InCONTRO CON
L'OMBRA
Mario
Martinelli reagisce alla svalutazione dell'uomo d'oggi facendogli il
monumento all'ombra.Al sentimento di
solitudine e di crisi d'identità risponde facendo incontrare la persona
con la propria ombra.Gira le città con una installazione che stacca
l'ombra dal corpo e la presenta al passante emancipata e intrigante come
rivelazione di un altro sé che invita al dialogo.Quindi
riveste l'ombra di un tessuto di rete leggero e trasparente che ne prende
la forma e la rende visibile per sempre.Non solo immagine ma icona,
l'ombra in rete viene applicata come un graffito plastico sui muri delle
città, marcandoli di umano.Le ombre-in
rete sono scrigni dell'ombra, icone dell'anima che parlano del
meraviglioso mistero dell'esistenza umana.Fatta quasi solo di vuoto, la
rete è una materia metafora del mondo. Nel suo linguaggio si cela una
insospettabile possibilità di senso.In un'epoca di troppo pieno, di
troppo rumore, con la riduzione del linguaggio al vuoto, al silenzio vuole
cogliere la reliquia di un attimo irripetibile della svaporazione del
corpo, vuole fare un monumento antimonumentale al niente - l'ombra - di
quella realtà sempre più svalutata e precaria eppure stupefacente che è
l'uomo
MEETING
THE SHADOW
Mario
Martinelli reacts against today’s devaluation of the human kind by
making a monument of its shadow. He replies to the commonly shared feeling
of loneliness and identity crisis with the introduction of the individual
to his/her own shadow. Artist Mario Martinelli tours cities around the
globe with an installation which detaches the body’s shadow and presents
it emancipated and intriguing to the passer-by as a revelation of another
self asking for a dialogue. Then, he covers the shadow with a light and
transparent net clothing taking the shape of it and making it forever
invisible. Not only image but also shadow icon, the net is then placed on
the city walls like plastic graffiti thereby humanizing them.
Martinelli’s shadows-in-the-net are shadow chests, soul icons talking
about the wonderful mystery of human existence. Such net is mostly made of
emptiness and it constitutes a metaphor of the world. Its language hides
an unsuspected meaning. In a time of too much of everything and too much
noise, by reducing the language to the void, and to silence,
Martinelli’s net wants to capture the relic of an unrepeatable moment of
the body evaporation, to make an anti-monumental monument to “nothingness”,
i.e. the shadow, to that increasingly precarious and devalued and yet
amazing thing which is the human kind. |