atelier sul Mare a
Tusa (Me). In occasione del progetto Arte Metro Roma, realizza un
grande mosaico collocato all’ingresso della stazione metrò di Piazza
Barberini. Nel 2002 è invitato al III International of Plastic Art
di Baghdad, dove consegue il premio per la pittura. Del 2004 sono le
due personali: “L’arte che sa veder morire gli Imperi” ad Orvieto, e
“Luci ad Oriente” a Zurigo.
____________________________________________________________________________________________________________________________________________
Acas Services s.r.l. Via dei Tessitori 2/a - Loc. Fontanelle di
Bardano - 05010 Orvieto (tr) Tel. 0763/314222 - Fax 0763/315202
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Name: Arte
Studio Morandi
Email: artestudiomorandi@virgilio.it
From: Clusone
Date: 06/09/2005
Time: 09.00.00
Testo
CITTA’ DI CLUSONE
PROVINCIA DI BERGAMO PROGETTO MESSAGGIO TERRA – MESSAGE EARTH DI
PAOLO BARRILE e ADRIANO PASQUALI DAL 11 AL 17 SETTEMBRE 2005 SALETTA
GALLERIA DELL’OROLOGIO PIAZZA DELL’OROLOGIO CLUSONE INAUGURAZIONE
DOMENICA 11 SETTEMBRE 2005 ORE 10.00 MESSAGGIO TERRA COSA LASCEREMO
? NON INTENDIAMO QUANTO HAI PRODOTTO O GLI EFFETTI, I RICORDI, I
RIMPIANTI CHE LASCERAI. PARLIAMO DI QUALCOSA DI PIU’ CONCRETO E
MATERIALE: CI RIFERIAMO A CIO’ CHE DI TUO ANDRA’ AD INGRASSARE IL
TERRENO. UNA BELLA FOTOCOPIA LASER DELLA RADIOGRAFIA O DELLA TAC O
DI ALTRI ESAMI RADIOGRAFICI DI UNA PARTE DEL TUO CORPO. MEGLIO
ANCORA LA FOTOGRAFIA RICAVATA DA UNA RADIOGRAFIA O DA UNA TAC O DA
ALTRI ESAMI RADIOGRAFICI FORMATO A 4 OPPURE ANCHE EVENTUALI
INTERVENTI GRAFICI. UNO SCHIZZO, UN DISEGNO, UNA FOTOGRAFIA, UNA
COMPOSIZIONE, UN INTERVENTO CHE ILLUSTRI CIO’ CHE DI TUO SI
DISSOLVERA’ NELLA TERRA, PERCHE’ LA TERRA DEVE ESSERE INGRASSATA E
RINNOVATA. QUALE HUMUS E’ MIGLIORE DEL CERVELLO DI UN ARTISTA ?
PAOLO BARRILE - ADRIANO PASQUALI PROGETTO INTERNAZIONALE DI MAIL ART
REALIZZATO NEL’ANNO 2003 ESPOSTO IN VARI CENTRI D’ARTE IN EUROPA AD
ALTRE PARTI DEL MONDO ORA PER POCHI GIORNI A CLUSONE NELLA GALLERIA
DELL’OROLOGIO A CURA DI EMILIO E FRANCA MORANDI ARTESTUDIO PONTE
NOSSA COORDINATORI: PAOLA GALBIATI, TIZIANA MORSTABILINI, PAOLO
CARANCI
Name: Stefano
Pasquini
Email: what@stefanopasquini.net
From: Comacchio
Date: 07/09/2005
Time: 09.13.25
Testo
SPINA FESTIVAL 2005 Tre
giorni di teatro . musica . arti visive Comacchio / 9 . 10 . 11
settembre 2005
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Terza edizione di un appuntamento che quest'anno per la prima volta
ha l'ambizione di chiamarsi festival, cercando così di rinfocolare
la vocazione di ospitalità ed apertura che Comacchio certamente ha.
Spina si propone come momento di studio e sperimentazione,
preferisce presentare lavori che prendono la loro forma in rapporto
con il luogo specifico che li accoglie. Questo per permettere
all'impensabile di manifestarsi (il vero teatro non puÒ essere che
impensabile, così ci è capitato di sentir dire a Carmelo Bene) e,
molto semplicemente, per rispondere al desiderio di incontro e di
invenzione degli artisti che qui invitiamo. Per essere schematici,
il programma si divide in due sezioni che abbiamo chiamato arte
continua (relativa alle opere che saranno visibili per tutta la
durata del festival) e arte discontinua (per gli eventi legati ad un
orario). Entrambe le sezioni riflettono un'inquietudine tutta
novecentesca nel rapporto con la tradizione (o meglio con i suoi
resti, con il suo deserto, verebbe da dire). Ma la costante delle
proposte si identifica con la contemporaneità, il qui e ora, dato
che pensiamo che non sia affatto vero che non c'è niente di nuovo da
dire, in arte e nella vita.
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PROGRAMMA
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VENERDI 9 SETTEMBRE ore 18.00 APERTURA La mostra collettiva Apertura
dell'esposizione collettiva. Dieci artisti portano le loro opere in
spazi di varia natura. L'ottocentesco Palazzo Bellini, le carceri,
il Trepponti, il complesso in rovina di Sant'Agostino si
confronteranno con i linguaggi della ricerca estetica contemporanea.
Un inconsueto itinerario urbano alla ricerca di video, fotografie,
installazioni, murales. Palazzo Bellini Yuri Ancarani (Ravenna)
"Armida e le altre" Palazzo Bellini Maurizio Battaglia (Cesena)
"Frammenti per una battaglia di Montecassino" Palestra Fattibello
Blu (Bologna) Palazzo Bellini Gianluca Bronzoni (Parma) "Fiato
corto" Sant' Agostino Emilio Fantin (Bassano del Grappa) "Portrait
B" - dal fim Barry Lindon di Kubrick Ex Carceri Ericailcane
(Belluno) "De viribus electricitatis artificialis in motu musculari"
Palazzo Bellini Pascal Gaudefroy (Francia) "Consulat privé"
Trepponti Luca Gemma (Mantova) "Camera di rianimazione" Palazzo
Bellini Stefano Pasquini (Bologna) "UQO501" Palazzo Bellini Anna
Rossi (Gorgonzola) "Quel che resta" Palazzo Bellini Carlotta
Ruggieri (Bologna) "Delle cose che si aprono"
Name: Durchblick
e Wallace Records
Email: info@durchblick.it
From: Milano
Date: 07/09/2005
Time: 09.15.44
Testo
Durchblick e Wallace
Records presentano: ELENA LATINI Le luci bianche e GERDA Disegni,
incisioni e poesie di Elena Latini Presentazione del disco Gerda s/t
(wallacerecords-shoverecords-donnabavosa) _________________ Sabato
10 Settembre 2005 , ore 16:00, entrata libera _________________ Via
Padova 70 - angolo Via Conegliano 5° vetrina - 20131 Milano
0226821789 - info@durchblick.it - www.durchblick.it Una mostra di
Elena Latini, dei suoi lavori a matita, delle sue incisioni. In
questa occasione sarà presentato ³Le luci bianche², un libro che
raccoglie e ordina in un itinerario i disegni e le poesie di questa
giovane artista. Interni di case, paesaggi, figure, ritratti, sono
molti i temi che animano il suo lavoro ma quello che sorprende è
prima di tutto il segno, un tratto verticale, densissimo che evoca
l¹immagine senza descriverla. E¹ un processo rigoroso e di grande
intensità, una ricerca assoluta sulla vibrazione della luce e sulla
profondità dell¹ombra. Nel libro poi questa ricerca del segno trova
una misteriosa corrispondenza con la parola. E allora le luci e le
ombre, i momenti di una quotidianità profondamente sofferta si fanno
pensiero, vibrazione della voce, canto. la mostra sarà aperta dal 10
al 29 settembre 2005 dal martedì al sabato dalle 15 alle 19 presso
l¹ Associazione Culturale DURCHBLICK l¹ingresso è gratuito
Name: Anna
Cochetti
Email: cochetti@hotmail.com
From: Roma
Date: 07/09/2005
Time: 09.18.30
Testo
La Biblioteca
Scolastica Multimediale “Alberto Savinio”, Largo Pannonia, 37 (
Liceo Artistico Statale “G. de Chirico”) partecipa alla
Manifestazione del Comune di Roma “LA NOTTE BIANCA” – III edizione –
Sabato 17 Settembre 2005 con “NOTTURNO SAVINIANO – 2^ ed.” ARTE
SCIENZA MUSICA SCRITTURA TEATRO VIDEO IMMAGINI PAROLE EVENTI IN
BIBLIOTECA dalle 20.30 alle 0.30 “Foreste, castelli, orchi e fate:
luoghi e personaggi dell’immaginario fiabesco” a cura di Maria Zeno
Maria Rosa Cutrufelli, “La donna che visse per un sogno”, ed.
Frassinelli a cura di Mariella Grande “Scrittori in viaggio
metafisico” a cura di Claudia Pagan – U.L.I. “Letture e interventi”
a cura di Teresa M. Gesmundo e degli studenti Sez. B Triennio
Sperimentazione Michelangelo “ Spazi liminari ed esistenze
in-quiete” – Proiezione multimediale a cura di Anna Maria Piemonte e
Studio WM “C’era una volta…?” - Arte contemporanea in biblioteca a
cura di Anna Cochetti “Bianco!” - Opere a cura di Marina Piantoni e
degli studenti del Corso di Discipline Pittoriche Sperimentazione
Michelangelo “Memorie di Porta Metronia” – Mostra
fotografica-multimediale a cura di Luigi Cesare Rossi, in
collaborazione con l’ Associazione di volontariato “Età libera”, il
Centro Sociale Anziani di via Iberia e gli abitanti di Porta
Metronia “Le Muse Inquietanti” - Performance a cura di Tommaso
Massimo Catalano e del Laboratorio teatrale del Liceo “Giochi di
logica” a cura di Carmen Carta e Laura Petrillo “Musiche da fiaba” a
cura del Gruppo Musicale “breath of life” “La notte bianca on-line”
a cura di Alma de Ronzi Le Mostre fotografica, multimediale e d’arte
contemporanea saranno aperte fino a Sabato 1 Ottobre 2005, tutti i
giorni h. 8.00-14.00, martedì e giovedì h. 15.00-17.00. Ingresso
libero.
Name: Giuseppe
Possa
Email: giuseppepossa@libero.it
From: Assisi
Date: 08/09/2005
Time: 10.57.10
Testo
Storie di San Francesco
Mostra di Sergio Bertinotti 33 dipinti sulla vita del Santo d´Assisi
Chiostro Sisto IV - Basilica Patriarcale di San Francesco in Assisi
Dal 5 al 17 settembre 2005 Orario 9.00/17.30 (sabato e domenica
chiuso per funzioni religiose) Presso il Sacro Convento di Assisi,
all´interno del Chiostro Sisto IV, saranno esposti, per la prima
volta al pubblico, i quadri eseguiti dal pittore Sergio Bertinotti
che illustrano gli episodi della vita di San Francesco. I dipinti
sono stati raccolti in un libro pubblicato da edizioni Àncora con
testi di Padre Enzo Fortunato, Giuseppe Possa, Giorgio Segato.
Name: Studio 71
Email: g.studio71pa@virgilio.it
From: Praia a Mare
Date: 08/09/2005
Time: 10.59.07
Testo
Mostra Personale di
Carmela Corsitto 9/ 24 Settembre 2005 Si inaugura Venerdì 9
settembre alle ore 17,30 presso il Museo Comunale di Praia a Mare la
mostra “LUOGHI DI CONFINE” dell’artista Carmela Corsitto. Nata a
Canicattì, la Corsitto, che si è formata presso l' Accademia di
Belle Arti di Agrigento, inizia il suo iter di pittrice e grafica
nei primi anni ‘80 con un figurativo moderno. Nei primi anni novanta
volge invece la sua attenzione alle esperienze dell'Informale e del
Neoinformale. Nel 1997 le sue continue ricerche la portano a
proiettare la sua crescita artistica nelle indagini concettuali.
Realizza opere e installazioni che espone in mostre personali e
importanti rassegne d'arte in Italia e all'estero e le sue opere
vengono acquisite da prestigiosi musei e da numerose collezioni
pubbliche e private. Molti i critici che si sono interessati alle
sua attività, tra questi: Francesco Carbone, Franco Spena, Paola
Nicita, Patrizia Ferri, Paolo Balmas, Fabiola Naldi, Valerio Dehò,
Cristina M.D. Belloni, Edoardo Di Mauro, Bruno Sullo e Vinny
Scorsone. Quest’ultima nella presentazione della mostra al Museo di
Praia a Mare scrive: “…La nuova opera di Carmela Corsitto ci parla
di luoghi intimi dell’anima. Luogo di confine, questo il titolo
della sua nuova installazione, pone allo spettatore degli
interrogativi che hanno le radici saldamente ancorate nella storia
del pensiero. Chi siamo? È questo il quesito principale attorno al
quale ruota tutta la ricerca di Carmela Corsitto e nella quale si
innestano anche i concetti di Essere e apparire, Tempo e spazio.
Animo sensibile alle questioni esistenziali, l’artista scava
all’interno di se stessa arrivando, con le sue creazioni, alla
soglia di quel luogo di confine tra realtà e finzione, tra tempo
trascorso e ancora da compiersi…”. Costantemente in bilico tra
dimensione sognante e realtà, la ricerca della Corsitto si
sintetizza in questa mostra in porzioni di tempo abbandonato, in
atmosfere rarefatte, senza tempo, amniotiche e tormentate in cui
avvolge frazioni di vita mutante, spazi duttili e materia palpabile.
Mette insieme scampoli di un presente appena trascorso, li coccola,
li pone in teche di plexiglas entro le quali poter permettere loro
di continuare a vivere senza mai consumarsi definitivamente. “La sua
arte non vuole narrare storie ma semplicemente trasmettere
emozioni”. Ancora una volta un’operazione di grande rilevanza questa
del Museo Praiese, che oltre agli impegni conservativi, propone
eventi d’arte ad altissimo livello. La mostra LUOGHI DI CONFINE
ospitata al piano terra del Museo, nella Sala Polivalente, si
concluderà il 24 settembre. L’ orario di apertura è dalle 8 alle 14
e dalle 17 alle 19, la Domenica chiuso
Name: Pietro
Calabrese
Email: info@pietrocalabrese.it
From: Roma
Date: 08/09/2005
Time: 18.51.39
Testo
Con la presente sono
felice d'invitarvi all'esposizione dei miei ultimi lavori in
"ruggine" inseriti nel contesto della galleria Nomades, via di
Ripetta 224 , in Roma, dove a impreziosire l'installazione troverete
alcune tra le più interessanti opere di Claudio Martinez.
L'esposizione inaugura sabato 17 settembre 2005 alle ore 18:00, e fa
parte delle iniziative culturali che coloriranno la manifestazione
della notte bianca. Il giorno 6 ottobre tuttavia ci sarà un secondo
incontro con gli autori per dare l'opportunità a chi è interessato
di esaudire alcune informazioni in merito alle due tecniche
artistiche, e non solo. Nella giornata di chiusura, che avverrà il
15 ottobre, verranno presentate delle opere inedite che troveranno
ospitalità in modalità permanente. Vi sono grato fin d'ora se
porrete all'attenzione dei vostri conoscenti il presente invito, e
pertanto vi segnalo che oltre a questo indirizzo e-mail potrete
contattarmi al info@pietrocalabrese.it, a cui è legato il sito
www.pietrocalabrese.it, dove potrete trovare tutto il materiale
necessario a colmare informazioni a riguardo.
Name: Spazio
Farahzadart Gallery
Email: info@farahzadart.com
From: Milano
Date: 09/09/2005
Time: 22.10.33
Testo
Abbiamo il piacere di
informarvi che dal 24 di Settembre al 2 di Ottobre 2005, Farahzadart
Gallery presenta il lavoro di 4 artisti sul tema "Scolpire il vuoto
2". Ali Behnam Farahzad : scultura Gabriella Marazzi : pittura Paolo
Rossetto Topy : fotografia Hannes Schick : fotografia Spazio
Farahzadart Gallery Via Tarchetti 5, 20121 Milano tel/fax 02 6554489
info@farahzadart.com www.farahzadart.com orario di apertura dalle
16,00 alle 20,00
Name: Maurizio
Vitiello
Email: mauriziovitiello@yahoo.it
From: Acerra
Date: 10/09/2005
Time: 14.29.23
Testo
ACERRA. OPERE DI
CARMINE DELLO IOIO AD “IL RITROVO DELL’ARTE” Al Centro Culturale “Il
Ritrovo dell’Arte”, in Via Leopardi 6 Acerra, diretto da Mimmo
Fatigati, sarà inaugurata domenica 11 settembre 2005, alle ore 11,
l’interessante mostra, curata dal critico partenopeo Maurizio
Vitiello, intitolata “Mani”, con opere ad olio ed in tecnica mista
di Carmine Dello Ioio. Distinguono il lavoro del giovane operatore
Carmine Dello Ioio parallelismi abbinati, aperture flessibili e iati
inediti, che sostanziano elaborazioni fondamentalmente ludiche e
dichiaratamente leggibili. L’artista, nativo di Gragnano, presenta
vari e diversi lavori recenti, ad olio ed in tecnica mista, in cui
si potranno cogliere sottili allusioni al mondo attuale. Alle ore 12
incontro con Maurizio Vitiello, che presenterà la rassegna
espositiva, ed interventi di Stefano Arcella, Mimmo Fatigati, Maresa
Galli e Gino Giammarino. Catalogo e “cd” in galleria. L’esposizione
resterà aperta sino a lunedì 26 settembre 2005. Orario: 16-20,
festivi per appuntamento (tel. 081.520.98.23). Scheda della mostra
“Mani” a cura di Maurizio Vitiello Con questa mostra, intitolata
“Mani”, Carmine Dello Ioio, artista nativo di Gragnano, ma con
studio-terrazzino a Castellammare di Stabia, incontrerà pubblico e
“addetti ai lavori” dell’area tra Caserta e Napoli e s’impongono
riflessioni su una pittura con note intriganti. Ad Acerra, a “Il
Ritrovo dell’arte”, diretto con competenza, passione ed entusiasmo
da Mimmo Fatigati, sarà possibile visionare gli ultimi lavori in
tecnica mista di quest’emergente giovane operatore (Da ricordare che
è ancora in corso, nel frattempo, l’interessante iniziativa che vede
coinvolto il giovane e promettente artista Carmine Dello Ioio,
intitolata “Insieme sul terrazzo”, che resterà aperta sino a lunedì
31 ottobre 2005. Quest’evento vede in rassegna una significativa
serie di opere del giovane artista campano nel piccolo accogliente
spazio esterno dello “Studio Dello Ioio” (Via Benedetto Brin, 32
80053 Castellammare di Stabia – Napoli; tel. 339/209.18.16).
Ritornando sulla mostra di Acerra, distinguono il lavoro del giovane
operatore Carmine Dello Ioio parallelismi abbinati, aperture
flessibili e iati inediti, che sostanziano elaborazioni
fondamentalmente ludiche e dichiaratamente leggibili. L’artista, che
ha mosso i primi passi artistici sulla costiera
sorrentino-amalfitana, presenta vari e diversi lavori recenti, ad
olio ed in tecnica mista, in cui si potranno cogliere sottili
allusioni al mondo attuale. Sulla sua pittura si è espressa la
giornalista Maresa Galli, direttore del quotidiano “on line” ed
anche periodico cartaceo “Il Brigante”, che sull’artista ha espresso
queste brevi considerazioni: “Lo studio è piccolo e ricco di
immaginazione, tra il loft newyorkese, la soffitta parigina, ma la
vista dà sulle barche e l’azzurro della piccola baia di
Castellammare di Stabia. Carmine Dello Ioio, pittore emergente,
giovane ma con già all’attivo numerose personali e diversi
riconoscimenti, nato a Gragnano, vive e opera a Castellammare.
Artista poliedrico, scenografo, decoratore, esperto-conservatore di
beni culturali, ha realizzato un cortometraggio e diversi progetti
con l’associazione “Terre Scosse”. Ha trovato nella pittura la sua
chiave espressiva, il suo motivo d’essere. Nel suo studio che
affaccia sul mare, con un’affettuosa gattina che osserva tutte le
fasi di realizzazione delle opere, Dello Ioio conserva grandi tele
dai temi più diversi, da Giovanni Paolo II, un viso fatto di luce,
forte come il suo messaggio al mondo, alle parti del corpo, in primo
luogo le mani. Una pittura velata di erotismo, particolari che
colpiscono, colori accesi e personali, il ricorso alla tecnica mista
per il suo sguardo sul contemporaneo. Colpiscono un volto di donna,
Bush e Saddam, una splendida tela d’ispirazione marina, ma anche il
periodo del “visivismo”, con i colori più caldi a raccontare
emozioni. Una ricerca poetica e insieme realistica, per uno sguardo
in continuo movimento al mondo dell’apparire che apre altre porte.
Ed alcune di esse sono labirintiche, come l’immaginazione, fervida,
sempre a caccia di stimoli, ed altre dis-velano, lasciando anche
spazio alla mente che si sofferma sull’uso del colore, frammenti di
ancestrali richiami. Il futuro è archeologia dell’immaginario.” Ma
anche lo scrittore e studioso Stefano Arcella ha voluto
puntualizzare sulla ricerca di una sintesi fra il sentire e il
pensare dell’artista campano, in questi termini: ”L’incontro con
l’artista, nel suo suggestivo studio fra le acque e i monti di
Castellammare di Stabia, suscita la sensazione di affrontare la
dimensione di una ricerca artistica in evoluzione, volta ad un
equilibrio, ad una centratura creativa che l’artista aspira a
realizzare. Forse è la fase più avvincente, quella in cui si
manifestano varie spinte creative, ispirazioni tutte molto
intriganti, non ancora integrate fra loro in un’armonia compositiva.
Nei dipinti “La mano” (olio su tela, 2005) e “Il braccio” (olio,
smalto e bitume, 2005) i particolari anatomici del corpo umano sono
rappresentati con densità volumetrica. La sensibilità dell’artista è
polarizzata sul “particolare” che è amplificato e trasformato. Il
posteriore femminile all’interno di uno schermo televisivo, nella
sua consistenza volumetrica, lascia trasparire una sottile ironia
verso la pandemia del sesso che caratterizza i media nel nostro
tempo; tale vis polemica richiama, implicitamente, il senso di un
rapporto più naturale ed autentico con la femminilità e la
sessualità, l’anelito ad un mondo più genuino rispetto ai modelli
artificiosi che la società dell’immagine tende ad inculcare con una
subdola violenza psicologica. Nel messaggio di questa composizione
colgo un’intima relazione fra il soggetto dell’artista – che è anche
una polemica di costume con una spiccata valenza antropologica,
ossia la tensione verso un tipo umano più libero da condizionamenti
mediatici – e la scelta del luogo del suo studio, un luogo che,
nella sua freschezza naturale, esprime questa ansia d’autenticità
che connota la psicologia dell’autore. Nell’opera “La mano” il senso
della pienezza volumetrica trasfigura la mano in un muscolo.
L’attenzione ai particolari anatomici sfuma in una trasfigurazione
che ha del surreale, una muscolosità che avverto quale elaborazione
cerebrale, costruzione della mente dell’artista, che tende ad
esprimere il senso della forza e del vigore, in una versione molto
fisicizzata. Accanto a questa vena creativa ne affiora un’altra, che
colgo nella capacità di disegnare i volti quale specchio dell’anima,
una vena fresca, autentica, limpida, che s’impone per la sua
immediatezza, la sua spontaneità istintiva. In “Arabo muto” (olio su
tela, 2005) l’uomo, con l’abbigliamento islamico, esprime un animus
pensoso, un sentimento d’angoscia irrisolta. Il volto è sospeso fra
essere e non-essere; esso c’è e non c’è, coperto in parte da una
mano mentre al fianco, un altro volto è volutamente incompleto,
spezzato dal limite della tela, un “non finito” molto moderno, sullo
sfondo scorgendosi i volti sfumati e perplessi di altri arabi, il
cui sguardo si perde nell’infinito. Espressione efficace che parla
di una crisi di civiltà, di un senso d’identità sofferta nel
rapporto dell’Islam col mondo occidentale. In “Mostrum” (olio su
tela, 2005) si estrinseca il sentimento di una tensione interna, di
uno sforzo nell’agonismo che genera uno stile figurativo che sembra
realistico, ma è sfumato da un velo di nebbia che l’artista
abilmente realizza con una gradazione cromatica fra il verde ed un
blu molto diluito, Si percepisce, anche in questo caso, la pienezza
del corpo umano, lo studio dell’anatomia, la trasfigurazione
volumetrica. In quest’elemento d’amplificazione, unitamente alla
percezione del reale, filtrata da quel velo nebbioso, si avverte
l’entrare in gioco delle impressioni, per cui il reale è sublimato
mediante la sensibilità dell’autore. L’auspicio che si può esprimere
è che Dello Ioio trovi la giusta sintesi, il punto d’equilibrio fra
spontaneità creatrice ed elaborazione mentale, fra “cuore” e
cervello, fra istinto ed intelletto. L’unione dei volti espressivi
con le mani in densità volumetrica, con tutte le possibili varianti
sul tema, potrebbe essere, forse, una possibile soluzione artistica
per integrare questi due stimoli creativi che affiorano dall’animo
del pittore.“ In conclusione, su quanto espresso da Maresa Galli e
da Stefano Arcella concordiamo perfettamente e pensiamo che il
giovane operatore di Gragnano, ma con studio a Castellammare di
Stabia, sappia ora orientarsi per non perdere la bussola della
creatività e sappia ora cosa tagliare. Scegliere la “cifra estetica”
da portare avanti, senza indugio, tra le varie chiavi di lettura,
che sino ad oggi ha “girato” sulla realtà circostante, è per Carmine
dello Ioio fondamentale. Crediamo che i suoi lavori, in particolare
quelli che ci raccontano tratti dell’Islam, siano molto sentiti.
Vite descritte da volti rugosi ci sottolineano sentimenti e
crepuscoli infiniti. Espressioni rapite per parlare di crisi e di
civiltà, per rimettere in discussione rapporti, mai chiari o
chiariti, tra popoli. Il mondo orientale ed il mondo orientale
devono assolutamente dialogare; è imprescindibile esigenza della
civiltà umana. Carmine Dello Ioio, che frequenta la scena della vita
ed è vicino a molti artisti dello spettacolo che in scena ci vanno
per riassumere le realtà odierne, sa bene che i confronti oggi sono
serrati. Le indicazioni della sua pittura rimettono in discussione i
nostri pensieri contemporanei, divisi tra religioni obsolete e
laicismi ad oltranza, tra governi precari e scenari politici in
dissolvenza incrociata, determinata dalla germinazione di nuovi
partiti. Maurizio Vitiello
Name: Liù
Bosisio
Email:
From: Zagarolo
Date: 11/09/2005
Time: 19.19.59
Testo
ringrazio
dell'ospitalità... E' un onore essere qui, perchè è proprio un bel
sito! Grazie!!!!
Name: Alan
Gattamorta
Email: alangattamorta@libero.it
From: Cesena
Date: 13/09/2005
Time: 17.05.51
Testo
GLI ACQUERELLI E LE
CERAMICHE DI ALAN GATTAMORTA A CANTINA CARBONARI . A Cesena, presso
Cantina Carbonari, Via Fra Michelino 1, sabato 17 Settembre alle ore
17,30 si inaugura la mostra personale di Alan Gattamorta. Alan
Gattamorta, artista cesenaticense, nella sua lunga ricerca, iniziata
in giovane età, ha spaziato dalla pittura realista e militante, al
mosaico, alla ceramica e all’acquerello, fino ai più recenti mosaici
di carta, esposti lo scorso anno a settembre alla Galleria Leonardo
da Vinci a Cesenatico. Attualmente, si può ammirare un grande
mosaico di carta raffigurante calamari, al Museo della Marineria di
Cesenatico. Alan Gattamorta espone a Cantina Carbonari una scelta
dei suoi oltre 3.000 acquerelli, che rappresentano aspetti del
quotidiano, colti con l’ immediatezza, la semplicità e l’
analiticità, di uno sguardo abituato ad osservare. La pittura ad
acquerello di Alan Gattamorta è spontanea ed accorta: chi guarda le
sue opere, riceve l’impressione di un attimo di vita, di una
sospensione, di un incanto, vissuto e interpretato dalla febbrile e
lucida sensibilità dell’ artista. Ciò è anche il risultato di una
tecnica lungamente affinata attraverso la sperimentazione metodica e
curiosa del mezzo artistico. Le ceramiche sono frutto di una fase di
ricerca artistica raffinata ed elegante, più grafica che plastica,
ove la libertà della linea circoscrive il volume. Opere uniche per
la difficoltà tecnica della realizzazione, sono assai originali
quanto esteticamente gradevoli. La mostra, è presentata da Lia
Briganti. Gli acquerelli e le ceramiche di Alan Gattamorta, saranno
visibili presso Cantina Carbonari fino al 5 Ottobre . Gli orari di
apertura sono i seguenti : tutti i giorni , 16,30 -19,30 , domenica
10,00- 12,30 – 16,30- 19,30 . Chiuso il Lunedì.
Name: Barbara
Email: artebarbara@yahoo.it
From: Milano
Date: 14/09/2005
Time: 15.08.21
Testo
Grazie per avermi
scritto, approvo sempre queste belle iniziative spero di riuscire a
partecipare... ciao
Name: press
Entroterra-Angelo Lo Massaro
Email: press@entroterra.it
From: milano
Date: 16/09/2005
Time: 15.50.08
Testo
Entroterra presenta
EX-LIBRIS Opere di: Ernesto Achilli, Antonio Biancalani, Giuseppe
Dondolato, Daniela Giovanetti, Josh Gorge, Marco Manzella, Tullio
Pericoli . _______________________________________ Inaugurazione: 27
settembre 2005 h. 18:00 Date Mostra: dal 27 settembre al 19 novembre
2005 Titolo Mostra: EX-LIBRIS Spazio Espositivo: Via Biancospini, 2
-Milano Orari di visita: dal mercoledì al sabato 15:00-19:00
Website: www.entroterra.it Contacts: info@entroterra.it;
press@entroterra.it Ingresso libero
_______________________________________ Comunicato stampa: <<Un
libro cambia per il fatto che non cambia mentre il mondo cambia>>…..
Giovedì 27 settembre 2005 alle ore 18:00 presso la Galleria
Entroterra, Via dei Biancospini, 2 a Milano si inaugura la mostra
collettiva “Ex-libris”” con opere di Ernesto Achilli, Antonio
Biancalani, Giuseppe Dondolato, Daniela Giovanetti, Josh Gorge,
Marco Manzella, Tullio Pericoli. L’idea della mostra nasce da un
personale interesse della gallerista Giuliana Mazzola nei confronti
del mondo del libro, le cui opere esposte sono state create
espressamente per l’occasione da parte di un gruppo di artisti che
lavora stabilmente con la galleria Entroterra. Da sempre il libro ha
rappresentato il depositario della cultura e del sapere umano: avere
un libro, saperlo leggere, essere capaci di immergersi in una
dimensione altra è una delle capacità più belle di chi lo possiede.
Il libro è un punto di riferimento, un appoggio, un compagno fedele,
uno stimolatore d’avventure, di pensieri, d’immagini che
entusiasmano, di riflessioni che ammaliano. Ma in questa occasione
diventa la base della sperimentazione degli artisti ed acquista una
nuova veste, non solo quella di elemento di lettura, ma anche di
semplice visione senza lettura, una forte commistione tra parole
scritte su carta e parole dipinte su tela. Il percorso artistico
inizia con le opere di Ernesto Achilli, che ci riporta ad una
spensierata giornata d’estate, come Dall’alto , dove in un giardino
viene lasciato da qualche lettore distratto un libro a metà lettura.
Oppure ci mostra la visione di libri antichi, sgualciti nei dorsi o
imbarcati, ma che hanno superato dignitosamente la battaglia del
tempo. Si passa alle opere di Daniela Giovanetti, ricchi di minuzie
e dettagli in cui la grafite è sottilissima e flessuosa tale da
creare un movimento virtuoso, quasi a rappresentare un amanuense di
qualche scriptoria medievale che con acribia scrupolosa e accurata
trascriveva i testi latini, così i suoi libri sono sospesi nel tempo
e nello spazio, aperti a chissà quale menti e a quali lettori. Con
Marco Manzella ci immergiamo direttamente nel protagonista diretto
del libro, il lettore, il vero fruitore del suo contenuto, nella
serie Lettrice, si notano delle dame letteralmente stregate dalla
lettura dei libri che assumono quasi delle movenze e atteggiamenti
di danza, come se il libro fosse un maestro di ballo di cui bisogna
seguire ogni passo e ogni sua piccola istruzione. La lettura delle
opere di Giuseppe Dondolato porta quasi obbligatoriamente ad una
interpretazione in chiave psicologica e simbolica, come gli aspetti
di sogno in cui analizza l’esistenzialismo umano: nelle sue opere si
scorgono per esempio libri abbandonati per terra o per le rocce che
finiscono per confondersi con il suolo, oppure dalla carta nascono
fiori alimentati da fonti pressoché invisibili. Il Correttore di
bozze di Josh George è una delle opere più significative in mostra,
dato il tema scelto dall’artista e dall’ironia con cui ci è
presentato. Infatti il proof reader (colui che legge
approfonditamente, questo è il significato del termine inglese) non
si accorge di leggere un libro stampato al contrario, ma solo
l’osservatore attento coglie il dettaglio assurdo e l’ironia del
titolo del libro e delle etichette delle bottiglie che circondano
l’attento lettore. Con Antonio Biancalani, il libro prende forma
come natura morta, forte testimone della presenza di un uomo o di
una donna che se ne sono andati. La carta è materia che interessa
l’artista per la sua corposità e per la sua capacità di attrarre od
assorbire la luce, così come le lenzuola, il legno od il rame che
spesso l’artista inserisce nei suoi dipinti. Infine, Tullio
Pericoli, ci immerge nell’universo della biblioteca privata,
attraverso il suo caratteristico guizzo disegnativo ricrea la
presenza di un grande scrittore di avventure. Infatti le opere di
Pericoli presentate in mostra fanno parte del ciclo di disegni
dedicati alla casa di Robert Luis Stevenson (che sono stati
pubblicati con un suo testo dall’editrice Adelphi dove la sua
biblioteca diventa un luogo pieno di promesse e di aperture, dove il
disegno dei libri ci fa sognare infinite possibili storie . Da
prospettive molto diverse l’esposizione di Entroterra mostra lo
stretto legame che unisce i vari protagonisti della lettura, dallo
scrittore alla giovane lettrice; il libro è l’oggetto, familiare e
sacro allo stesso tempo, che unifica le varie situazioni e conclude
il ciclo trasformando lo scrittore in lettore lui stesso. Biografie
degli artisti: Ernesto Achilli, lombardo, diplomato al Liceo
Artistico Statale di Milano, ha frequentato pittura alla Scuola
degli Artefici presso l’Accademia di Brera. Collabora con diverse
gallerie italiane. I soggetti da lui rappresentati richiamano i
paesaggi agresti della pianura padana e rappresentazioni ingrandite
di silenziosi utensili di vita quotidiana e domestica, che assumono
un’aria monumentale e poetica. Oltre che pittore è anche un abile
incisore. Josh George nato nel 1973 a Kansas City, dopo gli studi
accademici presso l’università del Missouri si è trasferito a
Brooklyn. Utilizza una sua particolarissima tecnica mista usando
carta, stoffe incollate, olio ed acrilici; con cui raffigura gli
Americani e le loro città . Lavora con la Gallery C di Raleigh, la
Hallar Gallery di Kansas City, e la Jules Place di Boston. Le sue
opere sono presenti nelle collezioni di importanti compagnie. Marco
Manzella, nato a Livorno nel 1962, vive da molti anni a Brescia,
dove ha il suo studio. Diplomato in restauro di dipinti murali, ha
iniziato ad esporre nel 1985 e da anni si dedica alla pittura ed
alla grafica collaborando con gallerie italiane e straniere.
L'interesse per la pittura figurativa anglosassone lo ha portato ad
alcuni soggiorni in Inghilterra e negli Stati Uniti, da dove nascono
alcuni dei disegni e dei quadri più recenti. Daniela Giovannetti,
nata in Toscana nel 1953, si è diplomata all'Accademia di Firenze ed
ha poi insegnato nel Liceo artistico di Lucca. Da anni vive a
Milano. Artista polivalente, dopo aver molto lavorato con la
grafica, si dedica prevalentemente al disegno ed all'olio, ritraendo
con finissima sensibilità libri, fiori ed oggetti. Il suo lavoro
viene seguito da diverse gallerie all’estero. Antonio Biancalani
Nato a Montelupo Fiorentino nel 1948, ha avvertito giovanissimo una
spiccata vocazione pittorica. Ha frequentato la Scuola del Nudo
presso 1'Accademia di Firenze. Successivamente, si è dedicato
all'incisione, una tecnica che coltiverà con una certa passione nel
corso degli anni, parallelamente alla pittura. L'attività espositiva
si infittisce, coincidendo con la piena ripresa del lavoro, sullo
scorcio degli anni Ottanta, dopo un periodo di studio e di
riflessione sul linguaggio che sfocerà in una nuova visione
figurativa, fondata sulla rivisitazione poetica della realtà
quotidiana. E' proprio in questo periodo che comincia a partecipare
anche alle grandi fiere d'arte in Italia e all'estero. Nel '90
conosce Antonio Miniaci, della Miniaci Italian Arte, col quale avvia
un rapporto di collaborazione che diverrà stabile e proficuo.
Antonio Biancalani vive e lavora a Lamporecchio, Pistoia. Giuseppe
Dondolato, nato nel 1956, inizia a dipingere da giovanissimo
coltivando contemporaneamente interesse per la poesia. Ha esposto in
numerose gallerie e manifestazioni culturali internazionali. Produce
diverse litografie, incisioni e copertine di libri di prosa e di
poesia Tullio Pericoli, pittore e disegnatore, è nato a Colli di
Tronto (AP) il 2 ottobre 1936e vive a Milano. Espone in numerose
gallerie e musei italiani ed esteri e pubblica i suoi disegni sui
più importanti quotidiani e periodici internazionali. Si occupa di
letteratura e di teatro. Pericoli è un inventore di figure, di
racconti, di episodi, di sogni, di ritratti e di molto altro ancora;
ma sempre, e a base di tutto, è un inventore di spazi. Sfrutta la
grande libertà che gli è concessa, per suscitare con pochi o brevi
segni grandi contesti; non conosce limiti, né costrizioni, né
ostacoli.
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ENTROTERRA :come si arriva -Tram 14 (che passa da piazza del Duomo -
via Torino - P.ta Genova) fermata Largo Giambellino -Autobus 50 o 61
fermata piazza Frattini -Metropolitana fino a Primaticcio (linea
rossa) + autobus 64 e dopo tre fermate si arriva in largo Gelsomini,
a due passi da largo Giambellino.
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ASSOCIAZIONE CULTURALE ENTROTERRA Sede espositiva: Via Biancospini,
2- 20149 Milano tel. +39 02-42297041 Sede legale: Via Perlasca,
13/E- 25086 Rezzato (BS) tel. +39 030-2593763 cell. 340-7781096
oppure 338-9649806 e-mail: info@entroterra.it;; press@entroterra.it
www.entroterra.it
Name: Elena
Mutinelli
Email: elena.mutinelli@fastwebnet.it
From: Milano
Date: 21/09/2005
Time: 16.47.40
Testo
TITOLO DELLA MOSTRA:
"MANI" INAUGURAZIONE MERCOLEDI 5 OTTOBRE 2005 ORE 19.00 Si inaugura
alla Compagnia del Disegno una mostra collettiva che ha un unico
tema: le mani. Siamo talmente abituati alla gestualità, all'uso
costante delle mani, da non soffermarci mai sul meraviglioso
meccanismo che le rende uno degli strumenti più preziosi dell'uomo.
In questa mostra sono presenti circa trenta artisti ed ognuno di
loro, nel corso del loro viaggio artistico, ha espresso un proprio
stato d'animo attraverso le mani, dipingendole, scolpendole,
disegnandole, fotografandole. Essi sono: S.Battarola, L.Bertasso,
A.Boyer, B.Ceccobelli, L.Crocicchi, I.Fioravanti, G.Frangi, S.Gabai,
R.Gilli, A.Gotti, J.Jardiel, J.Keating, Kostaby-Bai, E.Mutinelli,
M.Paladino, M.Quetglas, N.Rotelli, A.Santinello, G.Testori,
S.Vacchi, Velasco, L.Vernizzi, L.Viani, G.Vitali. MANI - mani - mani
- mani - mani Le opere sono visibili sul nostro sito
www.compagniadeldisegno.com dal 5 Ottobre al 19 Novembre 2005 Milano
- Compagnia del Disegno - via Santa Maria Valle, 5 Orari 10/12,30 -
16/19,30 dal martedi al sabato ingresso libero per informazioni:
tel.0286463510 - fax 028053374 www.compagniadeldisegno.com
info@compagniadeldisegno.com
Name: Ilaria
Giaconi
Email: ilariagiaconi@yahoo.it
From: Prato
Date: 21/09/2005
Time: 20.08.58
Testo
AL DI QUA DEL GIORNO
Happening espositivo del Workshop “La città visibile” sui segni
della città condotto da Vittorio Corsini Evento espositivo: 24
settembre '05 Piazza Duomo - Prato Dalle ore 19.00 alle ore 24.00
“Lo studio dei segni del passato ha condotto all’analisi del
presente”. Questo il sunto del workshop condotto da Vittorio
Corsini, nei locali di Officina Giovani e che adesso si
concretizzerà nell’evento espositivo fissato il 24 Settembre in
Piazza Duomo a Prato. I corsisti con lo stesso maestro provvederanno
all’istallazione, nel centro della piazza di un’abitazione virtuale,
per quanto riguarda i muri e le pareti, e allo stesso tempo reale
per l’ effettiva resa abitabile del locale. La casa provvista di
mobilia e di ogni confort sarà infatti in grado di accogliere
chiunque vorrà provare il gusto di risiedere in una casa “virtuale”
intervenendo a questa iniziativa. La lettura de la “Città Visibile”
di Italo Calvino, da cui è partito il progetto ha accompagnato
costantemente ogni fase evolutiva del corso come sottofondo e
traccia di riferimento imprescindibile. I segni che connotano ogni
epoca, quelli più nascosti, sono stati scovati, decifrati e
riportati alla luce, in piazza. Con l’istallazione della casa si
celebra la dicotomia privato-pubblico, perché il processo ha
permesso il furto degli “interni” delle case che, attraverso luci e
fotografie, sono stati condotti all’esterno e proiettati nelle
pareti, perciò resi pubblici con l’ausilio di suggestive
trasparenze. I PARTECIPANTI: Claudio Barni - Sara Barni - Fabio
Bartolozzi - Ilaria Giaconi - Stefano Moi - Valentina Muscedra -
Silvio Palladino - Massimiliano Piccinini
Name: Carlo
Iacomucci
Email: carloiacomucci@libero.it
From: Macerata
Date: 25/09/2005
Time: 09.39.24
Testo
Carlo IACOMUCCI,
“Omaggio a San Nicola” Il percorso artistico di Carlo IACOMUCCI,
pittore e incisore, inizia a Urbino presso la Scuola del Libro
dell’Istituto Statale d’Arte e si snoda sia lungo tutta la penisola
che in paesi esteri, con inviti e partecipazioni a mostre
prestigiose. Più volte premiato, si interessa del suo lavoro la Rai
3 milanese, viene pubblicato un libro d’arte sulle sue incisioni, il
suo profilo biografico è inserito nella Edizione Internazionale
Who’s Who in Italy Edition e, di recente, realizza vedute
cinquecentesche della Macerata di padre Matteo Ricci per la mostra
“Europa am Hofe der Ming” allestita presso il Museum Fùr
Ostasiatische Kunst di Berlino. Dal 1985 è titolare della cattedra
per l’insegnamento di Disegno dal Vero ed Educazione Visiva presso
l’Istituto Statale d’Arte di Macerata. L’ultima sua opera “Omaggio a
San Nicola” è parte integrante del programma itinerante “Itinerario
artistico culturale e spirituale” promosso dalla Fondazione
“Amalgama l’Arte” per il VII centenario dalla morte di San Nicola da
Tolentino (MC) . Il suo lavoro, realizzato con tecnica acrilica,
evidenzia una simbologia visiva del santo appartenuto all’Ordine
Agostiniano. Due porte si spalancano sullo scenario per dar modo al
mondo di partecipare alla visione di una vita sociale dedita al bene
comune, ai poveri, alla pace. Ognuna delle due ante reca forti
simbologie: due sai quali reliquie del santo, l’immagine di San
Nicola non come eremita bensì santo moderno che partecipa alla vita
delle persone, tra la gente, nelle case, insegnando ad amarsi gli
uni con gli altri, con mano benedicente per alleviare e togliere il
dolore. Una vita accompagnata da altri simboli quali sono la croce,
il giglio, il libro. Alla base di tutto le virtù esercitate e
insegnate da San Nicola: “Carità, Virtù, Umiltà, Fratellanza,
Povertà, Bontà, Castità.” Queste sono sette, e sette sono le bianche
gocce che segnano il cielo, sette sono i colori della luce, sette i
secoli trascorsi dalla sua morte. E in cielo, a somiglianza di un
aquilone simbolo di libertà e speranza, bianca, l’ala dell’angelo
che a lui portò la corona, il riconoscimento divino per aver vinto
una tentazione. Oltre le porte spalancate si irradia energia a
rappresentare vita, luce, colore, libertà per tutti gli esseri
umani. Ossia: “Chi saprà guardare una grande luce si salverà. Stare
con Dio per saper stare con l’uomo, con sé stesso e con l’altro.”
Carlo Iacomucci vive e opera a Macerata (Italia) -(Per Info. Tel.
0733-233984). Email. carloiacomucci@libero.it Fernando Pallocchini
Name: Carlo
Iacomucci
Email: carloiacomucci@libero.it
From: Macerata
Date: 25/09/2005
Time: 09.39.26
Testo
Carlo IACOMUCCI,
“Omaggio a San Nicola” Il percorso artistico di Carlo IACOMUCCI,
pittore e incisore, inizia a Urbino presso la Scuola del Libro
dell’Istituto Statale d’Arte e si snoda sia lungo tutta la penisola
che in paesi esteri, con inviti e partecipazioni a mostre
prestigiose. Più volte premiato, si interessa del suo lavoro la Rai
3 milanese, viene pubblicato un libro d’arte sulle sue incisioni, il
suo profilo biografico è inserito nella Edizione Internazionale
Who’s Who in Italy Edition e, di recente, realizza vedute
cinquecentesche della Macerata di padre Matteo Ricci per la mostra
“Europa am Hofe der Ming” allestita presso il Museum Fùr
Ostasiatische Kunst di Berlino. Dal 1985 è titolare della cattedra
per l’insegnamento di Disegno dal Vero ed Educazione Visiva presso
l’Istituto Statale d’Arte di Macerata. L’ultima sua opera “Omaggio a
San Nicola” è parte integrante del programma itinerante “Itinerario
artistico culturale e spirituale” promosso dalla Fondazione
“Amalgama l’Arte” per il VII centenario dalla morte di San Nicola da
Tolentino (MC) . Il suo lavoro, realizzato con tecnica acrilica,
evidenzia una simbologia visiva del santo appartenuto all’Ordine
Agostiniano. Due porte si spalancano sullo scenario per dar modo al
mondo di partecipare alla visione di una vita sociale dedita al bene
comune, ai poveri, alla pace. Ognuna delle due ante reca forti
simbologie: due sai quali reliquie del santo, l’immagine di San
Nicola non come eremita bensì santo moderno che partecipa alla vita
delle persone, tra la gente, nelle case, insegnando ad amarsi gli
uni con gli altri, con mano benedicente per alleviare e togliere il
dolore. Una vita accompagnata da altri simboli quali sono la croce,
il giglio, il libro. Alla base di tutto le virtù esercitate e
insegnate da San Nicola: “Carità, Virtù, Umiltà, Fratellanza,
Povertà, Bontà, Castità.” Queste sono sette, e sette sono le bianche
gocce che segnano il cielo, sette sono i colori della luce, sette i
secoli trascorsi dalla sua morte. E in cielo, a somiglianza di un
aquilone simbolo di libertà e speranza, bianca, l’ala dell’angelo
che a lui portò la corona, il riconoscimento divino per aver vinto
una tentazione. Oltre le porte spalancate si irradia energia a
rappresentare vita, luce, colore, libertà per tutti gli esseri
umani. Ossia: “Chi saprà guardare una grande luce si salverà. Stare
con Dio per saper stare con l’uomo, con sé stesso e con l’altro.”
Carlo Iacomucci vive e opera a Macerata (Italia) -(Per Info. Tel.
0733-233984). Email. carloiacomucci@libero.it Fernando Pallocchini
Name: Alan
Gattamorta
Email: alangattamorta@libero.it
From: Cesena
Date: 25/09/2005
Time: 17.06.27
Testo
Dal 25 Settembre al 27
Novembre 2005, sul sito antologico - www.alangattamorta.it - il
pittore Alan Gattamorta presenterà una rassegna di 33 acquarelli
inediti titolata Maglioni. Momentaneamente in anticipo sulla
stagione invernale, in questa nuova mostra tematica visitabile on
line, l’autore rende omaggio a quell’archetipo di inventività
femminile, che sono i maglioni. Si ricorda, che la mostra di
acquerelli e ceramiche del maestro Alan Gattamorta alla Galleria
Carbonari di Cesena è ancora in corso, e che terminerà il 5 Ottobre.
Name: Marcella
Stefanoni
Email: marcellastefanoni@virgilio.it
From: Milano
Date: 02/10/2005
Time: 17.21.26
Testo
Il 4 ottobre 2005 alle
ore 18,00, si inaugura presso la galleria Artra di Milano una
personale di Alessandro Roma, giovane artista milanese al suo
secondo appuntamento con la galleria. La sintesi pittorica di
Alessandro Roma affronta una molteplicità di esperienze inerenti al
rapporto tra rappresentazione dello spazio e dimensione
dell’abitare, mediante una modalità narrativa che prende come
scenario privilegiato gli interni di caravan da viaggio. Nella sua
pittura si intersecano tra loro una pluralità di visioni e piani
spaziali, quello esterno ai caravan, un sfondo essenziale di
paesaggi naturali e metropolitani, e quello interno, privo di figure
umane, risolto con un’adesione mimetica e letterale ai dettagli e
agli elementi in esso contenuti. Tale sintetica restituzione visiva
è infranta e complicata dalla presenza ulteriore di uno spazio
illusorio e metapittorico, abitato dalla presenza di statuette
etniche e rituali di origine precolombiana. Queste ultime entrano
nella dimensione figurativa come immagini mentali, sovrapponendosi
alla rappresentazione di uno spazio risolto e definito. La tela
pittorica interrompe la sua mediazione realistica e diventa ipotesi
mentale, laboratorio di sperimentazione dove niente è più garantito.
Ad una sintesi si contrappone dunque una complicazione semantica, un
riposizionamento delle prospettive e degli spazi. Se la memoria di
Roma, nel corso del suo lavoro, ha attraversato una molteplicità di
mondi pittorici, accostandosi in particolar modo al figurativismo
americano anni Ottanta di Hockney e Salle, è pur vero che il suo
immaginario sembra trovare una particolare sintonia con molta
letteratura postmodernista d’oltreoceano. Il continuo rimescolamento
di piani spaziali e narrativi e la presenza di immagini sovrapposte
ad immagini, è un prassi testuale che rimanda all’opera di autori
come John Barth e David Barthelme, in cui la narrazione non è mai un
tratto lineare, ma un tessuto di percorsi indipendenti, accostati in
un flusso di maree narrative continue e seducenti. Allo stesso modo,
nella pittura di Roma la superficie della tela diventa una sorta di
palcoscenico narrativo, nel quale i diversi piani semantici
presenti, quello realista e quello mentale, si intrecciano rimanendo
distinti, “galleggiando” di fronte allo spettatore, proprio come nei
magistrali romanzi di John Barth. Così Roma sembra seguire anch’egli
la tentazione di un fabulism accattivante e sinuoso, dove ogni
allusione realistica è solo occasione per innescare una dimensione
pittorica ondivaga e ambivalente, aperta all’ascolto di storie ed
eventi lontani tra loro. Tuttavia lo sperimentalismo dell’artista
rimane profondamente legato ad una matrice di pensiero europea, in
quanto non è mai finalizzato al piacere della narrazione in sé, ma
si fà interprete di una necessità esistenziale sottesa a tutto il
suo lavoro. Tanto gli spazi dei caravan quanto quelli metatestuali
dei simulacri rituali rimandano simbolicamente alla dimensione
dell’abitare, colta qui in una situazione di nomadismo e precarietà.
Alessandro Roma insinua così una tendenza sottilmente elegiaca, la
volontà di restituire una dimensione umanistica alla pittura,
rendendola “camera di ascolto” di esperienze quotidiane emblematiche
e antiche. Proprio l’assenza di ogni figura umana diventa il simbolo
più allusivo ed eloquente di una vicenda di finitezza, quella del
vivere e dell’abitare, consegnata a un’ineluttabile transitorietà
che si può solo provare e stemperare raccontandola con la forza
della traccia pittorica. ( Luigi Fassi ). Inaugurazione: 4 ottobre
2005 ore 18,00 Durata : 4 ottobre 15 novembre 2005 Orari: aperto dal
martedì al sabato dalle 15,00 alle 19,00 ARTRA Via L.Settala 6 20124
Milano tel e fax +390229402478 artragalleria@tin.it
Name: Mosè La
Cava
Email: scrivi@mosesart.net
From: Milano
Date: 04/10/2005
Time: 08.39.46
Testo
"ATTITUDINI" personale
di Mosè La Cava Vernice giovedì 6 ottobre dalle ore 18,00
Sottocornonove studiogalleria artcafè via P. Sottocorno, 9 - Milano
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Opere realizzate dall¹artista negli ultimi due anni che affrontano e
raccontano le molteplici attitudini dell¹uomo dalle più chic e
frivole ³life¹s attitude² come il ritrovarsi in trendy longue bar ,
o le reinterpretazioni ³classicopop² di miti classici nelle loro
attitudini , ma con remake moderno e coloratoŠ per arrivareŠ ahimè a
volte ad attitudini tese a togliere la vita Š come è , per esempio
l¹attitudine a disseminare territori di mine antiuomo. Qualsiasi sia
il tema trattato , l¹approccio stilistico è comunque piacevole ed
allegro, non certo per superficialità o insensibilità, anzi, ma
proprio per sottolineare l¹indifferenza di fronte a certi temi da
parte della società. Spessissimo certi episodi vengono demonizzati o
giudicati dai media o in generale dalla società , ma solo per
stupire per fare audienceŠsecondo lo spirito diŠtutto fa spettacolo
Š ed allora perché non rappresentarle in maniera fashion e
patinata?? ŠInsomma una mostra da vedere eŠ vivereŠ In mostra fino
al 15 ottobre dal martedì al sabato orario 18,00-24,00
--------------------------------------------------------------------------------
SOTTOCORNONOVE STUDIOGALLERIA VIA P. SOTTOCORNO, 9 20129 MILANO TEL:
+39 02 890 704 96 sottocorno9@yahoo.it www.sottocornonove.com <http://www.sottocornonove.com>
Name: Durchblick
Email: info@durchblick.it
From: Milano
Date: 04/10/2005
Time: 08.41.27
Testo
8 ottobre 2005 dalle
ore 18.00 ROSSO FLUIDO, complesso di rock elettrico indipendente,
presenta il nuovo CD autoprodotto: "con la bellezza barcollante al
tuo fianco" seguirà inaugurazione della mostra
"forme/superfici/monocromie" opere di Roberto Gollo presso lo spazio
Durchblick Milano via Padova 70 ang. via Conegliano 5a vetrina tel
02.26821789 www.durchblick.it info@durchblick.it orari mostra, fino
al 21 ottobre, da martedì a sabato ore 15.00-19.00
Name: Galleria
d'Arte Studio71
Email: studio71pa@tin.it
From: Palermo
Date: 04/10/2005
Time: 08.43.24
Testo
GALLERIA E BIBLIOTECA
D’ARTE “STUDIO 71” Via ten. Luigi Rizzo n. 16 ang, Via V,zo Fuxa n.
9 – 90143 Palermo Tel. 091 6372862 – cell. 333 2737182 Associazione
culturale reg. a Palermo al n. 10687 www.studio71.it – e mail
studio71pa@tin.it Venerdì 14 Ottobre 2005 alle ore 18.30 presso la
Galleria Studio 71, Via Vincenzo Fuxa 9 Palermo, si inaugurerà la
mostra personale dell’artista palermitana: MARSO’ Pietre d’acqua a
cura di Vinny Scorsone Saranno esposti circa 20 dipinti, realizzati
dall’artista in questo ultimo anno opere realizzate e dedicate in
particolare all’elemento principe della vita. Scrive Vinny Scorsone
nella sua presentazione in catalogo: “(…) Nelle sue opere la luce fa
brillare l’onda in superficie o si frange sullo specchio equoreo,
per poi scendere nelle profondità marine, svelando un mondo
colorato, fatto di rossi e verdi intensi. C’è simbiosi tra il
supporto utilizzato e il soggetto rappresentato. La ghiaia, usata
come fondo, difatti, si presta molto bene a riprodurre il frangersi
dell’acqua sugli scogli o a simulare la risacca del mare o la spuma
che si crea quando l’acqua “vive”. D'altronde la spuma di mare è
sempre stata molto “ritratta” dagli artisti (sia pittori che poeti o
narratori) che l’hanno spesso messa al centro di tante storie, basti
pensare al racconto mitologico della nascita di Venere che da essa
sorge o alla fiaba di Andersen La Sirenetta in cui la protagonista,
alla fine, vi viene mutata. Nascita e morte sono unite dall’elemento
marino, da un grumo bianco che porta lontano, che dona al mare una
vitalità quasi umana. Marsò, nella sua ultima produzione, ha
indagato i fondali, le alghe, i ricci, le gorgonie, le stelle
marine; ha sorvolato la costa, ha provato a guardare il tramonto, a
catturare i riflessi sull’acqua, tentando di racchiudere, in questa
mostra, il suo concetto di mare. Catturare la grande massa azzurra
non è stato facile, capire i suoi umori, le sue intemperanze ed i
suoi incanti. Marsò ha elaborato una visione del mare sul filo della
tradizione, pur arricchendola di spunti e intuizioni personali. Il
suo mondo marino è limpido, gioioso, sereno e solo qualche volta
impetuoso e violento. L’uomo è totalmente assente; non un rimando né
una pallida traccia. Ella si compiace di un’alba che illumina il
cielo con i suoi raggi cristallini, facendo assumere al dipinto
l’aspetto di una vetrata. Dipinge ciò che sa, che ha visto o che le
hanno raccontato.(…)” La mostra, patrocinata dalla Provincia
Regionale di Palermo, organizzata dalla galleria d’arte Studio 71 di
Palermo e curata da Vinny Scorsone, rimarrà aperta fino al 28
Ottobre 2005 con orario 17.00/20.00, festivi esclusi.
Name: Priska C.
Juschka Fine Art
Email: gallery@priskajuschkafineart.com
From: New York, NY 10001
Date: 04/10/2005
Time: 08.46.12
Testo
PRISKA C. JUSCHKA FINE
ART at Hall 5.1 PERSPECTIVES SECTION, Stand B 30 October 6 - October
10, 2005 Presenting works by the following artists: JACQUELINE
FRASER DANA MELAMED DANIEL MIRER CAROLYN SALAS CONSTANZE SCHWEIGER
and DANNIELLE TEGEDER Works available by the following gallery
artists: NIN BRUDERMANN, TIM DOUD, MAURO CEOLIN, TAMARA GAYER, AARON
JOHNSON, AIRAN KANG, KATERINA LANFRANCO, CHAD MARSHALL, GABRIELE
NAGEL, SYBILLE RATH, RIIKO SAKKINEN, AMY RATHBONE, RACHEL SELEKMAN
and JOHN SPARAGANA Works also available by: CARL ANDRE, DAN ASHER,
DONALD JUDD, SOL LEWITT, ZBIGNIEW LIBERA, ROBERT LUCANDER, SHIRIN
NESHAT, MICHAEL SCOGGINS and ANDY WARHOL We look forward to seeing
you at our stand To unsubscribe from future emails click here 547
West 27th Street 2nd Floor New York, NY 10001 T: 1 212 244 4320 F: 1
212 594 5452 M: 1 917 456 5657, number at the fair
gallery@priskajuschkafineart.com www.priskajuschkafineart.com
Name: Artisti
del passato
Email:
From:
Date: 04/10/2005
Time: 10.52.05
Testo
La S.V. è invitata
all'inaugurazione della mostra COLORE e LIBERTA' LA STAGIONE DELLA
XILOGRAFIA IN ROMAGNA Sabato 8 ottobre 2005 ore 18 Palazzo Romagnoli
Via Uberti, 48 Cesena La mostra rimarrà aperta sino al 13 novembre
2005 tutti i giorni (esclusio il lunedì) ore 10-13/16-19
Informazioni: tel 0547.358305 Visitate il sito www.vaca.it in news
e-mail vaca@vaca.it
Name: Artisti
del passato
Email:
From:
Date: 04/10/2005
Time: 10.53.41
Testo
La S.V. è invitata
all'inaugurazione della mostra COLORE e LIBERTA' LA STAGIONE DELLA
XILOGRAFIA IN ROMAGNA Sabato 8 ottobre 2005 ore 18 Palazzo Romagnoli
Via Uberti, 48 Cesena La mostra rimarrà aperta sino al 13 novembre
2005 tutti i giorni (esclusio il lunedì) ore 10-13/16-19
Informazioni: tel 0547.358305 Visitate il sito www.vaca.it in news
e-mail vaca@vaca.it
Name: Terza
Pagina
Email: terzapagina@mio.it
From: Brescia
Date: 05/10/2005
Time: 18.11.51
Testo
ASSOCIAZIONE ARNALDO DA
BRESCIA VIA 25 APRILE, 18 25121 BRESCIA TEL. 030 47660 FAX 030
292126 CELL. 335 5422799 347 4122750 PRESENTA FUTURGALLERY mostre
d’arte allestite al di fuori degli spazi convenzionali Dall’8
ottobre al 28 ottobre RUTH ROTH pittrice di Klingnau ( Svizzera ) e
ANTONIO DE SANTIS pittore di Bergamo Futurgallery è un evento ideato
e organizzato dall’Associazione Arnaldo da Brescia con il Comune di
Brescia, la Provincia, l’Aics Comitato Provinciale di Brescia e
Comitato Regionale Lombardia. L’iniziativa è curata da Roberta
Morelli; segreteria Sandra Morelli e Pierpaolo Montagna Presso la
Galleria MONILI – gioielli e bijoux - in via Dante 6/a a Brescia, si
svolgerà l’8 ottobre l’inaugurazione della seconda mostra
dell’evento FUTURGALLERY – mostre d’arte allestite al di fuori degli
spazi convenzionali rappresentati dalle gallerie d’arte. Le opere
saranno esposte contemporaneamente in tre spazi : MONILI di via
Dante, Caffè NO LOGO c/o Coin di corso Magenta, 2 a Brescia e COOP
LOMBARDIA di via Mantova. Dall’8 ottobre al 28 ottobre RUTH ROTH
pittrice di Klingnau ( Svizzera ) e ANTONIO DE SANTIS pittore di
Bergamo con presentazione di Milena MONETA ( di Bresciaoggi )
Consorzio Capriano del colle doc DE SANTIS Mi piace, di Antonio De
Santis, la sintesi che da un volto trae una forma pura, come per
negare, in un ritratto, lo storico dissidio tra figurativo e
astratto; e mi piace, allo stesso modo, l’astuzia con la quale da
una forma pura trae un volto. E non contento, De Santis procede come
un intarsiatore di pietre dure che persegue una perfezione fatta di
incastri dissimulati con straordinaria naturalezza. Ciò che infine
rende unico il suo procedimento compositivo è che da tale
perfezionata elaborazione, dove ogni cosa sta impeccabilmente al suo
posto, derivano un umore, una vitalità, uno spirito, che non hanno
nulla di meccanico come è nel ritratto legato alla deformazione,
alla libertà del segno. Egli non altera, non accentua, non
irrigidisce, applica una norma. La storica dichiarazione hegeliana:
«Tutto ciò che è reale è razionale» si estende a un limite
imprevisto, a una misura del mondo. Per De Santis tutto ciò che è
reale è ritraibile. E ogni volto porta in sé la sua stessa maschera,
e in essa trova la sua essenza vera. Come nessuno egli sa fingere di
giocare. Perché non esiste certezza che la vita abbia un destino, e
con essa tutto il nostro affanno d’esser credibili. De Santis vede
ciò che i nostri occhi vedono procedendo ad una selezione degli
elementi della visione. Tutto questo è la caricatura: selezione e
semplificazione. Certo, anche De Santis è un visionario, anch’egli è
principalmente preoccupato di penetrare nel labirinto della sua
anima e di raggiungere l’assoluto, oltre l’apparenza mutevole del
mondo e delle cose, ma la sua immaginazione non è mai un’astratta
attività dello spirito in cerca di evasione, piuttosto un’attività
che nasce dall’indagine sul reale e sul reale si esercita. Poiché è
alla realtà che Antonio De Santis si sente chiamato, alla conoscenza
del mondo che è fuori e dentro lui. (Andrea Diprè) RUTH La pittura
di Ruth Roth è in contrasto con l‘indescrivibile bellezza della
natura, ed infatti i soggetti proposti sono prevalentemente paesaggi
ad olio ed in acrilico su supporti di lino e cartone. Tramite
formati grandi e piccoli si sono formate percezioni e sensibiltà
personali con impressionanti riflessi di colore, sulle quali la
grandezza del paesaggio e l’infinità del cielo sono il tema
centrale. La pittura di Ruth Roth si muove in un ambito assai
personale pervenendo ad una sintesi estetica in cui la forma ed il
colore trovano una loro personale collocazione nell'ambito di una
espressività del tutto personale per questa artista di Klingnau.
Dice la Roth ” Sono nata in un Flusslandschaft nel pieno
dell'inverno nella zona dell'Aaretal inferiore. E proprio questo
paesaggio bello, forte e lontano, ogni giorno nuovo ed eccitante,
ricco di atmosfere sempre nuove portano ad un'avventura sempre vera
ed innovativa. Come pittrice, desidererei sempre essere sempre
aperta alla ricerca ed alla curiosità, verso l'inaspettato. Devo
ringraziare la mia formazione artistica poliedrica che si accoppia
con molta sperimentazione se si aprono in continuazione tutte le
“porte” possibili alla creatività.
Name: Dobtila
Denegri
Email: dobrila.denegri@fastwebnet.it
From:
Date: 05/10/2005
Time: 18.14.41
Testo
ART HIGHLIGHTS 3 SHOW &
DISPLAY: LA MOSTRA IDEALE Nuovi modelli espositivi raccontati da
artisti, musicisti, architetti, designer, stilisti e teorici
dell’arte a cura di DOBRILA DENEGRI Conferenza di NAOKI TAKIZAWA “LA
DISTANZA TRA MODA E ARTE: CREAZIONI DI ISSEY MIYAKE” SABATO 8
OTTOBRE 2005, ORE 18.00 MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma SALA
PANORAMA Via Reggio Emilia, 54, Roma Ingresso libero Qual è la
mostra ideale? Come possono essere ridefiniti i modelli espositivi
oggi? Quali esperienze contemporanee e quali esempi storici possono
diventare punti di riferimento propositivi e costruttivi? Sono solo
alcuni degli interrogativi cui SHOW & DISPLAY, la terza edizione di
conferenze “Art Highlights” organizzata dal MACRO, intende dare
risposta, attraverso il coinvolgimento di alcuni tra i più
interessanti protagonisti nel campo dell’arte, dell’architettura,
del design, della moda, della scienza e della teoria dell’arte. Se
una “mostra” è intesa come un mezzo comunicativo e uno strumento di
mediazione culturale tra l’opera d’arte ed il pubblico, la questione
è: come sono stati rinnovati negli ultimi anni i termini di questa
mediazione, e quanto hanno influito architettura, moda, tecnologie
avanzate o mobilità artistica nel creare nuove strategie espositive
per coinvolgere maggiormente il pubblico? La prima parte della serie
d’incontri che si è svolta da gennaio a maggio, ha cercato ad
offrire una visione prismatica sul tema della “mostra ideale” e dei
nuovi modelli espositivi, proponendo punti di vista diversi ed
innovativi, come quelli di rinomati curatori del panorama
internazionale Hans Ulrich Obrist e Iwona Blazwick, o quello di
artisti e designer come Victoria Vesna o Denis Santachara. Anche la
seconda parte del ciclo SHOW & DISPLAY, in programma da ottobre a
dicembre, punta a estendere il campo della discussione coinvolgendo
alcuni tra i più rinomati creativi del panorama internazionale come
lo stilista Naoki Takizawa, l’artista Joep Van Lieshout, il
musicista Carl Michael von Hausswolff e l’architetto Massimiliano
Fuksas. Sabato 8 ottobre, MACRO inaugura la seconda parte del ciclo
di conferenze SHOW & DISPLAY con una delle giovani star della moda
internazionale, Naoki Takizawa, stilista e artista giapponese,
attualmente direttore creativo di Issey Miyake Inc. Issey Miyake è
l’icona di una ricerca sofisticata ed innovativa, che ha trovato
innumerevoli punti di contatto tra l’arte e la moda. Dalla storica
copertina per Artforum negli anni Ottanta, alla collaborazioni con
Irving Penn, William Forsythe, ad artisti come Yasumasa Morimura,
Nobuyoshi Araki, Cai Guo-Qiang in “Guest Artist Series” negli anni
Novanta, fino a spettacolari, inediti, a volte eccentrici exploit di
presentazioni di abiti all’interno di spazi per l’arte
contemporanea, ideati con l’obiettivo di coinvolgere profondamente
il pubblico, offrendogli l’esperienza non tanto di una comune mostra
di moda, piuttosto di veri e propri eventi espositivi, concepiti
come sorprendenti ed affascinanti percorsi percettivi e
partecipatori. Di questi viaggi nei diversi territori della
creatività e immaginazione parlerà Naoki Takizawa nella conferenza
inaugurale intitolata “Issey Miyake: la distanza tra moda e arte”.
Takizawa presenterà alcune tra le più importanti tappe della ormai
qurantennale attività di Issey Miyake, che ha unito in modo davvero
singolare l’arte e la haute couture, la ricerca innovativa e la
tradizione culturale giapponese più profonda, ma si soffermerà anche
sui progetti più recenti che vedono questo creativo di moda in
stretta collaborazione con artisti del calibro di Takashi Murakami e
Tsuyoshi Hirano, o con musicisti del calibro di DJ Tsuyoshi.
Inoltre, lo stilista parlerà dei percorsi basati sull’osmosi tra le
diverse discipline che portano nuovi stimoli nella creazione e
presentazione dei capi, che continuamente contribuiscono a
re-inventare uno stile che celebra bellezza, eleganza e
immaginazione. Infine, si interrogherà sui molteplici aspetti
positivi e non che sorgono dalla reciproca influenza tra il sistema
dell’arte e quello della moda. NAOKI TAKIZAWA è artista e stilista
di moda. E’ nato a Tokyo nel 1960. Collabora con Issey Miyake dal
1982, con cui ha realizzato una lunga serie di progetti. Nel 1993
viene nominato principale designer delle collezioni Uomo, e nel 1999
è subentrato anche a capo delle collezioni Donna. Attualmente occupa
la posizione di direttore artistico della Issey Miyake
Incorporation, nonché di principale designer di tutte le collezioni
di questa rinomata firma. Ha lavorato con artisti in molti campi:
con Takashi Murakami, a Milano Uomo, per la collezione prét-à-porter
primavera/estate 2000; con Aya Takano a Parigi Donna per il
prèt-à-porter autunno/inverno 2004. Ha firmato i costumi per
“EIDOS:TELOS”, la pièce di William Forsythe & Ballet Frankfurt del
1995 e nel 1999 ha ricevuto il NEW YORK BESSIE AWARD (costume
design). Impegnato anche in attività che vanno oltre la moda, ha
partecipato alla mostra d’arte contemporanea “YANOMAMI-Spirit of The
Forest” tenutasi alla Fondation Cartier pour L'art Contemporain di
Parigi nel 2003. Per ulteriori informazioni: www.isseymiyake.com Nel
programma di ART HIGHLIGHTS 3: SHOW & DISPLAY, dopo l’incontri con
Grazia Quaroni, (curatore della Fondazione Cartier, Parigi),
Victoria Vesna (artista e teorica delle tecnologie digitali, USA),
Denis Santachiara (architetto e designer, Italia), Iwona Blazwick
(direttore della Whitechapel, Londra), Hans Ulrich Obrist (curatore
ARC, Parigi), da ottobre a dicembre sono previste conferenze di:
Naoki Takizawa (artista e stilista; direttore creativo di Issey
Miyake Inc., Tokyo), Joep Van Lieshout (artista, fondatore di
Atelier Van Lieshout, Rotterdam), Carl Michael von Hausswolff
(artista e musicista, Stoccolma) e Massimiliano Fuksas (architetto,
Roma). EDIZIONI PRECEDENTI: ART HIGHLIGHTS 1: NUOVE POSIZIONI /
NUOVI RUOLI La 1° edizione della serie di conferenze ART HIGHLIGHTS
si era proposta di mettere a fuoco le più attuali problematiche e
riflessioni sul sistema dell’arte contemporanea e i profondi
cambiamenti che lo hanno segnato negli ultimi anni, attraverso
interventi di alcuni tra i curatori più significativi, come Harald
Szeemann, Achille Bonito Oliva, Jan Hoet, David Elliott e quelli
appartenenti alla generazione più giovane, come Daniel Birnbaum e
Nicolas Bourriaud. ART HIGHLIGHTS 2: MULTIPLE HORIZONS Nella 2°
edizione, ART HIGHLIGHTS ha coinvolto prevalentemente artisti
internazionali, con l’intento di approfondire, attraverso un
incontro o una conversazione con un curatore, gli aspetti più
significativi e più inediti del loro lavoro. Allo stesso tempo -
come ha voluto indicare il titolo "Molteplici orizzonti" - questa
serie d'incontri ha proposto sguardi e punti di vista diversi
sull'arte e sul mondo contemporaneo in un momento pervaso da un
senso di crisi e d’incertezza che accompagna l'attuale processo di
trasformazione globale. Hanno partecipato tra gli altri: Marina
Abramovic, Carla Accardi, Christian Boltanski, Alberto Garutti, Jun
Nguyen Hatsushiba, Tracey Emin, Alfredo Jaar, Ernesto Neto, Tobias
Rehberger, Anri Sala e Heimo Zobernig. Scheda Informativa Direttore:
Danilo Eccher Art Highlights: incontri con artisti, critici e
curatori, a cura di Dobrila Denegri Ingresso gratuito Sede: MACRO,
Via Reggio Emilia 54 – sala panorama Primo incontro: sabato 8
ottobre, ore 18.00 Orario del MACRO: da martedì a domenica 9.00 –
19.00; festività 9.00 - 14.00; (lunedì chiuso) Info: 06-6710 70400 –
Fax: 06-8554090 macro@comune.roma.it - www.macro.roma.museum Servizi
didattici: Dipartimento Didattica – tel. 06 6710 70423/25 Servizi al
pubblico: bookshop, caffetteria, mediateca, videoteca, postazioni
multimediali Referente del Macro per la stampa: Laura Larcan: tel.
+39 06 6710 70415 – 338 34 71 731/ macro@comune.roma.it
Name: A Arte
Studio Invernizzi
Email: info@aarteinvernizzi.it
From: Milano
Date: 05/10/2005
Time: 18.16.56
Testo
PROGRAMMA ESPOSITIVO
NOVEMBRE 2005 MOSTRA: Carlo Ciussi. Sequenze di instabili equilibri
CATALOGO A CURA DI: Francesco Tedeschi PERIODO ESPOSITIVO: 7 ottobre
- 25 novembre 2005 ORARI: da lunedì a venerdì 10-13 15-19 SEDE: A
arte Studio Invernizzi Via Domenico Scarlatti 12 20124 Milano Tel.
Fax 02 29402855 info@aarteinvernizzi.it www.aarteinvernizzi.it Carlo
Ciussi Veduta parziale dell'esposizione A arte Studio Invernizzi
Milano 2005 La galleria A arte Studio Invernizzi, in collaborazione
con Lorenzelli Arte e la Provincia di Milano, presenta
un’esposizione dell’artista Carlo Ciussi. Nelle sedi delle due
gallerie sono esposte opere dell’ultimo ciclo creativo di Ciussi in
cui l’artista apre l’immagine a nuovi orizzonti di senso, attraverso
la proposizione di una inedita declinazione della sua pittura. Le
pitture, come scrive Francesco Tedeschi, “si configurano come
‘segni’ che diventano figure, forme che appaiono ispirate a un
principio di stabilità e lo mettono alla prova di una continua
variabilità: di posizione, di accordo, di destinazione nello spazio.
Ipotesi di scrittura, di spazio, di equilibrio e di movimento,
contemporaneamente schermi e immagini, forme e funzioni”. A Palazzo
Isimbardi, sede della Provincia di Milano, sono esposte due sculture
di grandi dimensioni.
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MOSTRA: Dadamaino. I fatti della vita CATALOGO A CURA DI: Francesca
Pola PERIODO ESPOSITIVO: 7 ottobre - 25 novembre 2005 SEDE: A arte
Studio Invernizzi Via Domenico Scarlatti 12 20124 Milano Tel. Fax 02
29402855 info@aarteinvernizzi.it www.aarteinvernizzi.it Dadamaino "I
fatti della vita" 1980 A arte Studio Invernizzi Milano 2005 La
galleria A arte Studio Invernizzi, in occasione di START, evento di
arte contemporanea ideato e organizzato da 24 gallerie milanesi che
hanno inaugurato contemporaneamente il 7-8-9 ottobre, presenta una
mostra personale di Dadamaino. Sono esposte opere di grandi
dimensioni del 1979-1980 dal titolo "I fatti della vita", che
costituiscono uno dei momenti fondamentali del percorso creativo di
Dadamaino: in essi l’artista concreta sulla tela, attraverso tratti
minimi, sequenziali e variati, interrotti e spaziati, un pulsare
eccedente e al contempo controllato, attuando una registrazione
attenta e rigorosa delle ‘emersioni’ insondabili del pensiero e
dell’essere, il cui risultato è l’immagine di un linguaggio
autonomamente legittimato di una coscienza, al contempo individuale
e collettiva, in continuo e inevitabile divenire. Le opere sono
caratterizzate dalla intermittenza e dalla frammentazione delle
sequenze dello stesso segno e da una esplicita intenzionalità di una
nuova e più drammatica relazione con l’esistenza.
Name: Maurizio
Vitiello
Email: mauriziovitiello@yahoo.it
From: Aversa
Date: 05/10/2005
Time: 18.18.46
Testo
Mostra “FIVE FOR KLIMT”
Nei nuovi accoglienti ambienti dell’ART SCHOOL KLIMT, diretta da
Antonio Benigno, in Via Ariosto, 11 81031 Aversa – CE/tel.
081/504.47.49, sarà inaugurata lunedì 10 ottobre 2005, alle ore 18,
e resterà aperta sino al 30 giugno 2006, la mostra, curata da
Maurizio Vitiello, intitolata “FIVE FOR KLIMT”, con opere in tecnica
mista di Armando Brunel, Alfredo Cordova, Maria Pia Daidone,
Francesco Moreno, Laura Tobiello. Questi artisti presentano
accezioni ed interferenze su temi klimtiani e, pur differenti per
stili e caratteri, offrono un pluralistico e serio ventaglio di
declinazioni speculari ai linguaggi pittorici contemporanei. Sino al
30 giugno 2006. Orario: 18-20, eslcuso sabato, domenica e festivi.
Scheda della mostra a cura di Maurizio Vitiello Nella mostra “FIVE
FOR KLIMT” si possono visionare opere recentissime in tecnica mista
di Armando Brunel, Alfredo Cordova, Maria Pia Daidone, Francesco
Moreno, Laura Tobiello, per la prima volta insieme. Questi artisti
presentano accezioni ed interferenze su temi klimtiani e, pur
differenti per stili e caratteri, offrono un pluralistico e serio
ventaglio di declinazioni speculari ai linguaggi pittorici
contemporanei. Maurizio Vitiello
Name: Giovanni
Gaggia
Email: nessun_tempo@yahoo.it
From: Cartoceto
Date: 14/10/2005
Time: 20.36.48
Testo
“Sentimento
Agreste”/2005, settima edizione a cura di Gesine Arps testo critico
di Alessandro Pitrè Domenica 6 novembre, Cartoceto, Teatro del
Trionfo, inaugura l’edizione/2005 di “Sentimento agreste”, settima
edizione del ciclo espositivo, tenuto presso il Teatro del Trionfo
(in previsione di recupero) e curato da Gesine Arps. La mostra è,
come sempre, promossa dall’Amministrazione comunale di Cartoceto
(possiamo assistere a questa nuova edizione del ciclo sempre grazie
all’attivo interessamento del Sindaco Ivaldo Verdini e del
Vicesindaco-Assessore alla Cultura Olga Valeri), oltre che dalla
locale Pro-Loco. La mostra sarà aperta e visitabile domenica 6 (h.
10,00-12,30 / 15,00-20,00 ), sabato 12 (h.19,30 - 22,00) e domenica
13 (h. 10-12,30 / 14,00-20,00 ) novembre Quest’anno parteciperanno,
con il loro lavoro, a costruire questa edizione del ciclo gli
artisti, nazionali ed internazionali: Astrid Albers (impegnata nel
suo lavoro in collaborazione con Jurgen Sage) – Sabina Feroci –
Giovanni Gaggia – Regine Lueg – Renata Mariotti – Massimo Pulini -
Jurgen Sage (v. Astrid Albers)- L’ormai ricorrente ciclo espositivo,
grazie al lavoro di Gesine Arps (artista e curatrice del ciclo,
nonché Presidente dell’Associazione culturale “Variazioni”),
conserva la (corretta) volontà, oltre che espositiva, di
Valorizzazione del Teatro del Trionfo e del Luogo che lo accoglie:
Cartoceto. Un Teatro valorizzato attraverso il suo uso come sede
espositiva, dunque. Un ciclo espositivo che tiene, progettualmente,
sempre conto di tale finalità, impegno preciso (ed espresso dalla
presenza loro e dei loro lavori) degli artisti qui presenti. Le
stesse scelte espositive curate da Gesine Arps (le annuali occasioni
del ciclo “Sentimento agreste”, appunto), segnano una
‘presentazione’ del Teatro come ‘Luogo’
(Individuato-Conservato-Valorizzato), così come da notazioni
scandite dalla ‘Geografia umanistica’ (come illustrato, nel suo
libro edito da Franco Angeli, da Vincenzo Vagaggini e come
recentemente sostenuto, in un pubblico dibattito a Cartoceto).
“Sentimento agreste” – Valorizzazione, Conservazione e
Continuazione, Variazione per la necessità del Dire, Differenza come
Altro (e come Detto), Identità come Appartenenza. I sette artisti
operano a ‘dichiarazioni’ di quelle che possono individuarsi come
concatenarsi, coerente, di accenni, proposte, verifiche, sfida
espositiva, che, negli anni, hanno allargato, ridefinito, il pensare
[arte, pittura, scultura, installazione, supporto, superficie.piano,
scrittura, segno, luce, esterno, interno, passaggio, connessione e
quant’altro sia]: l’essere “-fra-” (disciplinare o spaziale o
materico o di livello che sia). Il “fra” sembra essere una locazione
latente ma inequivocabile, in margini dilatabili, intesi come
territori d’indagine. Anche questa Edizione sarà accompagnata dalla
produzione di un Catalogo che conterrà la completa documentazione
fotografica degli interventi ed un testo critico di Alessandro
Pitrè.
Name: Lammardo
Email: info@lammardo.it
From: Busto Arsizio
Date: 14/10/2005
Time: 20.38.40
Testo
MEMOLI ARTE
CONTEMPORANEA VIA CARLO CATTANEO 2 21052 BUSTO ARSIZIO (VA) TEL-fax
. 0331 635488 INFO: MEMOLIARTE@VIRGILIO.IT Verrà inaugurata sabato
15 ottobre 2005 alle ore 18.00, presso la Galleria Memoli Arte
Contemporanea la personale di Michele Roccotelli “Il Potere dell’
emozione”. Comunicato Stampa La mostra raccoglie una trentina di
opere del maestro Michele Roccotelli, nato e cresciuto sulle sponde
mediterranee delle Murge pugliesi - che hanno lasciato un’impronta
indelebile sui soggetti e sui colori delle sue creazioni – e attivo
all’interno dell’ ampio panorama italiano ed europeo – basti citare,
a questo proposito, le partecipazioni all’ Arte fiera di Bologna, al
Miart Milano e a numerose Biennali internazionali ( Bruxselles,
Ottawa, Vienna ) . Le tecniche, articolate e coesistenti, rivelano
preparazione artistica e continuità con i capisaldi della pittura
moderna e contemporanea: si va dal riutilizzo di materiali poveri,
alle composizioni cubiste delle città, a punte di divisionismo
cromatico nella resa delle vegetazioni. Questo aspetto, tuttavia,
nulla toglie a un lavoro che nel suo compimento rimane originale e
personalissimo. Può trattarsi di uno scorcio di mare tra gli ulivi o
di una cattedrale che domina un borgo arroccato, può essere una
sintesi di forme alate o ancora la lucentezza di una ceramica
antropomorfa: ciò che emoziona è il contrasto cromatico, la forza di
un’impressione profonda che si traduce in un’espressione corposa e
cangiante. Attraverso punti di vista diversi – si tratti di dettagli
microcosmici o di grandiose visioni d’ insieme – l’artista racconta
la sua appartenenza ad una terra densa di storia e natura. Le opere
agiscono come porte d’accesso che dal coinvolgimento visivo
conducono l’osservatore in un sottobosco gracidante e salmastro,
oppure attraverso un antico davanzale lo ammettono alla
contemplazione di urbes medievali incendiate di colore. Gli
astratti, poi, raccolgono l’essenza di questi luoghi in geometrie
curvilinee e leggere e la innalzano al cielo come offerta votiva,
momento mistico permeato dal soffio vitale del vento. Catalogo
disponibile in galleria ( a cura di: Rino Cardone, Alessandra
Redaelli, Vittorio Sgarbi - Edizioni d’arte Memoli ). Sarà presente
l’artista. Mostra dal 18 Ottobre al 5 Novembre 2005. Orario: Dal
Martedì al Sabato 10-13 /16-20, e su appuntamento. Chiuso il Lunedì.
Ingresso libero.
Name: A Arte
Studio Invernizzi
Email: info@aarteinvernizzi.it
From: Milano
Date: 14/10/2005
Time: 20.40.09
Testo
La galleria A arte
Studio Invernizzi esporrà ad Art Cologne 2005 opere rappresentative
di Carlo Ciussi, François Morellet, Mario Nigro, Nelio Sonego,
Günter Umberg, Michel Verjux. Una sezione sarà dedicata ai lavori
recenti di Carlo Ciussi, opere “in cui ci si trova di fronte ad una
geometria non costruita secondo le coordinate e i canoni euclidei,
ma declinata a partire da una interiorizzazione potente, da una
acquisizione intima della forma come immagine possibile della
metamorfosi di una materialità cosmica in continuo divenire”. Di
François Morellet saranno esposte opere in cui vi è un’attivazione
dello spazio attraverso la rottura del perimetro figurale e
architettonico generando una spazialità estesa a proiezioni diramate
e costantemente in espansione. Mario Nigro sarà rappresentato con
opere degli anni ’50 della serie “Dallo spazio totale”, pitture in
cui tensione conoscitiva e scienza come visione metamorfica generano
immagini di potente espressione visiva. Nelio Sonego presenterà
opere in cui il segno si intreccia e si sovrappone dando vita a un
diverso e mutevole pulsare dell’immagine. Saranno inoltre esposte
opere di Günter Umberg, nelle quali il dialogo tra il corpo della
pittura e il corpo umano viene riproposto all’osservatore attraverso
i suoi “corpi di concreto colore che parlano la fisicità dello
spazio-luce”. Michel Verjux presenterà un’opera in cui la luce,
calando dall’alto, riverbera sui piani creando un alone luminoso
intorno ai perimetri e tracciando quadrati perfetti sul suolo.
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A arte Studio Invernizzi gallery will exhibit at Art Cologne 2005
representative works by Carlo Ciussi, François Morellet, Mario
Nigro, Nelio Sonego, Günter Umberg, Michel Verjux. A section will be
devoted to Carlo Ciussi’s recent works, “in which it happens to be
in front of a geometry not built according to the Euclidean
coordinates and canons, but declined starting from a powerful
interiorization, an intimate acquisition of the form as a possible
image of the metamorphose of a cosmic materiality in constant
becoming”. Works by François Morellet will be exhibited, in which an
activation of space comes through the break of figurative and
architectural perimeters, producing a spatiality extended to issued
and constantly expanding projections. Mario Nigro will be
represented by works realized in the Fifties, belonging to the
“Dallo spazio totale” series, in which cognitive tension and science
as metamorphic vision produce images of strong visual expression.
Nelio Sonego will present works in which the sign interlaces and
overlaps generating a different and mutable pulsate of the image.
Günter Umberg’s works will also be exhibited, in which the dialogue
between the body of painting and the human body is reproposed to the
observer through his “bodies of concrete colour that speak of the
phisicity of space-light”. Michel Verjux will present a work in
which light, coming from above, reverberates on surfaces creating a
lightful halo around the perimeters and tracing perfect squares on
the floor. A arte Studio Invernizzi Via Domenico Scarlatti 12 20124
Milano Italy Tel. Fax 00390229402855 info@aarteinvernizzi.it
www.aarteinvernizzi.it
Name: Stefano
Rollero
Email: stefanorollero@hotmail.com
From: Napoli
Date: 14/10/2005
Time: 20.45.36
Testo
dal 15 0ttobre >al 31
Ottobre 2005 > > > > Prenderà il via la mostra - ARTE & CARTE PER LA
PACE - che si >inaugura > > sabato15 ottobre alle ore 18,00 a
Napoli, alla SALA DELLE >TERRAZZE- > > CASTEL DELL'OVO. > > > > La
mostra è a scopo benefico a favore dell'associazione >Emergency,
intende essere un > > modo concreto affinché l'arte ed i suoi
protagonisti facciano >sentire il proprio impegno > > in favore
della solidarietà e la pace. La mostra è anche la >testimonianza da
parte della > > rivista "Arte & Carte di voler promuovere azioni
concrete >per il rispetto e la valorizzazione > > dell'eguaglianza e
del riscatto civile. > > > > All'evento partecipano numerosi artisti
di grande impegno a >vasta notorietà, fra gli altri: > > R. Guttuso,
R. Vespignani, E. Notte, G. Migneco, E. >Morlotti, M. Berché, L.
Caruso, > > E. Pignatelli, A. Nettari, V: Sardano, P. Leone, V.
Fortunati, >R. Milo, G. Longobardo, > > G. Antolello Leone, C. Di
Ruggero, R. Barisani, N. Quarto, A. >Paladino, G. De Troia, > > V.
Rinaldi, R. Mazzella, G. Mangiacapra,R. Quintili, S. >Williams, A.
Ascione, S. Rollero, > > O.Pucci, G. Testoni, Stella Dina, R.
Buanne,M. Nobile , F. >Palazzo, E. Baj. > > > > L'evento è
patrocinato dal Comune di Napoli. > > > > > > Con preghiera di
pubblicazione e diffusione > > > > ARTE & CARTE per La PACE > > SALA
DELLE TERRAZZE > > CASTEL DELL'OVO > > NAPOLI > > > > Per
informazioni: tel.0881.688401 - fax 0881.331081 / >Cell.335.6144941
> > e-mail: info@arteecarte.it
Name: Satura
Associazione Culturale
Email: satura@aliceposta.it
From: Genova
Date: 14/10/2005
Time: 20.47.47
Testo
Sabato 22 ottobre 2005
ore 17.00 inaugurazione < QUATTRO MOSTRE A SATURA > laura mascardi,
geppo m. compagnoni, luciana bertorelli, associazione incisori
liguri aperte fino al 9 novembre 2005 dal martedì al sabato ore
16.30 - 19.00 chiuso lunedì e festivo Con il Patrocinio di Provincia
di Genova e Comune di Genova, sono quattro le mostre che
s’inaugurano a SATURA (piazza Stella 5/1 Genova) sabato 22 ottobre
2005. la < sala maggiore > ospita la mostra personale di Laura
Mascardi a cura di Maria Cristina Carbone la < sala prima > ospita
la mostra personale di Geppo M. Compagnoni a cura di Mario Napoli la
< sala colonna > ospita la mostra personale di Luciana Bertorelli a
cura di Renata Rusca Zargar la < sala il portico > ospita la XVII
rassegna dell’Associazione Incisori Liguri
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Sabato 22 ottobre 2005 ore 17,00 sala maggiore – inaugurazione
Mostra personale di LAURA MASCARDI con monografia a cura di Maria
Cristina Carbone Edizioni Bora - Bologna 2005 fino al 9 novembre
2005 dal Martedì al Sabato ore 16,30 – 19,00 chiuso Lunedì e festivi
Genova, SATURA Associazione Culturale Con il Patrocinio di Provincia
e Comune di Genova, s’inaugura nella sede dell’Associazione
Culturale Satura (Piazza Stella 5/1) Sabato 22 ottobre 2005 alle ore
17,00 la mostra personale di Laura Mascardi introdotta dai versi
dell’imperatore e poeta cinese Yang-ti “…un’onda improvvisa si porta
via la luna; e l’acqua di marea arriva col suo carico di stelle.” Un
verso per raccontare di luna e maree, di vento e nuvole, della notte
e del giorno, complicati fenomeni naturali espressione del ritmo
universale che si fanno contemplazione soggettiva affascinante. La
pittura qui nasce da dimensioni indefinite per fissarsi in una nuova
realtà fatta di intarsio lento e meditato fra opera e opera in una
sintesi di immagine dove l’artista tocca senza fulgori ricchissime
gamme cromatiche di grigi, bianchi, azzurri sino agli squarci
lancinanti di bruni rossori strappati nel cielo fino alla
meta-fisica luna lievitante brividi di luce riflessi nel mare.
L’immagine cresce su se stessa arcana e presente, magia di questa
pittura ad acqua su carta e su tela che tocca risonanze e fa
rifluire memorie. Nella segreta musicalità nella tensione colorata
dei blu, dei grigi, dei bianchi, dei verdi macerati e dei rossi
improvvisamente accesi che investono i bruni così vibranti si
dissolve quanto di nobilmente crepuscolare c’è nell’immagine lunare.
(Maria Cristina Carbone) Laura Mascardi nasce a Genova nel 1955, qui
vive e lavora.
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Sabato 22 ottobre 2005 ore 17.00 inaugurazione < LUCIANA BERTORELLI
> mostra personale aperta fino al 9 novembre 2005 dal martedì al
sabato ore 16.30 - 19.00 chiuso lunedì e festivo Genova, SATURA
Associazione Culturale Con il Patrocinio di Provincia e Comune di
Genova, s’inaugura, nella sede dell’Associazione Culturale SATURA
(Piazza Stella 5/1, Genova), Sabato 22 ottobre alle ore 17.30, la
mostra personale di Luciana Bertorelli. Testo di Renata Rusca
Zargar. Osservando i lavori di Luciana Bertorelli, ciò che colpisce
immediatamente è l’impatto visivo dei materiali, dei colori, delle
tecniche… E, subito dopo però, si penetra nel richiamo mentale dei
contenuti che impregnano ogni figura e colore e materiale.
Interessanti, sono, infatti, l’utilizzo preferenziale di azzurro e
ocra, trionfo del colore di una personalità calda, l’engobbio, il
guscio rosso che ricorre spesso nella sua pittura come ritorno alle
origini dell’umanità, i materiali manipolativi, la carta collage, la
matita sabbiata, la garza… Tecniche e scelte estetiche che preludono
ad un vagare nell’oasi dei sentimenti, attraverso la creazione di
figure profondamente connotative e simboliche, emergenti con
decisione dagli sfondi materici, spesso ispirate da poesie o da
momenti di riflessione ed osservazione.
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Sabato 22 ottobre 2005 ore 17.00 inaugurazione < XVII RASSEGNA >
Associazione Incisori Liguri aperta fino al 9 novembre 2005 dal
martedì al sabato ore 16.30 - 19.00 chiuso lunedì e festivo Genova,
SATURA Associazione Culturale Con il Patrocinio di Provincia e
Comune di Genova, s’inaugura, nella sede dell’Associazione Culturale
SATURA (Piazza Stella 5/1, Genova), Sabato 22 ottobre alle ore
17.30, la XVII Rassegna dell’Associazione Incisori Liguri. Aperta
fino al 9 novembre 2005. L’incisione originale, praticata secondo le
tecniche tradizionali, è in Liguria, viva, attiva e diffusa. Più di
cinquanta artisti provenienti dalle quattro provincie, si
confrontano in questa diciassettesima rassegna annuale che ben
rappresenta lo stato attuale di quest’arte nella nostra regione.
Questi gli artisti partecipanti: Argiero, Asplanato, Barrile,
Bastia, Bastiani, Beraldo, Berio “Ligustro”, Bevacqua, Biancheri,
Biandrati, Biletta, Bombino, Boschi, Bosco, Brancaccio, Canosa,
Cassini, Caviglia, Chianese, Coccia, Crovetto, Daum, Degli Abbati,
De Luca, Fedriani, Garozzo, Ghiglino, Ginepri, Giovanelli, Grasso
Fravega, Gualerzi, Legato, Lombardi, Lovisolo, Maiolino, Mancuso,
Marini, Marzè, Mazzarella, Naghel, Nicolucci, Noel, Oliveri, Ottria,
Palladini, Pastorino, Patrone, Pecchioni, Rocca, Sanguineti,
Schiavon, Sciaccaluga, Sirotti, Varbella, Varni, Zanardi.
Name: Antonio
Mancini
Email: mancinart@libero.it
From: Castellanza
Date: 16/10/2005
Time: 10.40.21
Testo
Mostra personale di
Antonio Mancini Dal 29 ottobre al 13 Novembre 2005 Inaugurazione
sabato 29 ottobre alle ore 16 Per l’occasione sarà presentato il
libro: “Viaggio dentro la pittura di Antonio Mancini 1984 – 2004”, a
cura di Felice Monolo, testimonianza di Armando Torno, Edizione
Mazzotta. La pittura di Mancini è caratterizzata da figure scarne e
essenziali, dai volti stravolti e uguali, dagli sguardi misteriosi e
sfuggenti tesi chissà dove. Al centro della sua ispirazione c’è
l’uomo calato nella società contemporanea in rapida trasformazione.
Egli fissa nelle sue opere momenti della realtà che evidenziano
l’asetticità e la serialità, il relativismo dei rapporti umani,
attraverso intuizioni simboliche postmoderne arrivando direttamente
alla sintesi. Si tratta di immagini forti e delicate, nitide e
armoniose proiettate su sfondi di colore blu-azzurro con continui
rimandi interrogativi. (F. Monolo), Armando Torno, che firma il
testo “Alla ricerca di un’etica”, definisce Mancini “un pittore di
idee. Idee di vita vissuta, che nascono da denunce, dalla sofferenza
di una civiltà invasa dalla comunicazione, (la quale, come aveva già
notato Martin Heidegger, ormai comunica soltanto se stessa), dal
tentativo di trovare un’etica tra le mille che la società propone…
Le sue figure, appiattite e specularmente disposte, diventano un
punto di ritrovo per l’occhio e al tempo stesso suggeriscono misura
ed equilibrio. Monolo e Torno interverranno a commento del libro.
Antonio Mancini, nel corso della sua attività artistica, ha
realizzato più di 60 esposizioni in Italia e all’estero. Le sue
opere sono state finora pubblicate su oltre 30 tra libri e riviste
d’arte. Antonio Mancini
http://antoniomancini.cjb.net
tel. 338 1254 251
Name: Franco
Santamaria
Email: frasmari_fs@libero.it
From: Roma
Date: 18/10/2005
Time: 20.29.44
Testo
CIRCOLO CULTURALE "ARTE
IN" - Roma-Trastevere Venerdì 21 ottobre, alle ore 17.00, presso il
Circolo Culturale “Arte In” (V. degli Orti d'Alibert 30 -
Roma/Trastevere) Poeticamente e A.I.A. "Poesia della vita"
promuovono una serata di letture poetiche, alle quali partecipano
Marcella Boccia, Reno Bromuro, Viviana Buzzòli, Sandra Cervone,
Marco Gavotti, Franco Santamaria, Marco Saya, Renato Volti e molti
dei poeti premiati nei concorsi "Poeta Top 2004-2005" e "Poeta
dell'anno Renato Milleri (Remil) 2005". Momento importante della
serata sarà, infatti, la cerimonia di consegna dei Premi di questi
due concorsi, entrambi promossi da Poeticamente e A.I.A. "Poesia
della vita", dei quali risultano vincitori: Enrico Besso (per il
"Poeta dell'anno Renato Milleri (Remil) 2005") e Renato Milleri (per
il "Poeta Top 2004-2005"). Info: Reno Bromuro <renobromuro3@tin.it>
Name:
Farahzadart
Email: info@farahzadart.com
From: Milano
Date: 19/10/2005
Time: 17.21.12
Testo
Farahzadart Via
Tarchetti 5, 20121 Milano Tel/fax 026554489 info@farahzadart.com
www.farahzadart.com I bambini sono l’essenza del cosmo. Nei bambini
non c’è attesa del futuro né paura del passato. Vivono un presente
spensierato e magico in sintonia con l’energia del mondo. Ritratti
di bambini interpretati da BEHNAM ALI FARAHZAD nella loro magia
cosmica. Inaugurazione Martedì 15 novembre 2005, dalle ore 18,00.
apertura dal 15 al 30 novembre dalle ore 16,00 alle ore 19,00
Name: Rolando
Zucchini
Email: rolando.zucchini@infinito.it
From: Roma
Date: 19/10/2005
Time: 17.22.16
Testo
CIRCOLO CULTURALE "ARTE
IN" - Roma-Trastevere Venerdì 21 ottobre, alle ore 17.00, presso il
Circolo Culturale “Arte In” (V. degli Orti d'Alibert 30 -
Roma/Trastevere) Poeticamente e A.I.A. "Poesia della vita"
promuovono una serata di letture poetiche, alle quali partecipano
Marcella Boccia, Reno Bromuro, Viviana Buzzòli, Sandra Cervone,
Marco Gavotti, Franco Santamaria, Marco Saya, Renato Volti e molti
dei poeti premiati nei concorsi "Poeta Top 2004-2005" e "Poeta
dell'anno Renato Milleri (Remil) 2005". Momento importante della
serata sarà, infatti, la cerimonia di consegna dei Premi di questi
due concorsi, entrambi promossi da Poeticamente e A.I.A. "Poesia
della vita", dei quali risultano vincitori: Enrico Besso (per il
"Poeta dell'anno Renato Milleri (Remil) 2005") e Renato Milleri (per
il "Poeta Top 2004-2005"). Info: Reno Bromuro <renobromuro3@tin.it>
Name: Stefano
Pasquini
Email: what@stefanopasquini.net
From: Roma
Date: 19/10/2005
Time: 17.25.40
Testo
FONDAZIONE BARUCHELLO -
ROMAPOESIA 2005 IL VIDEO DOPO IL VIDEO. GENERAZIONE ’68-’78 a cura
di Carla Subrizi, Ilaria Gianni, Francesco Ventrella 19 ottobre 2005
ore 10.00 – 15.00 FILMSTUDIO 2 Via degli Orti d’Alibert 1/C La
rassegna intende documentare la produzione più recente del video
d’artista. La generazione degli artisti nati dal 1968 al 1978
testimonia un passaggio significativo nella ricerca artistica che
usa il mezzo tecnologico: un passaggio che ricomprende la tecnica
all’interno di una nuova riflessione poetica e critica sul proprio
tempo. Una tappa ulteriore, questa, per osservare passaggi e
mutamenti all’interno delle generazioni più recenti. Questa
iniziativa, a cura della Fondazione Baruchello, con la
collaborazione dell’Associazione Filmstudio80, si inserisce
all’interno della edizione 2005 di RomaPoesia che vuole concentrarsi
sulle nuove generazioni di poeti e artisti, aprendo un incontro e un
confronto di riflessioni e poetiche. Temi e questioni emergenti da
questa produzione, nonché dalle giornate di letture e interventi
presso l’Auditorium (Parco della Musica – 21 e 22 ottobre), sono
ulteriormente alla base della giornata di RomaPoesia, presso la
Fondazione Baruchello, l’intera domenica 23 ottobre. ANNALISA
CATTANI (Imola, 1968) Elio DVD, 6’ In collaborazione con Elio
Rotondini 2004 Infrangibbile DVD, 3’ In collaborazione con Elio
Rotondini 2004 Un uomo affacciato alla finestra mostra con orgoglio
una collezione di oggetti insoliti, trasportando volta per volta,
oggetto per oggetto, lo spettatore nell’intimità del suo mondo
onirico e fantastico. Elio Rotondini, vicino di casa dell’artista,
con uno sguardo serio e a volte divertito, da dietro al davanzale
tira fuori stivali di gomma, tartarughe imbalsamante, stemmi di
ferro battuto, maschere e orologi, oggetti difficilmente collocabili
a prima vista in una quotidianità. L’osservatore viene così
catturato dalla visionarietà di Elio Rotondini, che da semplice
anziano romagnolo diventa figura unica e irripetibile. Protagonista
di Infrangibbile è sempre Elio Rotondini, che ostinatamente si
cimenta nel tentativo di distruggere un bicchiere di birra in
plastica. Lo vediamo alla ricerca di un metodo per mandare in
frantumi l’oggetto in questione. Prove di forza destinate al
fallimento, una caparbietà che non porterà ad alcun risultato,
l’impossibilità di poter prevalere. GIANLUCA CODEGHINI (Milano,
1968) Dialogue without a look DVD, 6’33’’ 2004 Come si rappresenta
il contesto di un dialogo in cui non si mette in gioco lo sguardo?
Dove finisce l’oggetto del discorso quando non lo inquadriamo nella
nostra prospettiva? Il video di Gianluca Codeghini rappresenta
l’artista stesso che ingoia il suo discorso, le sue parole, il suo
verbo…. Come delle mentine! Con leggerezza e un po’ di ironia il
video sposta il dialogo nella interazione di ciò che non è dato nel
video stesso, ovvero nello spettatore che guarda. Le musiche sono
composte dallo stesso Codeghini, sulla linea della sua ricerca tra
la dimensione sonica e quella concettuale. ANTONELLO FARETTA
(Potenza, 1973) The Death of William Burroghs DVD, 5’ 2005 The Death
of William Burroughs rappresenta la prima delle nove parti del film
Nine Poems in Basilicata, incentrato sulla poesia e sulla
performance di John Giorno. Il film è strutturato come un poetry
road-movie dell’anima: nove poesie diverse di John Giorno performate
in nove location diverse della Basilicata, terra da cui partirono i
suoi genitori all’inizio dello scorso per cercare fortuna in
America. Al centro del viaggio c’è la parola, la spoken word e tutta
l’anima e la vita sfrenata di John Giorno. The Death of William
Burroughs è la poesia che John Giorno scrisse subito dopo il decesso
del suo compagno fraterno William Burroughs. SILVIA IORIO (Roma,
1977) <n kiloton> DVD, 1’55’’ 2005 Come documentare il processo
attraverso il quale ha preso vita un’opera d’arte? <n kiloton> è uno
degli ultimi lavori di Silvia Iorio, presentato durante la 51
Biennale di Venezia, che affronta le suggestioni che intercorrono
tra arte e scienza. Realizzato come un promo, usando un linguaggio
video veloce e apparentemente scoordinato, il video può essere
ritenuto una declinazione della forma documentario, in cui l’artista
si presenta personalmente al pubblico, alle prese con i progetti,
gli schizzi, i marchingegni che andranno a comporre la scultura
mobile di <n kiloton>, una giostra che simula le orbite di un
atomo,in cui gli elettroni sono composti da ampolle che contengono
tutti i pigmenti tra i più tossici, belli e brillanti. DOMENICO
MANGANO (Palermo, 1976) Too much country DVD, 3’ 2005 Too much New
York DVD, 3’ 2005 Lo stereotipo hopperiano con cui l’America viene
rappresentata viene in questi due video ribaltato da Domenico
Mangano che ci propone la sua America, quella che gli americano non
raccontano mai e che non vorrebbero fosse raccontata. In Too much
country vediamo infatti back yards in decadenza, macchine scrostate,
case abbandonate, insegne divelte: il degrado della periferia
americana, provocato non dalla storia ma dalla negligenza dei suoi
abitanti. Il titolo Too much, indica l’abbondanza del paesaggio
americano: le gas stations che spuntano come cattedrali nel deserto,
gli enormi centri commerciali che si ergono in piccolissimi paesini
sperduti, la distanza tra questi luoghi e la grande città anche essa
simbolo di abbondanza. Too much New York, ci offre infatti un punto
di vista dell’eccesso della città che tutto può offrire e che tutto
può togliere: un percorso per le streets, le avenues, i semafori, i
palazzi, i fumi, le metropolitane, gli autobus, gli strani abitanti
di Manhattan, per arrivare all’attuale meta turistica per
eccellenza, “Ground Zero”. Il sonoro di entrambi i video è composto
da frasi stereotipe in negativo dell’America, tratte da un corso di
Inglese: sentiamo ripetuto “there is too much traffic and there are
too many people, and petroli s too expensive”. Non un giudizio, ma
una riflessione sull’abbondanza e la contraddizione dell’America,
attraverso gli occhi socchiusi dell’artista. MARZIA MIGLIORA
(Alessandria, 1972) efi Betacam SP, 3’15’’ 2002 L’Efi, la Aira,
l’Elise, la Mehlika, relitti di navi che affiorano dall’acqua della
baia di Augusta a Siracusa, consegnate al lento logorio delle onde,
alla ruggine che le trasformerà in lamiere. La narrazione è tessuta
intorno al gesto di una donna china che con ostinata energia pulisce
con uno straccio il ponte di un’imbarcazione opponendosi alla
condizione di abbandono e degrado di cui sono portatrice le navi. Un
gesto inefficace, inascoltato, come il respiro affannoso che fa da
sottofondo alle riprese. Un punto di vista differente sulla realtà,
una donna che si oppone ad un destino, al destino delle donne di cui
l’Efi, l’Aira l’Elise, la Mehlika, sono metafore. STEFANO PASQUINI
(Bologna, 1969) Quantità – Fiducia DVD, 5,01’ 2003 In Quantità –
Fiducia, un collage di immagine e parole scorrono con la velocità
tipica del video clip sullo schermo: una sequenza confusa di
citazioni cinematografiche e artistiche è accompagnata dalla canzone
Eurotrash francese “c’est trop tard” (è troppo tardi) e da
affermazioni che illustrano i dati statistici su più o meno
qualsiasi argomento e situazione al mondo, che scorrono sullo
schermo. Il video riflette su ciò che sta avvenendo all’interno dl
sistema culturale odierno, dove la sempre crescente quantità sta
sommergenndo la qualità, rimpiazzata orami dalla fiducia che la
gente ripone nel giudizio altrui. GUENDALINA SALINI (Roma, 1972)
Intervallo perduto DVD, 6’33’’ 2005 Uno, due, tre, quattro uomini
nuotano come pesci in una calda giornata estiva. L’immagine in due
schermi sembra distinguere un mondo popolato dalla sua condizione
precaria, incommensurabile: il mare. Questo pretesto ci introduce
alla giornata domenicale nella quale vediamo la città dal punto di
vista di un pesce rosso, chiuso nella sua busta di plastica piena
d’acqua. Con molta ironia Guendalina Salini fa il verso
all’intervallo televisivo della RAI, per alludere ad una metafora
del viaggio e dell’instabilità. Il pesce galleggia in una bolla
d’acqua apparentemente salvo e protetto: ma chi regge la busta?
MARTA VALENTI (Roma, 1977) + CHLOE’ BARREAU (Parigi, 1976) Senza
Titolo DVD, 3’ 2005 Un breve video, diviso in quattro episodi, che
vede per la prima volta la collaborazione tra Marta Valenti, giovane
artista romana e Chloé Barreau, giovane regista parigina. In
Coralli, la figura di Marta Valenti si cimenta in delicati movimenti
del corpo mostrando un’intimità dei gesti, davanti alla porta di un
negozio con una vecchia insegna. La danza dell’artista prosegue In
Stealin Turquoise (part 1) in cui la vediamo avvicinarsi ed
allontanarsi timorosa e diffidente ad una porta chiusa, entro la
quale sparisce. In Sequenza bosco bluarancia, la Valenti si
trasforma in elfo selvaggio e giocoso intento ad esibirsi
spontaneamente in sfrenati movimenti in uno bosco autunnale.
L’artista riappare dalla porta in Stealin Turquoise (part 2) con in
mano uno scialle turchese con cui continua a ballare, fuggendo poi
in un corridoio senza fine. Brevi visioni intime e oniriche immerse
in colori surreali, da cui l’immaginario dello spettatore è
provocato.
Name: Boffoli
Fedele
Email: boffoli@tiscali.it
From: Trieste
Date: 19/10/2005
Time: 19.37.03
Testo
Venerdì 21° ottobre,
giornata conclusiva dell'VIII° Festival Internazionale di Poesia, si
inaugurerà - in internet - presso la webart-galleria
www.anforah.artenetwork.net di Milano la mostra di poesie e immagini
"Trieste nel respiro della poesia mondiale", sinergia espressiva tra
le liriche dei poeti internazionali insigniti del Premio Trieste
Poesia (dal 1999 al 2004) e gli artisti R. Facecchia, D. Ferrante,
F. Mignacca, F. Savoldi e G. Semeraro, della community Anforah. La
rassegna, coerente al motto "la poesia dell'immagine è l'immagine
della poesia" (slogan della galleria espositiva), è inserita nel
programma Webartmagazine-Anforah (progetto nazionale per la
riscoperta del valore dell'Arte e il sostegno dei nuovi talenti
artistici, patrocinato da Provincia e Comune di Trieste e dalla
Città di Bari) e resterà attiva in rete un mese. Riportiamo, a
riguardo, tratte dalla presentazione all'iniziativa alcune note
esplicative di F. Boffoli: """Nell'ambito del Concorso Nazionale
Trieste Poesia, Il club Anthares - assieme al Periodico di Arte e
Cultura L'Idea - decide di assegnare per la prima volta (1999) il
Premio Internazionale Trieste Poesia al poeta spagnolo Justo Jorge
Padròn. Nella successiva edizione (anno 2000) il prestigioso
riconoscimento sarà dato al poeta colombiano Álvaro Mutis. Il 2001
vedrà protagonista del Premio il poeta macedone Mateja Matevski. Il
poeta maltese Oliver Friggieri verrà premiato per l'anno 2002.
Arturo Corcuera poeta peruviano, verrà indicato nel 2003 per il
ritiro della speciale benemerenza. L'anno 2004 risulterà fortunato
per il poeta senegalese Amadou Lamine Sall, anch'egli prescelto
dalla giuria. Per suggellare il ripetersi dell'evento molte delle
poesie dei premiati verranno pubblicate in versi e rese disponibili,
nella collana Castalia, dalla casa editrice Franco Puzzo Editore di
Trieste. Tutt'ora si attendono nuovi significativi riconoscimenti a
testimoniare l'avventura profetica della poesia nel mondo, oggi
quanto mai di riferimento per la vita. [...] Anche la webgalleria
d'arte Anforah, ha deciso di dedicare un tributo ai vincitori del
Premio, abbinando alcune significative opere di suoi artisti alle
liriche dei poeti vincitori.""". Per informazioni Segreteria
organizzativa Anforah: Fedele Boffoli tel. 338-2246495 Via Flavia,
70 - 34 148 Trieste.
Name: Fossali
Email: fossali@tiscali.it
From: Atene
Date: 19/10/2005
Time: 22.29.33
Testo
MITO, SENSO E PASSIONE
Il carisma del segno nelle mitologie di Gino Fossali
(opere1979-2002) saggio critico di Giorgio Seveso L’Istituto
italiano di Cultura presenta al Centro Culturale del Comune di Atene
un’antologica di una cinquantina di opere del pittore italiano Gino
Fossali (Pieve di Cadore, 1940-2002, St. Etienne – F). Formatosi
nell’ambiente milanese delle avanguardie negli anni 60, l’artista,
dopo un periodo neo-espressionista, a partire dal 1979, stimolato da
un’ispirazione letteraria e frequenti soggiorni in Grecia
(1977-1996), dove espone a Nauplia (1979) e dove conosce il regista
Theodoros Anghelopoulos, concentra la sua ricerca pittorica sul
Mito, in una serie di dipinti, a volte allegoricamente alludenti a
situazioni contemporanee. Il Mito per Fossali. non è solo il fiorire
pieno e libertario dei sensi consentito dalla purezza della
classicità, dalla divina ed erotica innocenza sorgiva di un’eterna
età dell’oro, ma anche consiste nell’accostare le consapevolezze più
allertate del presente, la coscienza ironica o dolorosa, grottesca o
irridente delle implicite contraddizioni legate a questa nostra
epoca di costernanti e inaudite alienazioni. Le “apparizioni” di
Fossali: Niobe, Giacinto, Prometeo, la Pizia di Delfi, Dioniso,
baccanti, ninfe satiri e sileni: immagini evocate nella loro eterna
presenza, ci conducono nel mondo magico dell’artista, per il quale
immergersi nel Mito è sentito come bisogno di cercare nelle nostre
radici più antiche, per meglio esplorare la realtà d’oggi, stabilire
un contatto tra l’uomo e l’universo e rispondere ai problemi
esistenziali di sempre. ”In uno spazio privo di riferimento a
qualsiasi valore – scrive Fossali – l’unica certezza è l’erotismo,
quale misterioso bisogno di riproduzione e anelito d’immortalità;
l’erotismo incontenibile, con la celebrazione di riti inconsci,
induce alla ricerca della propria identità nel tormentato vincolo
con l’esistente”. In particolare nelle opere dell’ultimo decennio,
il pittore, raggiunge esiti di rara intensità cromatica, attraverso
una raffinata tecnica del pastello a olio, dove al carisma del segno
si fonde un confronto sapiente di colori turchesi, gialli, verdi e
violetti, in armoniose ed equilibrate composizioni di straordinaria
espressività, alcune al limite dell’informale. Mostra al Centro
Culturale del Comune di Atene (Pnevmatikò Kentro Dimou Athinaion)
Akadimias 50 - dal 3 al 18 novembre 2005 vernissage: 3 novembre
2005, 19h.30 Istituto Italiano di Cultura in Atene – contatti: tel.
+30.210.8665186-7 e-mail segreteria@iic.gr Gino Fossali
www.ginofossali.it Contatti: Gabriella Fossali fossali@tiscali.it
tel. +39 347 894.0612 Catalogo in Galleria
Name: Silvia
Email: artgallery@aliceposta.it
From: Tokio
Date: 21/10/2005
Time: 09.21.22
Testo
Col titolo "LUCE
BIZANTINA A ORIENTE" Felice Nittolo porta la luce e la poesia dei
suoi lavori a Tokio presso la Galleria ORIE. Dopo il meritato
successo della personale "il suono del silenzio" presso il museo di
Kawagoe nel 2003, l'artista ritorna nel paese del Sol Levante con
una nuova serie di lavori che indagano sul rapporto tra Luce,Poesia
e Musica. Un ritmo che rimanda a Ravenna capitale della Luce
Bizantina. E' in questa città che l'artista vive e lavora.
www.mosaic.it FELICE NITTOLO www.mosaic.it - fnittolo@racine.ra.it
Nato a Capriglia Irpina, ravennate per amore del mosaico, Felice
Nittolo è uno dei principali artisti dell’arte musiva contemporanea.
Nell’arco della sua oltre che trentennale ricerca artistica Nittolo
si è imposto all’attenzione nazionale ed internazionale con una
serie di proposte se non di rottura almeno fortemente provocatorie
come l’Aritmismo (1984) e il manifesto della Nuova Tradizione
(1992).Nittolo, pur difendendo l’autonomia del linguaggio musivo ha
intuito le intime corrispondenze tra mosaico e teatro, mosaico e
musica, mosaico e poesia. Tra le numerose mostre personali e
rassegne si segnalano le esposizioni alle fiere internazionali
d’arte di Arco Madrid, Artefiera Bologna, Expo Arte Bari, Artexpo
New York, Art 14 Basilea, Fiac Parigi. Inoltre 1989/90 “Mosaico e
Mosaicisti”nelle sedi del castello di Mesola, Antevilla Belvedere di
Monreale, Rocca Roveresca di Senigallia, Palace du Commerce di
Nantes, Istitute Cultural Italien di Parigi, Musèe de la Chartreuse
di Doul Lille. 1992 è l’esposizione a Genova nell’ambito del 500°
anniversario della scoperta dell’America. 1995 “Pictor imaginarius
et musivarius” al Palazzo della Provincia di Ravenna. 1996 “Always
mosaic” nella sede di Casa Italia ad Atlanta nell’ambito della XXVI
Olimpiade. 1997 “Nuove contaminazioni” Musei comunali di Udine e
“Oggetti del desiderio” mosaico e design alla Pinacoteca comunale di
Ravenna. Tra le scenografie vanno ricordate le collaborazioni
dell’artista con Ravenna Teatro, la Compagnia Drammatico Vegetale e
Ravenna Festival “Mosaico di scena”con Vinico Capossela.
“Byzantium”Urban Glass Contemporary School of Design di New York.
Seguono “Avellana” nella Chiesa del Carmine di Avellino e “Murarie”
Galleria d’Arte Moderna Repubblica di San Marino. 1998/99 “Bisanzio”
mostra antologica itinerante di grande richiamo storico-culturale.
1999 “ArteNota” RavennArte e Fondazione Bevilacqua la Masa ,
installazione presso gli ex magazzini dello zolfo Almagià , Ravenna.
2000 “Sculture viventi” performance all’Arte Fiera di Bologna.
“Abellinum”, installazione, catacombe della Basilica Paleocristiana
di Prata P.U. Avellino “Bisantium”, Pallant House Gallery,
Chichester, West Sussex , Gran Bretagna. “Mosaic, a living art”,
Royal Albert Memorial Museum , Exeter, Gran Bretagna. “Byzantium
Faventia Venetiae”, Galleria Circolo degli Artisti, Faenza,
patrocinio dei comuni di Faenza, Avellino, Ravenna e Capriglia
Irpina. “Mosaic, a living art”, Sheffield Galleries & Museum Trust,
Ruskin Gallery, Sheffield,Inghilterra. “Byzantium Faventia
Venetiae”, Galleria Faculty, Università della California, San Diego,
USA. “Piccolo”, Galleria Flux, San Diego, California, USA.
“Crocifissione giubilare”, installazione, Corte Palazzo esposizioni,
Faenza, Ravenna. 2001 “MeditAzione” installazioni, Galleria Fabbri e
Basilica S.Agata Maggiore, Ravenna. “Centoportemorte”, Chiesa del
Carmine, Assessorato alla Cultura, Comune di Avellino. “Omaggio a
Sinibaldi Leone” Castello Caracciolo, Montefredane, Avellino.
“Dovadola invita Ravenna” Oratorio di S.Antonio, Provincia di
Ravenna, Dovadola, Forlì, Cesena. “Il pensiero la parola l’arte”
Galleria Arti visive, Foggia. “Collezione d’arte della Provincia di
Ravenna” Centro Congressi, Ravenna. 2002 “Segnalibri d’artista”
nelle sedi di Villa Bruno a Napoli, Regione Campania “Artisti a
Torino” Palazzo delle esposizioni, Comune di Torino, Regione
Piemonte. “Mosaico in scena”, Azione teatrale e musicale,
RavennArte, Comune e provincia di Ravenna “Adarte” Magazzini del
sale, col Patrocinio del Comune di Cervia e Provincia di Ravenna.
“Terra di Mare” circoscrizione del mare, Comune di Ravenna. 2003 “Il
suono del silenzio” Assessorato alla Cultura, Galleria d’Arte
Moderna, Palazzo Albertini, Forlì e Galleria d’Arte Moderna Nuovo
Segno, Forlì. “Il suono del silenzio”, Museo d’Arte di Kawagoe, e
Museo d’Arte Moderna di Saitama, Giappone. 2004 “scrittura di
luce-scultura di Luce” galleria Collins, Glasgow, Scozia.
“Incantamenti” Galleria del museo Internazionale di Tuzla., Bosnia
Herzegovina. “Vestigia” Antico convento di San Francesco,
assessorato Cultura, comune Bagnacavallo, Ravenna. “Kalligraphia”
galleria dell’Immagine, palazzo Gambalunga assessorato cultura,
Musei comunali, Rimini. 2005 “Ceramicamosaico” Chiesa di S. maria
delle croci, comuni di Faenza, Cervia, Ravenna. “Il ritratto della
SHOAH”, Magazzini del sale, Cervia. Assessorato cultura comune di
Cervia .
Name: Galleria
Marconi
Email: galmarconi@siscom.it
From: Cupra Marittima
Date: 21/10/2005
Time: 21.55.22
Testo
Domenica 30 Ottobre la
Galleria Marconi presenta "SOSTANZA LABILE", personale che propone i
lavori di Daniele Duranti, con il testo critico di Cristina Petrelli
e l’intervista di Gloria Gradassi SOSTANZA LABILE, secondo
appuntamento stagionale della Galleria Marconi, segue Art in Cities
(AL MURO – arte ricercata), mostra organizzata in collaborazione con
la Gallerie De Meerse di Hoofddorp (Olanda), che ha riscontrato un
grosso afflusso di visitatori, anche grazie alla divulgazione fatta
da più di trenta siti nazionali ed internazionali. Art in Cities ha
proposto un’importante testimonianza della Street Art (graffiti,
posters, adesivi, stencil, ecc.) attraverso foto provenienti da
tutto il mondo, portando l’attenzione sull’arte che nasce e cresce
nelle città. L’installazione di Daniele Duranti propone opere
pittoriche che raffigurano fermi-immagine presi dalla televisione,
lavori normalmente di piccolo formato in cui si evidenzia
l’interessante contrasto tra una pittura ad olio eseguita con
lentezza e con pennellate sottili e tirate, e la velocità d’uso e
consumo dell’immagine televisiva. Una pittura con al centro il
rapporto uomo-macchina, con frame di automobili raffigurati sulla
tela, e l’immagine televisiva che s’innalza a nuovo paesaggio,
sottolineando come l’abitudine a guardare la televisione porti a non
distinguere più questa dalla realtà. Il piccolo formato dei lavori
permette inoltre di osservare attentamente ogni opera, apprezzandone
anche i minimi particolari, come se ogni tela fosse un piccolo
gioiello. "L'immagine si presenta essenzialmente come opera
pittorica. Acquisendo, infatti, l'immagine televisiva attraverso la
pittura, trasforma quella che è la breve durata e la labile sostanza
di questo tipo di visione in un'opera materica, tangibile, concreta.
[…] Bisogna evidenziare come, nel lavoro di Daniele, l'opera diventi
altro rispetto al soggetto, risolvendosi in superficie. Davanti ad
una sua opera lo sguardo può perdersi fra i colori e l'andamento
delle linee e si può smettere di cercare una qualsiasi possibile
riconoscibilità. Questa non è importante. Tanto che si può affermare
che alcuni suoi brani pittorici raggiungono esiti astratti. Quella
di Daniele è pittura pura, con tutta la sua forza creativa e le sue
infinite possibilità d'essere". (Cristina Petrelli) Sunday 30th of
October the Galleria Marconi presents "FLEETING SUBSTANCE", an
exhibition introducing the works of Daniele Duranti, art critic by
Cristina Petrelli, interview by Gloria Gradassi. "FLEETING
SUBSTANCE" is the second appointment of this season in the Galleria
Marconi, it follows "Art in cities (AGAINST THE WALL - art wanted),
an exhibition organized in collaboration with the Galleria de Meerse
in Hoofddorp (Holland), which received many visitors, also thanks to
the publicity on more than thirty national and international web
sites. Art in cities bore an important testament to street art
(graffiti, posters, stickers, stencil, etc.) by means of photographs
from all over the world, paying attention to art born and raised in
cities. The installation of Daniele Duranti proposes pictorial works
representing freeze frames caught from the television, shall size
works usually, in which the interesting contrast between an oil
painting, slowly executed by sharp and stretched strokes of the
brush, and the normal speed of a television image is underlived. A
painting having the relationship between man and machine like its
centre, with frames of cars on canvas and the tv image like a new
landscape, underling how the habit of watching tv takes you to not
distinguish anymore this one from reality. The small size of the
works let you observe each work attentively, and appreciate the
details, like if each canvas was a little jewel. "The image
basically looks like a pictorial work. As a matter of fact he
acquires an image from the television by means of painting and
transforms the short lenghth and the fleetingsubstance of this type
of vision into material tangible and concrete work. [...] It must be
stressed how, in Daniele's work, the painting becomes something
different from the subject while coming to the surface. You can
loose your perspective between colours and lines in front of a work
of his, so much that you can say that some of his works are
abstract. Daniele's painting is pure painting with all its creative
strenghth and its infinite possibilities of being". (Cristina
Petrelli) scheda tecnica/technical card testo di/text by Dario
Ciferri catalogo/catalogue testo critico/art critic by Cristina
Petrelli intervista/interviewer: Gloria Gradassi traduzione
di/translation by Patrizia Isidori traduzione di/translation by
Catia Mignini traduzione di/translation by Giulia Wilkinson dal 30
Ottobre al 30 Novembre from 30 October to 30 November orario:
lunedì-sabato dalle 16 alle 20 opening time: Mon-Sat 4 to 8 p.m.
Galleria Marconi di Franco Marconi C.so Vittorio Emanuele, 70 63012
Cupra Marittima (AP) tel 0735778703 e-mail galmarconi@siscom.it web
www.siscom.it/marconi
Name: Gabriella
Fossali
Email: fossali@tiscali.it
From: Atene
Date: 22/10/2005
Time: 11.54.00
Testo
MITO, SENSO E PASSIONE
Il carisma del segno nelle mitologie di Gino Fossali
(opere1979-2002) saggio critico di Giorgio Seveso L’Istituto
italiano di Cultura presenta al Centro Culturale del Comune di Atene
un’antologica di una cinquantina di opere del pittore italiano Gino
Fossali (Pieve di Cadore, 1940-2002, St. Etienne – F). Formatosi
nell’ambiente milanese delle avanguardie negli anni 60, l’artista,
dopo un periodo neo-espressionista, a partire dal 1979, stimolato da
un’ispirazione letteraria e frequenti soggiorni in Grecia
(1977-1996), dove espone a Nauplia (1979) e dove conosce il regista
Theodoros Anghelopoulos, concentra la sua ricerca pittorica sul
Mito, in una serie di dipinti, a volte allegoricamente alludenti a
situazioni contemporanee. Il Mito per Fossali. non è solo il fiorire
pieno e libertario dei sensi consentito dalla purezza della
classicità, dalla divina ed erotica innocenza sorgiva di un’eterna
età dell’oro, ma anche consiste nell’accostare le consapevolezze più
allertate del presente, la coscienza ironica o dolorosa, grottesca o
irridente delle implicite contraddizioni legate a questa nostra
epoca di costernanti e inaudite alienazioni. Le “apparizioni” di
Fossali: Niobe, Giacinto, Prometeo, la Pizia di Delfi, Dioniso,
baccanti, ninfe satiri e sileni: immagini evocate nella loro eterna
presenza, ci conducono nel mondo magico dell’artista, per il quale
immergersi nel Mito è sentito come bisogno di cercare nelle nostre
radici più antiche, per meglio esplorare la realtà d’oggi, stabilire
un contatto tra l’uomo e l’universo e rispondere ai problemi
esistenziali di sempre. ”In uno spazio privo di riferimento a
qualsiasi valore – scrive Fossali – l’unica certezza è l’erotismo,
quale misterioso bisogno di riproduzione e anelito d’immortalità;
l’erotismo incontenibile, con la celebrazione di riti inconsci,
induce alla ricerca della propria identità nel tormentato vincolo
con l’esistente”. In particolare nelle opere dell’ultimo decennio,
il pittore, raggiunge esiti di rara intensità cromatica, attraverso
una raffinata tecnica del pastello a olio, dove al carisma del segno
si fonde un confronto sapiente di colori turchesi, gialli, verdi e
violetti, in armoniose ed equilibrate composizioni di straordinaria
espressività, alcune al limite dell’informale. Mostra al Centro
Culturale del Comune di Atene (Pnevmatikò Kentro Dimou Athinaion)
Akadimias 50 - dal 3 al 18 novembre 2005 vernissage: 3 novembre
2005, 19h.30 Istituto Italiano di Cultura in Atene – contatti: tel.
+30.210.8665186-7 e-mail segreteria@iic.gr CON PREGHIERA DI
PUBBLICAZIONE E DIVULGAZIONE Gino Fossali www.ginofossali.it
Contatti: Gabriella Fossali fossali@tiscali.it tel. +39 347 894.0612
Catalogo in Galleria
Name: Studio 71-
Galleria e Biblioteca d'Arte
Email: studio71pa@tin.it
From: Palermo
Date: 23/10/2005
Time: 11.54.32
Testo
STUDIO 71" GALLERIA E
BIBLIOTECA D'ARTE Via V.zo Fuxa n. 9 - 90143 Palermo E mail
studio71pa@tin.it - internet www.studio71.it Sabato 5 novembre 2005
alle ore 18.30 presso la Galleria Studio 71, Via Vincenzo Fuxa 9
Palermo, si inaugurerà la mostra personale dell'artista palermitana:
GILDA GUBIOTTI Visione Satellitare a cura di Vinny Scorsone Saranno
esposti circa 20 dipinti, realizzati dall'artista in questo ultimo
anno e dedicate alla terra vista dal satellite. Scrive Vinny
Scorsone nella sua presentazione in catalogo: "Sulla superficie
terrestre emergono maestosi, vulcani, ghiacciai, catene montuose che
tracciano territori fisici. La roccia disegna luoghi, l'acqua
delimita i continenti, li scava, penetra in essi fecondandoli,
generando laghi, oceani e mari. Immensi deserti contendono lo spazio
a distese verdi, i monti alle pianure, i mari alla terra, creando un
mondo brulicante di vita. L'ultima produzione di Gilda Gubiotti trae
spunto da quell'immensa e incredibile opera "naturale" che è il
nostro Pianeta. Musa ispiratrice, la Terra pare essersi messa in
posa per farsi ritrarre. I paesaggi, rappresentati ora dall'alto,
ora di scorcio, offrono allo spettatore una visione satellitare, non
possibile fino ad alcuni decenni fa, che affascina per la sua
diversità. La rossa Cina, la terrosa Australia, la gelida Islanda,
la verde Africa, la campagna italiana, sono presenti nelle ultime
opere dell'artista siciliana, ma sono soprattutto i vulcani ad
esserne i veri protagonisti. Spenti o ancora in attività, essi si
ergono su docili colline quasi fossero i padroni incontrastati del
Pianeta, pronti a spazzare via ogni cosa si trovi davanti al loro
lento ma inesorabile fiume di lava. (.) Gilda Gubiotti tratta i suoi
ultimi dipinti quasi fossero plastici. Grumi di materia si alternano
a distese lisce per poi sprofondare, tattilmente, in crepacci. I
monti sono gli unici abitanti di luoghi silenziosi, circondati
dall'acqua o erti su un suolo che si estende per chilometri. Non una
casa, non una costruzione. Sulla costa, luci concatenate presumono
vite umane, perse nel loro infinito correre quotidiano. Quello
rappresentato da Gilda Gubiotti è un pianeta lontano, selvaggio,
ricco di fascino primordiale, terra di miti arcaici in cui i Titani
dominavano l'Universo allora conosciuto." La mostra, patrocinata
dalla Provincia Regionale di Palermo, organizzata dalla galleria
d'arte Studio 71 di Palermo e curata da Vinny Scorsone, rimarrà
aperta fino al 19 Novembre 2005 con orario 17.00/20.00, festivi
esclusi. Galleria e biblioteca d'arte STUDIO 71 L'addetto stampa
Mariella Calvaruso Palermo, 20/10/2005
Name: A Arte
Studio Invernizzi
Email: info@aarteinvernizzi.it
From: Milano
Date: 08/11/2005
Time: 19.19.40
Testo
PROGRAMMA ESPOSITIVO
DICEMBRE 2005 MOSTRA: François Morellet DIALOGO: Epicarmo Invernizzi
e François Morellet INAUGURAZIONE: giovedì 15 dicembre 2005 ore
18.30 PERIODO ESPOSITIVO: 15 dicembre 2005 - 15 febbraio 2006 ORARI:
da lunedì a venerdì 10 - 13 15 - 19 SEDE: A arte Studio Invernizzi
Via Domenico Scarlatti 12 20124 Milano Tel. Fax 02 29402855
info@aarteinvernizzi.it www.aarteinvernizzi.it CATALOGO DISPONIBILE
François Morellet "Décrochage n°2" 2004 Acrilico su tela e legno,
neon, trasformatore, fili elettrici cm 177x150 La galleria A arte
Studio Invernizzi inaugurerà giovedì 15 dicembre 2005 una mostra
personale dell’artista François Morellet, che presenta una serie di
opere recenti in cui la scansione dello spazio secondo dinamiche
della visione, proprie dell’approccio teorico di Morellet, è
coniugata alla libertà immaginativa. L’arte di François Morellet
nasce dall’intreccio di un estremo rigore sistematico con una
inesauribile curiosità, una sospesa e demistificante libertà di
sperimentazione: in virtù dell’ironia straordinaria che caratterizza
l’atteggiamento dell’artista francese, evidente nelle sue
ibridazioni formali e linguistiche, nel ‘travestire’ la geometria
attraverso il reale. In mostra vengono presentate opere
rappresentative dell’ultimo ciclo creativo dai titoli "Cross crash",
"Décrochage", "Strip-teasing", "Lamentable", "Twin strip-teasing",
"π Strip-teasing". “Nell’acquisizione di materiali differenti per la
creazione dell’immagine, François Morellet gioca contemporaneamente
su un duplice registro. L’elemento naturale non è aggiunta del
valore puramente oggettuale, quanto parte strutturante dell’opera,
elemento fondante e nel medesimo tempo destabilizzante il suo rigore
geometrico. La geometria si traveste anche nelle opere con i neon:
gli orientamenti reciproci delle diverse parti sono regolati secondo
misure e angoli matematici, riconoscibili in una dimensione
complessiva di relativa instabilità: un risveglio dell’attenzione in
un’ambientazione di silenzio, la superficie neutra del muro o della
tela. Lo spostamento ottico e fisico centra l’attenzione sulla
potenzialità percettiva: i materiali impiegati si equivalgono e le
forme assumono un’autonomia totale da essi, lo sfasamento
costituisce la duplicazione dell’immagine nella sua stessa realtà
che si riconosce fisica. L’illusionismo scoperto, e annullato in
questa sua assoluta evidenza, diviene esplicito travestimento.” La
mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue contenente un
dialogo tra François Morellet ed Epicarmo Invernizzi, le
riproduzioni delle opere esposte in galleria, una poesia di Carlo
Invernizzi e un apparato bio-bibliografico.
Name:
Associazione Culturale Darth
Email: info@darth.it
From: Imola
Date: 08/11/2005
Time: 19.27.32
Testo
Comune di Imola
Assessorato alla Cultura Baccanale 2005 Titolo mostra: ³Dulcis in
fundo² A cura di Annalisa Cattani e Fabrizio Rivola Luogo:
Biblioteca di Imola, Basilica inferiore di San Francesco
Inaugurazione : Domenica 6 Novembre, ore 17 Date: la mostra rimane
aperta fino al 20 novembre 14 novembre. Ore 21: incontro con
Emanuela de Cecco dal titolo Il tavolo della cucina,
riappropriazione del quotidiano nell¹arte degli anni novanta che
suggerirà gli spunti e i temi per la tavola rotonda-dibattito con
Federico Montanari (Semiotica IULM Milano) e Massimo Montanari
(Storia dell¹alimentazione, Università di Bologna). Opere di: Giulia
Caira Annalisa Cattani Marco Deluca Edible Finns Ottonella Mocellin
e Nicola Pellegrini, Aldo Mondino Cesare Pietroiusti Fabrizio Rivola
Petar Stanovic Terzo appuntamento di esperienze e riflessioni sui
rapporti tra arte contemporanea e cultura del cibo, le cui
precedenti edizioni si sono svolte presso la Pinacoteca dei Musei
Civici di Imola (tra gli artisti, Stefania Galegati, Norma Jean,
Marzia Migliora, Kan Xuan, Annalisa Cattani, tra i relatori Renato
Barilli, Paolo Fabbri, Roberto Daolio) Inaugura il 6 novembre alle
ore 17 negli spazi dell¹ex basilica inferiore di San Francesco
(ingresso della Biblioteca Comunale) la mostra dal titolo Dulcis in
fundo. A cura di Annalisa Cattani e Fabrizio Rivola, rappresenta il
terzo appuntamento di esperienze e riflessioni sui rapporti tra arte
contemporanea e cultura del cibo, le cui precedenti edizioni, si
sono svolte presso la Pinacoteca dei Musei Civici. Oltre alla mostra
è in programma un incontro-tavola rotonda con un critico d¹arte e
studiosi altre discipline: lunedì 14 novembre alle 21 Emanuela de
Cecco nel suo intervento che si intitola Il tavolo della cucina,
riappropriazione del quotidiano nell¹arte degli anni novanta
proporrà una panoramica di opere arte contemporanea sul tema che
suggerirà gli spunti per la tavola rotonda-dibattito con Federico
Montanari (Semiotica IULM Milano) e Massimo Montanari (Storia
dell¹alimentazione, Università di Bologna). L¹argomento di questo
anno del Baccanale Il dolce della vita si presenta particolarmente
adatto a sondare aspetti che emergono per contrasto rispetto a
quelli dell¹anno passato, il pane. Gli artisti presenti alla mostra
lo interpretano in modi differenti ora sfruttando per analogia di
forme e materiali l¹attrazione estrema suscitata dalla percezione
estetica dei dolci, ora in modo più riflessivo sul rapporto tra cibo
e processi economici. Altri invece affrontano il tema costituito
dall¹area semantica dello ³sdolcinato², contrario a ogni forma di
austerità, a cui si rimanda in via metaforica o ironica. In questa
chiave può essere interpretata la video-installazione presente in
mostra di Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini. Cesare Pietroiusti
invece propone riflessioni sulle pratiche quotidiane attraverso
performance. Recentemente ha esplorato quelle dell¹alimentazione,
con una in cui al miglior offerente di un¹asta pubblica restituiva i
resti di una banconota (rigorosamente firmata) dopo averla ingerita
davanti al pubblico o Slow Food in cui si impegnava in una gara con
altri ³complici²a chi mangiava una porzione di cibo nel tempo più
lungo possibile senza mai interrompere il movimento. Petar Stanovic,
artista croato, riproporrà in un video un¹azione legata a ricordi
d¹infanzia nella ex Jugoslavia, il tentativo infantile di adeguare i
propri mezzi alle suggestioni anche cromatiche provenienti dal mondo
esterno, ottenuto colorando le gomme da masticare con le mine dei
pastelli. Ci sono poi gli Edible Finn gruppo finlandese che esegue
performance con oggetti da loro costruiti e che poi consumano al
termine, presenti con una nutrita documentazioni video delle loro
azioni. Altri importanti artisti della scena nazionale saranno
presenti alla mostra tra cui Aldo Mondino, con i suoi mosaici
realizzati con cioccolatini multicolori. La mostra resterà aperta
fino al 20 novembre. Fabrizio Rivola frivo@tin.it cell. 333 8940501
Annalisa Cattani annalisacattani7@libero.it 335 6648415 Associazione
Culturale Darth www.darth.it
Name: Massimo
Carasi
Email: carasi-massimo@libero.it
From: Milano
Date: 10/11/2005
Time: 09.12.34
Testo
The Flat - Massimo
Carasi e l'Associazione Culturale ARTEventi presentano OLIVER
PIETSCH The Conquest of Happiness 24 novembre 2005 dalle ore 20.30
presso SPAZIO C.T.S. GARIBALDI C.so Garibaldi 27, MILANO info
3332155325 / 3495033524 Pietsch manipola sequenze tratte da film
famosi o sconosciuti assemblando parti di esse con un ordine diverso
e creando una nuova narrazione. Le musiche originali vengono
sostituite da nuove, dando luogo ad un commento sonoro che è parte
integrante dell’opera visiva. Il tema trattato nel lavoro più
recente concerne il mondo della droga: le scene di spaccio e
consumo, il rituale dell’assunzione, gli effetti allucinatori
connessi, le reazioni conseguenti agli stupefacenti i gesti rituali
visti nell’ottica degli interpreti che Hollywood ha mostrato in
numerose celebri apparizioni, attraverso interpreti di grande
prestigio. The conquest of happiness (2005, 40 min) chiude il ciclo
dopo le due precedenti opere, Tuned (2004, 14 min) e Drugged (2004,
16 min), presentate nella mostra "Addicted" (maggio 2004) al Teatro
Litta (Milano). La terza parte riveste caratteristiche
documentaristiche e sociologiche e rappresenta un sunto sull’odissea
dell’uomo moderno protratto verso la conquista della felicità. Sarà
presente l'artista. Il video The Conquest of Happiness sarà
visionabile in galleria (sede milanese) dal 25 novembre con i
seguenti orari: martedì-venerdì 15.30/19.30, dal sabato al lunedì su
appuntamento. The Flat - Massimo Carasi - via Vaina 2 - 20122 -
MILANO - tel. +39 (0)2 58313809 - carasi-massimo@libero.it -
www.carasi.it
Name: Bruno
Pierozzi
Email: brunopierozzi@katamail.com
From: Roma
Date: 10/11/2005
Time: 09.15.49
Testo
La Galleria Le Arti
comunica informa che si terrà presso il Palazzo Medici Clarelli - in
via Giulia 79 a Roma la "2^ Rassegna d'Arte di Pittura
Contemporanea". Inaugurazione Lunedì 5 dicembre 2005 alle ore 16.00
- La mostra si protrarrà fino al 10 dicembre 2005 con orario 10.00 -
19.00. Per informazioni: Galleria Le Arti - via Lago Tana 10/A 00199
Roma www.learti.com - tel. e fax 06-86207902
--------------------------------------------------------------------------------
Name: Baldisa
Email: baldisa@libero.it
From: Settevene Nepi
Date: 10/11/2005
Time: 09.17.45
Testo
MOSTRA:
“www.plot.@rt.europa” Collettiva di 172 artisti contemporanei CON IL
PATROCINIO DI: Regione Lazio- Assessorato per la Cultura, Spettacolo
e Sport; Comune di Genazzano Assessorato per le Politiche Culturali
Museo Laboratorio di Arte Contemporanea SEDI ESPOSITIVE: Roma: Museo
Laboratorio di Arte Contemporanea: Anteprima e presentazione della
Mostra internazionale di arte contemporanea “www.plot.@rt.europa”,
allestimento di 10 opere (formato 225x1145), con proiezione video in
3D dell’allestimento dell’intero corpus iconografico ospitato nelle
Sede del Castello Colonna di Genazzano oltre alla presentazione dei
video in 3D degli allestimenti presso le Sedi europee. Genazzano
(Rm) Castello Colonna - Centro Internazionale per l’Arte
Contemporanea: allestimento delle 170 opere provenienti dalle 10
città europee, presentate e riunite nella loro totalità.
INAUGURAZIONI: Giovedì 17 novembre 2005 ore 18.30 Roma , Museo
Laboratorio di Arte Contemporanea Sabato 19 Novembre ore 19.00
Genazzano, (Rm) Castello Colonna: in diretta web-cam con il Museo
Laboratorio di Roma PERIODI: dal 17 al 24 Novembre 2005: Roma, Museo
Laboratorio di Arte Contemporanea dal 19 Novembre 2005 al 20 Gennaio
2006: Genazzano, (Rm) Castello Colonna Centro Internazionale per
l’Arte Contemporanea. ARTISTI PARTECIPANTI: ALBERT KRAMER, ALBERTO
MONTI, ALDO DE MATTIA, ALESSANDRA ROSINI, ALESSANDRO BAVARI,
ALESSANDRO GOZZUTI, ALESSANDRO LO MONACO, ANAELENA PENA, ANDREA DE
ANGELIS NEGRO, ANDREA LANZI, ANDREA MARICONTI, ANDREA POCHETTI,
ANGELO ROSSI, ANNE DEMIJTTENAERE, ANTONELLA CATINI, ANTONIO
TRIMARCO, ARPAD, BARBARA ANTONELLI, BARBARA HOEHN, BEPPINO DE CESCU,
BETTY BEE, BIAGIO CASTILLETTI, BOB STEEL, BUGZ, CARLO MONTESI, CHRIS
BULLOCH, CHRISTIAN CALIANDRO, CHUS GARCIA FRAILE, CLAUDIO MARANI,
CLAUS RUDOLPH, CLOEONICE GIOIA, COSTANTINO MOROSIN, DANIEL GORDILLO,
DANIEL SCHUHR, DANIELA PIZZETTI, DANIELE CONTAVALLI, DARIO GHIBAUDO,
DAVIDE VIDIMARI, DENIS COGNÉE, EDDA CARMINUCCI E FEDERICA LUCARINI,
EGLE ODDO, EKATERINE SAVITCHENKO, EMANUELA LENA, ENRICA CELLI,
ENRICO GUARINO, ENRICO MANERA, ENRIQUETA ROCHER, ENZA MESSINI, EPVS,
ERMANNO DOSA, ESTEBAN VILLALTA MARZI, EUGENIO VIZUETE, EVANDRO MUTI,
FABIANA DE BARROS, FABRIZIO LOSCHI, FABRIZIO MATOS, FAUSTO SEGONI,
FEDERICO COZZUCOLI, FERNANDA VERON, FERNANDO DI NUCCI, FILIPPO
CENTENARI, FIORELLA CORSI, FLAVIO FARAONI, FORTIN MAURI, FRANCESCO
LUPO, FRANCESCO STEFANINI, FUCSIA, GABRIELE DAMIANAKIS, GABRIELE
MAZZARA, GABRIELLA BARBONARI, GEDMOND LUSHKA, GIAMPAOLO TOMASI,
GIANLUCA AIOLO, GIANLUCA ROSSO, GIANNI GALASSI, GINA MARZIALE,
GIORGIO LUPATTELLI, GIUSEPPE MARTINO, HANNU PALOSUO, IMA PICO, IVO
ROVIRA, JESSICA IAPINO, JESÚS GEIRA Y VICENTE LLORCA, JOHAN
NIEUWBORG, JORDI PLA, JOSECHU DÀVILLA, JYTTE HILL KANA OTOFUJI,
KLAUS MULHAUSSER, LAURENT CORTEZ, LIDIA BACHIS, LUANA ROMANO, LUCA
MORELLI, LUIGI BALLARIN, MARIA KORPORAL, MARIA ROSARIA CAFOLLA,
MARINA BRASILI, MARINA PROFILI, MARIO IERONE, MARIO VESPASIANI,
MARISTELLA CAMPOLUNGHI, MAROTTA & RUSSO, MASSIMILIANO BORSANI,
MASSIMO ANTONELLI, MASSIMO ATTARDI, MASSIMO FESTI, MASSIMO LORUSSO,
MATTEO CARNEVALE, MAURIZIO SAVINI, MAURO BELLUCI, MAURO DI
SILVESTRE, MAURO IORI, MICHELA BALDI, MICHELE MARINACCIO, MINOU
AMIRSOLEIMANI, MOMÒ, NACHO RUIZ, NFC, NINO POLLINI, OÇILUNAM, PAOLO
CONSORTI, PAOLO GARAU, PATRIZIA ALEMANNO, PAVLOS NIKOLAKOPOULOS,
PETER KELLER, PHILIPPE ANTONELLO, PIERLUIGI BELLACCI, PIETRO
MANCINI, PINO OLIVA, PINO SPADAVECCHIA, PSJM, RABE, RICCARDO
BERGAMINI, RIKA KRITHARA, RITA KLAUCKE, ROBERTO MORONE, ROCCO
IANNELLI, ROCCO SALVIA, ROMI OSTI, ROSSELLA CANUTI, SANDRO
BECCHETTI, SANDRO TALIANI, SARAH TODD, SERGEI SVIATCHENKO, SERGIO
GUERRINI, SERGIO SPADA, SERGIO ZAVATTIERI, SILIVIA PAPAS, SILVANO
ARGIOLAS, SILVANO TESSAROLLO, SILVIA DE GIORGIS, SIMONA FRILLICI,
STEFANIA DI CARLANTONIO, STEFANIA SALSICCIA, STEFANO BRANCA, STEFANO
CECI, STEFANO DI MAULO, STEPHANIE MORIN, SWEN KALB, TEO VAN DEN
BERG, TITO MAGRI, TOBIAS NICOLAI, TOMMY KOLDING, UMBERTO SALMERI,
UMBERTO STEFANELLI, VALENTINO DIEGO, VINCENZO GENTILE, VINCENZO
PENNACCHI, VITTORIO CICERO, VIVIANA FAIOLA, XANIA ANNA MARIA ORSINI,
YIULIA KAZAKI.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Giovedì 17 novembre, alle ore 18.30, con il Patrocinio della Regione
Lazio, del Comune di Genazzano e del Museo Laboratorio di Roma,
presentazione ed inaugurazione presso le Sale del Museo Laboratorio
di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma della
Mostra collettiva internazionale “www.plot.@rt.europa”, che conclude
il suo percorso europeo nelle Sedi italiane. Il Museo Laboratorio
ospiterà la presentazione in anteprima del Progetto / Mostra
“www.plot.@rt.europa” ospitando nella Sala del piano superiore un
allestimento con 10 opere formato 240x160 per il quale è stato
selezionato un artista per ogni Nazione europea; nella Sala al piano
inferiore è possibile invece assistere alla proiezione di tutto il
corpus iconografico della collettiva (172 artisti) tratto dal
Catalogo e alla proiezione di un video in 3D che propone in
anteprima al pubblico romano la visione diretta dell’allestimento
realizzato presso le Sale del Castello Colonna di Genazzano. In
questa stessa Sala, Sabato 19 novembre sarà possibile effettuare un
collegamento web –cam con il Castello di Genazzano per assistere
all’inaugurazione con la totalità delle opere in mostra. Il Progetto
espositivo ha utilizzato largamente le tecnologie multimediali già
nella fase europea, mettendo, costantemente in contatto e in
comunicazione tra loro le 10 città partecipanti sia al momento
dell’inaugurazione tra le varie sedi espositive e proseguendo
durante tutto il periodo espositivo europeo previsto dal 16
settembre al 16 ottobre 2005. Sabato 19 Novembre 2005 alle ore 19.00
, con il Patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Genazzano e
in collaborazione con il Museo Laboratorio di Roma, inaugurazione
presso il Castello Colonna di Genazzano della Mostra
“www.plot@rt.europa” dove si propone al pubblico l’intero corpus
iconografico della collettiva, i cui artisti, sia italiani che
stranieri, si sono confrontati nei modi più vari con il del viaggio.
Il viaggio in quanto memoria di situazioni, luoghi e persone; il
tema del viaggio per lasciare liberi gli artisti di spaziare in
immagini e colori, in dimensioni emotive interiori o in vibrazioni
esterne della realtà. Il viaggio ha fornito lo spunto per attuare
nella dimensione delle opere, tutte stampate in plotter formato
80x120, il tentativo di uniformare il complesso creativamente
dinamico dei lavori, facendo riferimento al finestrino
automobilistico, quello spazio visivo che limita verso l’esterno e
induce a ripescare ricordi di percorsi lontani, avventurosi oppure
interiori che scorrono via. Due Sedi in Italia, Roma e Genazzano,
Genazzano e Roma, due diverse inaugurazioni, due divesri
allestimenti, per invitare il pubblico alla scoperta di importante
complesso di opere che esaltano il sentire contemporaneo. IDEAZIONE
ED ORGANIZZAZIONE: Galleria Arturarte CURA MOSTRA E CATALOGO:
Massimo Lupoli, Gianluca Marziani CRITICI D’ARTE:, Toni Calderon,
Elise Desserne, Stefano Elena , Francesco Gesti, Myrtia
Nikolapoulou, Luigina Rossi, , Nori Zandomenego, Elena Casero.
________________________________________________ Ufficio Stampa:
Luigina Rossi 339/3025561 / 340/2272451 rossiluigina@yahoo.it info
GALLERIA ARTURARTE Via Cassia km 36,30neaZona Industriale Settevene
Nepi (VT) tel&fax 0761 527955 – 0761 527971. -mail:
arturarte@tiscali.it, Web: www.arturarte.com
Name: Rosa Anna
Musumeci
Email: ram_ac.catania@aliceposta.it
From: Catania
Date: 10/11/2005
Time: 19.42.41
Testo
comunicato stampa
INVITO spazio / galleria ARTECONTEMPORANEA direzione artistica rosa
anna musumeci A / R Andata / Ritorno artista Rosario Antoci curatore
Viviana Gravano inaugurazione Sabato 26 Novembre 2005 sede
espositiva ARTECONTEMPORANEA via firenze,184 Catania catalogo in
galleria l’artista e il curatore presenti all’inaugurazione apertura
mostra: 26 Novembre‘05-30 Gennaio‘06 info : orari: mar. / sab.
-17,30/20,30 e per appuntamento ARTECONTEMPORANEA T / F ++39
095.725.3101 E - M ram_ac.catania@aliceposta.it dir. rosa anna
musumeci C. ++39 330.692.388 assistente:demelza garcia C. ++39
334.9110767 L’artista si è ormai totalmente emancipato dalla
secolare visione della natura come opera divina, da seguire come
esempio supremo e insuperabile di bellezza. Il paesaggio
artificiale, costruito, fondamentalmente metropolitano, ha preso il
posto della natura e della sua contemplazione. Nelle opere di
Antoci, quindi, niente fotografie di luoghi immutabili, dati una
volta per tutti, ma immagini di spazi che si definiscono
frequentandoli, attraversandoli; nessuna intenzione di fare il
<catalogo> del paesaggio, ma piuttosto la volontà di rivelare le
<proprie> possibili geografie, di <decorticare> con lo sguardo i
luoghi della propria quotidianità, senza concessioni estetizzanti e
in cerca di una nuova dimensione plastica e tattile della
fotografia. dal testo in catalogo di viviana gravano ...< Uno dei
temi centrali dell’arte della seconda metà del ventesimo secolo è la
relazione con il paesaggio. Dal secondo dopoguerra in poi, la
visione conciliante, contemplativa e passiva del paesaggio ha
lasciato il posto ad un forte attivismo, che si è manifestato in
tutte le arti, sia attraverso un’azione pratica, fattiva, sia
attraverso la modificazione radicale dello sguardo, del punto di
vista, della relazione visiva dialettica con esso. > ...<The
relationship of visual art to the landscape has been one of the key
topics of the late 20th century. In the aftermath of World War 2nd,
a conciliatory, contemplative and passive conception of landscape
has been superseded by a strong activism. Through all realms of
artistic creation, a practical, effective action has imposed itself,
hand in hand with a drastic change of look, of perspective, of the
dialectic visual relationship to the landscape >... ....< La
laicizzazione dell’arte, che ha chiuso definitivamente il suo
cerchio dopo gli anni quaranta, ha riscattato questa relazione di
dipendenza subordinata dell’uomo rispetto alla natura, e ha condotto
a un interesse sostanziale dell’arte, e non solo – perché anche
delle scienze sociali e antropologiche – per il paesaggio inteso
anche come paesaggio costruito, artificiale, e quindi
fondamentalmente metropolitano. Questa svolta concettuale ha
prodotto situazioni e approcci radicalmente diversi ma ha di fatto
sempre affermato una ferma volontà di non considerare più solo il
paesaggio naturale come degno di questo nome.>... With the
secularisation of art coming full circle after the 40’s, this
subordination of man to nature was overcome, and a new interest
arose – in art as well as in anthropology and the social sciences –
for built-up, artificial, basically metropolitan, landscapes. This
conceptual twist expresses itself through drastically diverging
positions and approaches, but their common feature is the steady
willingness to value well more than the natural landscape. A
proposito dell'opera di Rosario Antoci:...< La scelta della
divisione in riquadri che scompongono, senza mai frazionare
l’immagine, diventa un ulteriore slittamento visivo, una ricerca di
disturbo che non appaga, che ancora mette nel giusto stato di
disequilibrio lo spettatore. Quei tagli profondi che costringono lo
spettatore a vedere l’immagine leggermente ripiegata su se stessa,
rimboccata ai lati, spezzando un altro sacrale tabù, la visione
bidimensionale assoluta della fotografia. Le opere sono montate su
banner vinilici e imbottite, in modo da creare una sorta di
multiscreen fatto però di immagini fisse, morbide al tatto e
leggermente a rilievo. Ecco l’elemento quanto più perturbante:
l’immagine si fa tattile, acquista una sua volontà esplicita di
essere toccata. Su ognuna di queste foto sembra impressa la mitica
frase scritta da Duchamp sulla copertina del libro surrealista Le
Surrealisme en 1947 che riportava un seno di gomma piuma con accanto
Prière de toucher (Si prega di toccare).> The images’ partition into
squared panels breaks down (but doesn’t fragment) them, thus
amounting to a further visual slippage, an unpleasant quest of
trouble that places the public in the appropriate unbalanced
position. Deep cuts compel the observer to look at lightly folding,
turned up, images, i.e., images clearly countering another sacred
taboo: the exclusively two-dimensional vision of photography. The
works are mounted on wadded, vinyl, banners, that form a sort of
multi-screen, though a multi-screen of static images, soft and
lightly relieved. This is their most upsetting property, indeed:
images become tactile, they acquire an explicit willingness to be
fingered. All these photos seem to bear the mythical sentence
written by Duchamps on the cover of Le Surrealisme en 1947: a rubber
breast alongside Prière de Toucher (Touch, please). BRIEF
L’associazione culturale ARTECONTEMPORANEA che opera senza fini di
lucro per lo sviluppo e la diffusione dell'arte contemporanea, è
ubicata a Catania a confine tra il centro storico e la parte della
città moderna. Si propone come motore di sviluppo per l'arte più
innovativa attraverso ricerche e progetti specifici di giovani
artisti e curatori d'interesse internazionale. Rivolge work shop,
seminari di studio e consulenza a giovani artisti, studenti,
operatori culturali, ma anche a un pubblico più ampio, cercando di
evitare una "ghettizzazione" delle istanze artistiche più
innovative, di solito destinate a un pubblico élitario. Spesso il
lavoro assume un carattere sperimentale e interdisciplinare, volto
all'ampliamento dei confini settoriali e geografici e alla creazione
di un rapporto dialettico con i contesti culturali e sociali a cui
di volta in volta le sue ricerche si indirizzano e in cui l'arte
contemporanea diventa vettore di sviluppo e di comune arricchimento.
Viviana Gravano, storica dell'Arte,docente di Storia dell'Arte
Contemporanea e di Storia dei Nuovi Media presso l'Accademia di
Belle Arti di Catania, e l'Istituto Europeo di Design di Roma.
Direttrice della collana editoriale di estetica Iperbook per le
Edizioni Interculturali di Roma. Ha pubblicato numerosi saggi e
cataloghi tra cui: L’Immagine fotografica Per una nuova estetica
della fotografia, Mimesis, Milano 1997;Crossing Progetti fotografici
di confine, Costa&Nolan, Milano 1998; Gea Casolaro, Meby in
Sarajevo, Meltemi Editore, Roma 2001;Marisa Albanese-Orphani,
Cronopio, Napoli (saggio introduttivo); Christian Piana Il tempo del
silenzio, Edizioni Interculturali, Roma 2004. Sensibile verso le
istanze e la promozione dei giovani artisti emergenti è curatrice
anche di eventi contemporanei performativi d'avanguardia in cui si
incrociano i differenti linguaggi della produzione creativa:
musica,danza,cinema,poesia,fotografia. Rosario Antoci (Ragusa 1966),
docente di Anatomia Artistica presso l’Accademia di Belle Arti di
Catania. Diploma di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di
Firenze. Città in cui muove le prime esperienze artistiche (
1986-1992 ) al contatto con i masterpieces dei grandi maestri della
storia dell’arte e dei linguaggi dell’arte moderna e contemporanea:
Moore,Brancusi,Giacometti; le installazioni dell’Arte Povera,della
Land Art. Le sue prime installazioni di “scultura organica”, di
grande formato, realizzate assemblando cemento, malte,resine e fibre
di vetro, costituiscono la serie degli impercorribili ”silent
gardens”. In anni più recentisi sposta definitivamente il pensiero
creativo verso nature ambientali opposte e coesistenti. Le indaga
con l’obiettivo fotografico, scoprendone la veste di
natura/architettura. Sottraendo sempre più materia a vantaggio del
pensiero carico di contenuti. Sembra così superata definitivamente
dall'artista, la fascinazione per i lnguaggi materici e la poetica
dei contemporanei:Tony Cragg e Giuseppe Penone, a vantaggio di
distanze critiche che rendono unica la sua opera. selezione mostre
personali solo exibition 2004 Sogei. Dove le persone lasciano
segni”, Sogei (Società Generale d’Informatica), Roma. A cura di
Cesare Biasini Selvaggi 2002 Slang, Galleria Artecontemporanea,
Catania, a cura di r. a. Musumeci. Minima Natura, Galleria degli
Archi, Comiso; Castello di Donnafugata, Ragusa. Catalogo a cura di
Maurizio Sciaccaluga, Salarchi Immagini, Comiso selezione
partecipazioni collettive group exibition 2005 ArtVerona 05. Fiera
di Verona. Galleria Tondineli. Verona; Sguardi fra bianco e rosso.
Chiodalive. Catania. A cura di Vitaldo Conte.20x20. 20x20 Galleria
Beukers. Rotterdam. A cura di Maurizio Sciaccaluga. 20x20. Galleria
Repetto e Masucco. Aqui Terme. Alessandria. A cura di Maurizio
Sciaccaluga. 2004 20x20. Galleria Nuova Figurazione. Ragusa. A cura
di Maurizio Sciaccaluga. Insulae. Creative turbolence. Fondazione
per l’arte Bartoli – Felter. Castello di S. Michele, Cagliari. A
cura di Alessandra Menesini e Rosa Anna Musumeci. Oltre, Galleria
Tondinelli. Roma. Galleria d’Arte Contemporanea. Palazzo Ducale.
Pavullo nel Frignano, Modena. Catalogo a cura di Cesare Biasini
Selvaggi. Barbieri Editore. Il gruppo di Scicli. Galleria d’Arte
moderna Le Ciminiere. Catania. Catalogo a cura di Paolo Nifosì.
Silvana editoriale. Milano.Visionaria, Galleria degli Archi. Comiso,
Ragusa. A cura di Salvatore Schembari 2003 XIV Quadriennale.
Anteprima. Palazzo Reale.Napoli a cura di Vitaldo Conte. Riparte
2003, nona edizione. Galleria Tondinelli. Ripa Hotel, Roma.Index.
Contemporanea Galleria d’Arte. Palazzolo Acreide, Siracusa, cura di
Francesco Gallo. Vergine d’oliva. Parlamento Europeo.Strasburgo, a
cura di Vito Caiati.Vergine d’oliva. Pinacoteca provinciale. Bari. A
cura di Vito Caiati. Mappe dell’arte nell’isola. Sud-est. Castello
dei Principi di Biscari, Acate, Ragusa. Catalogo a cura di Paolo
Nifosì. Futura. Siciliani tradizione e nuovo immaginario. Casa del
pittore. Mosca. A cura di Francesco Gallo e Debora Di Gesaro.
Catalogo edizioni Arte Raffaello 2002 Riparte 2002, ottava edizione.
Galleria Santo Ficara. Ripa Hotel, Roma Sculturama, Galleria Annovi,
Sassuolo. Catalogo a cura di Maurizio Sciaccaluga; Macchine dello
sguardo, Smart Center, Catania. Catalogo a cura di Giuseppe
Frazzetto
Name: Leonilde
Carabba
Email: leonildecarabba@hotmail.com
From: Milano
Date: 21/11/2005
Time: 12.57.42
Testo
SpazioStudioViaLomazzo13MilanoNelcortiledelVecchioFico presenta la
mostra Omaggio a Hermann Hesse Terza edizione 2004-2005, a cura di
Patrizia Gioia Il tema ispiratore di questo terzo anno è il romanzo
Demian scritto da Hermann Hesse in un periodo di profonda
trasformazione, non solo personale, ma anche del mondo intorno a
lui. Parole che ancora ci parlano in questo momento storico dove
ognuno è chiamato ad una profonda riflessione e ad una personale
responsabilità. SpazioStudio, via Lomazzo 13, I-20154 Milano,
www.spaziostudio.net Orari: lunedì-sabato ore 17 – 19 Su
appuntamento telefonico: +39 02 312130 / 348 7498744 23 novembre –
22 dicembre 2005 Inaugurazione: mercoledì 23 novembre, alle 18.30
Lettura poetica di Dome Bulfaro / Musica di Malcom Fischer Ogni uomo
però non è soltanto lui stesso; è anche il punto unico,
particolarissimo, in ogni caso importante, curioso, dove i fenomeni
del mondo s’incrociano una volta sola, senza ripetizione. Perciò la
storia di ogni uomo è importante, eterna, divina, perciò ogni uomo
fintanto che vive in qualche modo e adempie il volere della natura è
meraviglioso e degno di ogni attenzione. In ognuno lo spirito ha
preso forma, in ognuno soffre il creato, in ognuno si crocifigge un
Redentore. Hermann Hesse, Demian Artisti partecipanti alla terza
edizine:.Silvia Abbrezzi, Daniela Angelici, Vera Benelli, Luisa
Bergamini, Emiliano Bonfanti, Giuliana Borgonovo, Anna Boschi,
Valeria Bruno, Leonilde Carabba, Salvatore Carbone, Welina Carità,
Rosanna Carloni, Bruno Cassaglia, Osvaldo Cavandoli, Doretta Cecchi,
Gennaro Cicalese, Nora Coernajovsky, Alessandro Colbertaldo,
Lamberto Correggiari, Riccardo Cuglietta, Vincenzo D’Aragusa, Carola
De Agostini, Fernanda Fedi, Gino Gini, Patrizia Gioia, Chiara
Giussani, Helene Gritsch, Alessandra Guenna, Giorgio Guglielmetti,
Eva Hodinova, Costantino Jovine, Ruggero Maggi, Adelio Maronati,
Lanfranco Materiale, Gianantonio Ossani, Stanislao Pacus, Giancarlo
Pavanello, Edy Persichelli, Ivan Presslew, Raffaele Romano,
Mariacarla Rossi, Gabriella Ruggeri, Jean Claude Sagnor, Tano
Santoro, Lucia Sorge, Carmen Spigno, Pippo Spinoccia, Cristina
Torri, Elena Tozzi, Emanuela Venier, Alessandro Vicario. La mostra
"Omaggio a Hermann Hesse" Ogni anno, la mostra viene inaugurata a
Milano, a SpazioStudio, con la numerosa partecipazione sia degli
artisti, che di un attento e generoso pubblico. Prima edizione:
2000-2001, tema aperto e ispirato ad un brano scelto dall’opera di
Hermann Hesse. Seconda edizione: 2002-2003, tema ispiratore, la
frase di Hermann Hesse: "Come un ponte creato dall’arcobaleno".
Terza edizione: 2004-2005, tema ispiratore, il romanzo Demian.
Moltissimi gli artisti che da tutto il mondo hanno inviato le loro
opere. Opere che sono lasciate dagli artisti in donazione a
SpazioStudio, che non vengono vendute ma che vanno via via a formare
una galleria delle molteplici forme dello stesso volto, molteplici
espressioni creative ispirate agli scritti di Hermann Hesse.
SpazioStudio offre la possibilità, a chi intendesse esporre la
collezione di queste opere in continuo mutamento, del loro utilizzo
temporaneo. Così nel 2004 la collezione è stata esposta nelle stanze
del magico Museo Hermann Hesse di Montagnola , e dall’8 maggio al 30
novembre 2005 la mostra è stata allestita al Literaturarchiv di
Sulzbach-Rosenberg (Germania). Motivazioni della terza edizione
2004-2005 La terza edizione "Omaggio ad Hermann Hesse", vuole
invitare attraverso la Creatività che in ognuno vive, a portare luce
là dove c’è buio, alla ricerca di quella "vera verità" che si cela
nascosta in ognuno di noi. Abbiamo scelto quale fonte di ispirazione
per l’opera da inviare, uno dei meno nominati e forse più patiti
romanzi di Hesse, Demian, scritto in un periodo molto difficile per
l’allora quarantenne poeta, un periodo di profonda trasformazione,
non solo personale ma anche del mondo. E’ una scelta simbolica che
ci potrà guidare in questo momento storico che stiamo attraversando
e vivendo, dove ognuno è chiamato ad una profonda riflessione, ad
una personale responsabilità sul cambiamento radicale da mettere in
atto. "Per raccontare la mia storia devo incominciare dal lontano
inizio. Se mi fosse possibile, dovrei risalire molto più addietro,
fino ai primissimi anni della mia infanzia, e più oltre ancora nelle
lontananze della mia origine." Con queste parole inizia il romanzo
Demian di Hermann Hesse. Per informazioni: SpazioStudio, Patrizia
Gioia (ideatrice e curatrice della mostra "Omaggio a Hermann
Hesse"), Via Lomazzo 13, I-20154 Milano, tel. +39 01 312130 / 348
749 87 44, abgioia@abgioia.it
Name: Leonilde
Carabba
Email: leonildecarabba@hotmail.com
From: Milano
Date: 22/11/2005
Time: 20.17.38
Testo
MOSTRA DI ARTE
CONTEMPORANEA “Segni d’Amore” Omaggio a Pier Paolo Pasolini Libreria
Bocca Galleria Vittorio Emanuele II, 12 Milano Dal 29 novembre al 5
dicembre 2005 Inaugurazione il 29 novembre ore 18.00 Ideata e a cura
di Viola Lilith Russi dipinti, sculture, scritti e fotografie di:
Celestina Avanzini, Paolo Baratella, Fernanda Borio, Leonilde
Carabba, Antonio De Venezia, Cesare Giardini, Flavia Girardi, Grazia
Lavia, Katerina Lukasova, Antonio Massari, Katia Migliori, Milena
Milani, Giorgio Morganti, Vincenzo Pellegrini, Tiziana Priori, Anna
Tavani. Segni pittorici, scultorei, fotografici; segni d’inchiostro
e di memoria, segnali di vita, semi d’amore. Costruiamo la Storia,
come la nostra identità, raccogliendo emozioni, seguendo le tracce
di chi ha disseminato la sua strada di luci e che ci lascia oggi la
possibilità di leggere il mondo aggredendolo di passione, fiducia e
poesia. Pier Paolo Pasolini è entrato nella vita di molti proprio
per il suo cammino luminoso, scomodo, parlante e viscerale e le
opere dei 15 artisti in mostra alla Libreria Bocca, sono le vive
testimonianze di un dialogo mai interrotto con la forza della sua
parola. A segni d’amore, semplicemente, rispondono segni d’amore. In
ricordo, costruzione e sogno di una poetica esistenziale che può
ancora essere vissuta, Pasolini continua a parlarci di un fuoco per
cui vale la pena bruciare, che è quello dell’arte, della scrittura,
e dunque in qualche modo, di ciò che ci è più necessario. Viola
Lilith Russi La Libreria Bocca, nata come azienda tipografica e
libraria a Torino nel 1775, è oggi una delle librerie e case
editrici più antiche d’Italia. Essa annovera tra i suoi autori
Gioberti, Pellico, Segantini, Nietzsche, Freud e molti altri.
Specializzatasi poi negli anni in libri d’arte, cataloghi di mostre
di tutto il mondo e monografie di artisti in tutte le lingue, nel
1990 fonda la rivista “Arte Incontro in libreria”, diffusa
gratuitamente in 29 Paesi. La Libreria Bocca promuove inoltre una
serie di iniziative culturali che spaziano dalla presentazione di
libri ad esposizioni di arte contemporanea. Libreria Bocca, Galleria
Vittorio Emanuele II 12, 20121 Milano 02 86462321 Fax 02 860806
www.libreriabocca.com libreriabocca@libreriabocca.com Fondazione
D’Ars Oscar Signorini onlus, via Sant’Agnese 3, 20123 Milano TEL.02
860290 www.dars.it email: dars@email.it
Name: Fedele
Boffoli
Email: boffoli@tiscali.it
From: Trieste
Date: 25/11/2005
Time: 18.57.58
Testo
A dare inizio ad un
ciclo di iniziative inerenti al tema Arte-Libertà-Disagio
Esistenziale avverrà, per gli incontri della Società Artistico
Letteraria, venerdì 2 dicembre '05 - alle ore 17 - presso la
Biblioteca Statale di Trieste in Largo Papa Giovanni XXIII n. 6, la
presentazione del libro di poesie, salmi e dipinti "Il Resto" (Ed.
Il Murice) degli autori Fedele Boffoli, Walter Curini e Franco
Naglein, con postfazione di Fabio Russo e illustrazioni di Francesco
Mignacca e Grazia Semeraro. Nella stessa circostanza, in sinergia
con i contenuti poetici dell'evento, sarà inaugurata la mostra
d'arte "Il Resto e la memoria del viaggio" di Alfredo Davoli (già
visitabile dal 28.11 e fino al 09.12.05 con orario 10-17.30,
presente anche in internet all'indirizzo
www.anforah.artenetwork.net.), con supporti critici di Eraldo Di
Vita e Maria Tolone. Riportiamo, a riguardo, le seguenti note
critiche: ""Il Resto, troppo ampio per essere simboleggiato in un
linguaggio, così vicino ad un silenzio eloquente, è il lato da
vivere e da percepire nella pienezza della vita di ogni giorno; come
in un poetico viaggio dell'anima da Occidente a Oriente che si
intraprende, forzando le Colonne d'Ercole alla volta di sconfinati
oceani di sabbia - da Tangeri fino a Samarcanda e al Gange - per
riscoprire, attraverso luoghi e civiltà arcaiche, l'interezza di una
memoria universale, scolpita e inalterata dallo scorrere del tempo.
- gli autori"". ""Con Alfredo Davoli, ne siamo certi, la fotografia
ha raggiunto il livello della cultura moderna scritta e dipinta,
anche se la fotografia ha solo un secolo e mezzo di vita, mentre la
parola e la pittura esistono da sempre. Questo fotografo-artista che
accompagna le poesie dei poeti de "Il Resto" traduce i suoi
"Reportage fotografici di viaggio" in "Memorie di un viaggiatore"
elaborando al computer le foto stesse e trasformandole in opere
poetiche. Per rendersi conto di quanto diciamo è sufficiente
osservare contemporaneamente le sue foto e i lavori elaborati al
computer, che diventano immediatamente delle vere e proprie opere
d'arte. Attraveso le foto di Alfredo Davoli si può capire come la
fotografia a volte abbia una realtà più pregnante della medesima
attualità: ognuna di esse può trasportarci in luoghi sconosciuti e
fantastici, modificando il nostro modo di vedere il mondo,
convincerci della grandezza e della viltà dell'uomo, consentirci di
condividere le rivelazioni di uno spirito artistico e sensibile,
renderlo capace di risalire il tempo e infine di trascendere la
propria esistenza terrena. - Eraldo Di Vita"". Con preghiera di
pubblicazione Trieste, 25 novembre 2005 Per informazioni Segreteria
organizzativa Anforah: Fedele Boffoli tel. 338-2246495 Via Flavia 70
- 34 148 Trieste.
Name: Vinni
Scorsone
Email: vinniscorsone@tiscali.it
From: Torino
Date: 29/11/2005
Time: 13.16.21
Testo
Centro Culturale Italo
- Arabo Dar al Hikma TORINO A S P E T T A N D O T O M M A S O Da
un’idea di Filli Cusenza e Marcello Scorsone opere tessili di Filli
Cusenza . foto di Elsa Mezzano . versi di Vinny Scorsone mostra a
cura di Marcello Scorsone INAUGURAZIONE 9 DICEMBRE 2005 ore 18
l’esposizione, si compone di circa venti opere realizzate nel corso
di due anni. L’idea di questa mostra, partita circa due anni fa da
Filli Cusenza, che in quel periodo era incinta del piccolo Tommaso,
ha, da subito, trovato l’entusiasmo di Marcello Scorsone (presidente
dell’Associazione culturale Studio71), della fotografa Elsa Mezzano
e del critico Vinny Scorsone. Ne è venuta fuori una mostra singolare
in cui tre figure di donna, diverse per aspetto, età, luoghi
geografici (Bagheria, Rivoli, Isola delle femmine) ed esperienze,
accomunate soltanto dalla maternità o dal desiderio di essa, hanno
profuso la loro smania creativa. Alle pareti della galleria le opere
di Filli Cusenza inglobano le foto in bianco e nero di Elsa Mezzano;
corpi tessili deformati lasciano intravedere il grembo fotografato;
nove mesi di gestazione scanditi da una filastrocca-ninna-nanna
realizzata da Vinny Scorsone. Tre discipline differenti per la
realizzazione di un’unica importante opera. Scrive Marcello Scorsone
nella sua presentazione in catalogo: “Chissà se il Padreterno, prima
di realizzare il Creato, partì dall’idea di farlo. Forse sì, forse
no. Abituati, così come siamo, a pensare prima di realizzare le
cose, sono tentato di dire di sì. Ma il Padreterno non pensa. Lui fa
perché Lui sa cosa sarà perché sapeva cosa sarebbe stato e ne è
venuto fuori un gran bel lavoro senza alcun bisogno di verifica. Con
tale riflessione, presento questa mostra tutta al femminile nata
dalla sinergia di tre donne appartenenti a tre generazioni diverse
che si propongono in tre momenti diversi. Tre perché questo è il
numero della famiglia (madre, padre, figlio), tre perché è il numero
della perfezione in tutte le religioni, tre come la Trinità, tre
come i livelli della vita umana (materiale, razionale, spirituale),
tre come la scansione del tempo (passato, presente, futuro). […]
Questa mostra è dedicata al miracolo della vita, alle ansie che la
precedono, agli attimi che la immortalano e non può essere
sottovalutata ma, al contrario, esaltata”. La mostra, già ospitata
nel mese di ottobre nei locali della galleria Studio 71 di Palermo,
è corredata di catalogo e rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2006 Via
Fiochetto, n.15 - Torino tel. 011 5216496
Name: Marta
Casati
Email: martellarte@yahoo.it
From: Pavia
Date: 29/11/2005
Time: 13.17.44
Testo
SOUND CHECK a cura di
Marta Casati INAUGURAZIONE: sabato 3 dicembre 2005, ore 18 DURATA:
dal 3 al 22 dicembre 2005 DOVE: Universita' Degli Studi - Collegio
Fratelli Cairoli Piazzale Collegio Cairoli 1, Pavia PITTURA,
FOTOGRAFIA, VIDEO. Sono pronti per il Sound Check : KRISTINE ALKSNE,
FRANCESCO ARENA, ELENA ARZUFFI, GAIA BARTOLINI, ORAZIO BATTAGLIA,
MATTEO BERTINI, ANDRAS CALAMANDREI, SILVIA CAMPORESI, MANUELE
CERUTTI, MICHELANGELO CONSANI, CONSTANTIN, LEONE CONTINI BONACOSSI,
CORPICRUDI, EMILIANO DI MAURO, ROCCO DUBBINI, VALENTINA GALLETTA,
RICCARDO GAVAZZI, ELVIRA GIANNATTASIO, MASSIMO GURNARI, ADELITA
HUSNI-BEY, FILIPPO LAVACCARA, VINCENZO MARSIGLIA, ANDREA MASTROVITO,
MALENA MAZZA, MATTEO NEGRI, FRANCESCO OZZOLA , MARIA PECCHIOLI,
ANDERS CHRISTIAN PEDERSEN, ARTAN SHABANI, NICO VASCELLARI, GIOVANNI
VITALI, JULIA VON TROSCHKE. Questi gli artisti di Sound Check per
MAC 2005, l’evento espositivo organizzato da l’ANPO (Associazione
Nazionale Prevenzione Oncologica), con il patrocinio del Comune di
Pavia, la Provincia di Pavia, Camera di Commercio dell’Università di
Pavia, Istituto per il Diritto allo Studio Universitario,
l’Università di Pavia e la Commissione Europea rappresentanza di
Milano, per la raccolta fondi a favore dell’Associazione. Sound
Check è a cura di Marta Casati che ha scelto e invitato gli artisti
a prendere parte all’iniziativa, donando l’opera in mostra. Rispetto
alle altre edizioni, MAC 2005 ha come elemento innovativo
l’introduzione del video e la fotografia, nonché la sperimentazione
e l‘ibridazione tra le due ricerche, che si vanno ad aggiungere alla
ormai consolidato tradizione pittorica. Perché Sound Check? Sound
Check è la prova del suono, la messa a punto prima della messa in
onda. Prima del concerto o dell’esibizione, i musicisti accordano
gli strumenti, in glaciale fermento prima di salire sul palco.
Strumentazione, acustica, microfoni: la situazione sembra essere
calcolata, razionalmente idonea e all’altezza, in una sola parola,
perfetta. Ma nessuna perfezione, neppure quella dell’attimo finale
prima dello show, potrà mai eliminare o anche soltanto calcolare
l’imprevisto.< /P> Un qualsiasi contrattempo è sempre lì pronto, in
agguato. Così è nell’arte. Oggi non ci sono verità, tendenze,
movimenti che delineano e trascinano gli altri, in una direzione o
nell’altra. Gli artisti si interrogano, percorrono tracce in
precedenza già delineate corredandole della propria ricerca,
sconvolgendone o invertendone gli assiomi costitutivi. La pittura
incontra l’inserzione fotografica, il video si unisce al disegno, la
fotografia si intromette ovunque. Le certezze visive o concettuali
alle quali si era soliti aggrapparsi sono rase a l suolo, rinnovate,
proposte sotto nuove vesti e arrangiamenti stilistici. Una sola
certezza: non sono questi i tempi più adatti per etichettare,
definire, catalogare. Il concerto avrò luogo ma, forse e ancora di
più, il suo Sound Check. Dal testo in catalogo “Solo un telefono che
squilla” di Marta Casati: «Cambio scena. Inutile girarci attorno.
Raggirare, non dire, preannunciare a metà o cos’altro vogliate
pensare. E’ una mostra fuori dai canoni canonici e canonicamente
adibiti ai circuiti del baracacconante carozzone chiamato
arte&dintorni. Perchè rinunciare di far scendere nell’arena le
geniali bestioline con pennello, macchina fotografica e telecamera,
seguiti a sua volta dalle euforiche cellule neuronali dalla continua
e isterica fibrillazione? Non ci penso neanche. Accetto l’invito e
invito a mia volta. Perchè a questo giro l’artista si traveste da
semibenefattore, chi sa o finge di esserlo sul serio, chi si
racconta e per farlo si distacca da una sua creaturina solo per il
generoso atto di donare. Qualcosa di buono ne deriverà d i sicuro.
Chi ha detto che l’arte - oltre che ad alimentare la sua fame di
fama, proprio come una attricetta di nome Lilly che si dimena da un
teatrino all’altro di periferia per raccapezzare qualche applauso a
destra e a sinistra, magari anche solo per la soddisfazione di
trovarsi in camerino un mazzo di fiori spelacchiati, comprati in
qualche autogrill o da qualche ambulante da marciapiede - non si
possa dare una mossa per fare qualcosa (più o meno) buono? Il
bicchiere resta sempre mezzo vuoto e mezzo pieno. Ognuno avrà da
dire la sua solo per il gusto di farlo. E perchè ci sia qualcuno lì
pronto a contraddirlo. Energie che si consumano, ognuno certo che la
Verità sia nei propri capienti tasconi – perchè chi ha tale
arroganza pensa sempre che anche le tasche siano più grandi rispetto
alle altrui. Ma intanto il sound check ha inizio, tanto è solo una
prova e tanto l’arte resta sempre arte». SOUND CHECK a cura di Marta
Casati inaugurazione: sabato 3 dicembre 2005, ore 18 durata: dal 3
al 22 dicembre dove: Universita' Degli Studi - Collegio Fratelli
Cairoli Piazzale Collegio Cairoli 1, Pavia Info: Associazione ANPO,
V.le Golgi, 63/b, c.p. 62, Pavia tel.0382/529684, numero verde
80014472 www.anpo.it, mail: info@anpo.
Name: CARLO
IACOMUCCI
Email: carloiacomucci@libero.it
From: biennale Nursen Gungor di Ankara.
Date: 29/11/2005
Time: 13.20.21
Testo
CARLO IACOMUCCI ALLA
BIENNALE INTERNAZIONALE D’ARTE “Lotta alla povertà nel mondo” AD
ANKARA . ----------------------------------------------- Il noto
artista maceratese Carlo Iacomucci è stato invitato, unitamente ad
altri artisti di tutto il mondo, alla biennale internazionale d’arte
organizzata in Turchia nell’ambito del progetto internazionale socio
– umanitario “Grameen Microcredito” , su iniziativa del deputato al
Parlamento turco Prof. Aziz Akgul presidente della “Fondazione turca
contro lo spreco” . Organizzatrice e curatrice della biennale è
Nursen Gungor di Ankara. Tema di questa prima biennale è “Lotta alla
povertà nel mondo” alla quale Iacomucci ha aderito con vivo
entusiasmo ed ha inviato un’opera dal titolo “Chiedete e vi sarà
dato….? , con un punto interrogativo assai significativo, non
polemico ma che certo esprime molteplici perplessità che
scaturiscono dalla grande sensibilità del nostro artista, urbinate
di nascita ma maceratese di adozione. Si tratta di un acrilico molto
emblematico ricco di significati vuoi per le mani raffigurate
all’interno ed ai margini di un cerchio, vuoi per i colori in cui
domina il verde. Il che rientra nelle finalità della biennale che
vuole appunto stimolare l’arte, la sensibilità e la creatività degli
artisti sul tema tragico e irrisolto della povertà nel mondo. La
biennale quindi vuole far partecipare il mondo internazionale
dell’arte a questo progetto offrendo la possibilità di intervenire
concretamente con l’offerta delle loro opere. Le opere donate dagli
artisti saranno messe gratuitamente a disposizione della “Fondazione
turca contro lo spreco” che provvederà, con la vendita delle stesse,
a realizzare almeno in parte gli scopi istituzionali della
fondazione stessa che si richiama all’art. 25 della Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo che parla di alimentazione,
vestiario, cure mediche, servizi sociali ecc. In un mondo in cui la
povertà si diffonde velocemente anche gli artisti si stanno
preoccupando del fatto che le popolazioni povere diventano sempre
più povere e spesso sono abbandonate a se stesse dalle nazioni
ricche. La biennale si tiene ad Ankara nel museo di pittura e
scultura del Ministero della Cultura e del turismo turco. (Carlo
Iacomucci -incisore e pittore-opera a Macerata-Tel. studio
-0733-233984). Ugo Bellesi
Name: Sabrina
Raffaghello
Email: info@sabrinaraffaghello.it
From: Ovada
Date: 29/11/2005
Time: 13.26.41
Testo
sabrina raffaghello
arte contemporanea è lieta di invitare la s. v. alla vernice della
personale di barbara la ragione lost COMUNICATO STAMPA VERNICE
GIOVEDI' 8 DICEMBRE ORE 18,00 DALL' 8 DICEMBRE AL'11 GENNAIO 2006
TESTO CRITICO A CURA DI ELENA FORIN CATALOGO EDIZIONI VANILLA
ALLESTIMENTO ED ORGANIZZAZIONE SABRINA RAFFAGHELLO ARTE
CONTEMPORANEA PRESENTAZIONE MOSTRA SABRINA RAFFAGHELLO, nell’ambito
della programmazione 2005, presenta il progetto di una mostra
personale di fotografia d’arte contemporanea. La mostra presenta
diversi i diversi cicli fotografici dell’artista che illustrano la
produzione di questi ultimi anni : APPARENZE, ARCIMBOLDI, GHOST,
IBRIDI. Barbara La Ragione sconvolge il vedere nel senso estetico
della bellezza, ne ricostruisce un’altra apparente,vericitiera in
cui i sensi sono catturati da un’impercettibile sensazione di
disagio che produce una sorta di realtà mostruosa. Il diverso
costruisce l’intimo clonato dalla parte nascosta, uno specchio
magico che come un caleidoscopio ricompone e mostra quello che mai
si vorrebbe vedere: l’alter ego, il doppio mascherato, ove la
maschera diventa il simulacro delle emozioni e la parte oscura il
tramite di un viaggio spirituale, attraverso le sensazioni e le
immagini del nostro vissuto. Questa sorta di bestiario immaginario
celebra persone , cose e animali immortalandoli in una dimensione
sospesa, elevandoli a una condizione di demiurgo in un mondo delle
idee ove ogni canone ragionevolmente prefissato viene aborrito. Una
volta entrati in questa realtà composita superato la naturale
soggezione provocata dall’austerità delle atmosfere , dall’eleganza
delle composizioni quasi monocrome si entra in un’atmosfera magica
sospesa tra Oz e il mondo gotico di Mary Shelley. PRESENTAZIONE
MOSTRA SABRINA RAFFAGHELLO, nell’ambito della programmazione 2005,
presenta il progetto di una mostra personale di fotografia d’arte
contemporanea. La mostra presenta diversi i diversi cicli
fotografici dell’artista che illustrano la produzione di questi
ultimi anni : APPARENZE, ARCIMBOLDI, GHOST, IBRIDI. Barbara La
Ragione sconvolge il vedere nel senso estetico della bellezza, ne
ricostruisce un’altra apparente,vericitiera in cui i sensi sono
catturati da un’impercettibile sensazione di disagio che produce una
sorta di realtà mostruosa. Il diverso costruisce l’intimo clonato
dalla parte nascosta, uno specchio magico che come un caleidoscopio
ricompone e mostra quello che mai si vorrebbe vedere: l’alter ego,
il doppio mascherato, ove la maschera diventa il simulacro delle
emozioni e la parte oscura il tramite di un viaggio spirituale,
attraverso le sensazioni e le immagini del nostro vissuto. Questa
sorta di bestiario immaginario celebra persone , cose e animali
immortalandoli in una dimensione sospesa, elevandoli a una
condizione di demiurgo in un mondo delle idee ove ogni canone
ragionevolmente prefissato viene aborrito. Una volta entrati in
questa realtà composita superato la naturale soggezione provocata
dall’austerità delle atmosfere , dall’eleganza delle composizioni
quasi monocrome si entra in un’atmosfera magica sospesa tra Oz e il
mondo gotico di Mary Shelley. LOST Molta parte del dibattito sulla
fotografia ha riguardato uno degli aspetti più intrinsecamente
legati alla concettualità del mezzo stesso, e cioè il suo essere un
attestatore di verità, una traccia, un brandello di realtà congelato
nel tempo. Ben presto, poi, ci si rese conto di quale portata
potesse avere questo aspetto per gli sviluppi di un’arte, quella
contemporanea, sempre più irrequieta, perché fu proprio da qui che
ebbe inizio tutta una serie di ricerche che avrebbero avuto
l’obiettivo di far cortocircuitare in maniera sempre più evidente
questa pretesa di verità con immagini assolutamente estreme.
L’emergere di un’urgenza nei confronti di tematiche sociali, invece,
fece comprendere quanto fossero necessarie immagini dirette, crude
anche, e forti insomma al punto tale, da generare una reazione
attiva. Fu così, allora, che nacquero il reportage e la fotografia
sociale, ma non solo, perché sempre più sembrava essere importante
svolgere un’indagine che riguardasse l’essere umano inteso come
individuo, come personalità, ma anche come corpo in relazione con il
mondo. Si trattava, insomma, di vedere l’uomo a tutto tondo, un
uomo, quello contemporaneo, la cui complessità andava man in mano
dichiarata, per essere resa meno problematica a livello singolo e
sociale. Ma, lo abbiamo detto, la fotografia ha il grande potere di
rendere reale un certo hic et nunc, e molti decisero che le realtà
ibride, fisiche o mentali che fossero, andavano mostrate, e fu così
che nacque il filone dei travestitisti, che in Marcel Duchamp,
Pierre Molinier, Urs Lüthi e Luigi Ontani ebbe tra i suoi più grandi
esponenti. Nel corso degli anni, poi, grazie anche al continuo e
inarrestabile progresso tecnologico, molte cose sono cambiate, e
l’avvento del digitale ha permesso agli artisti di diventare sempre
più demiurghi di realtà altre e parallele, dove una dimensione
onirica spesso si unisce ad una fantascientifica, immaginaria e
animata vita alternativa. Ora, ciò che è fondamentale comprendere, è
che queste premesse, vista la loro importanza, sono state assimilate
dagli artisti in maniera totale e completa, analizzate criticamente
e assorbite anche nelle loro componenti più radicali e
rivoluzionarie, sino alla spontanea convergenza in un complesso e
raffinato linguaggio, un linguaggio, quello degli artisti di oggi,
giunto spesso ad una maturità linguistica, stilistica ed espressiva
che affonda le proprie origini in una libertà culturale che proprio
le esperienze precedenti hanno saputo veicolare. Ecco allora che
parlare di Barbara La Ragione ci porta proprio al centro di tale
questione, perché la genialità del suo lavoro comincia proprio da
qui, da quella libertà artistica, intellettuale ed umana con cui
affronta il tema del ritratto, un ritratto che ha tutta la
freschezza di un’indagine nuova e autonoma, ma anche la serenità di
chi sa che voltarsi a guardare ciò che è stato, è un bene, perché
permette di crescere e aiuta a leggere la contemporaneità in modo
più maturo e responsabile. Tutto parte dall’accettazione della
deformazione, della mostruosità, di un concetto estetico totalmente
al di là dei canoni cui i media ci hanno abituati, eppure,
nonostante tutto, i personaggi di La Ragione hanno una bellezza
accattivante e magnetica, il fascino della diversità, di una
diversità che si accetta come tratto caratteristico individuale,
unico e irripetibile. Ma non è tutto qui, perché le maschere di
silicone applicate ai volti, più che nascondere, mostrano, fanno
emergere tutta la forza degli sguardi e delle espressioni, fungendo
da vere e proprie casse di risonanza dei moti dell’animo, e
dimostrando che la deformazione può essere anche un valore aggiunto.
E se questi individui sono persi nella loro condizione di
alternativi, lo sono in maniera disinvolta e naturale, in tutto il
percorso della loro trasformazione da creature sfigurate, ad esseri
via via sempre più incrociati con l’animalesco e con i suoi
connotati mitici e fiabeschi. Quella di Barbara La Ragione è la
storia, forse, dell’epifania di un uomo nuovo, un uomo capace di
perdersi nelle sue componenti più nascoste e difficili, ma anche un
uomo che affronta se stesso e gli altri mostrandosi senza timore in
tutta la sua verità, un uomo che non teme lo scatto fotografico,
quel rilevatore di realtà, in grado, anche, di amplificare il
brutto. Del resto, poi, il ruolo delle immagini, nella nostra
società, è enorme, ed è continuamente accresciuto da una forma
sempre più diffusa di voyeurismo, stimolato da quei canoni estetici
fondati sulla mostruosità, e incrementato dal trattamento che
l’artista riserva per i suoi personaggi. Certo, perché la
costruzione delle sue foto risente di tutta quella tradizione che fa
capo al ritratto nel senso in cui lo hanno interpretato un certo
Giorgione e Tiziano, e poi, massimamente, Caravaggio, una forma
d’arte, insomma, scaldata di attributi e sentimenti vivi e
palpabili, che diversamente dal ritratto di stato, preferiva
soffermarsi anziché sugli attributi di rango, su quelli più intimi e
caratteriali, e dove il brutto non era né bandito né mascherato.
Anche la composizione formale, seppur nella sua disinvoltura,
conserva quella patina di ufficialità che era stata propria del
passato, e che qui, aiutata dalla concettualità della fotografia, ha
la funzione di congelare nel tempo il ruolo profetico di questi
personaggi, che dalle Apparenze, ai Ghost, agli Hybrid, agli
Arcimboldi, si dichiarano apertamente in un crescendo di mostruosità
animalesca. E in effetti, poi, di tutta l’ufficialità che ha sempre
accompagnato questo genere, rimangono delle altre tracce evidenti, e
non a livello formale, perché le cornici, quelle splendide cornici
napoletane che fanno parte della tradizione, sono corpo unico con le
foto. E allora, in questo gioco di rimandi storici e culturali tra
passato e presente, fare un discorso sul tempo, diviene
fondamentale, perché, se da un lato la fotografia è stata più volte
definita come un attimo congelato di memoria, dall’altro un
movimento temporale c’è, ed è un movimento complesso, nel suo creare
una traiettoria tra la storia della cultura e quella dell’intimo e
personale sviluppo che ha fatto dell’uomo un essere moderno. E se
poi, a tutto questo, sommiamo anche un’idea di spazio ingannevole
nel suo manifestarsi come uno sfondo piatto, ma vorticoso nel suo
attivare circuiti emozionali e cerebrali di una certa elaborata
raffinatezza, allora avremo chiarito almeno qualche aspetto, avremo
dato qualche piccolo indizio per poterci avvicinare con la mente
sgombra da condizionamenti, a quella storia che narra lo sviluppo di
una coscienza del se’ e del proprio relazionarsi con essa, perché è
anche questo che fa Barbara La Ragione, ci mostra la sua versione di
una possibile antropologia contemporanea. Elena Forin sabrina
raffaghello arte contemporanea – via cairoli 42 , 15076 ovada -
tel.fax 0143 821190 mobile 3341290405 - e-mail
info@sabrinaraffaghello.it - web. www.sabrinaraffaghello.it
Name: Stefano
Pasquini
Email: nuvolearte@virgilio.it
From: Montesarchio (BN)
Date: 06/12/2005
Time: 18.50.53
Testo
CARTA BIANCA a cura di
Manuela De Noia BO 130 – Jessica Carroll - Robert Carroll - Mario
Ciaramella - Teresa Dell’Aversana – Pietro Finelli - Paolo Grassino
- Luigi Mainolfi – Antonello Matarazzo - Microbo - Aldo Mondino -
Sabrina Muzi - Stefano Pasquini - Lucio Perone - Peppe Perone –
Perino & Vele - Franco Rasma - Giovanni Rizzoli - Antonello Scotti -
Cosimo Servodio - Nicola Toffolini - Angelo Volpe Con Carta Bianca
si intende indagare l’approccio che artisti appartenenti a
generazioni, contesti geografici, culturali e storico artistici
diversi - ai quali corrispondono motivazioni e modus operandi
differenti (video, fotografia, performance, scultura, pittura,
street art) - hanno nei confronti del disegno e sul diverso
significato che viene ad esso attribuito. La collettiva, che
presenterà accanto ad opere di artisti affermati anche il lavoro di
giovani meno conosciuti, propone un confronto sul rapporto personale
che l’artista contemporaneo instaura con il disegno, in quanto
fondamentale strumento di immediatezza espressiva e di ricerca. Si
intende analizzare l’aspetto più propriamente intimista, empatico e
liberatorio dell’atto creativo, per mezzo di disegni su carta di
piccole dimensioni (formato A4) realizzati con gli strumenti e le
tecniche tradizionali. Non solo disegno progettuale, pure presente
in mostra, ma anche e soprattutto disegno di ricerca in cui si
intravedono possibilità e alternative che non sempre confluiscono
nell’opera maggiore. Dal titolo della mostra, “Carta Bianca”, si
evince che gli artisti hanno elaborato le opere, alcune
appositamente create per l’occasione, liberi da qualsiasi vincolo
tematico. L’obiettivo è verificare attraverso i disegni prodotti i
risultati, semplici o complessi, cui sono giunti gli artisti
invitati in funzione di una attenta, quanto attuale, riflessione sul
presente. È altresí un’occasione di incontro e di confronto per
personalità molto diverse tra loro attraverso il lavoro appunto sia
di pittori, sia di scultori, sia di artisti che operano
indistintamente con la fotografia, il video, il digitale, la
grafica, il comportamento. Dalle ricerche in cui più scoperto è il
ricorso alla figura e alla figurazione, alle immagini di vitalità
organicistica e naturale, dai segni evocativi di metafore
esistenziali alle proposte non-figurative, per giungere ai disegni
di natura progettuale. Più di una generazione in campo per
documentare la complessità di tendenze e l’effettiva dialettica che
caratterizzano la ricerca artistica nazionale di questi ultimi anni.
Catalogo in mostra Inaugurazione: 17 dicembre 2005 ore 18 18
dicembre 2005 – 31 gennaio 2006 Galleria Nuvole Arte Contemporanea
via IV novembre, Montesarchio (BN) Orari: 9.00-13.00 / 17.00-20.00 –
la domenica su appuntamento. tel. +39. 0824.835518. info:
nuvolearte@virgilio.it www.stefanopasquini.net
Name: A arte
Studio Invernizzi
Email: info@aarteinvernizzi.it
From: Milano
Date: 06/12/2005
Time: 18.52.58
Testo
FRANÇOIS MORELLET
Catalogo con dialogo tra Epicarmo Invernizzi e François Morellet
INVITO Giovedì 15 dicembre 2005 ore 18.30 15 dicembre 2005 - 15
febbraio 2006 A arte Studio Invernizzi Via Scarlatti 12 20124 Milano
Tel. Fax 02 29402855 info@aarteinvernizzi.it www.aarteinvernizzi.it
Da lunedì a venerdì 10-13 15-19 La galleria A arte Studio Invernizzi
inaugurerà giovedì 15 dicembre 2005 una mostra personale
dell’artista François Morellet, che presenta una serie di opere
recenti in cui la scansione dello spazio, secondo dinamiche della
visione proprie dell’approccio teorico di Morellet, è coniugata alla
libertà immaginativa. L’arte di François Morellet nasce
dall’intreccio di un estremo rigore sistematico con una inesauribile
curiosità, una sospesa e demistificante libertà di sperimentazione:
in virtù dell’ironia straordinaria che caratterizza l’atteggiamento
dell’artista francese, evidente nelle sue ibridazioni formali e
linguistiche, nel ‘travestire’ la geometria attraverso il reale. In
mostra vengono presentate opere rappresentative dell’ultimo ciclo
creativo dai titoli "Cross crash", "Décrochage", "Strip-teasing", "Lamentable",
"Twin strip-teasing", "π Strip-teasing". “Nell’acquisizione di
materiali differenti per la creazione dell’immagine, François
Morellet gioca contemporaneamente su un duplice registro. L’elemento
naturale non è aggiunta del valore puramente oggettuale, quanto
parte strutturante dell’opera, elemento fondante e nel medesimo
tempo destabilizzante il suo rigore geometrico. La geometria si
traveste anche nelle opere con i neon: gli orientamenti reciproci
delle diverse parti sono regolati secondo misure e angoli
matematici, riconoscibili in una dimensione complessiva di relativa
instabilità: un risveglio dell’attenzione in un’ambientazione di
silenzio, la superficie neutra del muro o della tela. Lo spostamento
ottico e fisico centra l’attenzione sulla potenzialità percettiva: i
materiali impiegati si equivalgono e le forme assumono un’autonomia
totale da essi, lo sfasamento costituisce la duplicazione
dell’immagine nella sua stessa realtà che si riconosce fisica.
L’illusionismo scoperto, e annullato in questa sua assoluta
evidenza, diviene esplicito travestimento.” La mostra sarà
accompagnata da un catalogo bilingue contenente un dialogo tra
François Morellet ed Epicarmo Invernizzi, le riproduzioni delle
opere esposte in galleria, una poesia di Carlo Invernizzi e un
apparato bio-bibliografico.
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On Thursday 15 December 2005, A arte Studio Invernizzi presents an
exhibition of François Morellet’s recent works, in which the
scansion of space according to dynamics of vision, typical of
Morellet’s theorical approach, is joined to imaginative freedom.
François Morellet’s art is generated by the interweaving of great
systematic rigour with inexhaustible curiosity and his attentive and
demystifying approach to experimentation. This is the result of the
artist’s remarkable irony, which is evident both in his formal and
stylistic hybridization and in the way he ‘disguises’ geometry with
reality. Representative works of the last creative series titled
"Cross crash", "Décrochage", "Strip-teasing", "Lamentable", "Twin
strip-teasing", "π Strip-teasing" will be exhibited. “By making use
of different materials for the creation of the image, François
Morellet is operating on two levels at the same time. The natural
component does not merely have a value as an object, since it is a
structural part of the work, a constitutive element that, at the
same time, destabilizes its geometric rigour. Geometry is also
disguised in the neon works: the reciprocal orientations of the
various parts are regulated according to mathematical measurements
and angles, which are recognizable in an overall dimension of
relative instability involving the reawakening of attention in a
silent setting - the neutral surface of the wall or canvas. The
optical and physical shifting focuses attention on the perceptive
potential: the materials used are equivalent and the forms become
totally independent of them, while displacement constitutes the
duplication of the image in its physical reality. The illusionism
that has been discovered and then cancelled with all its
conspicuousness becomes explicit disguise.” On the occasion of the
exhibition, a bilingual catalogue will be published, including a
dialogue between François Morellet and Epicarmo Invernizzi, the
images of the works installed in the gallery, a poem by Carlo
Invernizzi and bio-bibliographical notes.
Name: Next Art
Email: nextart@email.it
From: Milano
Date: 28/12/2005
Time: 13.37.44
Testo
La Direzione Artistica
di Mda Magazzino degli Artisti ha deciso che la personale di ANGELO
DE BONI, presso il NOY INTERNATIONAL CENTER di via Soresina, 4 -
MILANO, "SIX WORKS, SIX PICTURES" grazie alle numerose visite ed
alle richieste pervenute, NON terminerà, come previsto, il
30.12.2005, ma sarà PROTRATTA sino al 30.GENNAIO 2006 Ricordiamo che
il NOY CENTER è un ART CAFE' e l'orario di apertura è dalle 11.00
del mattino alle 02.00 della notte. Una ottima occasione per chi
ancora non avesse potuto visitarla ! |