Dopo anni di ricerca in vari
linguaggi pittorici e plastici, riscoprire con tanta modestia alcune
tecniche dei grandi maestri del passato. Partendo da un’analisi tecnico
chimica, per poi realizzare in pratica la componente artistica attraverso
la mia sensibilità artistica. La natura e le sue componenti vengono
esaltate toccando con velature di vernice l’iperreale.evitando ogni
accentuazione satirica e sociologica, obbedendo a una problematica
assoluta. Il mio trascorso artistico si evolve nel tempo,in varie
soluzioni attraverso esperienze diverse, il surrealismo che suscitava in
me la necessita di liberare le forze dell’inconscio, un rifiuto delle
leggi della logica per una totale libertà di esprimermi. L’iperrealismo
segnò la mia adolescenza nei anni settanta. L’informale, nella mia
gestualità ricercavo una dimensione interpretativa automatica casuale,
queste esperienze che sembrano così diverse per i profani,sono invece
complementari. Gli sfoghi cerebrali che ognuno di noi dà con aria
intellettualoide non serve a niente, conta invece il nostro contributo
manuale di veri pittori. La mia formazione artistica proviene
dall’istituto d’arte di Civita Castellana, conseguendo dopo cinque
anni la maturità di arte applicata. L’istututo nella sua
interdisciplinarità mira soprattutto ad allineare i postulati ideologici
pratici che la “bauhaus”proponeva nei primi anni del novecento, cioè
superare il distacco iniziato nell’ottocento, tra l’arte e
l’artigianato, affrontando direttamente i problemi della produzione
industriale sia nei suoi aspetti sociali (perdita della qualità artigiana
nel lavoro massificato) che in quelli espressivi: a ciò mirava la
costruzione di un linguaggio comune, basato sulla pratica diretta del fare
rigoroso delle nuove tecnologie e delle esigenze fisiologiche e
psicologiche dell’uomo, quindi il mio approccio nell’industria era
mirato per contribuire nella ricerca tecnosperimentale per dar luogo ad un
prodotto artisticamente utile per le esigenze delle masse con accessibilità
economica a tutti. |