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Passaby  Elio

57128   Livorno

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1. Scorcio di pineta perduta:  olio su tela cm. 30x40 -1993

 

 

 

Questa immagine della pineta di Vada, località costiera nel Comune di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno,  già degradata per l'arretramento della costa e l'avanzamento del mare, ( la struttura grigia che emerge dal mare è  una casamatta in cemento armato della seconda guerra mondiale costruita dai tedeschi a guardia di eventuali sbarchi alleati allora sulla terra ferma al limite della costa ). Il quadro fu dipinto dal vero.  La sua posizione  in mare, semiaffondata nel fondo sabbioso, e quella  di oggi ancora di più,  testimonia  il costante degrado della costa dovuto alle installazioni costiere della industria Solvay. Ma c'è di più. Il tratto di pineta che si vede nel quadro non c'è più. Nel 1995 un violento nubifragio di tre giorni, allago tutta la campagna a monte della pineta interrompendo le comunicazioni stradali: SS Aurelia e linea ferroviaria. Il continuo immane e violento versamento alluvionale verso il mare, cancellò quel tratto di pineta insieme ad altri, facendo cadere i molti pini dipinti sul quadro che il personale incaricato della Solvay appena fu possibile frazionò, ne porto via il legname, e subito riassettò tutto il contorno ambientale, tant'è che oggi il posto è totalmente irriconoscibile rispetto al dipinto, Quel tratto da me dipinto non esiste più. Se ne individua soltanto la sua vecchia posizione riconoscendo quella dove è la pesante mole della casa matta nel mare che gradualmente la sommerge sempre più.

In quel circondario di quei comuni di Rosignano, Vada, Cecina, se si interrogano i cittadini ci si accorgerà della loro reticenza a riconoscere l'insediamento massiccio della Solvay come il Deus ex macchina di quanto accadde e potrà ancora accadere di similare in quelle zone, compreso anche il sottacere della consapevolezza statistica delle incidenze tumorali più alte qui che nelle altre zone limitrofe.

Questi fatti sono accettati e sottaciuti in cambio del ben-essere economico che quella società industriale ha radicato in quel circondario ed oltre.

Si intuisce tacitamente il gioco con la malasorte che può toccare a ciascuno che ciascuno accetta egoisticamente o per ignoranza del pericolo costante o con la volontà di volerlo ignorare coscientemente. Direi meglio incoscientemente ed irresponsabilmente, parimenti alla la discutibile connivenza delle autorità politiche ed amministrative del posto. 

La maggioranza dei cittadini sa del problema ambientale . La globalizzazione delle coscienze deve essere di base democratica. Quella politica attuale non potrà mai dare risultati risolutivi totali per gli enormi problemi dei rapporti economici e politici. Occorre un organizzativo di azione di base popolare internazionale sganciato dai partiti e da ogni riferimento a poteri palesi od occulti. Questa organizzazione quando potuta attuare, sarà quella che veramente potrà agire anche nella legalità nel definire essa, i limiti di inquinamento ecologicamente ammissibili in loco, e potrà agire autonomamente e concretamente contro chi inquina oltre i limiti possibili. Secondo me questa è la sola via da seguire. L'azione è la sola politica valida ormai. Le coscienze degli onesti esistono già. Queste sono il fulcro di chi vorrà lottare produttivamente con i fatti che servono più delle parole ormai.