Verità
La
verità è un’idea così pare
Pare
per come appare a chi la propugna
Dall’alto
della cima di un monte
tutto
mi appare minuto e senza senso
Chi
mi vede dal piano,
ammesso
che mi veda,
mi
trova scriteriato e senza senso.
Se
il vento porta alle mie orecchie
le
voci della valle porta suoni promiscui
E
solo odo la musica sola della natura.
L’armonia
non mi fa distinguere
le
voci bianche dei bianchi dagli occhi bovini
le
voci gialle dei gialli senza occhi bovini
le
voci rossastre dei meticci che fischiano nelle loro parole.
E
nelle parole ci sono le musiche che inventa l’uomo
e
quelle che inventano gli uccelli e gli insetti
C’è
la fuga degli insetti prede degli uccelli
Ci
sono i lamenti sommessi degli uomini insetti
che
uomini uccelli affamati di rabbia e potere
vorrebbero
quali prede umili e riconoscenti
per
essere finite nel nido dei loro piccoli
ancora
più affamati degli stessi genitori
Prede
umili e riconoscenti per essere diventate utili
ai
loro superflui bisogni.
Possibile
che dall’alto della cima di un monte
nell’indistinto
suono io distingua questo?
E’
la mia verità
appannata
e distorta dalla verità dei predatori
Non
giungono a sufficienza voci diverse
che
scampino gli insetti dai rapaci
Le
voci diverse sono tutte con me
alle
mie spalle a guardare la valle come fantasmi
E
come insensibili dei siamo accecati
dalla
nostra stessa luce
dal
buonsenso della nostra rettitudine
dalla
nostra onesta indifferenza
che
ci hanno plasmato con innocente assassinio.
E
questa è la cruda verità
Roma
1 Aprile 2004 ore 14:20, a casa |