Questa immagine
della pineta di Vada, località costiera nel Comune di Rosignano
Marittimo, in provincia di Livorno, già
degradata per l'arretramento della costa e l'avanzamento del mare, ( la
struttura grigia che emerge dal mare è una casamatta in
cemento armato della seconda guerra mondiale costruita dai tedeschi a
guardia di eventuali sbarchi alleati allora sulla terra ferma al limite
della costa ). Il quadro fu dipinto dal vero. La sua
posizione in mare, semiaffondata nel fondo sabbioso, e quella
di oggi ancora di più, testimonia il costante
degrado della costa dovuto alle installazioni costiere della industria
Solvay. Ma c'è di più. Il tratto di pineta che si vede nel quadro
non c'è più. Nel 1995 un violento nubifragio di tre giorni, allago
tutta la campagna a monte della pineta interrompendo le comunicazioni
stradali: SS Aurelia e linea ferroviaria. Il continuo immane e
violento versamento alluvionale verso il mare, cancellò
quel tratto di pineta insieme ad altri, facendo cadere i molti pini
dipinti sul quadro che il personale incaricato della Solvay appena fu
possibile frazionò, ne porto via il legname, e subito riassettò
tutto il contorno ambientale, tant'è che oggi il posto è totalmente
irriconoscibile rispetto al dipinto, Quel tratto da me dipinto non
esiste più. Se ne individua soltanto la sua vecchia posizione
riconoscendo quella dove è la pesante mole della casa matta nel mare che
gradualmente la sommerge sempre più.
In
quel circondario di quei comuni di Rosignano, Vada, Cecina, se si
interrogano i cittadini ci si accorgerà della loro reticenza a
riconoscere l'insediamento massiccio della Solvay come il Deus ex macchina
di quanto accadde e potrà ancora accadere di similare in quelle zone,
compreso anche il sottacere della consapevolezza statistica delle
incidenze tumorali più alte qui che nelle altre zone limitrofe.
Questi
fatti sono accettati e sottaciuti in cambio del ben-essere economico che
quella società industriale ha radicato in quel circondario ed oltre.
Si
intuisce tacitamente il gioco con la malasorte che può toccare a ciascuno
che ciascuno accetta egoisticamente o per ignoranza del pericolo costante o
con la volontà di volerlo ignorare coscientemente. Direi meglio
incoscientemente ed irresponsabilmente, parimenti alla la discutibile
connivenza delle autorità politiche ed amministrative del posto.
La maggioranza dei
cittadini sa del problema ambientale . La globalizzazione delle coscienze
deve essere di base democratica. Quella politica attuale non potrà mai
dare risultati risolutivi totali per gli enormi problemi dei rapporti
economici e politici. Occorre un organizzativo di azione di base popolare
internazionale sganciato dai partiti e da ogni riferimento a poteri palesi
od occulti. Questa organizzazione quando potuta attuare, sarà quella che
veramente potrà agire anche nella legalità nel definire essa, i limiti
di inquinamento ecologicamente ammissibili in loco, e potrà agire
autonomamente e concretamente contro chi inquina oltre i limiti possibili.
Secondo me questa è la sola via da seguire. L'azione è la sola politica
valida ormai. Le coscienze degli onesti esistono già. Queste sono il
fulcro di chi vorrà lottare produttivamente con i fatti che servono più
delle parole ormai. |